I dolori nella Materia Medica Pura di Hahnemann

Pubblicato il 02/11/2021

Categorie: Casi Clinici Storia dell'Omeopatia

Autori: Pierluigi Clauser

Fonte: Il Medico Omeopata - Rivista

I dolori nella Materia Medica Pura di Hahnemann

I vari tipi di dolore che i pazienti lamentano e il modo con cui essi si presentano rappresentano indubbiamente un sintomo di importanza fondamentale nella prescrizione del rimedio corretto. Hahnemann si riferisce all’anamnesi del dolore sia nell’Organon che nelle Malattie croniche. Anche l’allievo Boenninghausen si riferisce più volte al dolore e in un suo articolo sulla presa del caso esamina in dettaglio alcune caratteristiche del dolore.

Nel § 86 dell‘Organon Hahnemann esorta il medico, dopo aver studiato con cura i vari sintomi riferiti dal paziente, ad indagare ulteriormente in particolare sul tipo, sul carattere e sulla sede del dolore riferito dal paziente e pone una serie di domande da fare. Che tipo di sensazione avverte? In quale posto si verifica? Questo dolore è interrotto, è singolo o avviene in tempi diversi? Oppure è continuo? Quanto dura? In quale parte del giorno o della notte avviene?

In quale posizione del corpo è peggio o viene a cessare del tutto? Voglio ora riportare una lettera di Hahnemann che abbiamo ricopiato presso l’Institut für Geschichte der Medizin di Stoccarda; in questa Hahnemann scrive a un suo paziente affetto da cefalea cronica chiedendo delucidazioni; sappiamo che Hahnemann curava tanti pazienti lontani per corrispondenza. Risalta la meticolosità con cui il maestro indaga sulla malattia del paziente; una buona parte delle domande vertono sul dolore che accusa e hanno lo scopo di specificare fino in fondo tutte le caratteristiche di tale cefalea cioè di individualizzare il caso. Riporto tale lettera perché è un esempio di Anamnesi omeopatica in diretta del Maestro:

Caro amico, da quando ci siamo lasciati l’ultima volta ho conosciuto una grande varietà di cefalee. Si tratta pertanto di conoscere a quale tipo la tua appartenga,per poterla sradicare fino in fondo. Devo sapere come inizia,quale è il suo decorso e come termina. In quale circostanza compare ? Quali segni precursori ci sono? Se inizia presto alla mattina quando ti alzi? Se il dolore si estende a tutta la testa oppure è localizzato solo all'occipite o alle tempia o sopra agli occhi ecc... Inoltre se lo avverti nella stessa sostanza del cervello oppure se è localizzato alle membrane esterne?

È dolente a toccarla la parte esterna della testa? E poi soprattutto che tipo di dolore è? É di pressione, è tirante o trafiggente, è scavante oppure di spaccatura o di percossa? Oppure é un dolore di costrizione o come se il cervello fosse strappato fuori? O é martellante oppure è un semplice doloresordo oppure è opprimente come un peso sulla testa? Aumenta ad aprire e chiudere gli occhi? E il flusso dei pensieri è piú lento e pesante oppure è accompagnato da abbondanza di idee? Lo sopporti meglio da seduto o in una posizione eretta o con la testa piegata in avanti o in dietro oppure sdraiato, orizzontale nel letto? Senti caldo alla testa o senti che il sangue ti va alla testa? La faccia è rossa o resta pallida e fredda come le mani e i piedi? Le mani diventano prima calde e poi fredde? Hai anche un senso di freddo o anche brividi? Oppure sei semplicemente freddo esternamente, senza alcuna sensazione interna di freddo?

Queste sono alcune delle domande fatte dal maestro.

Nel nostro studio sono stati esaminati nella lingua originale tutti i sintomi della Materia Medica Pura di Hahnemann in 6 volumi e delle Malattie croniche in 4 volumi dove compare dolore. La M. M. Pura e le M. Croniche constano di circa 4000 pagine con oltre 65000 sintomi dei 97 rimedi rappresentati; in questo ricerca sono stati inclusi anche alcuni rimedi pubblicati negli Stapfs Archiv e nelle sperimentazioni americane di C. Hering, arrivando a circa 80.000 sintomi consultati. In quasi la metà dei sintomi (38000) viene espressa qualche forma di dolore.

