Rajan Sankaran: l'evoluzione del Metodo Omeopatico

Pubblicato il 21/10/2016

Categorie: Metodologia Omeopatica

Autori: Rajan Sankaran

Rajan Sankaran: l'evoluzione del Metodo Omeopatico

Ho un'esperienza di pratica ambulatoriale di poco più di 25 anni e ho sempre lavorato per trovare un metodo che dia risultati costanti. Ho scoperto che la cosa fondamentale per trovare tale metodo era di cogliere chiaramente il concetto di salute e di malattia. Se questa comprensione non è chiara, noi non sappiamo ciò che stiamo trattando. I concetti basilari, però, non sono lì.

Con il passare del tempo, i concetti fondamentali mi divennero più chiari. Ogni passo in avanti mi ha permesso di fare passi ulteriori e più consistenti. Lungo il cammino sviluppai tre sistemi: i Regni, i Miasmi e i Livelli dell'Esperienza.

Al giorno d'oggi la pratica clinica è diventata più semplice rispetto quella che avevo proposto tempo fa, perché, grazie anche all'aiuto di tanti Colleghi, siamo riuscirti a semplificarla, ma ho dovuto fare molti passi per arrivare a questo stato di semplicità. Gradirei condividere con voi, attraverso alcuni casi clinici, queste parti del mio viaggio.

 

Caso clinico 1

Siamo nel 1986 è questo fu uno dei primi casi che vidi e registrai su video. Un uomo di 58 anni aveva avuto un attacco cardiaco; era anche iperteso e aveva delle ulcere diabetiche. In particolare, c'era un'ulcera molto grande che copriva la maggior parte del dorso di uno piede e pertanto gli era stato consigliato di amputare il piede. Però, data la sua storia clinica, l'operazione era molto pericolosa e quindi fu esclusa. Pertanto, lui non aveva molte scelte. Le ossa metatarsali avevano subito una grave osteolisi ed erano quasi irriconoscibili.

Lui era un funzionario dell'Ufficio delle Finanze. Era famoso per essere una persona responsabile e retta e aveva mostrato onestà esemplare e una grande dedizione al suo lavoro. Apparentemente, anche i suoi capi avevano un certo timore di lui a causa del suo alto senso di responsabilità.

Il suo primo attacco coronarico avvenne in questo modo.

Come finanziere, aveva condotto un'operazione con confisca di alcuni beni e aveva trovato dei documenti che incriminavano alcune persone importanti. Egli chiuse i documenti nel cassetto del suo ufficio. Il giorno dopo quelle persone sarebbero state distrutte! Dato però che erano persone molto importanti e influenti, sentì che la sua reputazione era in pericolo ed era estremamente preoccupato di rovinarla. Quindi, mosse terra e cielo per portare via quelle carte e finalmente ci riuscì! Ma la sera di quello stesso giorno ebbe l'attacco cardiaco.

Alla luce di queste informazioni, gli diedi Aurum metallicum 200ch.

Egli ebbe un grande miglioramento, sia di salute generale e che per quanto riguarda la sua ulcera diabetica. Dopo alcuni mesi dall'assunzione del rimedio ripeté una radiografia del piede e riapparvero le ossa metatarsali che prima erano quasi dissolte dalla lisi!

 

Caso clinico 2

Questo è un paziente maschio di 72 anni che venne con la diagnosi di malattia di Lyme.

Era un prete cattolico che viaggiava molto per insegnare Programmazione Neo-Linguistica (PNL). Aveva vissuto in India circa 50 anni tenendo questi seminari e muovendosi da uno luogo ad un altro dell'India ma anche del mondo.

Mi spiegò che stava circa 15-30 giorni in uno luogo, poi si ritirava in una casa della sua congregazione per circa due settimane e poi andava in qualche altro posto. Era appena stato 4 mesi in U.S.A., poi due settimane in Irlanda e poi era tornato in India. Ogni volta andava in un gruppo nuovo di persone, si isolava per 2 giorni per preparare il discorso che doveva tenere e poi dava il seminario. A lui piaceva tenere questi seminari. Conosce molte persone in tutti questi luoghi e quindi incontrava anche persone che lo conoscevano. In ogni incontro che faceva c'erano circa 50 persone, 5-6 delle quali lo avevano già ascoltato mentre le altre erano nuove. Mi disse che all'inizio del seminario era un po' incerto su come avrebbe tenuto la relazione, ma poi andava sempre a finire molto bene.

