Conium maculatum nella pratica clinica omeopatica

Pubblicato il 23/07/2018

Categorie: Casi Clinici

Autori: Antonio Abbate

Fonte: Il Medico Omeopata - Rivista

Conium maculatum nella pratica clinica omeopatica

Ricevo in studio una signora di 36 anni, coniugata, senza figli. Osservandola mi colpisce il suo aspetto molto dimesso, il viso è tirato e gli occhi presentano un'espressione agitata. E' piuttosto magra, si muove e gesticola in modo ansioso. Dimostra più anni di quanti ne abbia. I capelli sono molto fini, opachi, e gli occhi circondati da occhiaie scure. Mi descrive i sintomi esprimendosi in modo nervoso: "Non so dove cominciare, sono talmente tanti i miei disturbi".

Le chiedo di rifermi i sintomi che la fanno soffrire di più: "Ho avuto la sindrome del tunnel carpale, prima a destra e poi a sinistra. Ho fatto una cura omeopatica, ho preso Thuya, mercurius, Hecla lava, ho messo dei gel, ma poi mi hanno operata. Avevo un cheloide che comprimeva la parte. Avevo molo dolore, specialmente la notte, le dita mi bruciavano e sentivo una compressione al polso". Tra pomate "omeopatiche", rimedi unitari, complessi e prodotti omotossicologici e la P. ha assunto circa 184 sostanze!

Le chiedo di parlarmi degli altri disturbi: "Soffro di una grande stitichezza fin da piccola, forse fin dalla nascita. Sono andata meglio di corpo dopo un trattamento di chiropratica e ho potuto smettere le compresse di magnesio che prendevo". "Nel 1995 ho avuto un aborto (spontaneo) al secondo mese. Dopo è comparsa una vaginite violenta che è durata un anno e mezzo. Ho preso molti antibiotici e antimicotici. Non riuscivo più a vestirmi né ad avere rapporti sessuali. Una condizione di grande stress, pazzesco, con mio marito".

"Da ragazza sono stata anoressica con amenorrea a 15 anni. Spesso stavo male, vomitavo sempre, mi diagnosticarono una amebiasi. Avevo un nervosismo incredibile. Prima ero sana come un pesce. Tutto è cominciato dopo l'amebiasi. Poi nel 1986 sono stata investita da un auto mentre andavo in bicicletta. Ho battuto la testa e le spalle. Mi sono comparse delle grandi vertigini ed un dolore cervicale lancinante; non potevo alzarmi dal letto. Ho sempre sofferto di torcicollo, mi ricordo che facevo le elementari e a volte restavo bloccata e con la testa storta per giorni. Dopo l'incidente i dolori cervicali sono aumentati moltissimo". "Con l'anoressia il seno è scomparso, sono diventata piatta come una bambina allora ho deciso di fare una plastica; ho messo delle protesi al silicone, ma sono comparse delle calcificazioni per cui sono stata operata per altre due volte. Ora dovrei di nuovo operarmi perché ho di nuovo le calcificazioni". Aggiunge: "Però, dottore, il mio problema più grande è il dolore alla cervicale che mi dà un grande tormento e non mi lascia mai".

Le chiedo di descrivermi il dolore: "E' un dolore fortissimo, come un coltello che penetra nella cervicale (zona C5-C6). Il dolore è anche alla spalla destra, è un dolore muscolare, martellante; va verso l'alto".

Le chiedo se c'è una posizione che la fa stare meglio o peggio: "Sto molto male quando sono giù distesa; va peggio sul cusino, non posso sopportare la pressione. Sono stata da un chiropratico che mi ha consigliato un bite per i denti. All'inizio col bite è andata bene; ho potuto lasciare il Voltaren. Ne prendevo molti. Poi i dolori sono ricomparsi e ho ricominciato a prenderlo. Poi, siccome ero un po' ipotiroidea, mi hanno prescritto l'Eutirox. L'omeopata che mi ha curata me lo ha ridotto e mi ha dato TSH 4 CH e THYROIDINUM 4 CH. Ora sto prendendo il martedì, il giovedì, il sabato e la domenica TSH e THYROIDINUM alternandoli, poi, il lunedì, il mercoledì e il venerdì l'Eutirox" (si tratta di isoterapia e non di omeopatia poiché la prescrizione non segue la legge dei simili) "In questi giorni sto avendo di nuovo la vaginite e mi sta tornando anche il dolore al polso destro. Inoltre, se può esserle utile, ho molti nei".

