Curare la tonsillite cronica con l'Omeopatia

Pubblicato il 23/10/2015

Categorie: Casi Clinici

Autori: Serena Varacalli

Fonte: Il Medico Omeopata - Rivista

Curare la tonsillite cronica con l'Omeopatia

Le tonsille insieme alla tonsilla faringea e a quella linguale costituiscono l'anello di Waldeyer, la loro specifica funzione è produrre anticorpi (immunità umorale B-dipendente) contro i germi responsabili delle infezioni delle vie aeree superiori.
Le tonsille costituiscono la prima stazione linfatica predisposta a bloccare il diffondersi delle infezioni rino-farino-laringee verso le vie respiratorie inferiori.

Le tonsilliti croniche (TC) possono essere esiti di ripetuti episodi acuti, ma possono anche esserlo "ab initio". Esiste in entrambi i casi un'incapacità relativa del tessuto linforeticolare a svolgere le sue normali funzioni.
Nel caso delle TC secondarie a processi acuti il tessuto linfatico ha ostacolato e annullato l'antigene virulento, ma non completamente; nel secondo casoTC "ab initio", il tessuto linforeticolare non ha capacità reattive sufficienti e il processo infettivo s'instaura lentamente.

In entrambi i casi s'instaura un danno continuo e irreversibile, con conseguente ipertrofia delle tonsille le quali tentano in tal modo di ritornare alla condizione di funzionalità fisiologica, ma il loro equilibrio ormai è compromesso.
L'iperplasia tonsillare si manifesta soprattutto nei bambini con un ingrossamento uniforme delle tonsille che assumono un aspetto rotondeggiante, con scarsa evidenza delle cripte.

Conseguentemente le tonsille sporgono al di fuori della loggia tonsillare e si avvicinano l'una all'altra sulla linea mediana. Non si rinviene uscita di materiale caseoso dalle tonsille, dopo spremitura può fuoriuscire talvolta pus; sono sempre presenti micropoliadenopatie diffuse nei vari distretti linforeticolari, ma soprattutto sotto angolo-mandibolari.
Nelle tonsilliti croniche la sintomatologia è caratterizzata dalla disfagia che è sempre presente in vario grado a secondo della grandezza raggiunta dalle tonsille, da uno stato sub febbrile continuo o saltuario e da adenopatie satellitari reattive scarsamente dolenti.

Come diagnosticare una tonsillite cronica

La diagnosi delle tonsilliti croniche si basa su criteri clinici (vedi classificazione) e indagini di laboratorio quali:

  • esami ematochimici: emocromo completo con formula, VES, PCR,TAS più esami specifici richiesti nei singoli casi (per es.: Monotest e ricerca anticorpi EBV specifici, coltura su terreno di Loffler etc.);
  • coltura dell'essudato da tampone faringeo (risultati dopo 48 ore);
  • test rapidi per rilevamento degli antigeni streptococcici (discreta sensibilità, elevata specificità i quali sono soprattutto utilizzati per la diagnosi delle forme acute).

Le tonsilliti croniche si classificano in:

1. Tonsillite criptica cronica

Caratterizzata da ostruzione degli sbocchi delle cripte, con conseguente ritenzione della secrezione e dei prodotti di desquamazione all'interno delle cripte. Le tonsille appaiono ipertrofiche con le cripte dilatate e occupate da materiale caseoso giallastro.
È presente lieve dolorabilità in sede tonsillare con modica disfagia.

2. Tonsillite ipertrofica

Aumento permanente e patologico delle tonsille palatine. Alla base di quest'affezione si associano un fattore costituzionale (eccessiva ipertrofia del sistema linfoide) e un fattore infettivo (ripetuti episodi tonsillitici acuti).
La sintomatologia è caratterizzata da un certo grado di disfagia, dispnea (prevalentemente notturna) e disfonia per l'addossamento delle due tonsille sulla linea mediana. Si possono avere disturbi riflessi quali tosse stizzosa e spasmi della glottide.
Da tener presente che, nelle forme dell'infanzia, dopo i 12/14 anni si ha una diminuzione del volume tonsillare e quindi un'attenuazione della sintomatologia clinica.

Metodologia clinica omeopatica

Sono descritti quattro casi di pazienti affetti da tonsillite cronica, con anamnesi, descrizione dello stato di salute mentale e fisico, diagnosi e prescrizione del rimedio omeopatico in conformità del metodo "unicistico" secondo la diagnostica, clinica e terapeutica basata sulla "Legge dei Simili" formulata dal Dott. Samuel Hahnemann.

