L'atteggiamento corporeo e mentale in omeopatia

Pubblicato il 21/10/2015

Autori: Gheorghe Juri

Traduzione a cura di: Antonella Ronchi e Giovanna Durante

Fonte: Il Medico Omeopata - Rivista

L'atteggiamento corporeo e mentale in omeopatia

L'impressione data dal modo di sedersi è coerente con l'atteggiamento mentale e la configurazione semeiotica di un rimedio omeopatico

L'ispezione è un momento importante nella diagnosi omeopatica. Può portare un certo numero di dati molto significativi. Tali dati a volte sono "puramente omeopatici", poiché forniscono suggerimenti che consentono una scelta più precisa dei rimedi.

A volte sembrerebbe che la consultazione omeopatica sia stata ridotta alla sola anamnesi, ovvero a quello che un paziente racconta di se stesso. Un'intera metodologia di case-taking è stata appositamente sviluppata (1) per aumentare la capacità dell' omeopata di estrarre dalle parole del paziente, le caratteristiche principali che lo caratterizzano come individualità. Di conseguenza, in omeopatia si parla spesso solo di "sintomi", cioè di "ciò che il paziente racconta di sé, e meno di segni, vale a dire "ciò che possiamo percepire" dai nostri pazienti.

Tuttavia, come sanno la maggior parte degli omeopati esperti, le informazioni provenienti da altri canali di trasmissione, soprattutto la vista, potrebbero essere di grande importanza per definire la peculiarità di un paziente in un modo molto omeopatico. Durante la visita omeopatica il paziente non solo parla, ma anche appare ed esprime se stesso in un modo specifico e in quel momento specifico, che può essere percepito attraverso la vista e l'osservazione da parte del medico. Questo riguarda non solo alcuni gesti particolari ma, secondo il principio di totalità, può essere presente anche nelle più banali delle cosiddette "lesioni", che sono a volte liquidate come "segni omeopatici di seconda mano" (parleremo ampiamente di questo negli articoli seguenti).

In questa serie di articoli mi propongo di ripristinare e valorizzare la dignità di un'osservazione accurata e la sua importanza per l'obiettivo finale che abbiamo in omeopatia: trovare il rimedio giusto per ogni nostro paziente nella sua specifica condizione per ottenere una guarigione dolce e duratura. Tuttavia, l'osservazione durante la consultazione omeopatica richiede una preparazione e formazione ben definita, come affermato da Hahnemann:

Questa capacità di osservare con precisione non è quasi mai una facoltà innata, ma deve essere soprattutto acquisita con la pratica, raffinando e regolando le percezioni dei sensi [...] (2).

SEGNI E SINTOMI

Fondamentalmente, da un punto di vista semeiotico, tutte le informazioni che riceviamo dai pazienti provengono dai segni (3,4). Essi possono essere verbali, cioè espressi dal paziente attraverso il linguaggio, e in medicina si chiamano sintomi, o non verbali, vale a dire i segni clinici. Qualunque cosa, per diventare segno, ha bisogno di un complesso di comunicazione: trasmettitore - canale di comunicazione - recettore, in un certo contesto e, perché il segno abbia un significato, si usano diversi codici (5) Quindi, la presenza di un recettore è un aspetto cruciale per l'esistenza di un segno.

In altre parole, i pazienti possono presentare segni potenziali, ma se non siamo in grado di "vedere", non diventeranno segni reali e non avranno alcun significato. Lo scopo dell'osservazione e ispezione in omeopatia è di cogliere quei segni particolari del paziente che esprimono alcune peculiarità del suo modo di essere, il modo in cui è in malattia, o le stesse malattie espresse in quel singolo paziente. Ci sono tre livelli su cui indirizzare l' osservazione per rispondere a tre domande fondamentali:

- Cosa è particolare, caratteristico e strano in questo paziente complessivamente nel suo modo di essere? Atteggiamenti, camminata, gesti, modi di usare il linguaggio del corpo, ma anche alcuni tratti della sua costituzione.

