L'ospedale omeopatico di Glasgow

Pubblicato il 30/03/2009

Categorie: Attualità

Autori: Simonetta Bernardini

L'ospedale omeopatico di Glasgow

Un piccolo gioiello del servizio sanitario scozzese dove si applica un modello di cura di tipo integrativo per far fronte, particolarmente, a patologie rimaste tuttora "orfane" di risposte terapeutiche efficaci.

Ho avuto modo di conoscere personalmente l'ospedale omeopatico e il team sanitario in occasione di una visita ufficiale svolta insieme al Presidente della Commissione Sanità della regione Toscana Fabio Roggiolani nel mio ruolo di coordinatore del Comitato Scientifico dell'Ospedale di Medicina Integrata di Pitigliano. Si tratta della seconda visita ufficiale del servizio sanitario toscano agli ospedali di terapie integrate britannici, la prima essendo stata svolta a Londra al Royal London Homeopathic Hospital.

David Reilly, direttore clinico dell'Ospedale, ha voluto iniziare l'incontro con il team toscano discutendo della terminologia più in uso nell'attuale epoca storica per definire l'evoluzione della medicina verso l'integrazione dei saperi. E' stato così possibile condividere il senso di "medicina integrata" riservato al processo, di portata storica, che sta portando in tutto il mondo allo scambio culturale tra la medicina accademica e le discipline mediche complementari (omeopatia, agopuntura, fitoterapia) e il senso di "cure integrative" che definisce un approccio terapeutico più ampio in cui accanto alle medicine, classica e complementare, si integrano anche discipline quali la meditazione, lo shiatsu, la fisioterapia, etc.

L'Ospedale di Glasgow oggi non è più soltanto un ospedale omeopatico, ma un moderno centro di terapie integrative. L'Ospedale omeopatico di Glasgow fu costruito nel 1870 ed integrato nel servizio sanitario britannico nel 1948. La moderna struttura dell'ospedale, che fa parte del grande complesso ospedaliero di Gartenavel, è stata costruita dieci anni fa. Alla realizzazione del nuovo ospedale ha partecipato un team speciale composto anche da un'artista, la signora Jane Kelly, che ha lavorato insieme all'architetto Roy Maclachlan.

Sono stati scelti i materiali, prevalentemente legno e zinco, ovvero materiali facilmente riciclabili e adatti alle variazioni climatiche intense della Scozia. Tutto intorno all'ospedale Jane Kelly ha realizzato un giardino sul quale affacciano tutte le camere di degenza. Particolare attenzione è stata dedicata al pieno sfruttamento della luce naturale in un'area geografica in cui la luce del giorno è spesso oscurata dal clima e perciò preziosa. I colori dell'ospedale nascono da quella che Kelly ha definito la "diluizione omeopatica" di colori naturali: il bianco, l'ocra, il legno, la lavanda. L'ambiente è decisamente confortante, rilassante e in linea con la visione "olistica" dell'essere umano, quella visione terapeutica centrata sul paziente così cara al suo ideatore David Reilly.

L'Ospedale opera sia in regime di ricovero: degenza media di cinque giorni, che in regime ambulatoriale. Effettua 100-200 nuove visite al mese di pazienti inviati per l'80% dai medici del SN e per il 20% dagli altri ospedali. Tutto il personale, compreso gli infermieri, è stato formato per assistere i pazienti secondo il modello olistico.

Le patologie più curate sono malattie croniche che trovano minori risposte terapeutiche nella medicina convenzionale: asma, oncologia, sclerosi multipla, dolore cronico, artrite reumatoide e cure di fine vita. Inoltre si applica un protocollo specifico denominato "progetto WEL", studiato per l'assistenza alle persone affette dalla sindrome della fatica cronica. Questa patologia è molto diffusa in Scozia e si calcola che affligga circa 240.000 persone nella sola Inghilterra. Il progetto WEL integra cure convenzionali, complementari e altre pratiche terapeutiche, tra le quali la meditazione, e ha lo scopo di creare consapevolezza verso la malattia e di riattivare il proprio potenziale di auto-guarigione. Più della metà dei pazienti assistiti ottiene un miglioramento moderato o medio dei sintomi. L'ospedale produce regolarmente evidenze scientifiche di efficacia pubblicate sulle riviste scientifiche internazionali e la sua attività è collegata con altri centri dove si applicano cure integrative sia in Inghilterra che in America; in particolare collabora con l'Università di Harvard e l'Integrative Medicine Center di Maryland.

