Materia Medica Omeopatica Sinottica - 2° vol.

Descrizione

Continua il lavoro sulla Materia Medica Omeopatica Sinottica del Dr. Frans Vermeulen. Dopo il primo libro ecco questo secondo volume, dedicato esclusivamente ai "piccoli" rimedi.

C'era davvero bisogno di un approfondimento in tal senso della Materia Medica, considerata l'opinione comune che con i policresti è possibile trattare l'80% dei pazienti?

Si, perché questa convinzione va a incrinare uno dei fondamenti dell'Omeopatia espressi da Hahnemann e tenuto in grande considerazione dall'Autore, ovvero il concetto di personalizzazione della terapia!

È questo il cardine dell'agire di un bravo medico omeopata e questo testo contribuisce a rimuovere l'unico limite che può ridurre l'efficacia del trattamento omeopatico, ovvero la scarsa conoscenza del medico sui rimedi.

Come per il primo libro, il lavoro di recupero delle informazioni è stato lungo, faticoso e meticoloso. Per la sua compilazione l'Autore ha consultato fonti estese alla letteratura omeopatica inglese, tedesca e francese, prendendo il meglio della ricerca compiuta.

Rispetto all'edizione inglese originale, questa edizione italiana presenta alcune migliorie:
- è stato aggiunto il secondo nome ad ogni rimedio omeopatico, così da non confonderlo con altri;
- con la stessa logica è stata migliorata la classificazione botanica relativa a certi ordini e famiglie di piante, usando la nomenclatura ufficiale latina;
- sono stati elencanti in ordine alfabetico i Rimedi riportati nell'analisi differenziale;
- il testo è stato arricchito con note a pie di pagina da parte della traduttrice e dell'editore, ove è stato ritenuto opportuno.

Questo libro ci suggerisce che c'è ancora moltissimo lavoro da fare e nuovi rimedi da imparare, ma vuole anche allargare le nostre conoscenze su quello che in questi ultimi anni abbiano acquisito: è poco, ma è anche molto!