Le chiedo quale ritiene possa essere per lei lo stress più grande al momento: "Sicuramente il desiderio di avere un figlio, ma non posso perché prendo molti antifiammatori per il dolore cervicale ed ho paura".

Mentre parliamo rilevo che la paziente da un lato vorrebbe avere figli, ma dall'altro teme la maternità. Presenta un carattere molto scrupoloso ed ha una grande paura per i nei; teme che si trasformino in cancro, per cui non va più al mare.

A questo punto, nonostante mi abbia già riferito una grande quantità di sintomi, la P. continua il suo racconto. Dice: "Soffro molto di mal di gola in inverno ed ho febbri molto alte e un dolore terrificante; mi vengono in gola delle piccole ulcere molto dolorose, prendo gli antibiotici e la propoli che mi fa bene per il dolore. Ho il mal di gola quando prendo freddo ai piedi. Porto sempre i calzettoni, ho sempre i piedi ghiacciati. Ogni volta che vado a letto "mi vesto". Le chiedo come sopporta il clima: "Non sopporto il freddo umido. Il vento, poi, mi dà dei dolori forti alla cervicale, specialmente il vento freddo. In estate detesto l'umidità, mi fa diventare isterica! Sudo molto al collo, con il caldo, e anche alle ascelle".

Per quanto riguarda l'alimentazione mi dice che ha un appetito normale, non mangia molto. Desidera carne ("Per un periodo sono stata molto carnivora"), ma si contiene. Gradisce molto anche le verdure. Inoltre mi riferisce: "All'università mi sono intossicata con il pesce; ha avuto vomito, mi sono comparse delle chiazze rosse che andavano e venivano. Il viso mi diventava rosso fuoco. Avevo prurito e bruciori ai piedi. Per tre o quattro anni non ho più toccato il pesce. Quando lo mangiavo mi compariva subito lo sfogo". Continua: "Mi piace il latte freddo mentre quello caldo, il suo odore, mi dà la nausea. Detesto la besciamella. Prendevo molti caffè, ora ne prendo meno, al massimo uno e due. Mangiavo chili di pomodori".

Il racconto sembra non terminare mai. L'elenco si allunga sempre di più di nuovi sintomi:

- Le giunture le scricchiolano (specialmente la spalla destra e la caviglia destra);
- le unghie sono macchiate di bianco;
- la pelle è molto secca;
- i capelli sono fragili, con doppie punte che si spezzano (fin da bambina) e con forfora;
- la sera compare improvvisamente un gonfiore addominale con coliche. Per il dolore deve coricarsi in posizione fetale;
- è astigmatica.

La visita mi sembra quasi conclusa, ma la Paziente continua ancora: "Sono positiva agli acari e alle graminacee; ho fatto il RAST. Da dicembre dello scorso anno ho avuto, per lungo tempo, una tosse trascurata. Mi svegliavo la notte e tossivo. Sembrava la pertosse. Ho preso gli antibiotici e il cortisone. E' comparsa l'asma. Ora ho l'asma e devo prendere Fluspiral e Gaviscon. Mi devo spruzzare tutti i giorni per quattro volte". Le chiedo qualche altra notizia sul carattere: "Sono molto chiusa. Le cose più personali non le comunico a nessuno. Sto molto da sola: mio marito manca per lunghi periodi". La P. ha un carattere molto indipendente. Il marito può stare via per lavoro anche mesi e questo le pesa fino ad un certo punto. Sta bene anche da sola. Poi invece mi dice che le pesa tantissimo "ma non entra in crisi". La forte collera quasi istantaneamente le scatena il mal di testa: "Sono anche molto caparbia. Quando litighiamo tengo tutto dentro. E' lui che mi dovrebbe capire".

Si è instaurata una buona confidenza con la Paziente la quale continua a raccontarmi i suoi problemi: "La mia emotività si manifesta quando ci sono dei dissapori con mio marito, ma anche se qualcuno mi taglia la strada, in auto; mi fa venire un nervosismo pazzesco. Poi compare il dolore cervicale che diventa un dolore acuto. Anche uno screzio con qualcuno, una persona un po' maleducata, mi fa stare male. C'è prima la reazione emotiva, che poi passa, alla quale seguono i disturbi fisici che invece restano. E' come essere in prigione; schiavi delle emozioni". "Ho sempre fatto molto sport: palestra, tennis, windsurf. Ho dovuto smettere per i dolori alla cervicale. Però passeggio molto; mi sembra di andare sempre di fretta invece sono tranquilla".

