Gatto diabetico curato con l'Omeopatia: un caso clinico veterinario

Pubblicato il 17/10/2018

Categorie: Omeopatia per Animali

Autori: Consuelo Uggeri

Fonte: Il Medico Omeopata - Rivista

Gatto diabetico curato con l'Omeopatia: un caso clinico veterinario

Ritengo che la medicina omeopatica, se usata con ratio, sia veramente qualcosa di prodigioso e, in riferimento al caso in esame, mi ha dato ulteriore conferma che anche di fronte a patologie gravi come il diabete si possa fare molto per aiutare i nostri animali a reagire energicamente e in modo positivo nei confronti della Malattia. Obbiettivamente credo che in questo caso specifico sarebbe stato possibile trovare un equilibrio tra il rimedio omeopatico ed il farmaco, nella fattispecie l'Insulina, che a mio avviso va considerata un salva vita e non un soppressivo. Per cui l'aspetto particolarmente significativo è stato il fatto che si è potuto sospendere il farmaco e continuare solo con il rimedio. Credo che questa sia stata realmente una vittoria.

Il caso

Rossi è un gatto maschio non sterilizzato di 14 anni di età, manto a pelo corto, di colore rosso soriano. Gli è stato diagnosticato il diabete mellito nel Febbraio del '00, in seguito ad un'analisi delle urine e a sintomi clinici ben definiti, dove risultava una netta glicosuria, confermata tra l'altro dall'iperglicemia a 381 (21.01.00); i valori normali per il gatto vanno da 75 a 160. Vista la gravità del caso è stato suggerito alla cliente un approccio omeopatico, oltre alla somministrazione dell'insulina, che rappresentava per l'animale un farmaco salva vita.

Dalla storia clinica del micio si riesce ad avere delle notizie di anamnesi famigliare, informazioni che non sempre sono disponibili per ovvi motivi, ma in questo caso ciò è possibile perché di fatto tutta la comunità felina ha vissuto per alcune generazioni con i proprietari.

Il padre di Rossi morì all'età di dieci anni e la madre seguì la stessa sorte, ma era più giovane, aveva sei anni. Entrambe i suoi genitori molto tempo prima di morire avevano presentato sintomi di poliuria, polidipsia, tutto accompagnato da forte dimagramento.

Dal punto di vista caratteriale il padre era molto aggressivo e aveva sofferto in vita anche di crisi sporadiche di epilessia. All'epoca dai colleghi che seguivano il caso veniva emessa una diagnosi vaga di sindrome urologica.

La madre durante la sua vita ebbe tre cucciolate, Rossi viene dalla seconda, dopo il terzo parto fu sterilizzata. Un fratello del primo parto morì all'età di otto anni con gli stessi sintomi dei genitori. I proprietari degli animali hanno sempre vissuto Genova e i gatti vivevano da allora con loro.

Rossi è sempre stato un gatto indipendente, come viene definito dai suoi proprietari, di atteggiamenti non eccessivamente affettuosi.

La proprietaria lo caratterizza come riservato e chiuso, nel senso che non si fa toccare più di tanto, vuole stare per conto suo, non ama essere preso in braccio o accarezzato più di tanto, lo richiede quando ne sente la necessità. E' intollerante alla presenza di gente nuova, al di fuori di quella dei suoi proprietari, infatti se arrivano delle persone a casa se ne va via.

Se viene ripreso per qualche malefatta, si risente molto. Nei riguardi dei proprietari si riferisce che il gatto non ha mai scelto nessuno in particolare, si ha la sensazione che in realtà "lui" non sia realmente affezionato a nessuno. In seguito alla morte del padre e della madre Rossi modifica il suo carattere, già un po' chiuso, e smette di giocare, in genere lo faceva molto con la madre, si divertivano a rincorrersi su un lungo terrazzo di cui era dotata l'abitazione ligure. La famiglia cambia abitazione e si sposta a Roma, portando con sé oltre a Rossi e ad un suo fratello, un altro gatto subentrato da poco e non relazionato alla loro linea genetica.

Rispetto al nuovo soggetto Rossi si dimostrerà in più di un occasione intollerante e si azzufferà con lui, ma lo stesso atteggiamento lo proporrà anche nei confronti del fratello; secondo la Signora è come se si fosse sostituito alla figura paterna, che emulava quando era in vita. Se vede i due gatti litigare li divide e a sua volta se la prende con quello che ha iniziato per primo, in base a questo suo comportamento la proprietaria lo definisce un giusto.

Dal trasferimento Ligure a quello Romano, che si verifica nell'Agosto del '99, si notano dei cambiamenti del gatto: verso Novembre Rossi inizia a dimagrire, soprattutto rispetto a quello che mangia. Si iper-alimenta e in seguito arriverà anche a vomitare, è aumentata la sete.