Aveva iniziato negli anni '70 a formare gruppi di lavoro, ma poi si sentì "fisiologicamente stretto", non si sentiva "libero". Mi disse: "La mia faccia la sentivo tirata e i miei movimenti tesi". "Una volta cominciai a lavorare e mi sentii sempre meno rilassato. Sentii un senso di strettezza. Non potevo fare gesti o muovermi liberamente come avrei desiderato".

Mentre ascoltavo la sua storia, fu evidente che il muoversi e l'incontrare persone nuove erano entrambi importanti per lui: erano due aspetti della stessa cosa. Anche quando descriveva i suoi seminari, mi parlava del movimento e non delle sue capacità o dell'argomento stesso. Mi parlava che incontrava persone nuove e che questo era un aspetto importante della sua sensibilità. Il fatto che lui lo menzionò spontaneamente, ripetutamente e in modi diversi, indicò che era quella la sua sensibilità.

Quando mi descrisse che i lavori di gruppo lo facevano sentire stretto, compresi che quella strettezza era l'opposto del movimento.

Quando gli chiesi come si sentiva 'stretto', mi disse: "Stretto significa sentirsi tirare indietro, è la mancanza di movimento". Quando chiesi di dirmi cosa gli faceva venire in mente la parola "strettezza", mi rispose: "Non sento la mia faccia libera, la sento rigida e non riesco a muoverla".

Gli diedi Rhus toxicodendron.

Questo caso clinico mi dimostrò come, quando si va al centro del problema, si capisce che tutto il resto ruota attorno allo stesso nucleo. Se si fa una domanda su un argomento qualsiasi, non si fa altro che fare un altro percorso che però ci porterà sempre al medesimo centro.

Di solito, se noi omeopati troviamo sintomi come "Ansia di prestazione" pensiamo subito ad Arg., Med., Lyc., Sil. Ma se seguiamo soltanto questi tipi di sintomi, noi potremmo fare errori enormi. Dobbiamo andare oltre i sintomi apparenti finché giungiamo ai sintomi veri, che sono le sensazioni che giacciono sotto l'esperienza dei sintomi.

Il caso di questo paziente non riguardava un'ansia da prestazione come poteva sembrare all'inizio del suo racconto, perché parlava di strettezza e di movimento. Quando vediamo questo e capiamo il caso a questo livello, allora tutto diventa semplice.

Quelli che seguono sono alcuni estratti presi dal follow-up di questo medesimo paziente.

Lui disse: "Mi sento bene. Le persone mi dicono che sembro più giovane. La mia schiena si è stabilizzata [aveva mal di schiena]. Faccio ancora attività fisica di mattina e cammino di pomeriggio. Mi sento molto bene facendo movimento. Recentemente ho avuto un po' di congestione toracica. Mente e umore sono molto buoni. Ho aumentato la mia preghiera personale a 2-3 ore di meditazione. Mi sento molto più pacato e rilassato. Sto bene durante il giorno".

"Prima mi preoccupavo del futuro, se un seminario andava bene, se avessi fatto degli errori, se non sarebbe riuscito bene o se non fossi piaciuto agli altri. Ma ora non mi preoccupo del futuro, mi sento molto bene e so che tutto andrà bene. Martedì mattina avrò un seminario, ma la cosa non mi preoccupa più, mentre prima ci avrei pensato continuamente e con ansia".

"Ci può essere ancora un senso di strettezza, ma è molto meno; credo si sia ridotto di circa il 60%".

"C'è stato un cambiamento nel mio atteggiamento verso vita. Non mi prefiggo delle mete fisse come andare bene a tutti i costi ed essere il migliore". [Qui lui sta descrivendo la salute; l'abilità di essere nell'attimo presente senza coercizione. Dimostra anche una buona consapevolezza, una buona capacità di guardarsi dentro. Lo stato precedente si è ridotto, non ha più l'intensità di prima. Ora vive l'attimo presente con le capacità che ha nel momento].

"Ora accetto che una cosa avvenga e accada e ci penso quando si manifesta". [Questo è quello che noi dovremmo vedere nei nostri pazienti].

"Se fallisco, la cosa non mi infastidisce. Mi sento bene con quello che sta accadendo. Ultimamente mi dico: sto diventando un eremita. Preferisco stare a casa. Forse gli altri pensano che sono diventato un po' strano. Non vado più tutto il giorno in giro come di solito fanno le altre persone: preferisco stare a casa. Non vado fuori a ristoranti o al cinema o ad incontrare persone. Lo facevo, ma ora non mi interessa più. Preferisco stare a casa a studiare o a leggere. Però per lavoro viaggio ancora e vado da un luogo ad un altro e quando parlo sono preparato. Ora il muovermi è una cosa che fa parte del mio lavoro".

