Tommaso, un bambino pestifero! Un caso clinico omeopatico di Mephitis putorius

Pubblicato il 26/07/2018

Categorie: Casi Clinici Omeopatia per Bambini

Autori: Massimo Mangialavori

Fonte: Il Medico Omeopata - Rivista

Tommaso, un bambino pestifero! Un caso clinico omeopatico di Mephitis putorius

Tommaso è bambino di cinque anni, un vero terremoto dallo sguardo molto vivace. Avverto la sua presenza già dalla sala d'attesa: un grande trambusto seguito dai rimproveri della madre che culminano in un sonoro schiaffo quando Tommaso alza le mani su un altro bambino. Come entra nel mio studio Tommaso sembra essere in castigo e siede di traverso, con le gambe a penzoloni urtando il mio scrittorio con i piedi.

Fissa la madre che ricambia i suoi sguardi in tono severo.

La donna spesso gli ripete di stare fermo, ma Tommaso continua a muovere le gambe via via sempre di più. Dopo un po' il tono falsamente gentile della madre si trasforma in una vera minaccia ed il bambino reagisce guardandola con aria di sfida. Appena lui ricomincia a muovere le gambe dando leggeri calci alla sedia della donna, oppure muovendosi di poco, ma sempre fissandola i modo provocatorio, come per dimostrarle che non la teme, che non può rimproverarlo per movimenti così leggeri.

Quando cerco di stabilire un rapporto diretto con lui non mi risponde, ma mi fissa molto attento, guardandomi di traverso. Propongo al bambino diversi giochi e gli offro la possibilità di disegnare o modellare, ma senza risultato. Tommaso sembra molto interessato ad ascoltare quanto viene riferito, ma pur senza parlare accompagna i suoi stati d'animo con occhiate eloquenti e vivaci. La madre sembra usare con il figlio un tono da circostanza, trovandosi dal medico, ma i repentini scatti d'ira della donna mi danno la netta sensazione di una persona brusca e facilmente irritabile. La madre mi farà capire, nel corso della visita, che è stato il marito ad insistere perché il bambino provasse una terapia omeopatica. Non riesco a sapere che cosa la donna abbia in contrario. Tommaso è l'ultimo di quattro fratelli, probabilmente non troppo desiderato in quanto tra i tre precedenti e lui ci sono diversi anni di distanza.

La donna riporta spontaneamente:

"E' un bambino molto intelligente e non ci ha mai dato nessun problema se non per l'asma che è cominciata che aveva tre anni. Adesso è sempre sotto terapia cortisonica, ma non vorremmo dare sempre questo farmaco".

Domando cosa intende per vorremmo:

"Mio marito in realtà ha voluto che facessimo questa visita, non solo perché sappiamo che gli fa male (il cortisone), ma anche perché è un bambino tremendamente vivace e da quando prende il cortisone è un disastro e facciamo davvero fatica e tenerlo".

Dice questo in tono molto spazientito e Tommaso abbassa lo sguardo con un'aria mesta. M'informo sulle caratteristiche dell'asma:

"Adesso sono attacchi continui, ma ha cominciato quando aveva tre anni, che gli veniva solo di notte"

Domando alla donna se ricorda altro in quando cominciò il disturbo:

"Era un dramma metterlo a letto e lui faceva il diavolo per non andare sotto le coperte... appena insistevamo un poco, perché bisogna dormire e sembra che a lui non interessi, gli veniva la tosse... e da lì poi è stato male con l'asma".

Domando se era possibile fare qualcosa per lenire il disturbo:

"Se lo facevamo scendere dal letto ed andavamo a fare un giretto in macchina stava meglio, ma solo tempo fa. Per questo il pediatra ha detto che i tratta di un'allergia alla polvere di casa e ci ha fatto fare una serie di cose (esami), ma lui sta sempre peggio e non è cambiato nulla. Ogni tanto, con gli accessi di tosse, vomita, ed ora lo fa spesso se insistiamo con il broncodilatatore...".

Detto questo aggiunge in tono molto irritato

"E' stravivace ed è impossibile tenerlo...".

Tommaso tira un calcio deciso alla sedia della madre e lei si corregge, come per scusarsi.

"Ma non è un bambino fastidioso. Devo dire che è molto precoce rispetto ai suoi fratelli ed è anche nato prima del termine di quasi un mese. Per scherzare noi diciamo che aveva fretta di uscire...".

