Materia Medica Comparata

Rimedi omeopatici e personalità del malato

Ristampa
Materia Medica Comparata  Eugenio Federico Candegabe   Red Edizioni

Descrizione

Questo libro, frutto di trent'anni di studio sulla materia medica omeopatica, è scritto da un autentico maestro della pratica omeopatica unicista.

La grande difficoltà che l'omeopata incontra fin dall'inizio è di applicare le informazioni apprese dalla materia medica, che è generica e impersonale, al caso clinico, che rappresenta la condizione unica e personale del soggetto malato.

Per comporre questa divergenza l'autore ha ricostruito la materia medica mettendo in evidenza il 'genio d'azione' del rimedio capace di corrispondere alla 'personalità' del paziente.

 

INDICE:
Introduzione di Tomas Pablo Paschero
Alla ricerca di un'immagine del rimedio

LA TERAPIA OMEOPATICA: RICERCA PERMANENTE
II valore dei sintomi
Il significato miasmatico dei sintomi
Patogenesi e rimedio: osservazioni preliminari

MATERIA MEDICA COMPARATA: I RIMEDI
Lycopodium
Riassunto
Schema
Repertorizzazione
Materia medica comparata

Silicea
Riassunto
Schema
Repertorizzazione
Materia medica comparata

Thuja
Riassunto
Schema
Repertorizzazione
Materia medica comparata

Medorrhinum
Sintomi del Repertorio di Kent
Sintomi da aggiungere al Repertorio di Kent
Riassunto
Schema
Repertorizzazione
Materia medica comparata

Natrum muriaticum
Riassunto
Schema
Repertorizzazione
Materia medica comparata

Kali carbonicum
Riassunto
Schema
Repertorizzazione
Materia medica comparata

Lachesis
Riassunto
Schema
Repertorizzazione
Materia medica comparata

APPUNTI DI METODO
Calcarea sulphurica
Sepia
Sulphur: una lezione di materia medica
Indice comparativo dei rimedi

Introduzione - Tomas Pablo Paschero

Eugenio Federico Candegabe presenta un testo di materia medica comparata che costituisce un validissimo e atteso apporto all'insegnamento dell'omeopatia.

Come ha magistralmente fatto Candegabe, la materia medica omeopatica dovrebbe essere sempre studiata cercando di capire il 'genio d'azione' del rimedio, cioè la sindrome fondamentale caratteristica che ne stabilisce la possibilità curativa in funzione della corrispondenza analogica con ciò che nel paziente deve essere curato.

L'aspetto più importante della pratica omeopatica è la padronanza dell'arte dell'interrogatorio e la costruzione di una storia clinica che esprima l'immagine autentica e personale del malato.

Non si tratta solamente di un'anamnesi clinica patologica che riporti i sintomi soggettivi e quelli oggettivi propri di una disfunzione organica, con i relativi cambiamenti fisico-chimici che operano nell'economia dell'organismo, né del loro aspetto apparente, bensì di una biografia che riveli la disfunzione dell'individuo come persona, con i valori affettivi, animici o emozionali che condizionano la sua vita di relazione; l'essere umano non può infatti essere capito pienamente se non studiandolo con la prospettiva profonda di comprenderne la modalità di relazione con se stesso, con i suoi simili e con i valori essenziali della sua vita.

Condizione indispensabile di questa ricerca è l'identificazione dei sintomi che abbiano la caratteristica di essere unici e inediti in ciascun paziente, che non appartengono a nessuna patologia organica e che perciò sono stati definiti rari, strani e peculiari. Questi sintomi sono l'espressione caratteristica della perturbazione dinamica vitale, e rendono necessaria da parte dell'omeopata una visione chiara del problema psichico di ogni malato e una profonda comprensione della personalità umana.

L'anamnesi deve condurre alla diagnosi del simillimum che copra, per analogia, l'alterazione del nucleo affettivo. È qui infatti che risiedono attivamente gli elementi negativi che ostacolano l'attuazione della legge di guarigione, che a sua volta conduce allo sviluppo psicofisico dell'individuo verso la maturità. La mancanza d'amore è, in ultima istanza, il dramma umano per eccellenza.

