Un caso clinico omeopatico di Helleborus

Pubblicato il 14/05/2019

Categorie: Casi Clinici

Autori: Maria Rita Gualea

Fonte: Il Medico Omeopata - Rivista

Un caso clinico omeopatico di Helleborus

Ia Visita - 24/09/1999
Alessandro ha 32 anni. È il più piccolo di 4 fratelli. Lavora come aiuto nello studio commercialistico che era del padre, che è morto qualche anno prima. In realtà lui svolgeva la professione di odontotecnico, che ha dovuto abbandonare dopo un gravissimo incidente stradale avvenuto 10 anni prima. In seguito a questo incidente è rimasto in coma un mese e lui racconta di essere uno dei pochi miracolati che riescono a risvegliarsi. Dopo anni di fisioterapia e di grosso sostegno da parte della famiglia è riuscito a riprendere una vita praticamente normale. Riesce a guidare la macchina, a lavorare, svolge un lavoro di aiuto in ufficio non molto impegnativo, riesce ad usare le mani per svolgere tutte le attività quotidiane, anche se si capisce che tutto questo è frutto di un duro lavoro svolto con il fisioterapista.

Viene in visita per alcuni problemi che permangono da anni dopo l'incidente. Alcuni anni prima si era già rivolto ad un altro omeopata, che aveva prescritto Natrum Sulphuricum. Non ricorda a che diluizione il rimedio era stato prescritto, riferisce, comunque, di non aver avuto nessun giovamento. Quindi, mi racconta i suoi disturbi.

Il suo problema più grosso è la paura di stare da solo di notte. Alessandro vive solo in un piccolo appartamento vicino a quello della madre, ma nonostante questo di notte deve avere qualcuno che va a dormire a casa sua. Spesso obbliga la fidanzata a stare da lui, o se questa non può, per la notte si trasferisce direttamente nell'appartamento della madre. Questo disturbo si è particolarmente accentuato negli ultimi sei mesi. Quando è solo in casa e non riesce a dormire si deve alzare, continua a girovagare per la casa in preda all'ansia, con difficoltà respiratorie. Questa sintomatologia si attenua se si tiene occupato a fare qualcosa. Dice anche di avvertire spesso palpitazioni.

Alessandro mi riferisce anche di avere molta ansia per la propria famiglia, si preoccupa dei suoi fratelli e della madre che, avendo una casa al mare ed una in montagna, spesso sta lontana. Aggiunge anche che la sua paura più grossa è quello di essere abbandonato, soprattutto dalla fidanzata, che lui stesso dice di ossessionare.

Fino a questo momento della visita le rubriche repertoriali che considero sono:

1) Fear alone night
2) Restlessness anxious night
3) Respiration anxious
3) Occupation amel.
4) Anxiety about his family
5) Forsaken feeling
6) Injury head after
7) Ailments injury

Durante la visita non escludo la possibilità che Natrum Sulphuricum possa essere il rimedio adatto a lui, considerando che è ritenuto il rimedio per eccellenza per le sequele da trauma cranico. Chiedo, quindi, se dopo l'incidente ha mai sofferto di cefalea e lui dice di non avere mai avuto questo disturbo, ma piuttosto di aver avuto vertigini. Considero per questo la rubrica:

Vertigo Injury of head after,

dove trovo: Arnica, Cicuta, Natrum sulphuricum, Opium, Ruta. Quest'ultimo sintomo mi fa ancora pensare a Natrum Sulphuricum, ma in realtà, indagando meglio, lui dice di avere vertigini guardando dall'alto e ciò mi fa pensare che questo sia un suo sintomo costituzionale, mentre sono convinta che lui abbia bisogno in questo momento di un rimedio più situazionale, legato all'incidente.

Gli chiedo se è particolarmente sensibile alla musica e se, ascoltando la musica, può piangere. Lui mi risponde assolutamente di no. Per il fatto che non ha mai sofferto di cefalea dopo l'incidente e per la mancanza di sensibilità alla musica escludo Natrum Sulphuricum. Gli chiedo se ha altri disturbi e mi riferisce che spesso gli hanno detto che parla nel sonno. Considero il sintomo Talking in sleep.