Alcuni di questi dolori vengono scarsamente rappresentati nei repertori attualmente disponibili e anche nelle Materie mediche cliniche la loro descrizione è insufficiente, anche perché alcune espressioni di dolore sono difficilmente traducibili. Attraverso questo studio si acquisisce un impressione generale sui dolori nei diversi rimedi, ad esempio i dolori brucianti di Arsenicum colpiscono più le parti interne, in Carbo-veg colpiscono le parti più esterne, la pelle e gli arti.

Certi tipi di dolore predominano in certi organi e sistemi, altri tipi in altri sistemi; ad esempio i dolori perforanti si trovano prevalentemente nelle ossa, i dolori di pressione riguardano più la testa, i pungenti più la zona toracica etc … In alcuni medicamenti i dolori compaiono improvvisamente, in altri sono intermittenti, in alcuni sono ottusi. Un altro elemento di differenziazione fra i diversi medicamenti è la presenza nei proving di dolori composti, cioè lo sperimentatore (cosi come avviene anche nei pazienti nella clinica) riferisce uno o più sintomi con la presenza all’interno del sintomo stesso di più di un dolore, cioè due e raramente tre dolori. Ad esempio al sintomo N. 987 di Alumina troviamo: Dolore bruciante e trafiggente al dito grosso del piede sinistro vicino all’ unghia, di notte. (Hb)

Restando ai dolori brucianti troviamo in Arsenicum 66 sintomi che presentano bruciore e di questi 18 sono composti, cioè il dolore bruciante compare assieme ad un altro dolore, tipo bruciore con punture oppure bruciore con tiramenti ecc; in Ferrum invece abbiamo 9 sintomi di bruciore ma nessun sintomo bruciore composto, in Selenium 1 solo sintomo di bruciore e nessuno di bruciore composto e così si procede per ogni rimedio. Pertanto se un caso si presenta con dolori brucianti composti prenderemo in considerazione rimedi che presentano anche questa caratteristica oltre agli altri sintomi caratteristici del caso.

Se prendiamo i dolori trapananti vediamo che Spigelia è il medicamento che con 19 sintomi sovrasta tutti gli altri e di questi 19 ben 16 sono composti; ma Spigelia con i suoi 672 sintomi non è un policreste come Calcarea che la segue con 12 sintomi di trapanamento di cui 10 composti; Calcarea è anche quasi 3 volte più grande con i suoi 1631 sintomi; pertanto Spigelia risalta mettendola a confronto con tutti gli altri medicamenti della M. M. Pura. Tutte queste informazioni sono risultate estremamente utili nel trattamento dei dolori di ogni tipo ma soprattutto nei casi avanzati di cancro dove il dolore è il sintomo predominante.

Quello che ogni omeopata deve comprendere è che l’Omeopatia ha una sua una propria patologia che si costruisce con lo studio minuzioso della M. M. Pura, e questa è ben diversa dalla patologia della medicina scolastica; questo concetto è ribadito da Hahnemann ma soprattutto da Hering e Jahr.

 

Questi sono quasi tutti i tipi di dolore che ho trovato nelle opere di Hahnemann, qualcuno manca per difficoltà di traduzione; quelli segnati in rosso naturalmente sono i principali e i più frequenti.

RISULTATI E DISCUSSIONE

Vediamo ora in particolare un caso storico del 1833 di febbre consuntiva dove proprio le caratteristiche del dolore sono state determinanti nella scelta del rimedio corretto. Naturalmente Attomyr ci riporta semplicemente il caso con il risultato ma non ci spiega come si è arrivati alla prescrizione corretta.

