Thuja occidentalis in clinica omeopatica

Pubblicato il 10/11/2015

Categorie: Rimedi Omeopatici

Autori: Nunzio Chiaramida

Fonte: Il Medico Omeopata - Rivista

Thuja occidentalis in clinica omeopatica

Principali disturbi efficacemente trattati con il rimedio omeopatico Thuja occidentalis

Se avessimo a disposizione solo un numero esiguo di rimedi per la cura delle malattie croniche, Thuja occidentalis sarebbe sicuramente uno di questi rimedi indispensabili, a maggior ragione al giorno d'oggi, se consideriamo il grande impatto che ha il miasma della sicosi nella società odierna. Miasma sicotico che ha in Thuja il suo principale antidoto.

Questa pianta, nota anche come albero della vita, è realmente in grado di riportare alla piena vita persone che sono immerse nel loro falso ambito di inganni e sotterfugi, apatiche e abuliche, e che sono separate dal mondo e dalla realtà spirituale come nel velo illusorio di maya della filosofia indiana. Il suo aiuto appare indispensabile in casi di patologie croniche caratterizzate dall'ipertrofia, da quella a livello dei tessuti all'ipertrofia dell'ego, che allontana le persone dalla loro aspetto spirituale più profondo ed intimo. Prendendo spunto dalla citazione delle parole del poeta libanese Kahlil Gibran di un villaggio dallo stesso nome della pianta in cui si sentono i lamenti delle donne, consideriamo alcuni dei principali disturbi che possono essere efficacemente trattati dal rimedio omeopatico con riferimento ai casi clinici tratti dalla letteratura scientifica.

THUJA OCCIDENTALIS

THUJA E LA SICOSI

Il termine sicosi deriva dal greco sucos che significa fico, vale a dire dalle escrescenze cutanee a forma di fico che compaiono nel paziente. La sicosi esiste, in realtà, da molti anni prima delle manifestazioni esterne; è uno dei tre miasmi di Hahnemann ed è comunque una malattia generale del paziente, in cui si verifica una profonda modificazione delle reazioni dell'organismo. Julian la definisce una dismetabolinosi. Ciò corrisponde a livello fisico ad un accumulo di tossine per lo stato di intossicazione cronica che si esprime nella comparsa di proliferazioni sulla pelle e sulle mucose. Al livello del tessuto connettivo si parla anche di sicosi come di mesenchimatosi o di reticoloendoteliosi cronica, descritta da H. Bernard, che rende ragione dei numerosi sintomi reumatici e connettivali di tali pazienti. Sono pazienti che accumulano ciò che corrisponde al flegma della medicina cinese, con stasi di liquidi densi e accumulo di umidità, che non a caso aggrava sempre i pazienti sicotici. Analoghe reazioni si verificano a livello mentale in cui si verificano un accumulo di idee e di ripensamenti come se vi fosse un incistamento del pensiero che non è più libero, ma ritorna sempre su idee fisse, congetture e fisime in uno stato di ottusità in cui il pensiero si blocca e non scorre, come appunto il flegma non sostanziale della medicina cinese.

COSTITUZIONE IDROGENOIDE

Dal punto di vista costituzionale corrisponde alla cosiddetta costituzione idrogenoide di Von Grauwogl che determina una alterazione del metabolismo dell'acqua, che a sua volta è causa di una ritenzione di liquidi nell'organismo che li fa gonfiare facilmente e con una sensibilità all'umidità ambientale caratteristica. Per la difficoltà ad eliminare i liquidi si determina una ritenzione delle tossine che si accumulano dapprima come catarri nelle mucose e poi, non riuscendo ancora ad essere eliminate del tutto, si accumuleranno nell'organismo soprattutto nel tessuto adiposo, in particolare in certe sedi ad esempio nell'addome, con l'aspetto di obesità tronculare, nel viso, con la facies a luna piena, sulla schiena, con la tendenza alla cosiddetta gobba di bufalo. Infine si accumuleranno nella pelle e sulle mucose determinando le escrescenze caratteristiche: polipi, verruche, condilomi ed altre di vario tipo. Vi sono anche individui magri, astenici e con anemia, ma la tendenza prevalente è quella sopradescritta.