Mi annoto altri due aspetti che osservo, la lentezza dei movimenti e nel parlare (Slowness e Answering slowly) e la sonnolenza. Mi racconta che spesso durante il giorno ha sonno, anche se ha dormito tutta la notte (naturalmente non da solo) e anche nel corso della visita mi chiede di potersi sdraiare sul lettino. Prendo quindi la rubrica Sleepiness lying, inclination to lying down.

La mia prescrizione è stata Helleborus MK, 3gtt. x 3 volte al giorno, infatti in tutte le rubriche che ho considerato si trova questo rimedio. Gli chiedo di tornare in visita dopo un mese.

IIa Visita - 22/10/1999

Rivedo Alessandro che mi riferisce di stare abbastanza bene, non ha più avuto attacchi d'ansia e in generale dice di essere migliorato del 50%. Dice di non ricordare più di avere paura di stare da solo di notte. Gli chiedo di quanto è migliorata l'ansia e lui mi risponde che è meglio del 30%. Qualche volta riferisce ancora palpitazioni. Il sonno è migliorato, è più tranquillo, anche se si sveglia verso le 4:00. Anche nel corso di questa visita mi chiede di sdraiarsi sul lettino. Mi riferisce un sintomo che non mi aveva detto durante la prima visita, cioè che ha dei movimenti involontari della gamba destra e a volte del braccio destro, tutti i giorni, che lo preoccupano un po'.

Le rubriche repertoriali che considero sono:

Extremities motion involuntary
Extremities motion involuntary one arm and one leg
Motion automatic legs one

dove troviamo ancora Helleborus.

La prescrizione durante questo controllo è stata Helleborus XMK, 3 gtt. x 3 volte al giorno. Gli chiedo di tornare dopo un mese.

IIIa Visita - 19/11/1999

Riferisce che non ha più ansia di stare da solo di notte. L'irrequietezza di cui mi aveva parlato durante la prima visita è migliorata del 50% e non ha più avuto difficoltà respiratorie per l'ansia, le palpitazioni sono scomparse. Le contrazioni involontarie della gamba, durante il mese intercorso dal precedente controllo, si sono presentate solo 1 o 2 volte. Il sonno è migliorato e si sveglia verso le 6:00. Non mi chiede più di sdraiarsi sul lettino come aveva fatto durante le visite precedenti. La prescrizione è stata ancora Helleborus XMK, 3 gtt. 1 volta al giorno.

IVa Visita - 17/12/1999

Non ha più avuto ansia, anche se la madre va via. Non ha più irrequietezza. Gli è capitato solo una o due volte ancora di avere movimenti involontari della gamba e una volta crampi alla coscia. Nella rubrica Extremities cramps troviamo Helleborus. In generale, comunque, mi riferisce che sta bene e che le gocce che gli ho dato "vanno benissimo". Chiedo che torni per un controllo a marzo ed eventualmente che mi chiami telefonicamente al bisogno.

Va Visita - 7/3/2000

Puntualmente torna al controllo. L'ansia è sparita e mi ricorda che prima di iniziare la terapia con questo rimedio omeopatico gli venivano degli attacchi d'ansia da piangere e doveva correre a chiamare la madre o la vicina di casa. Ora dorme da solo senza problemi, non ha più avuto né crampi né movimenti involontari della gamba, non ha più avvertito palpitazioni. Il sonno è nettamente migliorato e si sveglia alle 7:00 per andare a lavorare. Anche la stanchezza che avvertiva spesso durante il giorno è migliorata. Permane il modo lento di rispondere e la lentezza nei movimenti. Consiglio di continuare con Helleborus XMK, 3 gtt. 1 volta alla settimana. Entrambi ci riteniamo soddisfatti dei risultati ottenuti.

Conclusioni

Questo caso ci può far riflettere sull'importanza di analizzare i sintomi in modo accurato e ci suggerisce che a volte alcuni rimedi, noti per una determinata situazione, possono non essere i più adatti al paziente. Apparentemente Natrum Sulphuricum poteva sembrare il rimedio più adatto in quanto rimedio principale del trauma cranico, in realtà altri rimedi sono presenti nella rubrica Ailments Injury of head e solo analizzando i sintomi e le loro peculiarità si riesce a fare una prescrizione veramente vantaggiosa per il paziente.

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