Le chiedo se è paurosa: "Non sono paurosa, ma sono molto ansiosa per tutti i problemi che mi ritrovo. Ho paura di ammalarmi di un tumore". La Paziente è laureata, ma fa la casalinga; le chiedo perché: "Non voglio rischiare la salute per lavorare. Non ne vale la pena. Poi abbiamo preso un cane: mi dà molto da fare". Le chiedo come va in casa e scopro che è una persona molto pulita. Soffrendo di allergia agli acari passa l'aspirapolvere due volte al dì; pulisce dappertutto: "Il tempo mi passa in fretta; lavoro molto in casa. Mi chiedo come farei se dovessi anche lavorare".

Analizzando il caso ne deduco che la Paziente conduce una vita stentata, è piena di acciacchi, assomiglia quasi ad una anziana pensionata. Anche da un punto di vista intellettuale ed affettivo la qualità della vita è molto compromessa. Lei dice: "A volte la mattina mi pesa perché ho noia. E' l'attività ripetitiva che mi distrugge. in alcuni momenti. (la P. si interrompe). Sono nervosa, a volte mi sembra di tirare avanti, poi faccio le cose velocemente. Non sono metodica; non lo ero neanche quando studiavo".

Il caso clinico è molto ricco di sintomi. La ricerca del rimedio da somministrarle, che copra tutti i sintomi compresi quelli mentali ed intellettuali, all'inizio mi sembra difficile. Decido di focalizzare la mia attenzione sui sintomi attuali, quelli più sentiti dalla paziente, con delle chiare modalizzazioni che mi possono dare delle conferme per la scelta. Le chiedo di parlarmi dei sintomi che in assoluto vorrebbe vedere scomparire per primi. Mi risponde: "Vorrei che lei anzitutto mi curasse il dolore cervicale che mi tiene sveglia la notte". Le chiedo di nuovo di descrivermi il dolore: "Il dolore compare forte la notte, il collo è molto rigido, a volte divento isterica, vorrei dormire, ma mi devo alzare. Non lo reggo".

La P. si mette a piangere: "Non mi importa più niente, vorrei annullarmi, non ho pensieri! Il dolore è allucinante. Voglio solo che passi, non lo sopporto, sono anni che mi tormenta e diventa sempre più forte. Non ho pazienza! La notte mi alzo e vado in sala; mi siedo. Devo stare immobile e seduta. Cerco di stare diritta. Non posso né toccare né premere la parte perché mi fa male. Sto lì per ore ferma ad aspettare che mi passi. Sono invalida; non ho progettualità nella mia vita, non posso fare niente, sento una impotenza assoluta".

Due ore di visita omeopatica e mezz'ora per lo studio del caso. Dopo due ore e mezzo ho un quadro completo e le prescrivo CONIUM MACULATUM 7CH, tre granuli tre volte al dì. Decido di iniziare la terapia con una bassa dinamizzazione, ad intervalli regolari, e di salire poi gradualmente perché il dolore è molto forte (difficilmente controllabile anche con i FANS) e vorrei evitare, per quanto possibile, degli aggravamenti.

 

Lo studio del caso

Per lo studio repertoriale ho selezionato i seguente sintomi:

- Back; PAIN; Backache; Cervical region; night (Cervicalgia la notte);
- Back; PAIN cutting; Cervical region (dolore a coltellata nella regione cervicale);
- Back; PAIN cutting (dolore a coltellata al dorso)
- Back; PAIN; backache; Cervical region; touch agg (dol. Cervicali che agg per il tocco);
- Generalities; ATROPHY; glands (generali; atrofia ghiandolare);
- Chest; atropy of mammaie;
- Chest; MAMMAE, complaints of (patologie della ghiandola mammaria);
- Generalities; COLD; agg.; air (aggravamento da aria fredda);
- Generalities; COLD; becoming; a part of body agg.; feet (aggravamento quando parti del corpo diventano fredde: i piedi );
- Generalities; COLD; tendency to take; cold feet (tendenza a prender freddo ai piedi)
- Generalieties; LYING; agg; in bed (aggravamento distesa a letto)
- Generalities; MOTION; agg.; affected part, of (il movimento aggrava la parte affetta);
- Mind; ANGER; aliments after anger (disturbi conseguenti a collera);
- Stomach; DESIRES; meat (desiderio di carne).