IDEE FISSE

Sono delle idee fisse ed è completamente inutile cercare di farla ragionare per scacciarle dalla sua mente afferma Kent. A tal proposito, come riportato da Julian, M.Tétau e S. de Luna hanno effettuato alcune prove di psicofarmacologia con Thuyja. Intervenendo su animali condizionati, gli autori hanno constatato che diluizioni omeopatiche di Thuja perturbano l'equilibrio psichico dei ratti, che perdono il loro condizionamento. Questi animali intossicati vedono i loro disturbi scomparire sotto l'effetto di una dose di Thuja 9 CH con la ricomparsa del condizionamento iniziale. Idee strane come di avere delle gambe di vetro o di avere un animale nell'addome (come Crocus sativus) sono riportate nelle materie mediche. Si fissa sulle cose avendo anche tendenza alla analisi, ma come descrive Allen riportando un sintomo sperimentale: la capacità di pensare era aumentata ma soltanto per ragionamenti analitici ma non per la sintesi.

FALSA PERSONALITA'

Kent afferma che il medico potrebbe non essere in grado di scoprire il suo stato psichico perché ha, nella sua natura, una predisposizione a ingannare gli estranei: è come se ci fosse una separazione con il mondo reale ed il paziente è in un suo mondo falso e in cui domina una logica di mancanza di fiducia nel prossimo, di inganno e di manipolazione. Per Vermeulen è il grande mascherato trattiene le informazioni per sé e portato per la frode e per l'inganno. Si isola dal mondo esterno ed evita il contatto con gli altri che vengono visti solo come estranei, con sospetto, senza alcuna risonanza emotiva. Vithoulkas afferma che Thuja vi da' l'impressione di non volere dare il vero ritratto di se stesso. Vi dà l'idea che ciò che tiene in sé sia brutto, non piacevole da tirare fuori, da portare alla vista sia del paziente che dell'omeopata. Il paziente vive in uno stato di conflitto continuo con il mondo esterno tanto da poter manifestare delle false percezioni che sono piuttosto caratteristiche come di avere qualcuno dietro di sé o accanto a sé o di essere inseguiti.

Come riporta Bronfman l'albero della Thuja sembra due alberi in uno in quanto il tronco si divide frequentemente in due poco dopo l'origine e guardando l'albero sembra che abbia due tronchi distinti; allo stesso modo il paziente appare come diviso tra la falsa personalità egoista ed egocentrica e quella reale. Anche le punte dei capelli ed il getto dell'urina possono essere divisi in due, a testimoniare nel corpo la presenza di questa divisione. Ulteriore divisione è quella tra la mente ed il corpo. Mind, thoughts, thinks mind and body are separated nel repertorio di Kent (K87). Paschero evidenzia questo senso di estraneità rispetto a se stesso, come se l'anima fosse separata dal corpo. Anche per Candegabe la dicotomia è un tratto essenziale e caratteristico del rimedio. Nel suo testo sull'identità e lo sdoppiamento di personalità Bronfman, con molta precisione, descrive la sensazione di angoscia che colpisce il paziente Thuja che è caratterizzata dalla costante falsa percezione di avere agito in modo sbagliato. Ciò, in un costante dialogo interno con se stesso lo porta a rimuginare continuamente sulle cose, con confusione e ottundimento che non lo fanno andare avanti. Ricontrolla più volte le cose che ha appena fatto, è talmente malfidato che non si fida nemmeno di se stesso.