Indice Generale

MATERIA  MEDICA
Abies canadensis
Abies nigra
Abroma augusta
Abrotanum
Absinthium
Aceticum acidum
Aconitum lycoctonum
Actaea spicata
Adamas
Adlumia fungosa
Adonis vernalis
Aegopodium  podagraria
Agnus castus
Agraphis nutans
Ailanthus glandulosa
Alcoholus
Aletris farinosa
Allium sativum
Alloxanum
Alumen
Alumina phosphorica
Alumina silicata
Ammoniacum
Amylenum nitrosum
Anagallis arvensis
Anatherum  muricatum
Androctonus
Angustura vera
Anthracinum
Apium graveolens
Apocynum cannabinum
Aqua marina
Aralia racemosa
Aranea ixobola
Arsenicum sulphuratum flavum
Artemisia vulgaris
Arundo mauritanica
Asclepias tuberosa
Asparagus officinalis
Astacus fluviatilis
Asterias rubens
Atrax robustus
Atropinum
Aurum arsenicosum
Aurum iodatum
Aurum muriaticum
Aurum muriaticum  natronatum
Aurum sulphuratum
Azadirachta indica
Bacillinum
Badiaga
Baptisia tinctoria
Benzoicum acidum
Beryllium
Bismuthum
Blatta orientalis
Bothrops lanceolatus
Buthus australis
Butyricum acidum
Cadmium sulphuricum
Cajuputum
Caladium seguinum
Calcarea silicata
Camphora officinalis
Candida parapsilosis
Carbolicum acidum
Carboneum  sulphuratum
Cardiospermum  halicacabum
Carduus benedictus
Carduus marianus
Carlsbad aqua
Cassia sophera
Castor equi
Castoreum canadensis
Ceanothus  americanus
Cedron
Cenchris contortrix
Cereus bonplandii
Chenopodium anthelminticum
Chimaphila umbellata
Chininum arsenicosum
Chininum sulphuricum
Chionanthus virginica
Chloralum hydratum
Chlorpromazinum
Chlorum
Chocolate
Chromicum acidum
Cimex lectularius
Cinnabaris
Cinnamomum  zeylanicum
Cisplatinum
Cladonia pyxidata
Cobaltum
Cobaltum nitricum
Coccus cacti
Colibacillinum
Collinsonia  canadensis
Comocladia
Convallaria
Copaiva officinalis
Corticotropinum
Cortisonum
Corydalis bulbosa
Cotyledon umbilicus
Crataegus  oxyacantha
Crotalus cascavella
Crotalus horridus
Croton tiglium
Cubeba
Cucurbita citrullus
Cundurango
Cuprum arsenicosum
Curare
Cynodon dactylon
Cypripedium pubescens
Cytisus laburnum
Daphne indica
Derris pinnata
Desoxyribonucleinicum acidum
Dichapetalum  mombuttense
Dolichos pruriens
Duboisinum
Dysentery compound
Echinacea  angustifolia
Elaterium
Epiphegus virginiana
Equisetum hyemale
Erigeron canadensis
Espeletia grandiflora
Eugenia jambosa
Euphorbia resinifera
Eupionum
Fagopyrum  esculentum
Ferrum iodatum
Ferrum muriaticum
Folliculinum
Formica rufa
Fumaria officinalis
Gaertner
Gallicum acidum
Gambogia
Ginkgo biloba
Ginseng
Gnaphalium  polycephalum
Gossypium herbaceum
Granatum
Granitum
Grindelia robusta
Guarana
Guarea trichiloides
Guatteria gaumeri
Gymnocladus  canadensis
Haloperidolum
Hecla lava
Hedera helix
Heloderma suspectum
Helonias dioica
Heracleum  sphondylium
Hippozaeninum
Hirudo medicinalis
Histaminum  muriaticum
Homarus vulgaris
Hura brasiliensis
Hydrangea  arborescens
Hydrocotile asiatica
Hydrocyanicum  acidum
Hydrogenium
Hydrophis  cyanocinctus
Hypothalamus
Iberis amara
Ichthyolum
Ictodes foetida
Indigo tinctoria
Indium metallicum
Iridium
Jaborandi
Jalapa
Jatropha curcas
Juglans cinerea
Juglans regia
Justicia adhatoda
Kali ferrocyanatum
Kali nitricum
Kali silicatum
Kalmia latifolia
Kresolum
Lac caprinum
Lac felinum
Lac humanum
Lachnanthes  tinctoria
Lacticum acidum
Lactuca virosa
Lapis albus
Lathyrus sativus
Laurocerasus
Lecithinum
Leprominium
Leptandra virginica
Levomepromazinum
Lilium tigrinum
Limestone
Lolium temulentum
Luffa operculata
Luna
Lycopersicum  esculentum
Lycopus virginicus
Magnesia fluorata
Magnesia sulphurica
Magnetis poli ambo
Magnetis polus  arcticus
Magnetis polus  australis
Magnolia  grandiflora
Malandrinum
Mangifera indica
Marble
Medusa
Melilotus officinalis
Menyanthes  trifoliata
Mephitis mephitis
Mercurius corrosivus
Mercurius iodatus flavus
Mercurius iodatus  ruber
Methysergidum
Millefolium
Mimosa pudica
Molibdenum  metallicum
Morgan gaertner
Morgan pure
Morphinum
Musa sapientum
Mygale lasiodora
Myosotis arvensis
Myrica cerifera
Naphtalinum
Natrum  hypochlorosum
Natrum oxalaceticum
Nepenthes  distallatoria
Niccolum
Nidus edulis
Nuphar luteum
Ocimum canum
Oenanthe crocata
Oleum animale
Oleum jecoris aselli
Onopordon acanthium
Onosmodium
Oroticum acidum
Osmium metallicum
Ovi gallinae pellicula
Oxytropis lamberti
Ozonum
Paeonia officinalis
Paraffinum
Paris quadrifolia
Parthenium  hysterophorus
Penicillinum
Petiveria tetandra
Phellandrium  aquaticum
Phormium tenax
Physostigma  venenosum
Piper methysticum
Pituitaria anterior
Pituitaria glandula
Pituitaria posterior
Plantago major
Plutonium nitricum
Polygonum  hydropiper
Propolis
Proteus
Prunus spinosa
Psilocybe  caerulescens
Ptelea trifoliata
Ranunculus  sceleratus
Raphanus sativus
Ratanhia
Rauwolfia serpentina
Ribonucleinicum acidum     
Robinia pseudacacia
Sabal serrulata
Saccharum lactis
Saccharum  officinarum
Salicylicum acidum
Sarcolacticum  acidum
Sarothamnus  scoparius
Sarracenia purpurea
Saxitoxinum
Scutellaria  laterifolia
Senecio aureus
Senega officinalis
Sequoia sempervirens
Serum anguillae
Sinapis alba
Sinapis nigra
Sol britannic
Solanum nigrum
Solanum tuberosum aegrotans
Solidago
Squilla maritima
Stellaria media
Stillingia sylvatica
Streptococcinum
Strophanthus hispidus
Succinicum acidum
Sulphur iodatum
Sumbul moschatus
Sycotic co.
Tamarindus indica
Taraxacum officinale
Taxus baccata
Thallium metallicum
Thiocticum acidum
Thioproperazinum
Thyroidinum
Tilia europaea
Titanium metallicum
Trillium pendulum
Triosteum  perfoliatum
Trombidium muscae domesticae
Upas tieuté
Uranium nitricum
Ustilago maydis
Vanadium metallicum
Venus mercenaria
Veratrum viride
Verbascum thapsus
Veronica officinalis
Vinca minor
Viola odorata
Viola tricolor
Vipera aspis
Vipera berus
Viscum album
Wyethia helenioides
X-ray
Zingiber officinale
Zizia aurea