Il bimbo sorride soddisfatto. Chiedo chiarimenti:

"Sembra un diavolo a quattro... è davvero un bimbo ipercinetico ed intelligentissimo. All'asilo sono entusiaste di lui, tanto che una maestra ci aveva proposto di farlo andare in una scuola speciale perché è molto intelligente, ma più che questo potrei dire che è veloce... le cose bisogna dirgliele solo una volta e si arrabbia se gliele ripetiamo, perché ci fa capire che ha capito e non è scemo, sembra quasi che si offenda altrimenti. Basta che veda una cosa una volta e poi la ripete benissimo e la seconda volta la sa fare anche meglio. Ma è un demonio, non sta mai fermo. Mi ubbidisce, ma vede anche adesso... è sempre lì che muove le gambe e non sta mai fermo".

Domando se questo è un comportamento comune:

"Le gambe sembra che abbiano il fuoco dentro. A parte il fatto che non le tiene mai ferme e poi anche quando p a letto le scopre sempre e fin da piccolo non ha mai voluto portare le calze e le scarpe. Se le toglie appena entriamo in casa... il fatto che non è semplice e che i piedini non gli fanno un odore tanto gradevole. A letto si scopre sempre le gambe e da piccolino ci ho messo tempo a capire che dovevo lasciargliele leggere se no faceva il diavolo a quattro nel letto... poi gli ho messo un pigiama in due pezzi (invece della tutina intera) con quello di sotto più leggere. E dopo ha iniziato a dormire meglio...".

Chiedo chiarimenti circa il cattivo odore dei piedi:

"Devo dire che ha sempre avuto questo problema, ma suo padre è lo stesso e non ci facciamo più tanto caso. Ma la cosa più impossibile sono le orecchie... quando poi ha avuto le otiti da piccolino sembrava che ci avessero messo dentro la carne marcia...".

Nonostante il tono della descrizione non sia dei più simpatici, Tommaso accompagna queste informazioni con un'aria inorgoglita. Domando maggiori spiegazioni:

"Non saprei dire ma un odore molto cattivo. Gli abbiamo fatto tanti esami ma non abbiamo scoperto nulla. Anche le feci e le urine hanno un odore cattivo ed anche il sudore...".

Tommaso mi guarda e sorride ancora orgoglioso.

"Ma non sappiamo che fare...".

Chiedo a Tommaso se gli piace fare il bagno, ma il bimbo continua a guardarmi con aria scaltra e senza rispondermi:

"Guai a provare a fargli il bagnetto... non li lava nemmeno se lo minacciamo, specie se l'acqua è calda. Vuole solo stare con l'acqua fredda. Da piccolino ed anche ora ci giocava tantissimo con l'acqua, ma non c'è mai stato verso di farlo giocare con quella tiepida... deve usare quella gelata del rubinetto".

Dopo una lunga pausa in cui Tommaso si gongola per quello che dice la madre, la donna aggiunge:

"Un'altra cosa è che pensiamo abbia una forma di allergia, perché da quando ha iniziato le cure con il cortisone si gratta facilmente..."

Chiedo chiarimenti:

"Pensiamo che sia per il cortisone perché lo davamo al mattino e poi lui si grattava gli occhi e la testa come se fosse una scimmietta e verso sera il prurito gli andava via. Già dopo mangiato... si grattava come un ossesso e poi a digestione ultimata stava benissimo. Al mattino non mangia, non ha mai mangiato perché dice che poi fa le puzze e gli viene la diarrea... Questo è vero perché se la fa dopo (colazione) non ha diarrea ma al mattino è così. Noi pensiamo che sia così: è troppo emozionato di iniziare una nuova giornata e di andare all'asilo. E' sempre di buon umore al mattino, ma è molto più pestifero".

Domando cosa accade se sospendono il cortisone:

"Anche se sospende il cortisone i suoi pruriti ci sono lo stesso ed ora non si sono più modificati".

Chiedo a Tommaso qual è il suo gioco preferito ed ancora non risponde. Ci pensa allora la madre:

"Non ha un gioco preferito. Gli piace fare di tutto e farlo bene. Ci sembra un po' nevrotico come suo padre".

Tommaso sorride ancora soddisfatto.