La visita è stata l'occasione per sancire ufficialmente la collaborazione culturale e scientifica tra l'Ospedale di Glasgow e il nascente ospedale di Medicina Integrata di Pitigliano.

Altri articoli dello stesso autore

Etichettatura dei prodotti omeopatici: alcuni chiarimenti sulla trasparenza dell'informazione

Lo trovi in: Attualità

Autori: Simonetta Bernardini Antonella Ronchi Laura Borghi

In merito al Documento emesso dal Comitato Nazionale di Bioetica “Dichiarazione sull'etichettatura dei preparati omeopatici e sulla trasparenza dell'informazione” le Associazioni e Società Scientifiche italiane che rapp…

Le bufale di Garattini sull’omeopatia. Smentiamo e vi diciamo perché

Lo trovi in: Attualità

Autori: Simonetta Bernardini Antonella Ronchi Marisa Certosino

Un imbroglio mediatico portato avanti dal farmacologo Silvio Garattini che si fregia della sua fama internazionale per farsi pubblicare da un piccolo editore un libro di Opinione. Un libro di Opinione che gli dà il gancio di …

'Omeopatia e acqua fresca: solo approssimazione e superficialità'

Lo trovi in: Attualità

Autori: Simonetta Bernardini

Ci sorprende la visibilità mediatica riservata ad un libretto di sole 150 pagine scritto a ben sei mani, tutte provenienti dallo stesso Istituto privato di ricerca: il Mario Negri di Milano. Un commento su tutti per dimostrare la …

Lycopodium 30CH protegge il topo dal tumore al fegato

Lo trovi in: Ricerca Omeopatica

Autori: Simonetta Bernardini

Una ottima rivista, Molecular and Cellular Biochemistry, ospita molto recentemente un lavoro realizzato dall'Università di Kalyani, India. Vediamo di cosa si tratta e quali riflessioni se ne possono trarre. Il azo dye …

Il mistero delle diluizioni ultramolecolari

Lo trovi in: Eventi di Omeopatia

Autori: Simonetta Bernardini

Si è svolto lo scorso mese di dicembre, presso il Dipartimento di Farmacologia dell'Università di Firenze, il seminario dal titolo: "Le diluizioni ultramolecolari"; relatore il Prof. Pier Francesco Mannaioni, Professore emerito d…

A Siena un Master dedicato alla Medicina Integrata

Lo trovi in: Attualità

Autori: Simonetta Bernardini

Il Master è esclusivamente riservato all'area sanitaria e rivolto alla formazione teorico-pratica in medicina complementare di laureati in Medicina, Farmacia, Veterinaria e Odontoiatria. Il primo anno della formazione è dedicato a…

Basta con le false notizie sull'Omeopatia!

Lo trovi in: Attualità

Autori: Simonetta Bernardini

Il Corriere della Sera di mercoledì 28 novembre dedica un articolo a firma Margherita De Bac dal titolo: "L'Omeopatia è un placebo: effetti collaterali inattesi. Nuova ricerca di Lancet. I farmacologi: basta aiuti". La SIOMI d…

Disclaimer

Le informazioni contenute in questo articolo sono puramente divulgative. Tutte le eventuali terapie, trattamenti o interventi energetici di qualsiasi natura che qui dovessero essere citati devono essere sottoposti al diretto giudizio di un medico. Niente di ciò che viene descritto in questo articolo deve essere utilizzato dal lettore o da chiunque altro a scopo diagnostico o terapeutico per qualsiasi malattia o condizione fisica. L'Autore e l'Editore non si assumono la responsabilità per eventuali effetti negativi causati dall'uso o dal cattivo uso delle informazioni qui contenute. Nel caso questo articolo fosse, a nostra insaputa, protetto da copyright, su segnalazione, provvederemo subito a rimuoverlo. Questo sito non è da considerarsi una testata giornalistica in quanto non viene aggiornato con una frequenza costante e prestabilita. Gli articoli prodotti da noi sono coperti da copyright e non possono essere copiati senza nostra autorizzazione