Repertorio degli alimenti
Diagnosi differenziali
Bibliografia
Indice generale

Prefazione I Edizione Inglese

L'associazione di un medicamento ad un'immagine si incontra unicamente nell'Omeopatia. Almeno così mi risulta. La Natura abbonda di fenomeni e questi vengono citati nella Chimica, nella Metallurgia, nella Botanica e nella Biologia. Le immagini sono un modo tipico dell'Uomo di stabilire un rapporto con ciò che lo circonda e con la Natura. Le favole, le leggende e i miti ne sono la dimostrazione concreta. Gli animali, le piante e la materia si esprimono attraverso avvenimenti che possono essere osservati. Lo stesso vale anche per le sperimentazioni omeopatiche.

Il modello strutturale dell'animale, dei vegetali o dei minerali si riscontra anche nell'Uomo e spesso viene rilevato in occasione di un avvenimento momentaneo, ma talvolta è presente dalla nascita.
La comprensione di un aspetto delle sostanze usate in Omeopatia può provenire da qualsiasi fonte.
Uno specialista dei metodi di refrigerazione mi ha rivelato alcuni aspetti dell'Ammonium, sovente usato in tale tecnologia.

Uno dei nostri gatti è stato così bravo da mostrarmi come si concretizza la “voglia di carta”, mangiandosi più volte il giornale che ricevevo al mattino, per fortuna dopo che avevo terminato di leggerlo. Swan menziona questa voglia in relazione a Lac felinum. L'immagine data da questo rimedio corrisponde così palesemente al comportamento di un gatto da rendere apparentemente ridondante una sperimentazione in merito. Un gatto si lava così spesso da dare l'impressione che anch'esso “si senta sporco”. Inoltre, se provate a dargli il cibo di una nuova marca, avrete modo di scoprire che cosa voglia dire essere “schizzinosi nel mangiare”!