"Ha una grande iniziativa e gli piace fare di tutto ed in molti lavori manuali è molto più bravo dei suoi fratelli più grandi. La cosa che fa meglio è inventare storie e favole... non dice le bugie, ma sa inventare delle storie e le preferisce inventare lui invece di quelle che gli diciamo. E vuole farci vedere che le sue storie sono più belle di quelle dei libri e per questo motivo le maestre... Ha una fantasia vivissima e inventa delle cose che non si capisce da dove gli vengono..."

Cerco ancora di instaurare un rapporto diretto con il bambino, ma senza successo. Domando se esiste una favola, un cartone o un personaggio prediletto:

"Ha un personaggio favorito che è uno gnomo che fa sempre qualcosa... una specie di gnomo inventore che fa il capo di una comunità di altri gnomi che comandano tutti gli animali del bosco..."

Domando se ha un animale preferito:

"E' affascinato dai bambini che in India vanno sugli elefanti... dice che con le buone o le brutte maniere saprebbe come farsi obbedire".

 

REPERTORIZZO:

- MIND; COMPREHENSION: easy (SI-154) (43) ***
- EAR; DISCHARGES; offensive (K286, K 303, G242, G254) (61) ***
- EAR; DISCHARGES; fetid (K286, G242) (35) ***
- URINE; ODOR; offensive (k687, g587) (putrid) (strong) (115) ***
- RESPIRATION; DIFFICULT; sleep; during (k771, g656) (47) **
- RESPIRATION; ASTHMATIC; sleep; during, coming on (K765, G651) (16) **
- MIND; FANCIES; exalation of (K41, SI-466, G22) (vivid) (Ideals; abundant) (Plans) (Theorzing) (132) **
- STOOL; ODOR; offensive (k640, G547) (putrid) (cadaverous) (179) *
- PERPIRATION; ODOR; offensive (K1298, SII-503, G1071) (fetid) (putid) (eggs, like spoiled) (sickly) (120) *
- MIND; RESTLESSNESS, nervousness; tendency (K72, SI-835, G57) (Activity; restless) (Anguish; driving from place to place) (Delirium; restless) (Excitement) (Fear; driving him from place to place - reslessness) (Impatience) (Wander; desire to) (554) *
- HEAD; ITCHING; Scalp; morning (K128, G107) (15) *
- EYE; ITCHING; morning (K244, G205) (11)*
- EXTREMITIES; HEAT; Leg; night (K1012, G845) (3)*
- EXTREMITIES; HEAT; Leg (K1012, G845) (39)*
- EXTREMITIES; HEAT; Leg; uncovers them (K1012, G845) (2)

Resto sorpreso dai sintomi dell'analisi, contrariamente a quanto accade di solito per un piccolo rimedio, in questo caso ritrovo chiari molti sintomi di MEPHITIS PUTORIUS. Inoltre i pochi dati presenti in letteratura descrivono casi con una sintomatologia analoga. Anche le informazioni in merito agli aspetti etologici dell'animale sono molto suggestive.

Decido pertanto per Mephitis 30CH.

Dopo sette giorni suggerisco ai genitori di cominciare a diminuire il cortisone. Dopo tre settimane consiglio un'ulteriore diminuzione e Tommaso manifesta i primi sintomi di broncospasmo, che però riusciamo a controllare bene con alcune gocce del rimedio sciolto in acqua. Dopo sette settimane Tommaso accusa un'otite media accompagnata da una diarrea con scariche molto offensive, come l'odore di formaggio vecchio. Dopo questo episodio di broncospasmo non si ripresenta più. Nonostante i buoni risultati la madre non è contenta e si rivolge ad un dermatologo, incredula dei risultati imputabili solo alla terapia omeopatica.

Rivedo il piccolo dopo tre mesi:

"Sta davvero meglio ma l'odore è qualcosa di tremendo, tanto che anche lui sta cominciando a dispiacersene ed ha detto che vuole andare a vivere con gli animali, così nessuno lo rompe perché puzza. Non si sa come fare e siamo andata da un dermatologo che ha detto che in parte è un fatto ormonale, dovuto alla sua precocità, e ci avrebbe dato una cura ma ha detto di aspettare cosa vuole fare Lei visto che è così allergico...".