INSONNIA

Il paziente Thuja non riesce a dormire. Caratteristico è il risveglio alle 3 di notte, classico orario di aggravamento, che nella medicina cinese coincide con il momento di passaggio dell'energia dal fegato al polmone e dunque con l'inizio della circolazione energetica del qi nei meridiani. Il brusco risveglio del paziente, con la sensazione di essere attaccato ma senza riuscirsi a muovere, può essere molto indicativo della necessità di ricorrere all'albero della vita omeopatico. Clarke riporta un caso di una paziente di 40 anni che si lamentava della testa, specialmente in certi momenti, quando idee che non la interessavano minimamente le venivano in testa come se qualcun' altro pensasse al suo posto. La paziente aveva assistito per mesi una sorella paralizzata, alzandosi spesso la notte e preoccupandosi di innumerevoli cose. Anche quando non era costretta ad alzarsi non riusciva ad addormentarsi. Aveva anche gli occhi molto irritati. La descrizione dei suoi disturbi è la seguente: Prima di addormentarmi avvertivo una congestione alla testa con cefalea; allo stesso tempo idee strane, confuse, che cambiavano come un lampo e riguardavano le cose più strane. Queste cessavano quando aprivo gli occhi o mi mettevo seduta. Davanti agli occhi si presentavano immagini e statue. Se volevo pensare a qualcosa di sensato, in un battito di ciglio perdevo il filo delle idee. Tutto questo succedeva di notte, durante il giorno gli spiriti maligni non comparivano. La testa e gli occhi mi dolevano quando c'era molto movimento, così come quando varie persone parlavano contemporaneamente.

L'effetto della dose lo descrisse così: Dopo aver preso la Thuja assaporai un dolce riposo; il giorno dopo si era verificata una completa trasformazione nella testa, il peso era sparito, gli occhi erano più freschi, il cervello libero.

Clarke riporta diversi casi di insonnia e in cui non si riesce a dormire dopo le 3 di notte. Uno dei sogni caratteristici descritti che porta al brusco risveglio i pazienti è quello di cadere dall'alto e di precipitare. In due casi la somministrazione di Thuja a potenza alta CMK sulla base di tale sintomo chiave portò alla scomparsa non solo dell'insonnia, ma di tutti i disturbi di tali pazienti (cefalea, escrescenze verrucose, etc.).

SINDROME DELL'OVAIO MICROPOLICISTICO

La sindrome dell'ovaio micropolicistico con le modifiche ormonali ad essa correlate presenta numerose analogie con diversi sintomi di Thuja. Il dolore ovarico è in questi casi maggiore a sinistra e peggiora con la comparsa delle mestruazioni, al contrario di quanto accade con Lachesis e Zincum. Sono pazienti, afferma Kent, che sentono il loro ovaio, specialmente quello di sinistra e che iniziano ad avere questa sensibilità ovarica al minimo cambiamento di temperatura o se si bagnano e ciò si accompagna a sintomi mentali di irrequietezza ansiosa, umore litigioso, sospettosità e cattiveria nei confronti soprattutto di chi sta loro vicino, del marito e dei parenti.

FIBROMI E POLIPI UTERINI

Hering descrive il caso di una paziente che era già stata operata 18 mesi prima di polipi uterini e in cui si verificò una recidiva con dolori uterini che le impedivano di camminare o di andare in carrozza, soprattutto localizzati a livello della regione iliaca di sinistra. Menorragia e leucorrea. I polipi erano attaccati all'utero con un lungo peduncolo. In un altro caso riportato da Hering di poliposi uterina era caratterizzato da mestruazioni troppo frequenti ed abbondanti. Altri casi sono riportati con prolasso uterino e con fibromi che rendono l'utero grande quasi il doppio del normale. La leucorrea che spesso si associa è mucosa e di colore giallo-verdastro.

ALTRI DISTURBI GINECOLOGICI

Sindrome premestruale con accentuazione dei sintomi mentali caratteristici in fase premestruale. Candida recidivante con leucorrea abbondante.

