La prima Giornata europea dell'Omeopatia

Pubblicato il 10/04/2008

Categorie: Attualità

Autori: Omeopatianet Redazione

La prima Giornata europea dell'Omeopatia

BRUXELLES. Si celebra oggi la prima giornata europea dell'Omeopatia. Per questa occasione sono state organizzate diverse iniziative nelle principali capitali europee. A Bruxelles, la ECHAMP (European cohalition on homeopatic and antroposophic medicial products) ha raggruppato le associazioni europee dei medici e dei pazienti omeopati. In Italia è la FIAMO (Federazione Italiana Associazioni Medici Omeopatici) a rilanciare l'iniziativa, insieme all'APO (Associazione pazienti omeopatici), e alla SIOMI, Società Omeopatia e Medicina.

Ricorre infatti oggi l'anniversario della nascita (nel 1755) del "padre" riconosciuto dell'omeopatia Christian Friedrich Samuel Hahnemann. L'idea è nata durante il congresso del 2003 della Liga Medicorum Homoeopathica Internationalis il cui vicepresidente italiano è Pietro Federico dell'Istituto di Ricerca Medico Scientifica Omeopatica.

Nell'Unione Europea sono presenti circa 23.000 medici omeopatici, un numero paragonabile a quello dei medici specializzati, ad esempio in neurologia. Circa il 25-40% dei 250.000 medici generici in Europa prescrive farmaci omeopatici saltuariamente, il 6-8% li prescrive regolarmente.

Circa il 70% delle vendite di medicinali omeopatici sono effettuate in Europa Occidentale. La Francia - con oltre 300 milioni di euro - è il primo mercato mondiale dell'omeopatia, con punte a Parigi, ma anche a Lione e a Bordeaux. Il 40% dei francesi è già stato curato con l'omeopatia, in modo regolare o saltuario e il 74% dei pazienti si sono dichiarati "inclini a curarsi con l'omeopatia se il loro medico lo prescrivesse".Segue poi la Germania (200 milioni di euro).

Complessivamente in Italia sono 10 milioni i pazienti omeopatici (50% al Nord, 35% al Centro e 15% al Sud) e 7.000 i medici omeopati. 5.000 sono invece i medici di base che prescrivono cure omeopatiche. Tra le 16.000 farmacie presenti sul territorio nazionale, in 10 anni, sono passate da 2.000 a 7.000 quelle che vendono preparati e medicinali omeopatici.

La medicina complementare ha guadagnato terreno grazie alla crescente domanda da parte dei medici e del pubblico nella maggioranza dei Paesi Europei negli ultimi anni. Un rapporto della Commissione Europea ha dimostrato che il 29% della popolazione appartenente alla UE, pari a 110 milioni di cittadini europei, conosce l'omeopatia o i farmaci omeopatici. Sempre più persone si rivolgono alla medicina alternativa come risposta ad una minore fiducia nei confronti della medicina convenzionale ed anche grazie ad un più facile uso dei rimedi alternativi. La maggior parte di queste persone tuttavia non abbandona totalmente le medicine convenzionali ma utilizza l'omeopatia e la medicina convenzionale in combinazione.

Negli Stati Uniti e in alcuni paesi d'Europa, quali la Francia e la Gran Bretagna, esistono strutture ospedaliere che, in modo complementare ai tradizionali metodi terapeutici, hanno integrato la medicina omeopatica al sistema di cure complessivo. Gli ospedali omeopatici più famosi d'Europa sono il Glasgow Homeopathic Hospital e il Royal London Homeopathic Hospital in Inghilterra, insieme a molte altre strutture sanitarie, anch'esse tutte inserite nel Sistema sanitario pubblico britannico (NHS).

In numerosi paesi l'omeopatia è inserita nell'ambito del sistema sanitario (India, Messico, Brasile) mentre, in altri paesi, la sua pratica è autorizzata ma non legalizzata (Argentina). Nell'Unione Europea, le decisioni degli stati membri relative ai prezzi e al rimborso prevalgono su quelle dell'Unione, conformemente al principio di sussidiarietà.

In numerosi casi (Francia, Italia, Spagna), la prescrizionedei medicinali omeopatici, come quella di tutti i medicinali, spetta esclusivamente ai medici - sia generici sia specialisti (numerosi pediatri in Italia e in Brasile) - e ad alcuni professionisti del settore sanitario (chirurghi-dentisti, ostetriche, ecc.).

Nel 2004 la legislazione farmaceutica europea è stata modificata: oggi, la procedura di mutuo riconoscimento, che consente ad uno Stato membro di riconoscere un farmaco che abbia ottenuto la registrazione in un altro Stato membro, viene applicata anche ai farmaci omeopatici di nome.
In Italia con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del D:L: 219/06 si è data competa attuazine alla direttiva 2001/83/CE le successive direttive di modifica relativa a un codice comunitario concernente i medicinali per uso umano. Si è cosi creata una nuova situazione normativa anche per i medicinali omeopatici e antroposofici, finora assoggettate alle disposizioni del D.L. 185/95.

Eppure, "Bruxelles non prende sul serio l'omeopatia", lamenta l'Echamp, la quale rimprovera anche il sistema di registrazione che riguarda solo i farmaci omeopatici da assumere per via orale o da assorbire tramite la pelle, eliminando i preparati iniettabili.
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