Omeopatia e Pnei

Una nuova ipotesi diagnostico-terapeutica per le malattie croniche

Omeopatia e Pnei  Simonetta Tassoni Paolo Lissoni  Salus Infirmorum

Descrizione

Cosa hanno in comune l'Omeopatia e la PNEI?

Entrambe le discipline si basano sulle capacità reattive dell'organismo e sull'equilibrio globale del sistema vivente come obiettivo del sistema di difesa. Entrambe utilizzano un linguaggio ponderale di tipo infinitesimale.

La Fisica Moderna ci insegna che nei sistemi viventi gli stimoli molto deboli creano grandi reazioni di risposta biologica. La letteratura scientifica degli ultimi decenni è ricca di lavori che dimostrano gli effetti di supporto dei rimedi omeopatici sul sistema immunitario.

In queste pagine proponiamo un tentativo di integrazione tra PNEI e Omeopatia che scaturisce dai nostri studi e dalla nostra comune esperienza clinica.

L'ipotesi che avanziamo potrebbe avere risvolti interessanti soprattutto nella diagnosi e nella terapia delle malattie croniche, che da tempo ormai hanno acquisito dimensioni endemiche nel mondo occidentale, interessando adulti, giovani e addirittura bambini.

Indice del libro

INTRODUZIONE
UNA PROPOSTA: VIVERE OMEOPATICAMENTE
Cosa c'entra tutto ciò con la medicina omeopatica?

I TRE MIASMI ESSENZIALI DELL'OMEOPATIA
Psora
Sicosi
Syphilis
Miasmi e loro Cura

LA PNEI QUALE VIA ALLA MEDICINA OLISTICA MODERNA
Le due vie biologico-molecolari della vita e della morte
La Malattia come precipitazione

RAZIONALE DELL'ASSOCIAZIONE TRA OMEOPATIA E PNEI
Il rimedio omeopatico: l'archetipo che catalizza la guarigione
La persona affetta da patologia autoimmune
La persona affetta da malattia tumorale

CONCLUSIONI
BIBLIOGRAFIA

Introduzione

Le malattie "croniche" sono quelle patologie che, per definizione classica, non portano ad una completa restitutio ad integrum, cioè non guariscono mai completamente come accade invece per le malattie "acute", le quali possono avere una triplice possibile evoluzione: verso la completa guarigione (prognosi migliore), oppure possono persistere come cronicizzazione (le malattie croniche), oppure possono concludere il ciclo vitale del soggetto con la morte.
Questo tipo di patologie, cosiddette in senso generico "croniche", hanno la tendenza a persistere nel tempo senza mai lasciare completamente libero l'organismo dalla sofferenza, con fasi di remissioni più o meno intense o attenuate, alternate, in tempi variabili, a fasi di riacutizzazioni, persistendo il substrato infiammatorio di base a sostegno della malattia.

Le malattie croniche hanno ormai acquisito da tempo dimensioni endemiche nel mondo occidentale, non solo nella popolazione adulta ma negli ultimi decenni anche nei giovani e addirittura nei bambini.

È questo il segno evidente che la nostra cultura "civilizzata" ha delle criticità da riconoscere e a cui porre rimedio, in quanto minano il livello di salute della popolazione.

Questo tipo di malattie sono da riconoscere in quanto non solo riducono l'aspettativa di vita, ma in quanto patologie invalidanti e limitative della libertà del malato, compromettono la qualità della vita stessa e sono fonte di grande sofferenza fisica e mentale.

Tra le patologie croniche che stanno raggiungendo livelli preoccupanti per tutte le età, ci sono le malattie oncologiche e le malattie a patogenesi autoimmunitaria ad interessamento sistemico.

Ad oggi, nel mondo occidentale industrializzato "civile", sono poche le famiglie che non hanno avuto tra i parenti patologie come il cancro o malattie croniche come l'asma, la tiroidite autoimmune, l'artrite, la fibromialgia, le cefalee croniche, la psoriasi, le cistiti croniche, le coliti croniche, i disturbi dell'attenzione nei bambini, i disturbi del comportamento alimentare e patologie psichiatriche più o meno gravi.

Le terapie che la medicina accademica propone per questo eterogeneo ventaglio di malattie sono in continua evoluzione e accanto ai numerosi pazienti che trovano effettivo beneficio dalle cure innovative proposte, ce ne sono altrettanti che non ne traggono giovamento, in quanto i farmaci proposti spesso non vengono tollerati e sono a loro volta fonte di disturbi (cosiddetti iatrogeni) e, in un numero discreto di casi, difficilmente arrivano ad incidere sulla vera dinamica patogenetica della malattia.

È evidenza quotidiana riscontrare che spesso le patologie recidivano o ne compaiono di nuove e, non infrequentemente, clinicamente più impegnative; di fatto il paziente diventa un malato "cronico" e profondamente intossicato.

Un aiuto significativo in più, per evitare o ridurre questa tendenza all'evoluzione patogenetica cronica, può essere ottenuto con l'integrazione di terapie ormai consolidate dalla ricerca scientifica e dalla esperienza clinica, che evidenziano un loro profondo impatto terapeutico, cioè che possono incidere significativamente sull'energia vitale del paziente, come:
1. la cura omeopatica, condotta secondo i veri criteri hahnemanniani;
2. la PNEI, con le più recenti acquisizioni.

Si configura pertanto una possibile integrazione fra questi due ambiti del Sapere Medico frutto della nostra ricerca clinica che da alcuni anni stiamo portando avanti con risultati significativi.

Sintetizziamo in modo estremo cosa sono l'Omeopatia e la PNEI, interpretandoli nella loro essenza:
- l'Omeopatia come l'apice della conoscenza della dinamica dell'Energia Vitale nell'organismo umano,
- la PNEI come l'apice della conoscenza della chimica, non solo metabolica, come la classica Medicina ci ha insegnato, ma in particolare della chimica degli stati di coscienza e della infinita gamma delle emozioni e dei sentimenti umani.

L'Omeopatia identifica nelle malattie croniche la vera principale causa delle patologie impegnative e invalidanti, definendo tre essenziali "tipologie morbose" da intendersi quali Archetipi del modo di agire dell'energia vitale.

D'altra parte, la PNEI identifica nel sistema delle citochine, prodotte dalle cellule immuni attivate, il "network citochinico", la principale struttura in grado di svolgere un controllo sistemico sull'intera vita biologica, endocrina, nervosa e cardiovascolare, essendo, quello citochinico, il principale sistema responsabile della risposta biologica immuno-infiammatoria.

Pertanto, l'espressione "risposta biologica" potrebbe rappresentare il termine più moderno per definire quella che in Omeopatia era detta "energia vitale" e che corrisponde al corpo eterico descritto dalla tradizione esoterica.