- Cos'è peculiare nel suo aspetto durante la malattia? Come si comporta, quali atteggiamenti adotta, com'è il modo di camminare, l'aspetto, il colore delle varie parti del corpo, ecc.

- Cos'è peculiare nelle lesioni che presenta? Cosa c'è di diverso nel nostro paziente dall'immagine generale della malattia? In che senso sono particolari le sue lesioni?

Modi di sedersi

Come è stato affermato nel primo articolo di questa serie, possiamo dividere l'ispezione in due fasi: dinamica e statica. L'osservazione dinamica si riferisce a caratteristiche come il comportamento generale, i gesti, il modo di camminare, l'espressione del viso, ecc e ci presenta l'immagine iniziale del paziente proprio prima che lui o lei si sieda davanti a noi e cominci a parlare. Il modo di sedersi è allo stesso tempo dinamico e statico: il paziente si siede, ma un movimento interiore lo fa sedere in un certo modo. Il modo di sedersi quindi, più che una caratteristica statica, esprime un certo atteggiamento del paziente nel momento specifico della visita e il suo rapporto con il medico.

Ci sono due possibili approcci per l'osservazione del modo di sedersi: uno sintetico e l'altro analitico. Nel primo caso, si osserva il modo di sedersi subito, in modo spontaneo, questo può dare certe impressioni, che si traducono in alcuni significati che possiamo attribuire alla postura. E 'sintetico, ma più o meno impressionistico; ciò che conta sono le nostre impressioni, che noi interpretiamo secondo alcuni codici psicologici o sociali. Per esempio, l'atteggiamento del paziente nella Fig. 2 può dare l'impressione che sia "rilassato" e "sicuro di sé".

Questo paziente è stato visitato a causa di un ipotetica "rinite allergica" cominciata tre anni prima, dopo aver acquistato un'auto con aria condizionata. Era diventato dipendente da gocce nasali decongestionanti e tutti i sintomi (ostruzione del naso, voce rauca, scarica acquosa) erano sicuramente aggravati dalle correnti d'aria; infatti, la sua situazione aggravava nel suo insieme dalle correnti d'aria, con una sensazione di tale disagio da sviluppare una sorta di "paura delle correnti". Contemporaneamente soffriva di un reflusso gastro-esofageo, che si manifestava con rigurgito, vomito senza nausea al mattino quando si lavava i denti e la sensazione come di un gonfiore che saliva dalla bocca dello stomaco alla gola (come in Ignatia amara, per esempio).Tenendo conto di tutti questi sintomi e della sua vita piena di impegni professionali, in qualità di direttore della sua azienda, l'impressione data dal modo di sedersi era coerente con l'atteggiamento mentale e la configurazione semeiotica di Nux vomica, che in effetti fu il rimedio curativo. Anche un altro caso, la paziente nella Fig. 3 era stata visitata a causa di rinite allergica, ma il modo di sedersi era completamente diverso.

Questa ragazza di 17 anni aveva avuto una rinite per un anno, manifestata principalmente come ostruzione nasale, aggravata durante la notte, senza relazione con fattori climatici come le stagioni, il tempo, le correnti, ecc. Durante la visita non si mosse molto, ma tutti i suoi movimenti erano chiaramente limitati. Nei due anni precedenti era cresciuta molto, diventando la ragazza più alta della sua classe, ma l'anamnesi non riportava altri dati, eccetto il fatto che era molto timida.

L'impressione generale è stata di "retrazione" e "timidezza", ulteriormente confermata dalle sue affermazioni e da quelle della madre. Quindi, le impressioni sintetiche possono corrispondere ad atteggiamenti mentali, come espressi dal paziente. Tuttavia, bisogna stare attenti: anche se una certa conoscenza della psicologia sarebbe auspicabile in queste interpretazioni, anche l'omeopata più esperto può sbagliare (e deve essere consapevole di questo), perché vediamo solo quello che possiamo o vogliamo vedere.