 

Riflessioni sul caso clinico

Dalla repertorizzazione risultavano molti rimedi tra i quali Silicea e Iodum, ma per il quadro mentale della Paziente e per l'insieme dei sintomi generali e fisici ho prescritto Conium.

E' apparso molto importante, per la prescrizione del rimedio, l'aspetto mentale della Paziente dal quale risulta in modo chiaro che ella soffre per una problematica della femminilità e della sessualità (genialità e maternità). Nel racconto emerge il conflitto tra il desiderio di avere un figlio e la paura e l'angoscia per la maternità. Inoltre ella è colpita anche nell'apparato genitale. Ha sofferto di amenorrea, ha sviluppato un'involuzione delle ghiandole mammarie fino alla completa atrofia, è stata operata più volte per una intolleranza alle protesi e soffre di vaginiti ricorrenti.

Anche l'aspetto intellettuale e la personalità della P. risultano fortemente colpiti. Ella passa il suo tempo annullandosi nelle pulizie per la casa. Non ha più una propria progettualità. Non ha desideri, né stimoli intellettuali nonostante sia una donna giovane e colta. Anzi afferma che non può fare niente poiché sente un'impotenza assoluta. Eppure professa la sua libertà ed indipendenza. Si sente una donna libera che può cavarsela da sola. In realtà è tutt'altro che libera. Si sente in prigione; è preda dei suoi sintomi fisici e soffre la solitudine. Si è ritirata in sé perdendo la creatività e la progettualità. La vita è diventata scialba e triste.

 

Studio del rimedio

Nella patogenesia di conium maculatum troviamo sintomi che esprimono le stesse problematiche della Paziente. L'immagine classica del rimedio è quella di una persona irritabile ed afflitta, che non può sopportare la contraddizione. E' continuamente annoiata ed infastidita da ogni più piccola cosa. Non può resistere a nessun tipo di eccitazione. Tutto le provoca una impressione sgradevole. Allontana la gente, è senza interessi fino alla più completa indifferenza. La forte ansia la porta da un posto all'altro ed il forte scrupolo di coscienza può farle sviluppare (come per la Paziente) un interesse esagerato per i lavori di casa e per la pulizia (Conium è un rimedio indicato nella monomania). Tale comportamento è rinforzato dalla sensazione generale di schifo che la porta a pulire e lavare in modo ossessivo.

Quando la lesione intellettuale progredisce oltre misura Conium va incontro ad una grande depressione dello spirito e se prima era preda di attacchi nevrotici ed ipocondriaci in seguito diventa completamente indifferente, non ha più interessi, si cura poco delle cose, le trascura, perde il gusto di vestirsi e di curarsi. Arriva a giacere a letto per maggior parte del tempo, indifferente a tutto. Un tratto abbastanza tipico di conium è la mancanza del tono fisico e mentale che viene espressa con una debolezza cronica degli arti fino ad una vera difficoltà a camminare che scatena un tremolio e degli accessi nervosi a tutto il corpo. Abbiamo l'immagine di una persona che vede compromessa la propria capacità intellettuale e contemporaneamente la propria libertà di movimento. La materia medica descrive una persona immersa nei pensieri più cupi, che presenta un grande scoraggiamento e non vuole parlare. Medita su presente e futuro, ma è priva di risorse psichiche ed intellettuali. Ha buchi di memoria, è confusa e non ha più progettualità. E' cupa, avverte come se una grande ansia la opprimesse e contemporaneamente una sensazione di paralisi agli arti (è molto evidente in Conium come la stessa problematica si esprima a livello somatico e mentale).

Il sintomo "Mentre cammina ha la sensazione come se qualcosa si opponesse ai suoi passi eppure sta camminando speditamente." Esprime chiaramente la mancanza di libertà psichica e fisica. Dunque nella sua sofferenza Conium sente di non essere libera nella mente e nel corpo. Gli arti, e l'apparato locomotore più in generale, esprimono il libero agire dell'uomo. L'apparato muscolo scheletrico esegue docilmente i desideri e la volontà della persona. Ma in Conium tutto ciò è impedito.

Il repertorio riporta centinaia di sintomi della colonna, del torace, delle spalle e degli arti. C'è una grandissima compromissione del movimento come anche della sfera intellettuale e, in ultima istanza, si arriva ad una compromissione totale con imbecillità, demenza e paralisi degli arti. Conium può essere indicato anche nell'apoplessia, nella sclerosi a placche, nelle paralisi ascendenti e nelle paralisi post difteriche.

