L’epilessia in cane e gatto. Il paradigma delle apiaceae nel panorama dei rimedi omeopatici

Pubblicato il 27/06/2023

Categorie: Omeopatia per Animali

Autori: Enio Marelli

Fonte: Il Medico Omeopata - Rivista

L’epilessia in cane e gatto. Il paradigma delle apiaceae nel panorama dei rimedi omeopatici

Il lavoro in oggetto prende lo spunto da due gatti domestici affetti da uno stato convulsivo epilettiforme di grave intensità il primo, di media entità il secondo e da un caso di epilessia idiopatica grave in un cane. In tutti e tre i casi si è scelto un rimedio appartenente alla famiglia delle Apiaceae (Umbellifere) e si è ottenuta una remissione totale dei sintomi. Nell’ambito di questa famiglia di rimedi le crisi convulsive, epilettiche o meno, sono fra i disturbi più ricorrenti. E’ una delle tematiche più importanti di questa famiglia. L’azione nervosa interessa sia i nervi motori che quelli sensitivi, producendo spasmi locali o generalizzati fino agli stati epilettici gravi; paralisi progressiva, in genere ascendente; analgesie in tutti i distretti corporei.

MATERIALI E METODI

casi coinvolgono due gatti di cui il primo è giunto alla visita nell’anno 2012, non ha mai assunto i farmaci convenzionali previsti per tali problematiche e si è avvalso esclusivamente del rimedio unico, per i primi anni Cicuta virosa, in seguito a partire dal 2014 Aethusa cynapium. Nel secondo caso ci si è prima affiancati al Gardenale con la terapia omeopatica e in seconda istanza circa sei mesi dopo, il farmaco convenzionale è stato sospeso e non più utilizzato, il rimedio somministrato è Cicuta virosa. Il terzo caso coinvolge un cane, al momento della visita assumeva 100 mg di gardenale al giorno sostituito gradualmente con Oenanthe crocata. Tutti i rimedi sono stati impiegati sempre in scala cinquantamillesimale. La terapia è terminata per entrambi i gatti nel 2016, mentre nel caso del cane nel 2015. Interessanti i follows up che si aggirano intorno ai tre anni.

L’iter diagnostico ha previsto un’approfondita anamnesi con particolare attenzione verso eventuali traumi pregressi, possibili intossicazioni, cronologia delle crisi e dei caratteri delle stesse. Su mio consiglio nessuno è stato sottoposto ad indagini come la diagnostica per immagini, l’elettroencefalogramma e il prelievo del liquor cefalorachidiano. Per lo studio dei casi clinici si è utilizzato il programma informatico MacRepertory e l’approccio metodologico è lo studio per famiglie secondo il modello della complessità proposto dal Dott. Massimo Mangialavori.

La scelta dei sintomi omeopatici è stata realizzata secondo lo schema argentino appreso dai Dott. Hugo Carrara e Marcelo Candegabe, la repertorizzazione che ha fatto seguito è stata utilizzata per evidenziare la famiglia omeopatica più analogica ai casi clinici in esame e per la diagnosi differenziale. Sono stati valutati i principali rimedi omeopatici appartenenti alla famiglia delle Apiaceace con particolare assonanza al trattamento delle forme convulsive. I rimedi presi in esame sono: Conium maculatum, Cicuta virosa, Aethusa cinapium, Asa foetida, Oenanthe crocata, Phellandrium aquaticum, Sium latifolium, Sumbulus muschatus, Zizia aurea.