"Mi sento di nuovo come una persona giovane. Sto sorridendo".

La malattia di Lyme è sparita e gli esami di laboratorio si erano tutti negativizzati.

 

Caso clinico 3

Mi fu portato per la visita un bambino con pustole multiple e ricorrenti agli arti inferiori. Migliorava con gli antibiotici, ma poi il problema si ripresentava. Così i genitori lo portarono per una cura omeopatica.

Durante la prima visita aveva la febbre. Era un bambino che non stava seduto in un posto, ma si muoveva in continuazione. Lui aveva con sé tre fogli con colori molto brillanti, lui li piegava, faceva degli aeroplanini e poi giocava continuamente con questi aerei. Ne metteva uno sul tavolo e con l'altro lo attaccava. Faceva continuamente questo gioco e allora gli chiesi cosa voleva fare in quel modo.

Lui mi disse: "L'aereo rosso sono io. Gli altri due sono nemici. Gli altri moriranno e io vincerò".

Il ragazzo narrò un sogno di una strega nera con una rete come la rete del pescatore. Lei aveva intrappolato lui e i suoi amici e aveva cominciato a colpirli. Lui si svegliò dal sogno con paura.

Quando chiesi alla madre di descrivermi suo figlio, lei disse: "Lui è molto attivo e senza riposo e colpisce le persone. Picchia la cameriera che abbiamo a casa nostra. Lui la colpisce sempre sul sedere, ma solo se io non sono presente". La cameriera, che si trovava in ambulatorio in quel momento, disse che lui le salta addosso da dietro, la getta a terra e poi la colpisce.

Gli diedi Tarentula hispanica.

Lui rispose bene alla terapia in pochi giorni e continuò a stare bene anche nei cinque anni seguenti. Due settimane dopo la prima dose ebbe di nuovo un sogno nel quale lui aveva intrappolato un fantasma e lo aveva chiuso a chiave in una stanza. Prima era la strega che intrappolava lui, ma ora i sogni erano cambiati.

* * *

Impiegai più di 10 anni di pratica clinica per capire quali sono le differenze essenziali in pazienti che appartengono ai tre diversi Regni naturali.

Il primo caso che ho descritto era di un rimedio minerale. Era un caso che riguardava la prestazione, l'abilità e il bisogno di mantenere una posizione.

Il secondo caso era un rimedio vegetale che esibì, ad un livello profondo, una sensazione e il suo opposto: la strettezza opposta al movimento.

Il terzo caso era un rimedio animale con il tema di uno contro l'altro. Tu fai una cosa a me e io la faccio a te. Vittima e aggressore.

Nei MINERALI c'è la struttura: quello che ho o non ho, quello che perderò. Tutto riguarda la completezza o l'incompletezza di sé: "Sto perdendo la mia completezza?". Il problema è con se stesso. Nella Tavola Periodica degli Elementi, i minerali sono sistemati in righe e colonne secondo le loro configurazioni atomiche e, cosa molto interessante, i rimedi di ogni riga o colonna sembrano condividere caratteristiche comuni. Ciascuna riga rappresenta un particolare stadio di sviluppo dell'essere umano. Per esempio:

- la prima riga è lo stadio del concepimento;
- la seconda della vita fetale e del parto;
- la terza dell'infanzia;
- la quarta della sicurezza e del lavoro;
- la quinta riga ha problemi con la creatività e la prestazione;
- la sesta ha problemi con la responsabilità.

Il caso di Aurum metallicum che abbiamo menzionato prima appartiene alla sesta riga.

Nei VEGETALI, tutto ruota attorno alla sensibilità e alla reattività. Ciascuna famiglia di piante ha il suo proprio tipo di sensazione e il suo opposto. Per esempio, le Anacardiaceae (delle quali Rhus tox è un esempio) ha la sensazione di rigidità e il suo opposto, cioè il movimento. All'interno di ogni famiglia, le varie piante possono essere differenziate una dall'altra in base al proprio miasma.

Il problema del regno ANIMALE è "tra me e qualcuno altro". È il problema della sopravvivenza del più adatto, della competizione, dell'alto e basso, anche "dell'io contro me stesso" e dell'attrattività. Sappiamo che gli animali sono divisi in classi e sottoclassi, come insetti, uccelli, rettili, mammiferi, ecc. e ognuna di queste suddivisioni ha la sua specifica modalità di sopravvivenza.