Il secondo modo di osservare, quello analitico, è meno impressionista, ma cerca di capire le fonti da cui derivano le impressioni generali. Come a dire che tenta di scomporre, analizzare e descrivere i componenti della postura e delle relazioni reciproche tra di loro. Per esempio, se si analizza la postura in Fig. 4, possiamo dire che:

- Il paziente siede su tutta la superficie della sedia, ma la posizione del corpo è leggermente estesa appoggiandosi sullo schienale della sedia, la linea delle spalle è molto più indietro della linea dell'anca (linee verdi, A).

- Le braccia sono separate dal corpo, la sinistra pende rilassata all'indietro, mentre la destra tiene la gamba sinistra (linee gialle, B).

- La gamba sinistra è flessa, prende appoggio sul ginocchio destro, che si trova a un livello superiore: gli arti inferiori disegnano un ampio angolo tra di loro (linee rosse, C).

Tutte queste caratteristiche danno insieme un impressione di "apertura" e da esso, l'impressione di "fiducia in se stessi" e rilassatezza. L'apertura della camicia, con le due metà del colletto leggermente asimmetriche contribuisce a un'impressione di "negligenza". Nel secondo caso (Fig. 5), possiamo quasi osservare l'opposto:

- La paziente si siede con la schiena dritta, leggermente inclinata in avanti, la linea delle spalle è avanzata rispetto alla linea dei fianchi.

- La linea delle spalle è curva verso il basso (linea verde).

- Gli avambracci convergono tra i fianchi e le mani sono vicine (linee gialle). Le mani fanno piccoli movimenti, toccando i vestiti o la pelle.

- Le linee longitudinali dei fianchi sono convergenti e fanno un angolo chiuso (linee rosse).

Tutti questi assi convergenti virtuali contribuiscono alla sensazione di "chiusura" che è stata interpretata come "timidezza" o "conservazione". In realtà, la percezione di tutti questi assi virtuali, interpretata dalla mente in una modalità Gestalt, ha dato origine a questa "impressione". La domanda che può sorgere è: l'analisi delle componenti porta ulteriori informazioni per l'omeopatia? Perché complicare di più le cose già complicate che si verificano durante una visita omeopatica? Ci sono molte ragioni per una risposta affermativa:

L'analisi ci fornisce elementi concreti che possono essere nominati, descritti e considerati come segni specifici.

Questi segni possono caratterizzare non solo la "mente" del paziente, ma un intero movimento interno, il suo atteggiamento, un modo di "essere nei propri confronti e nei confronti degli altri" di grande valore per l' individualizzazione (6,7).

La descrizione di questi segni può essere appresa e condivisa con la comunità omeopatica, diventando un bene comune, come è successo con i sintomi omeopatici. Possono aprire la strada a un corpus di segni visivi prezioso per indicare alcuni rimedi. Questo è il compito che perseguiamo con l'Atlante Omeopatico dei segni visivi (11) in via di pubblicazione.

In casi differenti, non tutti gli elementi possono essere presenti con la stessa intensità, ma possiamo riconoscerli, sapendo come "leggere" le immagini visive. In altre parole, questo tipo di analisi ci può fornire i codici per decifrare i segni dei pazienti e quindi creare un'aspettativa di significati possibili altrimenti lasciata alla buona volontà di ispirazione e impressioni momentanee.

SEGNI E CONFIGURAZIONI

Il modo di sedersi in entrambi i casi potrebbe orientare verso alcuni rimedi, ma il dato di per sé, isolato dal contesto, non ha un valore indicativo. Per avere una indicazione di un rimedio omeopatico, abbiamo bisogno di più di un segno, abbiamo bisogno una configurazione di segni che indirizzi verso lo stesso rimedio. Nel primo caso, il modo di sedersi era coerente con i sintomi espressi dal paziente. Nel secondo caso, l'anamnesi non aveva portato molte informazioni, se non che i disturbi della paziente erano cominciati in una fase di crescita rapida e che lei era timida. Altri segni fisici hanno contribuito alla scelta del rimedio.