PATOLOGIA ODONTOIATRICA

Rimedio che può essere molto utile per la tendenza alle carie dentali, specialmente quelle della radice dei denti. Un'altra caratteristica è la estrema sensibilità dei denti. Boenninghausen osservò il sintomo: soffiandosi il naso dolore di lato sulla superficie dei denti. Sogno dei denti che si sgretolano e cadono. Roberts riporta il caso di un epulide sopra la gengiva che era recidivato dopo l'operazione chirurgica che aveva rimosso anche una parte di osso mascellare e che determinava una secrezione maleodorante dalla bocca: venne completamente curata dalla somministrazione di Thuja.

STORIA DELL'OMEOPATIA

Hahnemann scoprì gli effetti di Thuja in un modo del tutto singolare, che testimonia la sua grande capacità di osservare in modo oggettivo senza pregiudizi. Un giorno venne, infatti interpellato da un religioso che, essendo uno studente della facoltà di teologia molto serio, non riusciva a spiegarsi la comparsa di un sintomo molto strano per egli stesso, vale a dire la comparsa di uno scolo uretrale. Essendo stato interrogato scrupolosamente da Hahnemann ed avendo escluso ogni possibile contagio venereo in quanto di costumi irreprensibili, l'unico comportamento fuori dall'ordinario che Hahnemann riuscì ad individuare con grande capacità di indagine anamnestica era il fatto che lo studente aveva l'abitudine di masticare delle foglie di cedro bianco, ovvero di Thuja occidentalis, e ciò si era verificato prima della insorgenza dello scolo uretrale. La somministrazione di una soluzione diluitissima di poche gocce di tintura idroalcolica di Thuja al paziente permise una sorprendente e radicale guarigione nel corso di pochi giorni. Questo caso evidenziò ad Hahnemann la validità della legge dei simili che aveva scoperto con i suoi studi sulla corteccia di China e gli consentì di andare avanti nelle sue ricerche sulla Omeopatia.

DISTURBI UROLOGICI

A conferma del caso di Hahnemann, Dudgeon riportò una uretrite acuta con secrezione gialla durata due settimane come risultato dell'aver masticato una pigna di Thuja. Per l'estratto di semi di Thuja è segnalata in letteratura una sua attività inibente la 5Alfa-reduttasi che è l'enzima fondamentale per la trasformazione del testosterone in diidrotestosterone, tradizionale bersaglio dei farmaci per l'ipertrofia prostatica. Unico rimedio, secondo Hahnemann, per la cura dei condilomi e della gonorrea. Anche al giorno d'oggi in cui la gonorrea è meno frequente per l'uso degli antibiotici, molte uretriti non gonococciche ed altre infezioni sessualmente trasmesse che presentano sintomi simili possono essere efficacemente trattate da Thuja.

OCULISTICA

Fu uno dei rimedi che consentì ad Hartung, celebre omeopata di Salisburgo, di salvare il maresciallo Radetzky, che avendo sentito dei risultati ottenuti da Hahnemann con il principe di Schwarzemberg si rivolse a lui per una situazione ormai disperata di un infezione fungina all'occhio destro. Il Feldmaresciallo dell'esercito austriaco aveva ormai una tumefazione molto grande che interessava completamente l'occhio destro con perdita del visus. Dopo che i medici allopati avevano gettato la spugna e dichiarato che il male era incurabile, dopo alcuni tentativi con altri rimedi, la somministrazione di Thuja, sia per uso esterno che per os, dalla TM fino alla 30CH insieme a Carbo animalis 30CH, determinò la comparsa di un essudato lattiginoso dall'angolo dell'occhio stesso che in capo a sei settimane portò alla completa scomparsa della tumefazione stessa.

PATOLOGIA NEOPLASTICA

Uno dei rimedi per il terreno cancerinico di Voisin. Per Hodiamont ogni soggetto sicotico è un canceroso potenziale e molti cancerosi sono antichi sicotici. Non è il tumore al quale bisogna interessarsi in quanto il tumore è il risultante di un lungo processo evolutivo, afferma infatti il grande omeopata. In ogni caso è interessante notare per similitudine che la resina della pianta contiene sostanze simili al catrame che sono sperimentalmente in grado di provocare processi di accrescimento cellulare. Ramakrishnan lo utilizza alla 200 CH per i polipi del colon-sigma insieme ad Aloe, secondo il suo schema di terapia di un giorno alla settimana per diverse settimane. Per la prevenzione una volta al mese per più mesi. Per Spinedi in base alla sua esperienza clinica è uno dei rimedi più frequenti per tutti tipi di cancro.