* * *

A questo punto mi fu chiaro che ci sono differenze nella profondità e nel ritmo di ogni stato. Queste caratteristiche sono proprie di ogni diverso tipo di risposta e queste risposte corrispondono alla risposta del corpo ad un tipo specifico di infezione. Chiamai il tipo specifico di risposta "Miasma", intendendo il modo in cui l'organismo risponde ad un tipo specifico di infezione. Identificai dieci Miasmi: Acuto, Tifoide, Psorico, Malarico, Dermatomicotico, Sicotico, Tubercolare, Cancerinico, Lebbroso e Sifilitico. Questo sistema dei miasmi aiuta a indicare in modo più specifico un rimedio.

Lasciatemi chiarire la mia percezione del miasma in ognuno dei tre casi suddetti.

Il caso di Aurum metallicum aveva una grande disperazione e un grande senso di essere senza aiuti. Lui deve muovere terra e cielo per risolvere il suo problema. La sua vita era molto difficile e c'era troppa responsabilità in lui. Il miasma è allora quello sifilitico.

Nel caso di Rhus tox, tutto andava e veniva. Erano crisi che soffiavano sopra di lui e quindi il miasma è quello tifoide.

Il ragazzo di Tarentula hispanica aveva un ritmo veloce, si muoveva in continuazione e allora il suo miasma era quello Tubercolinico.

* * *

Il Terzo sistema col quale lavorai è quello dei Livelli dell'Esperienza. Ho trovato che ci sono Sette Livelli nei quali noi sperimentiamo la realtà o percepiamo il caso clinico:

- Livello 1: Nome (patologia)
- Livello 2: Fatto (sintomi patologici)
- Livello 3: Emozioni
- Livello 4: Falsa percezione
- Livello 5: Sensazione vitale
- Livello 6: Energia
- Livello 7: Settimo Livello

Noi possiamo percepire qualsiasi situazione a qualsiasi livello.

Per esempio, un po' di tempo fa io ebbi un problema con un visto per andare all'estero. Ne avevo richiesto uno per un particolare Paese. Il consolato indiano era molto inefficiente e non concesse il mio visto in tempo. Intanto, il tempo passava e io ormai non facevo più a tempo a partire. Chiamai il console e lui mi assicurò che il visto era nelle sue mani e mi chiese di mandare qualcuno a prenderlo. Mandai una persona, ma lo fecero attendere sei ore e poi gli dissero di andare il giorno dopo. Allora telefonai di nuovo e loro mi chiesero di mandare di nuovo qualcuno. Di nuovo la persona che mandai aspettò sei ore e gli fu detto di ritornare il giorno dopo. Chiamai ancora di nuovo e loro mi dissero che era pronto. La persona andò per andarlo a prendere, ma gli fu detto che la procedura avrebbe richiesto 3 giorni. Finalmente, solo il giorno prima della partenza ottenni il mio passaporto.

 

Come fu questa mia esperienza?

Il fatto era che non avevo un visto di cui avevo bisogno. La mia mente stava pensando ai fatti. Poi mi vennero delle emozioni: rabbia e ansia. Poi sintomi fisici di palpitazioni. Cominciai a pensare: "Perché mi capita questo? Perché loro si comportano così?". Pensai anche che ci fosse un complotto: stavano tentando di molestarmi o di perseguitarmi. (In quel tempo stavo lavorando sulla Famiglia dei Serpenti). Quella era la mia falsa percezione.

 

Quindi, ad un livello c'era il fatto, ad un altro livello l'emozione e ad un altro la falsa percezione. Se c'era un complotto, cosa avrei dovuto fare? Scrivere un articolo sui giornali?

Sentii qualcosa nell'addome e in gola; era un sintomo molto intenso come una specie di senso di soffocamento: potrei descriverlo solamente con suoni e gesti, dato che le parole sono inadeguate. Non aveva nulla a che fare con le false percezioni, le emozioni o i fatti.

Era una cosa che mi era molto familiare. L'avevo sperimentata la prima volta che avevo avuto un esame o un contrasto con qualcuno. E' un'esperienza forte che è sia fisica che mentale, ma più profonda del corpo o della mente, al punto che ha bisogno di suoni e gesti per essere espressa. Questa sensazione è stata in me da sempre, fin dalla mia nascita, è stata una sensazione di fondo e non ha nulla a che fare con la realtà esterna. Affiora a volte. È la mia Sensazione Vitale.

Noi dovremmo prendere ogni nostro caso clinico a questo livello. È l'esperienza dell'essere umano.

 

Una volta che si arriva a quello livello, come lo si usa?

Si chiede al paziente di descrivere quella sua sensazione.

Vediamo alcuni esempi di cosa potrebbe dire il paziente:

- "Qualcosa sta venendo e mi sta schiacciando". (Questo è un Animale, perché qualcosa sta facendo qualcosa a me).

