Omeopatia buiatrica: un caso di meningo-encefalite

Pubblicato il 15/11/2018

Categorie: Omeopatia per Animali

Autori: Marco Zanetti

Fonte: Il Medico Omeopata - Rivista

Omeopatia buiatrica: un caso di meningo-encefalite

Il 12 ottobre 2003, è una domenica come tante, nel senso che non esistono domeniche sicuramente tranquille per un veterinario. La chiamata arriva puntuale e non può essere che un'urgenza: una bovina al pascolo non riesce più a rientrare in stalla, "ha la testa gonfissima, Dottore, sembra cieca".

Prendo tutto il necessario e parto.

Quando arrivo al cospetto di Pergola, una bovina di razza bruno-alpina, 8 anni di età, matricola MM12053, inserita in un'azienda di montagna con una presenza di 20 vacche da latte, non posso che confermare quanto detto dal proprietario al telefono: la testa è molto gonfia, i riflessi pupillari sono assenti, le orecchie sono paralizzate, apparentemente non vede e forse anche per questo sembra ubriaca, ma riesce ad alzarsi ed accompagnandola cammina con buona coordinazione. La temperatura rettale è di 39,7 °C e la respirazione appare normale.

Il primo sospetto diagnostico è di reazione allergica al veleno delle vespe di terra.

Di comune accordo con il proprietario e per evitare gli effetti negativi del cortisone, che tra l'altro dimezza la produzione di latte, decido per una terapia omeopatica.

Prima prescrizione e osservazione

Molto influenzato dalla presunta diagnosi clinica e dalla svogliatezza domenicale, somministro Apis XM subito e lascio una dose di Ledum XM per la sera.

Il giorno 14, due giorni dopo, trovo Pergola migliorata: è rimasto un piccolo residuo d'edema e una paresi alla palpebra sinistra.

Dopo altri due giorni ho occasione di rivedere l'animale e posso confermare l'andamento positivo della visita precedente, ma il 17 (sarà un caso?) la temperatura sale a 39.2, l'appetito è quasi scomparso e tiene la testa sempre abbassata; sembra come divisa in due: a destra è normale, a sinistra la faccia è paralizzata. Si alza però normalmente e non ha difficoltà a coordinare i movimenti. La produzione di latte è abbastanza soddisfacente, ma impiega molto tempo a prepararsi, come se la produzione di ossitocina fosse rallentata. Eseguo una cateterizzazione per l'analisi dell'urina, ma non ci sono segni di acetonemia .

Decido di aspettare ancora un giorno per vedere se si completa meglio il quadro.

Il giorno 18 Pergola ha la temperatura aumentata a 40,2 °C, mangia poco ed è più letargica.

Sono convinto che stia sviluppando una meningo-encefalite ed in ogni caso devo rivedere la mia terapia, il quadro clinico è cambiato. Forse gli insetti non c'entrano niente, nonostante i rimedi dati su questa base eziologica abbiano ottenuto un miglioramento.

I soliti misteri gaudiosi dell'omeopatia! Ma ora bisogna ragionare, perché è meglio non abusare della generosità della natura!

In questa stalla, avevo già avuto un caso di listeriosi anni prima, a causa di una contaminazione del silo, ed una encefalite virale; tutti due gli animali interessati furono abbattuti, poiché con le disposizioni di legge per le malattie del sistema nervoso a causa della BSE fui costretto a fare una notifica alle autorità cantonali.

Di solito sono colpiti da listeriosi gli animali giovani, specialmente quando cambiano i denti, momento in cui i batteri possono più facilmente risalire al cervello attraverso le vie nervose.

Potrebbe trattarsi comunque di listeriosi, ma non sono certo della diagnosi. Discuto col proprietario: anche con il trattamento farmacologico tradizionale, contro questa meningo-encefalite la prognosi è infausta. si continua con l'omeopatia anche se i dubbi mi tormentano.

Seconda prescrizione e osservazione

Lachesis mi viene subito in mente per la modalità della paralisi facciale, ma non mi viene confermata dal Repertorio che invece mi suggerisce di nuovo Apis, ma anche Belladonna, rimedio forse più appropriato per il quadro clinico. Aspetto un altro giorno.

Il giorno 19 la bovina è in stato letargico sempre più pronunciato, tiene la testa a penzoloni e si aiuta appoggiandola contro la mangiatoia (questa è proprio una modalità interessante ed è pure presente nel Repertorio!), non ha mangiato ma per fortuna beve tanto, si alza e si corica senza particolari difficoltà, temperatura 40,3 °C, produzione di latte cessata... e io che non volevo usare il cortisone per non dimezzare la produzione di latte (è nel primo mese dopo il parto)!!!

Confortato dalla repertorizzazione, prescrivo Belladonna XM mattina e sera.

Il giorno 20 telefono al prof. Braun a Zurigo per consigli ed al veterinario cantonale per l'obbligo di denunciare le malattie nervose. Si prospetta l'abbattimento dell'animale.

Il 21 ottobre Pergola si é svegliata dal suo stato letargico, la temperatura è 38,8 °C, mangia, ha prodotto 9 litri di latte malgrado i 2 giorni precedenti di digiuno... speriamo senza cantare vittoria, ma mi sembra che il quadro clinico si sia rovesciato e che si vada verso la guarigione.

Il giorno 22 Pergola è bella vispa, temperatura 38.8 °C, la palpebra sinistra è insensibile, non sente alcun dolore, ma va bene così: non deve andare ad un concorso di bellezza!

Il Primo novembre (Ognissanti aiutano!!!) Pergola è in calore. L'ho inseminata col toro Carlo, un onesto brown-suisse.

Il 31 gennaio 2004 eseguo una visita ginecologica: è gravida! Le è rimasta una leggera paresi alla palpebra sinistra, ma se non sai la sua storia non te ne accorgi nemmeno; per il resto è tornata la bovina di prima, vispa, nervosa, con tanto temperamento. Sono molto contento per lei, l'ha scampata bella!

Pergola (Radar Synthesis 8)

1. MENTE - STUPORE (sopore, letargia) (142)
2. TESTA - INFIAMMAZIONE - Meningite (72)
3. TESTA - PESANTEZZA - appoggiarsi a qualcosa, desidera (5)
4. OCCHI - PUPILLE - dilatate (199)

Conclusione

Onestamente, la mia diagnosi di meningo-encefalite era solo di sospetto, poiché non ho potuto confermarla con un esame del liquor, però i sintomi erano coerenti. C'è da dire che, in tutti i casi analoghi a questo, i ruminanti sono finiti all'istituto di patologia, con il risultato che ho ottenuto la diagnosi, ma ho perso i pazienti!

Per quanto riguarda questo caso, ancora una volta si dimostra quanto importante sia dosare i tempi dell'intervento terapeutico, maturare quella particolare sensibilità che ci permette di agire o attendere in modo di ottenere un quadro il più indicativo possibile; nello specifico, il sintomo comparso per ultimo, il desiderio di appoggiare la testa a qualcosa per sostenerla, ha dato certezza ad una diagnosi omeopatica ancora dubbia, anche se già indirizzata verso il rimedio risolutivo.

Bibliografia

G.Rosenberg - Klinische Untersuchung des Rindes - Verlag Paul Parey, 1988
G. Rosenberg - Krankheiten des Rindes - Verlag Paul Parey, 1988
M. Rolle, A Mayr - Mikrobiologie Infections und Seuchen Lehre - Verlag Enke, 1990
RADAR Vers. 8.1.40 - Repertorio Synthesis - Archibel SA

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Pagine: 121, Tipologia: Libro cartaceo
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