E' sempre stato un gatto buongustaio e di ottimo appetito. In genere era solito mangiare molto e pretendere il cibo in abbondanza, infatti era sovrappeso.

A Dicembre l'appetito diventa capriccioso e quindi peggiora il deperimento fisico. La proprietaria dice che all'epoca voleva mangiare, si avvicinava al cibo, ma poi non riusciva a masticare, e quindi pensò di farlo visitare: viene messo in evidenza un dente cariato e così viene spiegata questa difficoltà di masticazione, si procede all'estrazione del dente. Ma il problema continua, vale a dire che si fanno sempre più acuti i sintomi del diabete che verrà diagnosticato in seguito. Come suoi desideri alimentari in primis c'è il pesce, con predilezione per le cose salate.

Dal punto di vista costituzionale non è mai stato un gatto proporzionato, nel senso che ha sempre avuto gli arti magri e un grosso addome.

Alla mia indagine su eventuali paure dell'animale la proprietaria mi risponde che è un gatto prudente e sicuro e secondo lei di paure non ne ha o per lo meno non le ha mai messe in evidenza. Da quanto esposto mi sembrava evidente che il problema di fondo si era iniziato a strutturare dal momento della perdita dei suoi genitori che rappresentavano un punto di riferimento, il padre come capo branco e la madre come compagna di giochi. Ho cercato di lavorare intorno alla tematica della perdita affettiva in unione a questo carattere pervaso da rabbia, infatti anche il mio rapporto nei confronti di Rossi non è mai stato buono, ha sempre collaborato poco, perché fondamentalmente non accettava la mia costrizione, se pur a fin del suo bene.

Il 7 Febbraio del 2000 ho iniziato la somministrazione di Natrum muriaticum 5CH tre volte al giorno; all'epoca la glicemia era elevatissima, al controllo con lo strumento adoperato per il diabete dell'uomo il campione risultava fuori scala ed al raffronto nelle urine il valore era di 2000 mg/dL. Oltre al rimedio ho inserito 4 UI d'insulina (dosaggio molto basso considerando che la dose è di 2,5 UI per kilo di peso vivo, e il soggetto all'epoca del primo trattamento pesava 5 kg. avrebbe dovuto ricevere 12.5 UI d'insulina).

Quotidianamente vengono eseguiti i controlli urinari. Inizialmente si ha un blando calo della glicosuria e quindi verso Marzo passo alla somministrazione del rimedio alla 12K, sempre con la stessa dose d'insulina. Dopo 12 giorni di terapia c'è un rialzo della glicosuria, il gatto presenta del vomito e il suo appetito è variabile. Come umore non è troppo partecipe alla vita del gruppo, interviene se gli altri 2 gatti litigano. Sospendo il rimedio e proseguo solo con le 4 u.i. d'insulina.

Alla fine di Marzo '00 risento la proprietaria, mi dicono che la glicosuria oscilla tra i 2000 e i 1000 mg., l'umore del micio è buono ha ripreso a mangiare, beve di meno è più vitale; è da una settimana che ha ripreso la 12K due volte al dì. Ad Aprile '00 ricomincia la sete e quindi beve di più ed è più debole, mangia con fame; passo alla 15K del suo rimedio, due volte al dì. In seguito a questa somministrazione compare un foruncolo sul labbro dx e ritorna un'eczema sulla coda (coda dello stallone), che un tempo era scomparso.

A Maggio '00 nuovo controllo, la glicemia ritorna ai valori normali, 89. A Giugno '00 nonostante il forte deperimento con il ritorno dell'appetito la sua glicemia ormai è rientrata nella norma e nelle urine non c'è più traccia di glucosio. Rossi ricomincia ad avere degli atteggiamenti meno scostanti, sia verso i proprietari che verso gli altri due gatti. Nel frattempo riduco gradualmente le dosi d'insulina fino alla somministrazione di 0,5 e mantengo il rimedio alla 15K due volte alla settimana. A Dicembre '00 mi decido a sospendere completamente l'insulina, visto le ripetute negatività ematiche e urinarie, e mantengo costante la somministrazione del rimedio.

Rivedo Rossi questo Gennaio '01, quasi non lo riconosco, dal gatto scheletrico che ricordavo di kg.3.9 ora è arrivato a 6 kg. È bellissimo, sempre un po' aggressivotto nei miei confronti, ma felicemente ritornato alla sua normalità; l'insulina è stata sospesa definitivamente ormai da più di quattro mesi e prende il suo rimedio ora ogni quattro giorni, la glicosuria si mantiene costantemente negativa come i valori della sua glicemia.

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