- "Qualcosa si sta contraendo ed espandendo". (Questa è un Vegetale).

- "La mia intera struttura è stata compressa e vuole esplodere". (Questo è un Minerale).

Se si arriva a questo livello, che è un livello molto profondo, il paziente potrebbe anche dare il nome del rimedio!

Quando si lavora con la percezione dei Sette Livelli, la vita diventa interessante. È un'esperienza unica che abbiamo dalla nascita e che ci porteremo dentro fino alla tomba, a meno che non si prenda un rimedio omeopatico che la diminuisca. Lo si può capire solo ad un livello di esperienza personale, non con la mente. Dato che la Sensazione non segue la logica intellettuale, noi dobbiamo andare a scuola di noi stessi. Non segue un senso logico, è un totale "nonsenso". Ma è anche una verità innegabile.

La verità è la nostra personale esperienza, la nostra sensazione.

Quando noi cerchiamo il "nonsenso" nel paziente, noi cerchiamo il suo livello dell'esperienza. Al livello dell'Emozione, le espressioni cominciano sulla faccia. Poi di solito le sopracciglia si alzano quando il paziente comincia ad immaginare, per esempio dicendo: "Il mio capoufficio è un dittatore che si specializza nel farci sentire piccoli".

Quando il paziente ci fornisce delle immagini, per esempio citando la storia umana, come la storia di Hitler, o di libri o di film, di simboli universali o archetipi, lui è ancora ad un livello umano. Quando va oltre questo livello, entra nel "nonsenso".

Proviamo ad immaginare, se ci riusciamo, un uomo di 45 anni che gioca con gli aeroplanini di carta simulando che un aereo attacca un altro aereo: sicuramente lo ricoverebbero. Quindi, lui sarebbe costretto a reprimere e soffocare questo pensiero dicendosi: "Non mi permetterò di ascoltare un tale pensiero". In questo modo lui sviluppa una patologia fisica che ha la stessa sensazione e che diventa una malattia con un'etichetta scientifica, come emicrania, asma o bronchite allergica. Il medico, però, pensa che lui sia una persona sana.

Lui potrebbe dire: "Il mal di testa mi sta uccidendo", ma non potrebbe costruire aeroplanini di carta e simulare che uno attacchi un altro ...

Più è superficiale il livello dell'esperienza del paziente, più è difficile andare alla sensazione. Più uno vive al livello della sensazione, più diventa consapevole della sua esperienza intima e non la sopprime ... se è consapevole, ovviamente non la asseconda, specialmente quando è un qualcosa che vorrebbe soffocare o uccidere qualcuno ... e questa consapevolezza gli risparmierà molte patologie fisiche.

Quindi, la parte "nonsenso" di noi è una pianta, un minerale o un animale. Ognuno di noi porta uno di questi in se stesso. Noi abbiamo bisogno di trovare quella parte che parla in noi. Se ci poniamo attenzione, inizieremo a sentire quella lingua che parla nella nostra vita di ogni giorno.

Nel prendere un caso clinico, noi potremmo sentire fatti, emozioni e storie. Noi qualche volta ci perdiamo in molte storie dei nostri pazienti: questo non ci serve. Noi dobbiamo andare oltre la storia del paziente e prendere quella parola specifica e non-umana o quel gesto e se facciamo in modo che il paziente si focalizzi su quel gesto o parola, esso lo aiuterà ad andare oltre.

Per esempio, una paziente di 26 anni venne perché aveva un disordine alimentare da 8 anni. Quando le chiesi di parlarmi di questo disturbo, lei disse che le bloccava la vita. Prima che lei potesse andare più lontano a descrivere il disordine, le chiesi di descrivere l'espressione che aveva usato con le parole: "Mi blocca la vita". Allora mi disse che era come un muro di vetro tra lei e il mondo. Allora le chiesi di descrivere il muro di vetro e da lì andammo diritti alla sua sensazione interiore di sentirsi chiusa e oppressa, sensazione opposta ad aperta e libera.

Le diedi il rimedio Cannabis indica.

Il nostro canto interiore si esprime tutti i giorni nelle nostre conversazioni quotidiane con gesti e parole specifiche e non-umane. Esso apre una porta segreta e se noi accettiamo di entrarci, esploreremo un mondo completamente diverso. In quel mondo, noi sentiamo la fonte, il rimedio che ci parla direttamente, come se lui fosse veramente vivo in noi. E allora noi possiamo essere certi che quello è il vero simillimum.

L'Omeopatia deve basarsi su un sistema, invece che solo su dei sintomi.

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