Bioenergia dimostrazione raggiunta

Bioenergia dimostrazione raggiunta  Alessandro Gubbiotti   Guna Editore

Descrizione

L'energia è uguale alla massa moltiplicata per la velocità della luce al quadrato. Questa è la formula di Einstein che ha rivoluzionato la Fisica, che permette di affermare l'equivalenza tra materia ed energia, che dimostra la modalità di azione della medicina cosiddetta altemativa tramite le sole frequenze dei farmaci mediante onde elettro-magnetiche.

Campi magnetici, campi elettrici, onde elettromagnetiche, (che bisogna considerare sempre tutti interagenti), possono avere origini diverse. Dalle stelle, in particolare dal sole (raggi cosmici), dalla terra che bisogna considerare come un enorme magnete per il fatto che al centro della terra stessa c'è un nucleo di ferro fuso che per la rotazione terrestre, determina un effetto dinamo; ma anche le attività umane determinano campi elettrici, magnetici ed onde elettro-magnetiche in una crescita esponenziale.

Tutte queste cause ed altre ancora, se pur in misura limitata, detemrinano la presenza di campi elettro-magnetici, che, a bassa frequenza ed intensità, sono necessari per la vita, in quanto forniscono energia fisica a tutte le cellule sia del regno animale che vegetale.

Ma oltre certi limiti di intensità, frequenza e irregolarità zonali si manifestanp invece effetti negativi, capaci di determinare alterazioni funzionali ed organiche, anche di estrema gravità.

Le acque e le cavità sotterranee, accumuli di metalli ferro-magnetici (ferro, cobalto e nichel) aggravano ulteriormente il problema. Per la evidenziazione di campi elettro-magnetici alterati si ricorreva in precedenza ai rabdomanti, capaci di captare le varie alterazioni del sottosuolo, soprattutto il flusso dei corsi d'acqua e la presenza di materiali ferrosi e di faglie. Attualmente apparecchiature computerizzate con stampante permettono di evidenziare variazioni negative dei campi magnetici ed elettrici in maniera precisa, ripetibile e raffrontabile nel tempo.

È molto importante la valutazione del disturbo elettro-magnetico per m/q, che non deve superare i 2000 nT nel posto ove si vive più a lungo.

Oggi possiamo misurare esattamente, con apparecchiature computerizzate, le alterazioni m/q delle aree di disturbo; queste alterazioni, oltre un certo, rivestono grande importanza in alcune patologie legate sia al posto di lavoro che al letto, qualora questi si trovino in particolari irregolarità elettromagnetiche.