Resto stupito di tanto rispetto da parte di un collega che non conosco nemmeno e faccio notare alla madre di Tommaso che avrebbe potuto consultarmi prima di rivolgersi al collega. La donna fa finta di nulla e continua cercando di sottolineare che il bambino in realtà non è molto migliorato. Infatti mi dice:

"La vivacità è al settimo cielo ma possiamo dire che non è un bambino che disturba. Ma è davvero iperattivo e poi a scuola comanda su tutti: chi non gli dà retta le prende in un modo o nell'altro... gli dà una pacca sola, ma li stende, ed anche nei giardini se la fa sempre con i più grandi e se non lo fanno giocare li picchia e gli fa male...".

Domando come va il prurito:

"Si gratta come un ossesso ma sempre fin ad ora di digestione, dopo un po' che ha mangiato gli va via, ma non c'è ancora verso di farlo mangiare la mattina".

Chiedo se ha notato altro:

"Le gambe sono fin calde anche al tatto, ma non si scopre più tanto nel letto. Si agita di meno quando dorme e questo è stato subito evidente da dopo che ha fatto la Sua cura".

Cerco di avere chiarimenti in merito alle reazioni di Tommaso circa il cattivo odore:

"E come facciamo a non farglielo notare? Sembrava che ne fosse quasi orgoglioso perché anche il papà ha i piedi che puzzano, ma non c'è confronto con i suoi... e poi non sono solo i piedi, dio mio!".

Tommaso questa volta è molto più mogio della volta scorsa e non mi sembra affatto orgoglioso di quanto riporta la madre. Direi che la sua reazione è quasi l'opposto della visita precedente. In ogni caso la madre non sembra proprio aiutarlo molto ad affrontare il problema.
Cerco di fare notare alla donna, spiegandomi chiaramente ed in modo che anche Tommaso comprenda bene, che non ritengo che il problema del cattivo odore sia così evidente, ed in ogni modo non lo considero un problema medico. Proseguo affermando che mi sembra un po' azzardato insistere tanto sulla precocità del bambino.
Nonostante questo non ho la sensazione che la madre abbia colto il mio messaggio. Devo confessare che resto molto irritato dalle reazioni della madre e le chiedo di potere rivedere Tommaso, la prossima volta, anche in presenza del papà. La donna annuisce poco soddisfatta, asserendo che il marito è molto impegnato.

A distanza di tre mesi Tommaso accusa un'altra otite media e questa volta la 30 non sortisce grossi risultati, ma la 200 CH fa scomparire il dolore dopo meno di un'ora. Dopo quasi tre settimane dall'episodio tutta la famiglia si ammala di un forma virale gastroenterica e Tommaso è l'unico che reagisce brillantemente, ripetendo il rimedio, mentre gli altri accusano sintomi per più di una settimana. Dopo questo episodio il padre di Tommaso convince la madre a portarmi anche gli altri tre fratelli.

Rivedo Tommaso con i genitori dopo circa due mesi dalla virosi. Il padre è un classico dirigente di successo, molto gentile e professionale. Mi sembra avere con Tommaso un buon rapporto, è affettuoso con lui e non ne parla con lo stesso tono della moglie. Esordisce il padre:

"Siamo davvero entusiasti. Avevo sentito molto parlare dell'Omeopatia all'esto ma non pensavo davvero a questi risultati. L'avessimo saputo prima ci saremmo risparmiati tanti travagli... e soprattutto ne avremmo risparmiati a Tommaso. Adesso sta benissimo. Ha solo un po' meno appetito di prima, ma devo dire che prima era davvero vorace... ed in ogni modo non ha perso peso, anzi sembra essersi proprio irrobustito.
Ci sembra migliorato pure l'umore... è meno prepotente ed attaccabrighe e soprattutto le insegnanti ci dicono che ha più rapporti con i ragazzini della sua età che prima disdegnava. Dicono che nell'ora di ricreazione voleva giocare sempre con i grandi, mentre ora ha un maggiore rapporto con i suoi compagni".

Cerco di avere maggiori informazioni circa l'umore del bambino:

"Era un leader... lo doveva essere a tutti i costi.
Sembrava gli fosse difficile giocare con i bambini della sua età, ed anche con i più grandi voleva comandare lui senza farsi problemi nemmeno di possibili scontri fisici. Anzi era fiero di essere riuscito più di una volta ad avere la meno sui più grandi. Le sue insegnanti si stupivano del fatto che avesse questa necessità anche sul piano fisico, infatti ci hanno sempre detto che era molto precoce per la sua età specie d'intelletto. Dicono che difficilmente i bambini si vogliono imporre su tutti e due i piani e che in Tommaso questo era evidente.
Resta ovviamente un bambino molto sveglio, ma ci fa piacere vederlo capace di giocare pure con i bambini più piccoli. Dobbiamo dire però che è molto selettivo e si sceglie quelli più svegli.
Adesso ha iniziato ad usare il computer ed è già più bravo del suo fratello maggiore".