Nelle figure. 6 e 7 possiamo vedere una sorta di lesioni ipercheratosiche nei bordi delle unghie. Inizialmente, queste sono state interpretate come verruche all'angolo delle unghie (rubrica: ESTREMITA - VERRUCHE - Dita - Unghie, vicino a), ma uno sguardo più attento e la domanda di come erano apparse ha mostrato che esse erano state causate dal ripetuto mordersi la pelle intorno alle unghie, dopo che i suoi genitori le avevano proibito di mordersi le unghie. Perciò la corretta rubrica era: MENTE - MORDERE - unghie - bambini; un cambiamento di tale intensità del tessuto per traumi ripetuti è un segno molto particolare e caratteristico.

Un altro segno osservabile sulle unghie era la presenza di macchie bianche (fig. 8, 9).

La lingua era flaccida, la punta bifida-(BOCCA - Cracks - Lingua fessurato - Punta) e la superficie ruvida, con una fessurazione asimmetrica sinuosa lungo la linea mediana (Fig. 10).

Lo smalto dei margini inferiori dei denti superiori non era completamente formato; la dentatura secondaria era stata ritardata e lenta, e le tonsille erano ingrandite (durante l'infanzia aveva sofferto frequenti tonsilliti) (Fig. 11).

Tutti questi segni insieme con i sintomi di cui si lamentava, hanno costituito la configurazione specifica della nostra paziente, che ha indicato Baryta carbonica, il rimedio che ha infatti alleviato i suoi sintomi e migliorato il suo modo generale di relazionarsi con altre persone. Pertanto, l'analisi dei segni visivi può portare molto più che indicazioni per un rimedio: molti dei segni in questo caso - il modo di sedersi, le caratteristiche delle unghie, l'abitudine di mordere la pelle intorno alle unghie, la distribuzione dello smalto - non appaiono nelle corrispondenti rubriche repertoriali , ma sono coerenti con le caratteristiche generali di Baryta carbonica e possono essere riscontrate in altri pazienti.

Ringraziamenti

Esprimo la mia gratitudine al Dott. SilviaWaisse Priven (Pontificia Università Cattolica di São Paulo, Brasile) per aver incoraggiato e sostenuto il mio lavoro sulla semiotica visiva in omeopatia negli ultimi 3 anni. Questa serie di articoli non sarebbe stata approntata senza il suo aiuto attivo.

Bibliografia

1. Taylor W. Taking the case.The Homoeopathic Heritage International. 2008; 33(5):33-5.

2. Hahnemann S., The medical observer. In: LesserWritings. Encyclopaedia Homeopathica.

3. Burnum J.F. Medical diagnosis through semiotics: giving meaning to the sign.Annals of Internal Medicine. 1993; 119(9):939-943

4. Nessa J. About signs and symptoms: can semiotics expand the view of clinical medicine?Theoretical Medicine and Bioethics .1996;17 (4): 363-377

5. Jakobson R. Closing Statement: Linguistics and Poetics. In Thomas A. Sebeok (ed), Style in Language. M.I.T. Press, 1960: 350-377.

6. Jurj G. From signs to results, courseVisual Semiology in Homeopathy, XXIX Brazilian Congress of Homeopathy, Sao Paulo, 2008

7. Jurj G. A method of seeing in homeopathy: methodological foundations of Project "Understanding Homeopathy by Images". International Journal of High Dilution Research. 2009;8(27):53-69.

8. Malandro, L.A., Non-verbal Communication (2nd ed.). New York (1983,1989): Random House.

9. Mehrabian A. Nonverbal communication, Aldine Transaction, New Brunswich &London, 2007

10. Mehrabian, A, "Significance of Posture and Position in the Communication of Attitudes and Status Relationships", Psychological Bulletin, 17 (1969): 359-372

11. Waisse Priven S., & Jurj G,"Visual signs:semiotics and cognition", IX SINAPIH, Rio de Janeiro, 2008

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