In Conium è molto compromessa anche la funzione sessuale. Tra i moltissimi sintomi di questa sfera abbiamo diverse key notes del rimedio. Spiccato è il tropismo per l'apparato genitale femminile (vulva, vagina, utero e ovaie e mammelle) e maschile (pene, testicoli e prostata) e viene interessata anche la libido. Conium è indicato nelle malattie, nubilato e celibato, per continenza sessuale (anche per eccessi sessuali), malattie per eccitazione emozionale ed eccitazione sessuale, per masturbazione, per gravidanza; abbiamo ipocondria e nevrosi per soppressione dello stimolo sessuale, per astinenza; nevrosi per soppressione delle mestruazioni, facilità all'aborto, avversione al coito, vulviti e vaginiti di diversa natura; tumefazioni, ulcerazioni e traumi delle mammelle; cancro al collo uterino, cancro della vulva, delle ovaie, delle mammelle ecc. La donna può avere avversione agli amici durante la gravidanza.

Per l'uomo abbiamo 176 sintomi tra cui l'adenoma prostatico, le perdite patologiche di fluidi (seminale e prostatico), l'impotenza, il cancro della prostata e dei testicoli, l'epitelioma del glande, ecc.

Conium si presenta indicato nell'amore frustrato, nella sofferenza (psichica e fisica) per l'amore non corrisposto e nella sessualità vissuta in modo patologico. Abbiamo come sintomi la sensazione di aborto, di parto prematuro, di parto per delle vie patologiche: Conium ha la sensazione di qualcosa che vuole uscire attraverso l'anello inguinale oppure da un fianco e la sensazione di un cesareo compiuto con violenza (sensaz. Che le viscere vengano strappate via). Nell'uomo compare una sensazione di compressione alla radice della verga, come se i testicoli venissero tirati e come se un coltello tagliasse la radice del pene di netto (tali sintomi simboleggiano una castrazione).

Sintetizzando possiamo dire che Conium rappresenta l'espressione della libertà mancata, della autonomia irraggiungibile, della compromissione della sessualità e della incapacità di procreare in armonia e libertà.

 

Follow up

Poiché la P. abita in un'altra città decidiamo di sentirci con regolarità per telefono.

Il 30-1-97 mi telefona dicendomi che ha iniziato la cura con Conium e che l'agitazione ed il nervosismo non ci sono più. Ora è calma. Le cervicalgie si sono ridotte di numero e di intensità. Il marito ha notato un sorprendente cambiamento sia a livello fisico che psicologico; la vede diversa, con un'altra espressione del viso. E' più serena. Inoltre non è più stanca; ha molte energie in più.

Il 10-2-97 mi segnala che la grande verruca che aveva alla palpebra inferiore di sinistra, che avrebbe dovuto bruciare, è completamente scomparsa. A dicembre ne aveva bruciate diverse alle mani.

Il 27-2-97 ricompaiono gli episodi notturni di cervicalgia che si risolvono con Conium 7CH assunta varie volte di notte. Si manifestano alla cute del torace delle piccole bolle. Lo sfogo assomiglia ad una irritazione della pelle ed è localizzato nei pressi della cicatrice chirurgica delle mammelle. La Paziente mi dice: "Non ho più preso la Novalgina. Era da due anni che ero costretta a prenderla un giorno si e uno no". Ha sospeso anche il Voltaren.

Il 25-2-97 compare un mal di gola con dolore bruciante come una ferita che si irradia alle orecchie; peggiora deglutendo e migliora ingerendo cose solide (si tratta del dolore alla gola che compare di frequente). Aumento la dinamizzazione di Conium. Sostituisco la 7CH con la 9CH. Il mal di gola che di solito dura diverse settimane scompare in una sola giornata.

Due giorni dopo il dolore ricompare molto intenso; poi scompare nell'arco di due giorni. Sospendo Conium 9CH.