Domando come sono i rapporti con i fratelli. Per la prima volta Tommaso interviene spontaneamente:

"Mi fanno arrabbiare un po' meno, sai... E poi gli do meno importanza. Intanto sono riuscito a battere Carlo (giocando) a DOOM. Poi Giorgio mi fa usare la sua bicicletta ogni tanto ed Andrea mi ha portato a sciare su una pista con lui. Prima non mi facevano andare perché ero troppo piccolo"...

Resto molto colpito dal tono di Tommaso che non sembra affatto parlare come un bambino di sei anni. Continua il padre:

"Siamo andati in montagna ed è passato di corso. Quest'anno ce lo siamo portati dietro ed ha fatto tutte le piste che facciamo noi... è una vera promessa. Ma lui è sempre riuscito bene a muoversi, è un bambino molto agile"...

Chiedo a Tommaso quale è il suo sport preferito:

"Mi piace tantissimo sciare, ma solo perché voglio imparare bene lo sci nautico".

Domando se conosce qualcuno che lo pratica:

"Certo... mio padre lo faceva da giovane. Poi ha avuto un incidente ed ha dovuto smettere. In cantina c'è ancora il suo sci, non l'ha voluto dare via. Un giorno sarà il mio, è uno sci speciale".

Il padre guarda Tommaso con aria molto soddisfatta, mentre la madre non sembra affatto condividere tanto orgoglio. Domando a Tommaso cosa ci trova di tanto speciale in quello sport:

"Si può correre sull'acqua e non è mica così facile sai? Io ho provato a nuotare e ci riesco bene anche con le pinne, ma non è mica come andare con gli sci".

Insiste sull'argomento e chiedo come è stata l'esperienza del nuoto, ma risponde il padre:

"L'acqua è stata un problema per lui. A causa la cercava tanto, ma nuotare non gli piaceva tanto... aveva proprio delle reazioni di paura. Non ce lo siamo mai spiegati perché sia io che la madre siamo due amanti dell'acqua. Ma a Tommaso è sempre piaciuto tanto giocarci... ma nuotare gli è costato un grosso impegno".

Chiedo spiegazioni a Tommaso:

"Mi sentivo impacciato nel mare, che non mi potevo muovere come volevo io e se mi muovevo male o troppo poi bevevo. Poi papà mi ha insegnato a darci piano ed ho imparato... ma a correre ho imparato da solo. A nuotare non ci sarei mai riuscito".

Faccio notare a Tommaso che forse qualcuno gli avrà insegnato a camminare:

"Ero davvero piccolo e non me lo ricordo... ma penso che sia stata la mia mamma".

Resto interdetto dalla chiarezza di questa affermazione. Il viso della mamma non tradisce la minima emozione mentre il padre sembra volere dire qualcosa, un po' imbarazzato. Domando a Tommaso qualcosa sullo gnomo:

"Mi ha consigliato la mia nuova maestra quella che ci insegna a scrivere, di diventare uno scrittore da grande. Le ho raccontato qualcuna della mie storie e lei ha anche capito che me le inventavo mentre le racconto".

Insisto sullo gnomo:

"Si chiama Piffero ed è il più furbo di tutti. E' quello che ha le idee migliori, ma non fa il capo perché non è il più anziano. Nell'ultima favola che ho fatto l'ho cambiato un po' però..."

Noto una certa reticenza in Tommaso, nonostante la quale insisto ancora:

"Ma sei sicuro che ti interessa davvero? Prima Piffero aveva una casa sotto un fungo molto grande ma ci abitava da solo. Ho pensato che ora che ha degli altri amici è diversa un po' la storia. Adesso abita in un albero dove ci sono molti altri animali e degli altri gnomi come lui".

Domando dove abitano i genitori di Piffero:

"Non ho mai visto degli gnomi con i genitori non ci ho mai pensato. Però nel libro che ho ci sono... Piffero ha la barba e quindi ce li deve avere i genitori ce li metterò nella prossima storia e poi te la racconto. Anzi facciamo che ce li metto subito, mi hai dato una buona idea."

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