Nella pratica clinica il medico omeopata dopo aver formulato la diagnosi, somministra il singolo medicinale i cui sintomi sperimentali siano i più simili ai sintomi peculiari con i quali il malato esprime la sua malattia: la terapia è personalizzata e individualizzata (individualità del malato e del medicinale).

La metodologia diagnostica, clinica e terapeutica omeopatica studia l'uomo malato nella sua interezza e globalità ed ha come ideale terapeutico la restituzione della piena salute in modo rapido, dolce e permanente, utilizzando un singolo farmaco. Il processo di guarigione è graduale e avviene in senso inverso alla comparsa dei sintomi, ossia gli ultimi sintomi che si sono manifestati saranno i primi a regredire. La terapia omeopatica non mira a guarire i sintomi locali, ma al trattamento globale del paziente, il quale è considerato nella sua interezza.

Il problema tonsillare in omeopatia deve essere affrontato tenendo in considerazione: l'età, la costituzione, le terapie pregresse allopatiche, la soppressione, la metastasi patologica secondaria a soppressione, gli effetti patologici a distanza, la concomitanza con altre patologie gravi e l'indicazione chirurgica. Inoltre va tenuto presente che la tonsillite cronica non è una malattia locale, è una localizzazione di una malattia generale, può essere una malattia difettiva, può essere dovuta a miasma acuto, è una manifestazione del miasma prevalente, è una manifestazione dell'intreccio miasmatico, è una manifestazione di acutizzazione miasmatica. La metodologia terapeutica si base sull'identificazione dei segni della malattia, dei sintomi patognomonici, dei sintomi caratteristici del malato.

I segni della malattia sono i segni obbiettivi anatomofisiopatologici che appartengono alla semeiotica tradizionale come: gonfiore, edema, rossore, ipertrofia, membrane, scialorrea, ulcerazione, stenosi, ecc.
I sintomi patognomonici e comuni di tipo funzionale anche con modalità sono: dolore, bruciore, senso di soffocamento, difficoltà a deglutire, secchezza, tenenza a deglutire continuamente, dolore puntorio, sensazione d'ingombro, di ostacolo, ecc.

I sintomi caratteristici equivalgono alla totalità sintomatologia, la sindrome minima di valore massimo, i sintomi preminenti di Hahnemann così definiti:

  • predominanti: sono in relazione con la patologia o la sofferenza prevalente del Paziente;
  • straordinari: sono quelli che escono dall'ordinario della vita del Paziente. Sono i sintomi che affliggono il Paziente ex novo, che prima non si erano presentati nel quadro delle sue sofferenze abituali.
  • peculiari: sono i sintomi che esprimono il modo peculiare, originale, esclusivo di soffrire del Paziente quando si trova nell'ambiente che lo circonda. Sono in genere espressi dalle modalità di miglioramento e aggravamento in determinate posizioni, in particolari condizioni ambientali, a contatto con particolari sostanze, cibi e bevande, in rapporto agli orari e alle funzioni degli apparati.
  • rari: sono i sintomi che si presentano molto raramente sia nella storia del Paziente che nelle patogenesi e sono importanti perché identificano la nota-chiave (keynote) della sintomatologia individuale del Paziente
  • alternanti: sono i sintomi che si alternano con altri sintomi nello stesso Paziente o che si presentano a fasi alterne con altri.
  • concomitanti: sono i sintomi che si presentano contemporaneamente con altri sintomi o con altri eventi patologici.
  • eziologici: sono i sintomi in relazione con un evento che si è rivelato determinante nella genesi della patologia del Paziente.
  • contraddittori: sono i sintomi che esprimono contrasto con la fitologia e le sofferenze del Paziente. Per esempio cefalea che migliora con i rumori, nausee che migliorano con il movimento, sonno che subentra con il caffè.
  • antichi: sono i sintomi già presenti nel passato della vita del Paziente.
  • recenti: sono i sintomi ultimi ad essere apparsi.

Inoltre deve essere rispettato a) il condizioniamo medico secondo il § 3 Organon che impone: la percezione di ciò che si deve curare, la scelta del rimedio, della dose, della potenza, della ripetizione del medicamento, l'individuazione degli ostacoli alla guarigione, la certezza dell'affidabilità e dell'efficacia del rimedio. b) Legge di guarigione secondo la quale: i sintomi scompaiono in ordine inverso di apparizione, scompaiono dall'alto verso il basso e dal centro alla periferia, si spostano da un organo centrale a un organo periferico, migliorano dapprima nella sfera psichica e poi nel resto delle funzioni.