Per restare nel tema delle rarità alimentari, mi chiedevo quale fosse il significato della “voglia di carne di maiale” associata a Crotalus horridus, quando mi è capitato di leggere che questo serpente non ha nemici naturali – oltre ovviamente all'Uomo – tranne i cinghiali. Numerosi sono i serpenti a sonagli uccisi dai cinghiali. Quanto bello dev'essere per loro vendicarsi e cambiare ruolo mangiandosi i cinghiali!
Il nostro vicino di casa aveva l'hobby dell'apicoltura. Mi ha rivelato che, se le api si surriscaldano, sciamano e non fanno più ritorno all'alveare. Le api hanno un sistema tutto loro di raffreddare l'alveare, nel caso questo rischi di surriscaldarsi. L'apicoltore deve mantenere freddo il suo sangue e anche le api, altrimenti il suo e il loro lavoro non darà frutto: in quel modo si eviterà un'infruttuosa ‘operosità'!
Il Regno Animale è una rara collezione di fenomeni. Lo stesso dicasi del Regno Vegetale e del Regno Minerale. Gli antichi greci non avevano cognizione dell'esistenza del pianeta Plutone, né tanto meno dell'elemento plutonio; eppure il mito di Plutone [l'Ade] e le informazioni astrologiche che abbiamo coincidono con il comportamento di detto elemento chimico. Ciò ci conduce a concludere che Plutone ha molti modi di esprimersi, ma che tutti hanno la stessa essenza!

L'elemento antimonio ha l'insolita peculiarità di non conformarsi in un campo magnetico. Se posto tra due poli di una calamita a forma di ferro di cavallo, non assume una posizione perpendicolare tra i due poli, ma diagonale. Se questa non è ostinazione!

L'argento fuso assorbe avidamente l'ossigeno dell'aria − in quantità pari fino a venti volte il suo volume – che poi espelle emettendo un “plop” allorché si raffredda. L'Omeopata sa che il Paziente Argentum nitricum ha la tendenza a ruttare − espellere aria − alquanto sonoramente. La superficie dell'argento, che allo stato liquido appare liscia e lucida, quando si solidifica forma dei crateri simili a quelli lunari, rivelando la sua relazione con la Luna, com'è noto a tutti i lunatici.

Potrei parlare all'infinito delle piante. Il clima olandese è troppo rigido per alcune di esse e il giardino troppo piccolo per quelle che richiedono spazio. Tutte le piante che non possono tollerare il terreno argilloso non crescono. Mi piacerebbe riempire il mio giardino di piante omeopatiche per poterle studiare o anche solo per essere circondato da esse.
L'aconito cresce praticamente ovunque. Il miglior periodo per la semina è l'autunno, affinché i semi siano esposti al gelo. Stranamente, l'aconito germoglia più facilmente dopo una gelata e fiorisce in piena estate. Sappiamo infatti che il freddo gelido e il calore estremo causano aggravamento nel paziente Aconitum napellus.
Non è un caso che durante la sperimentazione sia la Sequoia che il Ginkgo biloba manifestino il sintomo “falsa percezione di essere vecchio”. Si tratta in entrambi i casi di alberi vetusti, fossili di ere preistoriche. Lo stesso vale per il Lycopodium clavatum, benché ora la sua altezza sia ridotta. Chi prima era grande è ora assai piccolo. I pazienti di tipo Lycopodium clavatum vivono nel passato e fingono di essere di statura imponente.
Ci sono tanti altri esempi, ma mi fermerò qui, perché questa non è che una prefazione.