L'importanza della base sicotica nella genesi del cancro è resa molto chiara dal caso autobiografico del dottor Patel che era affetto da uno dei tumori più aggressivi, un sarcoma dell'avambraccio. Dopo essere stato trattato da alcuni dei migliori omeopati esistenti all'epoca senza risultato ed essere stato operato negli Stati Uniti, dopo una recidiva del tumore operato in India con diagnosi di neurofibrosarcoma recidivante ed una terza operazione seguita da ulteriore recidiva con presenza di metastasi polmonari, senza più alcuna residua speranza, l'omeopata indiano aveva tuttavia notato che dopo ogni operazione tendevano a ripresentarsi e a crescere delle verruche filiformi sul viso e sul braccio. Ogni volta che il tumore cresceva le verruche scomparivano mentre quando veniva operato le verruche si ripresentavano. Sulla base di questa osservazione iniziale e sulla anamnesi familiare e personale di ulteriori elementi sicotici, la somministrazione di Thuja XMCH due dosi al mese per i primi due mesi e poi stessa potenza ogni due mesi per sei mesi gli permise la guarigione senza più recidive con la scomparsa delle metastasi polmonari. Tutti gli omeopati di fama mondiale che ho consultato hanno fallito perché non hanno tenuto conto della anamnesi miasmatica ed i loro rimedi hanno reagito in modo superficiale. Tutto ciò mi spinse a studiare a fondo la teoria dei miasmi, afferma Patel.

DERMATOLOGIA

Pelle malsana con sudorazione che rende la pelle translucida, giallastra, come spalmata di grasso e che è di odore caratteristico: dolciastro come miele e pungente come aglio. Sudorazione solo sulle zone coperte mentre le zone scoperte sono secche e calde. Le verruche caratteristiche di Thuja sono con aspetto peduncolato, molli al contatto, polpose, molto sensibili, bruciano, pungono e sanguinano facilmente anche al solo strofinio dei vestiti (Lathoud); sulle mani sono più dure, a cavolfiore e tendono a screpolarsi.Anche in altri tipi di eruzioni come mollusco contagioso, eruzioni con vescicole acquose simili a varicella. Boenninghausen la usava per i casi di vaiolo con eccellenti risultati. Insostituibile per la cura delle verruche, dei condilomi e di varie escrescenze cutanee.

NEVRALGIA E SCIATICA

L'interessamento dei nervi periferici è spesso presente e in particolar modo quando si ha una storia di eruzioni cutanee soppresse e di sicosi si hanno risultati strabilianti. Il tessuto nervoso ha una componente tessutale di sostegno che può essere interessata dalla mesenchimosi sicotica. Nevralgia sopraorbitaria sinistra, nevralgia trigeminale sono alcune delle indicazioni. Burnett descrive il caso di una paziente che soffriva di nevralgia retrorbitaria della durata di 20 anni e che andò da lui come ultima speranza. Burnett si accorse che la paziente era stata ripetutamente vaccinata e gli somministrò Thuja 30CH che guarì la paziente in modo lento ma completo. Può essere molto efficace in casi di lombosciatalgia sinistra. Hering riporta il caso di un paziente guarito da Thuja che soffriva di sciatica sinistra recidivante che andava progressivamente peggiorando fino a bloccare completamente il paziente al letto per diverse settimane e a causare una progressiva atrofia dei muscoli della gamba. I primi episodi di sciatica si erano verificati tre anni prima, dopo avere curato in modo soppressivo con delle iniezioni non meglio specificate una gonorrea dell'epoca. Anche le nevriti post-erpetiche possono giovare di tale rimedio nei pazienti con storia di sicosi.