Caso di febbre consuntiva tratto dalle Attomyrs Briefe

Josepha Siegl, 23 anni, figlia di un sindaco, robusta, di temperamento sanguigno- collerico, subito dopo un surriscaldamento andò incontro a un forte raffreddamento il 6 gennaio 1833; un’ora dopo avverti forti punture al lato esterno del polpaccio destro le quali si estesero subito verso l’articolazione del piede a destra e diventarono così intense che la malata non riusciva più a sostenersi e da quel momento non potè più camminare. La malata non si lamentava di altro; fu chiamato subito un medico, dopo quattro settimane ne fu chiamato un altro. Dopo di allora alla malata il 12 marzo fu somministrata l’estrema unzione e come 13º medico fu chiamato in extremis il dottor Schellhammer.

Questi trova la malata ridotta a uno scheletro e irriconoscibile quanto era magra; la madre della ragazza e i familiari raccontarono che i dolori del piede ogni giorno aumentavano e le parti dolenti diventavano calde, che il dolore si era esteso un po’ alla volta fino alla coscia e poi perfino aveva preso il braccio e l’avambraccio dello stesso lato fino alle dita e la ragazza era fuori da sé dai forti dolori tiranti e trafiggenti e che per sette settimane giorno e notte urlava e si lamentava, e non poteva assolutamente dormire. All’inizio della quinta settimana della malattia si instaurò una tosse con catarro e nella sesta settimana con espettorazione di pus che diventò maleodorante e ogni giorno raggiunse una massa tale che poteva riempire un lavamano che era stato posto vicino alla paziente.

L’espettorato e tutte le escrezioni erano talmente fetide che i parenti non potevano quasi entrare nella camera della ragazza. La ragazza non poteva mangiare perché già da otto settimane aveva nausea per i tutti cibi; ogni mattina fra le cinque e le sette le veniva una tale nausea che con un grosso sforzo vomitava una quantità di muco acquoso e poi totalmente senza forze si abbatteva sul letto. La gamba e la coscia ammalata erano tumefatte, erano come un tutt’uno e da cinque settimane non poteva più muoverle ed erano diventate sempre più rigide; da sei settimane la ragazza giace immobile nello stesso posto, poiché non può sopportare nessun movimento senza che ci sia un aumento terribile dei suoi dolori; ogni tocco anche il più leggero aumenta i dolori, le altri parti non erano tumefatte; il polso era molle piccolo e accelerato; la pelle calda soprattutto le mani, la lingua era carica e marrone, aveva tanta sete. La ragazza giaceva abbattuta e depressa. Il medico che l’aveva in cura spiegò al dr.Schellhammer che ormai la ragazza era persa, e che un altro professore non aveva tempo di venire e io penso (dice Attomyr) che anche il professor Hufeland* in un caso del genere avrebbe trovato una scusa per non venire.

Se il professore Hufeland mi avesse presentato un caso così curato da un allopata gli ultimi 3000 anni, avrei abbandonato l’omeopatia per passare all‘allopatia. E cosa credete, con cosa e in quale tempo Schellhammer ha guarito questa malata più vicino alla morte che non alla vita? Certo nessuno di noi, forse neanche lo stesso Hahnemann sarebbe arrivato al rimedio che ha tolto dalla morte questa povera ragazza. Come Schellhammer sia arrivato a prescrivere … lo sa solo Dio; il fatto è che … in due somministrazioni ha guarito questa consunzione, questa febbre distruttiva, queste contratture e questi dolori violenti.

Dopo un piccolo aggravamento omeopatico in cui i dolori leggermente aumentarono, dopo molte settimane per la prima volta la ragazza cadde per varie ore in un sonno tranquillo riposante; quando si alzò il dolore era diminuito notevolmente, così restò fino al 17 marzo. Restavano solo come erano prima il vomito alla mattina e la mancanza di appetito, cosìcchè Schellhammer fece il grande errore di somministrare un altro rimedio cioè Colocynthis. Con questo rimedio migliorarono il giorno dopo il vomito e l’appetito, ma ritornarono di nuovo i dolori violenti già verso la sera dello stesso giorno, per cui Schellhammer ripeté il giorno dopo il primo rimedio.