Casistica clinica

I CASO

Bambina di 6 anni. Ripetuti episodi di tonsillite con iperpiressia (38.5°-39°). Negli ultimi 6 mesi, 4 episodi di tonsillite con febbre elevata, un episodio con successivo ascesso peritonsillare. Diagnosi di TC con adenopatie loco regionali, trattata con terapia antibiotica e cortisonica con scarso giovamento.

Sintomatologia: Infiammazione delle tonsille, dolore pungente ("come se avessi un pezzetto di pesce che non riesco a mandare giù"), dolore bruciante quando deglutisce ("mi fa tanto male quando mando giù il cibo").
Timida, sensibile, ostinata, molto freddolosa, mani e piedi freddi sudati, con odore maleodorante dei piedi, stitica, si stanca facilmente, scarso appetito.
Peggiora con il freddo e l'umidità. Migliora con il caldo.

Esame obiettivo: Bambina gracile, magra, di piccola statura, con la testa grande rispetto il corpo.
Tonsille ipertrofiche di dimensione aumentata con adenopatie sotto angolo mandibolari gonfie e di consistenza fibrosa, dolenti e dolorabili al tatto.

Esami ematochimici:TAS 600,VES 30, PCR , Muco-proteine.

Repertorizzazione dei sintomi selezionati (Synthesis 9.1)

Terapia

Silicea 6 LM, 10 gocce in un bicchiere di acqua, un sorso a giorni alterni in plus per 30 giorni.
Silicea 9 LM, 10 gocce in un bicchiere di acqua, un sorso ogni tre giorni in plus per 30 giorni.

Follow up: VES 15, TAS 300. Continua Silicea 9 LM per altri 30 giorni.

La bambina è migliorata, l'appetito è un poco aumentato, partecipa con gioia al gioco con gli altri bambini. Nessuna recidiva. La bambina continua la terapia con Silicea 15 LM, 10 gocce in un bicchiere di acqua, un sorso in plus ogni 5 giorni per 30 giorni, durante i quali ha avuto un episodio febbrile di breve durata (38° per 36 h), trattato con Belladonna 30 CH, 3 globuli sublinguali ogni 8 h per 3 volte, continuando la terapia di base.
Ha avuto successivamente un solo episodio di tonsillite dopo un anno.

 

II CASO

Bambina di 12 anni. Nervosa si irrita facilmente, ha incubi notturni. Poca memoria, timida, non riesce a concentrarsi, paurosa.
Nata a sette mesi per distacco di placenta, prematura è stata 30 giorni in incubatrice, perché non prendeva peso. Ha avuto ritardo nel parlare, camminare, nella comparsa dei denti, nell'aumento del peso corporeo. Si stanca facilmente, freddolosa, ha problemi a scuola, ha una sola amichetta.
Ripetuti episodi di tonsillite con febbricola persistente anche per 20 giorni. Trattata con terapia antibiotica, cortisonica, immunostimolante con giovamento per un breve periodo, con successive ricadute più violente.

Esami ematochimici: VES 20, TAS 300, PCR, Mucoproteine.

Peggiora con il freddo e l'umido.
Piedi maleodoranti. Parla nel sonno.

Sintomatologia ed esame obiettivo: Tonsille ipertrofiche, aumentate di volume in tal modo che occludono la gola.
Algia alla deglutizione (disfagia per i solidi e liquidi). Alito cattivo. Linfonodi cervicali di volume maggiore alla norma, di consistenza dura. Piedi maleodoranti. Alta, magra, umore depresso, di carnagione chiara, occhi celesti e capelli castani chiari.

Repertorizzazione sintomi selezionati (Synthesis 9.1)

Terapia

Baryta carbonica 6 CH, 3 globuli 3 volte al giorno, per 5 giorni in plus.
Baryta carbonica 12 CH, 3 globuli una volta al dì per 5 giorni in plus.
Baryta carbonica 18 CH, 3 globuli a giorni alterni per 30 giorni in plus.
Baryta carbonica MK 1 dose in plus ogni 30 giorni per 3 volte.
Baryta carbonica XMK 1 dose a secco dopo 3 mesi.

Follow up: La bambina a distanza di un anno è migliorata. A scuola ha preso solo due insufficienze, durante tutto l'anno scolastico (matematica e inglese). Nessun episodio tonsillare. È aumentata poco di peso e di statura, ma non si sente più stanca. Non ha ripetuto gli esami ematochimici.

 

III CASO

Bambino di 8 anni. Timido e chiuso. Sviluppo intellettivo precoce, con grande emozionalità come un adulto. E' violento con i compagni di scuola e con la sorella, distrugge i giocattoli.