Il primo libro Materia Medica Omeopatica Sinottica - 1° vol è stato molto apprezzato e mi è stato perciò chiesto di scrivere un secondo libro. Mi ci è voluto un po' di tempo, ma finalmente eccolo qua. Questa volta ho esaminato i cosiddetti “piccoli” rimedi. Ce ne sono parecchi: vecchi e nuovi. Molti non sono stati menzionati come meritano, …. perché sembrano essere caduti nell'oblio. Negli ultimi tempi si è data notizia di molti nuovi rimedi. È difficile tenere il passo con i nuovi rimedi scoperti e ciò non contribuisce a chiarire il quadro già confuso dei nostri rimedi omeopatici. I vecchi studi si sono dimostrati altrettanto validi di quelli nuovi sotto il profilo delle modalità di esecuzione. La descrizione del Nidus edulis, ad esempio, è approfondita quanto quella dello Scorpio. Lo stesso si può dire degli studi di Griggs, Templeton, Raeside e Mezger, per citare alcuni che hanno vissuto alcuni decenni fa.
Omeopati di tutto il mondo hanno condotto numerosi studi sperimentali. Per la compilazione di questo secondo volume le mie ricerche su questo argomento si sono estese alla letteratura inglese, tedesca e francese. Così facendo ho scoperto delle sperimentazioni tedesche di difficile accesso per chi parla inglese. Quelle descritte in inglese erano molto brevi. L'Austria, ad esempio, ci ha trasmesso alcuni eccellenti studi su talune Ombrellifere.
Nel mio libro sono stati inseriti anche dei rimedi designati “vecchi e piccoli”. Si dice che l'ottanta per cento dei pazienti può trarre giovamento dai policresti. Vi prego di dissociarvi da quest'opinione, poiché contrasta apparentemente con l'elemento dell'Omeopatia ritenuto più importante: l'individualizzazione. Potrebbe rivelarsi che mia cugina ha bisogno di un pesce ancora sconosciuto che vive a grandi profondità o forse di una pianta alpina che cresce appena sotto il limite delle nevi perenni o di una velenosa rana amazzonica dai colori brillanti [conoscendo mia cugina, quest'ultima eventualità non mi sorprenderebbe].
Restano ancora tante cose da dimostrare. A giudicare dall'attuale slancio in questa direzione, nei prossimi vent'anni si potrebbe assistere ad un'esplosione del numero di rimedi a nostra disposizione. Ed è giusto che sia così. La stagnazione è sinonimo di declino, come dimostra il rimedio Sepia. Questa è la ragione per cui questo libro contiene “piccoli” rimedi sia vecchi che nuovi. Alcuni sono destinati a diventare policresti, altri forse resteranno piccoli. Comunque, qualunque sia il loro futuro, rientrano tutti in quest'opera.
Un'obiezione mossa ai piccoli rimedi è l'esiguità di soggetti su cui possono essere sperimentati. Non è possibile negare che vi sia però anche una differenza qualitativa. Ciò che conta non è il numero degli sperimentatori, ma la loro sensibilità e la loro capacità di esprimere ciò che sentono. Benché a taluni studi abbiano partecipato molti sperimentatori, gli elementi emersi e la descrizione data non hanno fornito un quadro chiaro. Non si deve sottovalutare il ruolo di coloro che hanno registrato per iscritto tali osservazioni. Si sono attenuti al testo originale − alle parole usate − o le hanno modificate secondo il loro gusto?
Proprio per questa ragione mi sono sforzato di restare fedele al testo originale. Quindi, la presente opera contiene molte citazioni che potrebbero costituire un arricchimento rispetto ai termini solitamente usati.
Spesso, le immagini più precise dei rimedi cominciano ad emergere quando essi vengono utilizzati nella pratica clinica. La sperimentazione di Kali carbonicum fatta da Hahnemann non ha rivelato quegli elementi che sono ora ritenuti i sintomi più importanti, come ad esempio l'aggravamento tra le 2-4 del mattino. Le esperienze fatte successivamente hanno trasformato tale rimedio nell'attuale policresto. Infatti, questo si è verificato per la maggioranza dei rimedi attualmente designati come policresti. Lo stesso potrebbe succedere ai nuovi piccoli rimedi. Chi sa cosa ci attende? Chi può dire quale sia il loro vero potenziale? Bisogna iniziare ad usarli per scoprirlo. In fondo, Ignatia amara ha iniziato la sua carriera come “rimedio utile per le fanciulle molto sensibili che si apprestano a dedicarsi alle arti”. Queste sono le testuali parole di Kent.
Va sottolineato che, benché si utilizzino numerosi sperimentatori, è possibile che solo uno manifesti i sintomi specifici. Ancora una volta la qualità prevale sulla quantità. La probabilità tuttavia che tra gli sperimentatori vi sia un individuo supersensibile aumenta ovviamente quando vi sono più sperimentatori.
I sintomi delle sperimentazioni possono assumere un diverso significato quando vengono tradotti. Si prenda ad esempio in Asclepias tuberosa il sintomo “sogna di volare” [in inglese “dreams of flying”]. Allen ha tradotto una sperimentazione francese in cui si parlava di sintomi di duelli, fughe, ecc. traducendo il francese “fuite” (fuga) con l'inglese “flight”, un termine antiquato che significava appunto “fuga” (fleeing), ma che oggi significa “volo”. Qui è nato il malinteso odierno, per cui il sogno si è trasformato in sogno di volare. Un omeopata che si stava curando per un dolore parossistico lancinante alla spalla sinistra e che sognava ricorrentemente di volare, prese Xanthoxyllum. Si deve essere successivamente reso conto dell'errore, perché poi prese Asclepias, grazie al quale guarì o si è trattato solo di una fortunata supposizione? I semi dell'Asclepias mostrano una spiccata somiglianza con gli uccelli. La fedele trascrizione delle osservazioni è quindi della massima importanza.