Già il 21 marzo la malata era senza febbre, il 28 marzo cessò l‘espettorazione di pus, i dolori tremendi, la mancanza di appetito e l’insonnia erano tutti spariti. Questa è quella che io chiamo arte e il medico che ha curato un vero artista.

In questo caso abbiamo: - un surriscaldamento a cui segui un raffreddamento, da quel momento partono i dolori.

  • Dolori tiranti e trafiggenti che si estendevano da una parte all’altra (dal polpaccio fino al braccio).
  • Dolori < dal tocco anche leggero e < dal movimento.
  • Dolori accompagnati da caldo e crampi.
  • Al mattino vomita muco.
  • Tosse con secrezione maleodorante.
  • Nausea del cibo.
  • Pelle calda.
  • Dimagrimento, emaciazione.
  • Abbattimento, prostrazione.
  • Lingua carica.
  • Polso piccolo e veloce.
  • Sete.

Questa è la sintesi dei sintomi del caso. Vediamo ora cosa ci suggerisce la repertorizzazione con il T.T. di Boenninghausen.

Sintomi presi:

  1. Tosse con espettorazione
  2. Espettorazione purulenta
  3. Tumefazione delle parti affette
  4. Muscoli, dolori tiranti e pungenti
  5. Agg.movimento
  6. Agg.a toccare
  7. Lingua carica
  8. Sete
  9. Polso piccolo
  10. Polso veloce
  11. Rimedi coprono tutti i 10 sintomi: merc, bell, bry, phos, sulph, chin, acon, ph-ac, nat-m, guaj, zinc, ign.

Sarà uno di questi 10 rimedi il più indicato e se si perché? Tenete presente che questa paziente è stata visitata da ben 12 medici prima del dr. Schellhammer e ognuno ha prescritto (forse anche mercuriali), ha soppresso e ha aggravato sempre di più la situazione. Nella pratica quotidiana a volte succede che in un caso non si trova alcun rimedio che copra con i suoi sintomi caratteristici tutti i sintomi della malattia; questo succede soprattutto con i piccoli rimedi; in questo caso si sceglierà quel rimedio che copre i sintomi più caratteristici che il paziente presenta e non un rimedio che copre i sintomi più generali e comuni del caso. (§ 162 e 165 dell’Organon 6a ed.)

Il sintomo più caratteristico è questo dolore tirante e trafiggente che va da... a ...

Il migliore rimedio sarà quello che contiene nel proving queste caratteristiche:

  • Dolori tiranti e trafiggenti che si estendono
  • Dolori tiranti e trafiggenti < dal movimento
  • Dolori tiranti e trafiggenti < dallo sfioramento.

Dallo studio della M. M. Pura Guajacum si conferma come il rimedio indicato. Guajacum ha complessivamente 160 sintomi e di questi 14 volte dolori tiranti e trafiggenti, vale a dire l’8% di tutti i sintomi di Guaiacum sono rappresentati da dolori tiranti e trafiggenti. 8 di questi sono dolori tiranti e trafiggenti che si estendono, cioè il 5% di tutti i sintomi del proving di Guaiacum. Riporto ora i dolori tiranti e trafiggenti che si estendono da … a … di Guajacum con il numero del sintomo dalle M. Croniche di Hahnemann:

  • 102 - Punture tiranti e stappanti frequenti dal gomito sinistro fino all articolazione della mano.
  • 122 - Punture tiranti alla gamba dall’articolazione destra del piede fino a metà tibia (dopo 3 h.)
  • 123 - Punture e tiramenti sordi da metà della tibia sinistra fino alle dita.
  • 124 - Punture e strappi fra la tibia e il polpaccio fino al ginocchio, così violenti che dovette sobbalzare in alto.
  • 125 - Strappi trafiggenti e tiranti dal mezzo della tibia destra fino nel ginocchio. (Dopo 14 h)
  • 126 - Punture e strappi lunghi alla gamba dal piede destro fino al ginocchio.
  • 24 – Una puntura premente e tirante al lato destro del capo che va verso la fronte.
  • 23 - Punture tiranti sorde dalla tempia sinistra fino all’ osso frontale, dove esse terminano in un’unica puntura. Prendiamo ad esempio Kali-carb che ha 1650 sintomi nel proving, ma solo 2 di questi sono dolori tiranti e trafiggenti che si estendono, vale a dire il 0,125% dei sintomi totali del proving.