Presenta una lieve balbuzie (segue terapia logopedica dall'età di 6 anni con miglioramento). Episodi recidivanti di faringo-tonsillite nell'ultimo anno con febbre moderata (37.5°-38°), accompagnati da due episodi di afonia. Prurito generalizzato su tutto il corpo dopo aver sudato.

Esami ematochimici: VES 15,TAS 250, PCR, Mucoproteine. Sintomatologia: Disfagia, algia alla deglutizione, prurito. Esame obiettivo: Altezza nella media, magro, lieve balbuzie, tonsille ipertrofiche, con adenopatie satelliti gonfie e dolenti al tatto, di consistenza fibroso-elastica. Lingua ricoperta di patina, con salivazione abbondante ("il bambino sputa", dice la mamma con grande imbarazzo).

Repertorizzazione sintomi selezionati (Synthesis 9.1)

Terapia

Mercurius 6 LM, 10 gocce in un bicchiere di acqua tutti i giorni per 30 giorni.
Mercurius 12 LM, 10 gocce in un bicchiere di acqua a giorni alterni per 30 giorni.

Follow up: La madre ha sospeso successivamente la terapia visto il miglioramento del figlio, "non sputa più", nessuna recidiva tonsillare; esami di controllo: VES 10, TAS 100, PCR e Mucoproteine nella norma.
Dopo circa sei mesi il bambino è stato rivisitato dopo aver avuto un episodio tonsillare di breve durata.

Terapia: Mercurius 200K una dose in plus da ripetere dopo 30 giorni. A distanza di tre mesi nessuna recidiva.

 

IV CASO

Ragazzo di 18 anni. Episodi recidivanti di tonsillite da quando aveva 4 anni. È stato sottoposto a intervento chirurgico di tonsillectomia a 7 anni, con giovamento per 4 anni. All'età di 11 anni con l'ipertrofizzazione dei monconi tonsillari rimasti in situ durante l'intervento chirurgico, si ripresentava la patologia tonsillare, con episodi sporadici nei primi 4 anni, negli ultimi 3 anni numerose recidive, con drenaggio di due ascessi peritonsillari e uno gengivale con incisione.

Riferisce sinusite frontale purulenta, due episodi nell'ultimo anno. Sottoposto circa un anno prima a intervento per appendicectomia in suppurazione, con successiva toilette chirurgica per peritonite diffusa.
Ultima tonsillite 20 giorni prima della visita.

Il paziente è scoraggiato, vorrebbe morire, depresso, vuole appiccare il fuoco all'ospedale, dove non si sono accorti della sua peritonite durante il primo intervento. Si lamenta di dolori in tutto il corpo, sarebbe meglio che si suicidasse. Non sopporta la luce, il rumore ("il telefono dello studio medico è troppo rumoroso...come il suo cellulare"). Lamenta stipsi, freddo e dolore ai piedi, una cistite in corso e cefalea frontale.

Sintomatologia ed esame obiettivo: ipertrofia dei monconi tonsillari, con iperemia del velo pendulo, da inizio di faringite catarrale. Cicatrice gengivale mascellare superiore destra, da drenaggio chirurgico. Algia alla spremitura delle tonsille con fuoriuscita di pus. Alito cattivo. Algia alla compressione dei punti trigeminali frontali. Scarsa igiene personale.

Repertorizzazione sintomi selezionati (Synthesis 9.1)

Terapia

Hepar sulphur 30 CH, 3 globuli sublinguali ogni 8h per 7 giorni.

Follow up: Il paziente, doveva tornare al controllo dopo 7 giorni, è tornato dopo 21 giorni. Si sentiva meglio, era più curato nell'igiene personale, era riuscito anche a dormire tutta una notte di seguito, si sentiva tranquillo. Continua con Hepar sulphur 200K una dose in plus ogni 30 giorni per tre volte.

Contattato telefonicamente il paziente dice di stare bene, nessuna recidiva tonsillare, né altre suppurazioni.

 

Bibliografia

1) Boericke W – Pocket Manual og Homeopathic Materia Medica – Boericke & Tafel ed,Philadelphia, 1927
2) Clarke J. H. – A dictionary of practical materia medica – Atlantic Books. Richmond California. 1981.
3) Hahnemann C. F. S. – Organon dell'Arte del Guarire,VI ed. – LUIMO, Napoli 1987
4) Hahnemann C. F. S. – Malattie Croniche – Edium ed., Milano 1980
5) Kent J. T. – Repertory of materia medica omeopatica – B. Jaim Publishers, New Delhi 1991.
6) Rossi G. – Manuale di OtorinolaringoiatriaV ed.
7) Schroyens F. – Radar, Synthesis 9.1. – Archibel

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