DISTURBI DEL SISTEMA IMMUNITARIO

Thuja fa parte, secondo Julian, dei rimedi principali delle cosiddette dismetabolinosi con accumulo di sostanze tossiche nel collagene e nel sistema di difesa reticoloendoteliale. Quando il sistema immunitario perde la sua capacità di reagire in modo opportuno si possono verificare allergie o patologie autoimmuni. Il suo interessamento del tessuto connettivo sotto forma di mesenchima, che è una delle sedi di accumulo delle secrezioni tossiniche non eliminate, permette di comprendere il ruolo che può avere nel rispristinare gli scambi metabolici in pazienti che presentano alterazioni del tessuto connettivo a genesi autoimmune. Margaret Tyler descrive il caso di una paziente affetta da artrite reumatoide in cui Thuja fece meraviglie nel liberare le articolazioni, e nel ristabilire la mobilità e la forza dopo che altri rimedi, apparentemente indicati avevano fallito.

ALLERGIA ED ASMA BRONCHIALE

L'accumulo di liquidi torbidi e densi nel polmone sotto forma di catarri può determinare in tali pazienti manifestazioni allergiche e di asma. In questi casi può essere molto spesso utile la somministrazione di Thuja, che interviene assieme a Natrum Sulphuricum in tutti quei casi in cui la crisi asmatica acuta viene trattata efficacemente da Arsenicum album, come descritto da Kent. Anche Burnett riporta diversi casi di asma e patologie respiratorie in cui Thuja ebbe successo in pazienti che avevano antecedenti della cosiddetta vaccinosi. Può essere indicata nei bambini che presentano allergie dopo essere stati ripetutamente vaccinati.

PATOLOGIE OTORINOLARINGOIATRICHE

E' un grande rimedio per la terapia delle poliposi nasali, nelle ipertrofie dei turbinati, ma anche per le ipertrofie del sistema linfatico che presenta un accumulo di secrezioni; può essere molto utile nelle adenoiditi e tonsilliti, potendo contribuire ad evitare gli interventi. Un altro campo di applicazione otorinolaringoiatrico sono i noduli alle corde vocali che possono essere efficacemente trattati da Thuja.

EPILESSIA E PATOLOGIE NEUROGENE

Margaret Tyler descrive il caso di una paziente di 29 anni che soffriva di attacchi epilettici a frequenza almeno settimanale e che presentava un sintomo di Thuja quale intorpidimento delle orecchie prima degli attacchi epilettici. Inoltre presentava altri sintomi di Thuja come l'aggravamento con l'ingestione di cipolle, che provocavano l'attacco epilettico la mattina seguente averle mangiate. Aveva avuto una reazione post-vaccinazione. Dopo una potenza alta di Thuja ha avuto la completa scomparsa degli attacchi epilettici che non si sono ripresentati per i dieci mesi in cui la paziente è stata seguita. Un altro caso riportato dalla Tyler era quello di un bambino di tre anni con ritardo mentale, molto sporco, con incontinenza di feci e urine e che mangiò persino le feci di un cane, in cui alla madre era stato detto all'ospedale pediatrico che non vi erano speranze perchè non si poteva trapiantare il cervello e che non sarebbe stato mai normale. Era stato vaccinato per il vaiolo senza che il vaccino attecchisse. La somministrazione di Thuja ebbe risultati miracolosi da farlo ritornare a comportarsi normalmente come tutti gli altri e da far dire alla madre: il medico di Great Ormond Street mi aveva detto che non poteva sostituirgli il cervello, ma lei lo ha fatto!