Nessuno può dubitare che questi dolori siano un’azione certa prodotta dal proving in Guajacum, ma non altrettanto può dirsi per Kali-carb. Dolori tiranti e trafiggenti che si estendono da … a ... sono caratteristici pertanto di Guai e non di Kali-c. Guajacum compare al decimo posto nel pool della repertorizzazione con il T.T.B., ma come abbiamo visto è l’unico che presenta la combinazione più caratteristica del caso; due dosi alla CH 30 hanno salvato la vita di Josepha. Hahnemann nell’ introduzione a Guajacum nel vol. 3 delle Malattie Croniche edizione originale a pag. 339 dice:

Si è dimostrato utile, dove era indicato omeopaticamente, nel trattamento dei seguenti disturbi: tumefazione agli occhi, nausea che procura la sensazione di muco in gola (…) dolori reumatici pungenti nelle membra soprattutto contratture prodotte da dolori tiranti e trafiggenti, dove questi dolori sono aggravati dal minimo movimento e sono accompagnati da calore nelle parti dolenti, particolarmente quando c’è stato abuso di Mercurio; tbc con espettorato purulento e maleodorante… I nomi dei miei sperimentatori sono il dr Hartmann, il dr. Langhammer e Teuthorn.

Vorrei sottolineare che Hahnemann mette Guajacum nelle M. Croniche anche se risulta un rimedio piccolo con solo 160 sintomi prodotti nella sperimentazione, ciononostante lo considera un rimedio omeopsorico profondo.

Conclusioni

Si dimostra come in questo caso nessun Repertorio avrebbe indicato con certezza il rimedio corretto, e nemmeno le varie Materie mediche cliniche, ma solo lo studio accurato della Materia Medica Pura. Una casistica senza confronto con la M. M. Pura non è di nessun aiuto perché la scelta del rimedio corretto priva di questo confronto non è deducibile, perché basata su opinioni ed ipotesi dei vari autori che non possono essere verificate nelle fonti stesse come in questo caso. (Vedi Organon §108 e 144) Come Hahnemann piú volte sottolinea e in particolare esprime nelle Malattie Croniche (pag 150 vol 1. ed. originale): Il Medico deve indagare lo stato del malato e trovare per questo un rimedio nelle Malattie Croniche o nella Mat.Med. Pura, un rimedio che con i suoi sintomi caratteristici corrisponda ai sintomi caratteristici della malattia e non accontentarsi di consultare i Repertori, leggerezza questa molto frequente, perché questi (i Repertori) possono dare solo qualche indizio, ma non potranno mai sostituire la consultazione delle fonti stesse.

Non solo per Hahnemann affidarsi ai Repertori viene considerato il secondo errore dell’omeopata, come scrive nelle righe successive. *Christoph Wilhelm Hufeland (1762-1836) Contemporaneo di Hahnemann, fu il medico allopata più noto in quel periodo storico. Fu sostenitore del vitalismo ed è famosa la sue teoria sulla forza vitale, concetto del tutto opposto al Brownianismo tanto di moda in quel periodo. Ebbe anche contatti con Hahnemann, che pubblicò articoli sulla sua rivista (Hufeland Journal). In Berlino fu medico della famiglia reale di F. Guglielmo terzo, oltre che professore e primo decano della facoltà di Medicina e direttore dell‘Ospedale più grande dell’epoca: Die Charitè. E‘ autore di vari trattati tradotti in più lingue.

Bibliografia

  1. Hahnemann S.:Die Chronischen Krankheiten Band 1-5 (Organon Verlag 1983)
  2. Hahnemann S.: Reine Arzneimittelehre Band 1-6 (Haug Verlag 1979)
  3. Bönninghausen C.v: Die Homöpathie (Burgdorf 1979)
  4. Attomyr J.: Briefe über Homöopathie (G. H. G. Jahr Verlag 1998)

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