Due mesi dopo, alla seconda visita, la Paziente mi riferisce: "Ho avuto una sferzata incredibile! Mio marito ne è rimasto sorpreso. Quasi un miracolo. Ho anche ridotto l'uso del Fluspiral (da 4 a una volta al dì) perché l'asma è migliorato". E' comparso un turgore al seno (inspiegabile giacchè alla mammografia risulta nella P. "l'assenza di strutture riferibili a tessuto ghiandolare"). E' ancora presente una lacrimazione con occhi rossi, starnuti e muco acquoso. C'p una tosse secca, a colpetti sui segue la fuoriuscita di un escreato mucoso. I sintomi peggiorano la sera quando compare una lieve difficoltà respiratoria, ma i sintomi asmatici veri e propri sono scomparsi. La P. dice: "E' come se l'asma volesse arrivare, ma poi non viene". Sono comparsi dei bruciori allo stomaco dopo cena di cui la P. soffriva in passato: "Ci soffrivo molto. Li ho avuti diverse volte negli ultimi quindici giorni".

Le cervicalgie vanno molto meglio. Non ha più avuto forti cefalee con vomito. Sono anche completamente scomparse le coliche addominali che si presentavano quasi tutte le sere, da moltissimi anni. Rilevo anche gli effetti dell'azione di Conium a livello emotivo. La P. mi dice: "Ho notato un grande cambiamento. Sono allegra di buon umore. Non ragionavo più per il nervosismo e l'agitazione. Ora sono serena, non vado più fuori di testa. Avevo un grande coinvolgimento emotivo dentro, come un terremoto. Ora c'è più sopportazione. Mi dico: mettiamoci calmi". "A volte ero schiava della mia emotività. Potevo sentirmi male anche fisicamente senza però riuscire a sfogarmi parlando con qualcuno. Questo mi logorava. Quando qualcosa non andava, da bambina, mi sdraiavo a terra, non mangiavo e non si sapeva cosa avessi. Piangevo facilmente davanti alla TV. Una sensibilità a fior di pelle. Da un anno ero così pazzesca. Si trattava di reazioni emotive facili che si sono andate man mano accentuando nel tempo. Contemporaneamente le spalle e la cervicale si indurivano e poi scoppiava il mal di testa. E' stupido! Era come perdere il controllo".

Soddisfatto del miglioramento globale e registrando che tale miglioramento è ancora in atto decido di sospendere Conium 9CH. Le suggerisco di assumere Conium 9 CH solo al bisogno. La Paziente mi telefona dopo 15 giorni. Si sente molto bene. Le cervicalgie sono assenti; assume Conium 9 CH al bisogno solo quando sente che sta per ricomparire qualche doloretto.

Siamo in primavera, ma l'allergia è sotto controllo. La P. si spruzza solo una volta la sera, per precauzione. In una successiva telefonata mi riferisce che è comparsa una tosse secca la sera. Ha timore che le ritorni l'asma. Le dico di prendere costantemente Conium 9CH tutte le sere. L'assunzione della 9CH la fa stare meglio.

Visto la P. per la terza volta l'8 maggio. E' molto bello vederla entrare in studio con un bel completo rosa, il viso sorridente e un fazzoletto di seta al collo. Sembra un'altra donna (anche più giovane). Mi dice: "Mi sveglio con il collo sciolto, le tensioni sono più saltuarie. Solo durante l'influenza, per una notte, ho avuto dolore alla cervicale e mal di gola. Anche l'indolenzimento al collo è minore di intensità e di frequenza. Compare raramente. Prima viaggiavo da una città all'altra portando sempre con me tre cuscini diversi a seconda delle necessità. Non avevo mai pace e la notte stavo seduta in poltrona con il dolore lancinante senza poter dormire. Ora dormo bene. E' anche scomparsa la nausea e la bocca amara che avevo di mattina".

Visto che tutto va bene decido di sospendere Conium 9CH; potrà prenderlo solo al bisogno.

A distanza di sei mesi tutto va bene. La P. ha quasi del tutto eliminato l'Eutirox (ora ne assume solo 11 di una compressa da 50mg due volte a settimana). Oltre alla 9CH le ho somministrato la 12CH e la 15 CH e la 200K. L'asma e le cervicalgie sono assenti. Mi riferisce che la sensibilità emotiva è nettamente migliorata. Ci sono stati grandi cambiamenti anche a livello psicologico. E' serena, ha ripreso a lavorare. Si è fatta installare "Internet" in casa e lavora nella "grande rete" facendo ricerche linguistiche e studi. Ha recuperato in pieno le proprie capacità intellettuali. La dinamica psicologica familiare è anch'essa nettamente migliorata.

Tutto è stato possibile grazie all'azione di Conium maculatum.

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