VACCINI E FARMACI ALLOPATICI

Burnett, nella sua monografia sull'argomento, introdusse il termine di vaccinosi, termine con cui egli indica quello stato costituzionale profondo e duraturo causato dal virus vaccinico, che all'epoca era molto frequente. Non poche persone fanno risalire la loro cattiva salute ad una cosiddetta vaccinazione non riuscita affermava il grande omeopata del passato. Egli descrive il caso di un bambino in fin di vita dopo tre giorni che aveva cambiato la balia che era stata appena vaccinata e nella quale la vaccinazione non aveva attecchito. Concluse che il bambino stava assumendo anche il veleno del vaccino della balia con il suo latte. Trattò con Thuja 6CH sia la balia che il bambino, che si salvò. Secondo il grande omeopata spesso è proprio quando il vaccino non attecchisce che si possono creare delle reazioni patologiche. Anche l'uso eccessivo di farmaci allopatici può trovare in Thuja un utile rimedio. Recenti ricerche hanno evidenziato un interazione tra l'alfa-Thujone contenuto nella tintura madre ed i recettori GABA. L'alfa-Thujone avrebbe un effetto di modulazione del recettore GABA, principale bersaglio recettoriale delle benzodiazepine, uno dei farmaci allopatici più utilizzati e che hanno tra i possibili effetti collaterali la anedonia, caratteristica anestesia dei sentimenti, una sorta di ottundimento delle emozioni, che così come l'amnesia retrograda e l'alterazione dei riflessi propriocettivi che potrebbero far parte del quadro mentale di Thuja.

Anche gli effetti collaterali dell'uso eccessivo di antibiotici e cortisonici può essere trattato efficacemente. L'estratto di semi di Thuja occidentalis ha, ad esempio, un azione diretta sul metabolismo degli ormoni steroidei. Ramakrishan lo consiglia ad esempio negli asmatici che hanno fatto inalazioni di cortisone per lungo tempo o nei pazienti che hanno avuto eruzioni cutanee soppresse da antibiotici e cortisonici. Per Paschero è utile dopo le vaccinazioni quando il rimedio costituzionale non agisce. Per Margaret Tyler è anche utile in fase acuta: è un antidoto per le complicanze delle vaccinazioni in fase precoce ed in fase acuta.

RELAZIONI CON ALTRI RIMEDI

Arsenicum album è il rimedio complementare specialmente nelle fasi acute. Nitricum acidum è spesso la evoluzione cronica nell'ambito della sicosi. Altri rimedi che tradizionalmente interessano il miasma sicotico sono Medorrhinum e Natrum sulphuricum, che spesso sono utilizzati con successo nelle patologie allergiche e nell'asma recidivante o che entrano in diagnosi differenziale. Il soggetto Calcarea Carbonica può frequentemente avere delle fasi in cui Thuja può essere utile.

CONCLUSIONI

Thuja Occidentalis è un rimedio fondamentale per la cura di un grande numero di patologie differenti che sorgono sulla base del miasma della sicosi, che è sempre più presente nell'epoca attuale. Può permettere a persone che sono bloccate nel loro mondo egoistico di riprendere a vivere pienamente e di superare i blocchi e le stasi che si verificano tanto nel piano fisico quanto sul piano mentale. È in grado, inoltre, di far riavvicinare i pazienti a se stessi abbandonando la falsa maschera egoistica ed ipertrofica dell'ego che li allontana dal mondo reale e li blocca in idee fisse, rimuginazioni e sotterfugi, in una divisione costante dalla loro vera identità. Il riavvicinamento al loro vero sé e la ripresa di contatto con la componente spirituale profonda grazie all'albero della vita permette al fisico di superare numerose patologie serie e invalidanti difficilmente affrontabili con altre terapie o con altri rimedi, come evidenziato in alcuni dei casi descritti in questo articolo tratti dalle materie mediche e dalla letteratura scientifica.

Per concludere con le parole di Kahlil Gibran:

L'uomo è due uomini; l'uno è sveglio nel buio, l'altro è addormentato nella luce.

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Il sottile confine tra realtà e sogno in Nux Moschata in un caso di sindrome di Korsakoff

Lo trovi in: Casi Clinici

Autori: Nunzio Chiaramida

STORIA E CARATTERISTICHE GENERALI La noce moscata si ricava dagli alberi della Myristica fragrans, specie che appartiene all’ordine delle Myristicacee. Il termine deriva dal greco e significa “odore della mirra”. In Omeop…

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