* * *

Questo libro è strutturato in modo molto simile al primo volume, comunque, per i nomi delle piante mi sono affidato ad un'autorevole pubblicazione dei Royal Botanical Gardens di Kew, in Inghilterra.

Il nome del rimedio è seguito dalla sezione CARATTERISTICHE GENERALI, che fornisce le informazioni di fondo sulla “materia prima” del rimedio. La nomenclatura, la mitologia, l'astrologia e il folklore, ma anche la chimica, la metallurgia, la mineralogia, la biologia e la botanica trovano qui la loro trattazione. Il testo è un po' didascalico in taluni punti, ma mi sono sforzato di non saltare a conclusioni affrettate. Talvolta la tentazione è stata troppo forte e non sono riuscito a trattenermi dal fare delle associazioni. Per il resto, ho preferito lasciare al Lettore di fare il collegamento tra i fenomeni naturali e l'immagine che emerge dal rimedio. Nel caso fosse rintracciabile, ho aggiunto il nome della persona che si è sottoposta alla sperimentazione, il numero di soggetti che vi hanno partecipato e la data.

Le piante usate in Omeopatia sono classificate nel capitolo che segue questa prefazione e che è intitolato RELAZIONI BOTANICHE. Anziché elencarle come d'abitudine in base alla Famiglia, ho preferito classificarle per Ordine botanico. Gli Ordini delle piante sono collocati gerarchicamente più in alto delle Famiglie. Così facendo si evidenziano non solo le relazioni familiari tra Specie, ma anche le relazioni tra Famiglie vegetali.

Per ogni rimedio ho inserito la sezione DA CONFRONTARE CON che fornisce gli elementi per dei confronti tra rimedi e talvolta anche delle vere e proprie Diagnosi differenziali. Salvo diversamente indicato, ho cercato di seguire il consiglio di Voisin. Con questo non voglio suggerire che tale sezione sia completa. I rimedi che constano di due componenti sono spiegati citando i sintomi comuni di ciascuna componente.

Nella sezione seguente, intitolata POLARITÀ DI AZIONE, compaiono le affinità tessutali.