Sperimentiamo la vita e strutturiamo la nostra personalità attraverso la nostra stessa storia. Il processo di maturazione, o di adattamento alla realtà, che il malato esprime durante la visita medica, mette in luce un conflitto di base, una personalità scissa che affronta la situazione presente rimanendo fissata affettivamente a modelli di comportamento, sentimenti ed emozioni derivati dall'infanzia.

La nevrosi, substrato fondamentale della malattia, è la persistenza di fasi infantili dello sviluppo della personalità. La patologia organica è il risultato del complesso meccanismo di riflessi condizionati, che vincolano gli stimoli e le esperienze infantili cariche di contenuti affettivi alle risposte fisiologiche determinate da una debolezza neurovegetativa congenita, di carattere diatesico o miasmatico.

Non ci si deve riferire solo ai sintomi mentali nella loro accezione comune, legata alla coscienza, bensì a tutto lo psichismo che comprende sia la coscienza sia l'inconscio. Non possiamo aspettarci che il malato ci fornisca esplicitamente i sintomi mentali, perché questi si riferiranno in realtà a razionalizzazioni di difesa, capaci di nascondere i conflitti inconsci che il paziente cerca di ignorare e che la sua personalità sociale elabora per adattarsi alla realtà.

La personalità dinamica, istintiva e profonda che palpita nel suo vero essere, rimane celata sotto un'armatura caratteriologica reattiva e si rivela solo attraverso il comportamento, la condotta di vita, i sogni, le fantasie, le evocazioni, le aspirazioni, i risentimenti oltre che nel racconto della vita di relazione, che il medico appura non tanto come interpretazione, bensì come fatti di una realtà psichica. La mente cosciente è il risultato di un substrato psichico inconscio e il suo funzionamento dipende strettamente da esso.

Le necessità fisiche, i desideri e le avversioni alimentari, la suscettibilità climatica e ambientale, insomma tutto ciò che ha carattere reattivo e che in omeopatia costituisce la sintomatologia generale e la modalità particolare, serve a mantenere e a difendere un determinato genere di vita.

La malattia è sempre un processo reattivo di difesa e la nevrosi, substrato dinamico di tutta la patologia, è un tentativo di reazione compensatoria al conflitto fra gli istinti perturbati da una diatesi sifilitica, che esalta gli impulsi distruttivi e di morte, o dalla sicosi, che accentua l'istinto di autoaffermazione e l'ipertrofia dell'io nei confronti delle inibizioni sociali.

Candegabe ci insegna molto bene, attraverso la repertorizzazione e le comparazioni tra i vari rimedi, che il sintomo mentale determinante deve essere integrato nella 'sindrome minima caratteristica' che lo definisce per rivelare il carattere profondo della personalità; attraverso questa ricerca si configura l'immagine reale corrispondente al rimedio nel suo genio d'azione e, per analogia, a ciò che nel paziente deve essere curato.

Se da un lato, nell'anamnesi biografica, il sintomo mentale espresso dal paziente come manifestazione del suo carattere assume un valore particolare quando se ne scopre il senso in rapporto agli altri sintomi, così dall'altro, nella patogenesi, si devono registrare le relazioni fra i sintomi che condizionano il carattere del rimedio, manifestate dagli sperimentatori in maniera individuale e che, considerate congiuntamente, permettono di comprendere il senso della reazione globale che il farmaco dinamizzato suscita in essi, dando forma così alla personalità del rimedio.

Candegabe tratta esaurientemente questa dinamica sintomatologica in base alle rubriche riportate dal Repertorio, individuando, nel paragone con quei rimedi che presentano gruppi di sintomi similari, le peculiarità essenziali che ragionevolmente corrispondono alla personalità del rimedio in esame; una correlazione che si può fare solo induttivamente e mai per semplice deduzione.

Con questo lavoro, Eugenio Candegabe si impone come un autentico maestro e sottolinea nei suoi insegnamenti la necessità di poter trovare il simillimum di ciascun paziente, che sarà curato solo quando, in virtù della legge di guarigione, sarà in grado di cambiare coscientemente il senso della sua vita e sarà disposto a migliorare la sua prospettiva esistenziale, impegnandosi a maturare e sviluppare le sue capacità energetiche, intellettive e affettive, con chiara attitudine di aiuto verso i suoi simili.

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