Questo 2° volume di Materia Medica Omeopatica Sinottica si differenzia dal primo per il fatto che le modalità non sono citate separatamente. Gli elementi più salienti sono stati inseriti nella sezione G [generalità] dei SINTOMI PRINCIPALI. Nei casi in cui il termine “SINTOMI PRINCIPALI” induceva a credere più di quello che era giustificabile, ho usato il termine PECULIARITÀ.

Dopo la sezione CARATTERISTICHE GENERALI, la seconda parte più importante è rappresentata dai SINTOMI PRINCIPALI. Laddove ho ritenuto che fosse utile, i sintomi sono seguiti da citazioni. Le lettere “M = Mente”, “G = Generale” e “P = Particolare” sono di ovvio significato.
Nell'elencare gli aspetti generali mi sono attenuto al seguente ordine:
- Stato d'animo, campo di applicazione, indicazione comprovata, condizioni d'uso.
- Malattie/disturbi da.
- Sensazione energetica.
- Caldo/freddo.
- Sudorazione.
- Appetito/sete.
- Alimenti e bevande.
- Sonno.
- Sessualità.
- Aggravamenti.
- Miglioramenti.
- Dolori e sensazioni fisiche.
- Secrezioni.
- Altri sintomi, quali secchezza, ghiandole, emorragie, ritmo/battito cardiaco.
- Mestruazioni.
- Vertigini.

Per agevolare la consultazione, aggravamenti, miglioramenti ed elementi concomitanti sono riportati separatamente, su una riga sottostante.

RUBRICHE REPERTORIALI è il nome della sezione successiva, contenente i sintomi del Repertorio in un linguaggio che è a mio avviso più facile da leggere delle frasi che sono enumerate in un nuovo ordine nei repertori. Il lemma è scritto in corsivo.

Segue poi la sezione ALIMENTI, in cui sono elencati le avversioni, i desideri, gli aggravamenti e/o i miglioramenti prodotti dagli alimenti e dalle bevande.

Alla fine di ogni rimedio ho inserito pure uno spazio per le ANNOTAZIONI. I rimedi sono così piccoli e lo spazio riservato alle note è così grande a confronto, che sembra un'esagerazione. Nondimeno, spero che questo spazio sia il primo ad essere riempito. Spero che mi inviate le vostre integrazioni, eventuali osservazioni o critiche o qualsiasi altra cosa abbiate rilevato, ossia tutte quelle annotazioni che altrimenti finirebbero nel dimenticatoio. Sarò lieto di inserirli nella mia prossima edizione.

I risultati della sperimentazione di Diamond, Brassica, Germanium, Neon, Taxus, Rhus glabra e Iridium non sono stati raccolti in misura sufficiente da essere inclusi nella presente opera.

Per rendere accessibile una così grande quantità di piccoli rimedi, alla fine della parte dedicata alla Materia Medica ho inserito un piccolo REPERTORIO DEGLI ALIMENTI. Spero di aver creato un riferimento supplementare.

Altrettanto ho fatto per le DIAGNOSI DIFFERENZIALI CITATE che, ordinate in base alla parola chiave, sono state raggruppate in un capitolo distinto.

Il tutto è chiuso da un'ampia documentazione bibliografica (BIBLIOGRAFIA) che può servire da consultazione e approfondimento.

Alla fine di questo lavoro, le persone che vorrei ringraziare sono moltissime. Per timore di dimenticare qualche nome, rivolgo un ringraziamento collettivo a tutti.
Sono molto grato dell'aiuto che ho ricevuto: c'è chi mi ha inviato gli appunti delle proprie sperimentazioni, chi mi ha permesso di accedere a numerose biblioteche e chi mi ha suggerito i libri che mi sarebbero stati utili. Ho ricevuto continue indicazioni di nuove fonti d'informazione. Mi è stato concesso del tempo supplementare e c'è stato anche chi ha letto e corretto il manoscritto.
Le mucche e le pecore che pascolavano nei prati davanti alla mia finestra hanno fatto da sfondo naturale. E il filare di pioppi in lontananza ha rasserenato la mia mente.

Avenhorn (Paesi Bassi), 24 febbraio 1996

Dr. Frans Vermeulen

Prefazione II Edizione Inglese

La seconda edizione di Materia Medica Omeopatica Sinottica - 2° vol è stata arricchita con ulteriori informazioni tratte da varie fonti. Oltre ai recenti numeri di numerose riviste omeopatiche, sono state consultate recenti edizioni di nuovi studi.
La sezione ‘CARATTERISTICHE GENERALI' è stata elaborata sulla base di materiale attinto da libri di botanica, erboristeria e folklore che ho trovato recentemente e ho fatto tutto questo allo scopo di poter meglio comprendere l'immagine del rimedio omeopatico. L'opera ha anche alcuni riferimenti sulle ‘Essenze Floreali'. È stato interessante notare la crescente diffusione, negli ultimi tempi, di libri sui poteri curativi e sulla ‘saggezza' degli alberi. Mi sono avvalso di queste informazioni ogniqualvolta ciò mi è parso pertinente.
Per integrare le sezioni ‘SINTOMI PRINCIPALI' e ‘RUBRICHE REPERTORIALI' ho esaminato tutti i corrispondenti rimedi della ‘The Encyclopedia of Pure Materia Medica' di Allen. Quest'opera, articolata in dodici volumi, riporta sintomi rilevati durante le sperimentazioni e sintomi causati unicamente dall'intossicazione. Essa offre numerosi e interessanti elementi integrativi. Riesaminando la sezione ‘RUBRICHE REPERTORIALI' della prima edizione di questo testo, ho corretto gli errori sparsi qui e là e ho aggiunto dei chiarimenti. Nel corso della stesura di questa seconda edizione, ho avuto il privilegio di consultare alcuni manoscritti che saranno dati alle stampe nell'anno in corso o che saranno inclusi in successivi libri. Il primo di questi è ‘Lo spirito del rimedio omeopatico' scritto dal medico francese Didier Grandgeorge . Si tratta di un libro arguto, conciso e brillante che illustra aspetti inediti e diversi che permettono di meglio comprendere i rimedi minori. Il secondo libro, intitolato ‘Three Pieces of Gold', dell'omeopata norvegese Terje Wulfsberg, offre un prezioso approfondimento dei quadri associati ai rimedi dei tre sali di oro. Il terzo libro, scritto dall'omeopata belga René Smet, è uscito giusto in tempo per poter completare la sezione ‘ALIMENTI' e il ‘REPERTORIO DEGLI ALIMENTI' [desideri, avversioni, miglioramenti e aggravamenti]. Il titolo di quest'ultima opera è: ‘Fundamental Food & Drink Symptomatology'.

In tutto questo lavoro, mi hanno aiutato molte persone.
Rivolgo un ringraziamento al Dr. Michel Zala di Orléans (Francia) e a Veronika Theis, la traduttrice dell'edizione tedesca, per le meticolose correzioni grazie alle quali posso ora dire che siano stati messi tutti i puntini sulle “i”.
Sono grato a Leila v.d. Heijden, che mi ha aiutato anche quando veniva interpellata all'ultimo momento.

In questo secondo volume si fa uso di simboli per consentire l'uso di quest'opera nell'esercizio dell'Omeopatia come testo di consultazione:
- Il simbolo “&” indica un sintomo concomitante.
- Il simbolo “=” sta ad indicare un fattore causale.
- Il simbolo “#” indica un sintomo alternante.
- I sintomi mentali sono indicati con M, quelli generali con G e i sintomi particolari con P.

Spero che Materia Medica Omeopatica Sinottica - 2° vol contribuisca ad una migliore comprensione e ad un maggiore utilizzo dei cosiddetti “Rimedi Minori”.

Avenhorn, 8 luglio 1998

Dr. Frans Vermeulen

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Scritto da Martina

Utilissimo nella pratica quotidiana