CASI CLINICI

Caso clinico n. 1

Tristan - Anamnesi 07/08/2012

La proprietaria inizia il suo racconto: Tristan, il problema è nato da quando sono stata in vacanza, anche se è già la terza estate che io sono andata via. L’ho trovato magro e apatico al mio ritorno, non toccava più il cibo, intorno alla metà di luglio abbiamo fatto esami del sangue ma non è comparso nulla e attualmente lo devo imboccare tre volte al giorno. Una cosa molto strana di Tristan, aveva circa tre anni, non sapevo chi l’avesse tenuto prima, ma la gattara che l’aveva lo teneva in una soffitta in una specie di vasca. Per lungo tempo stava nascosto sotto il letto. E cosa strana sembrava che non sopportasse le carezze nel senso che era molto attirato ma poi lui stesso sembrava a disagio della sua stessa reazione di piacere. Se lo toccavo mi si strusciava e aveva delle erezioni. Non ci sono informazioni della gattara che lo teneva, mi è stato solo detto che è buono e tranquillo. E tutt’ora è molto tranquillo e coccolone e mi starebbe in braccio tutto il giorno, quando sono tornata dalle vacanze mi ha leccato le braccia fino ad irritarmele. In questo periodo si è anche staccato un po’ da me, adesso è proprio apatico e come se fosse disinteressato.

Sembra indifferente al cibo ma se io gli metto il cibo davanti da qualche leccata, deve essere incentivato, se io non facessi nulla non si avvicinerebbe alla pappa. A volte parte in quarta ma poi si ferma subito dopo qualche leccatina. Il fatto che sia così vulnerabile, sembra che lui vuole solo coccole, penso che vivrebbe solo di coccole. Ha un modo molto delicato anche quando si ingelosisce se rivolgo attenzioni a Pepe. Lui ha uno sguardino pieno di fiducia, l’impressione che la troppa fiducia sia pericolosa perchè ho paura che potrebbe essere in balia degli altri, si fida molto. Anche fisicamente sembra ancora un cucciolo e insieme a questo carattere tenero ti dà l’impressione che sia vulnerabile. Ha più paura delle voci maschili che di quelle femminili. Adesso è dimagrito ma prima aveva un corpo tondo tozzo zampine sottili e testa piccola rispetto al resto, se vogliamo adesso che è dimagrito è più armonico rispetto a prima. Se vogliamo sembrava un pò buffo. Ha sempre fatto dei miagolii molto lunghi e a voce molto alta.

Evoluzione della problematica convulsiva

La prima crisi che ha avuto attorno al 18 agosto è stata piuttosto debole: di fronte alla ciotola di un cibo con un odore particolarmente forte ha alzato la zampa e l’ha tenuta sospesa per parecchi secondi, stando immobile e fissando la ciotola; poi ha leggermente barcollato e subito si è ripreso. Il tutto è durato pochi secondi e non ha avuto alcuno strascico. La seconda crisi mentre era seduto ha alzato la zampa destra e l’ha tenuta rigidamente così per alcuni secondi. Lo sguardo è diventato fisso e completamente vacuo, poi si è alzato e ha fatto alcuni passi alzando spropositatamente le zampe anteriori e barcollando. La coda è stata per tutto il tempo in posizione parallela alla spina dorsale e piegata verso destra, con la punta che toccava il fianco. Teneva lo sguardo verso il pavimento muovendo la testa come stesse cercando qualcosa, poi ha iniziato a muovere normalmente le zampe anteriori e a fare quei passi accentuati solo con le zampe posteriori (come se camminasse sulla sabbia). A tratti le zampe posteriori sembravano cedere, ma in effetti non è mai caduto. La terza crisi (forse la coda della crisi precedente).

Ha iniziato a fare dei passi sul posto, sempre come stesse camminando nella sabbia, a piegare il corpo verso destra e per la prima volta è caduto, anzi crollato, su un fianco. E’ rimasto immobile, fermo ma non proprio rigido, con uno sguardo completamente vuoto e fisso. Io ho continuato a parlargli dolcemente e ad accarezzarlo con delicatezza ma non dava segno di sentirmi e a parte il respiro che era profondo e non affrettato sembrava non dare segni di vita. Pochi secondi dopo ho capito che si stava riprendendo perchè gli ho visto cambiare lo sguardo (gli occhi che erano spalancati è come se si fossero rianimati lentamente). L’evoluzione descritta si è svolta nell’arco di circa un’ora e mezza. Per qualche giorno non si è più evidenziato alcun problema di questo genere dopo di che le crisi sono diventate intense e ripetute.

Racconta la proprietaria: questa mattina l’ha avuta molto forte, sembrava come una palla, le zampe posteriori si sono irrigidite come pezzi di legno, non sentivo cuore e respiro, poi lentamente si è come sciolto, continua ad avere delle crisi, sono parecchie e molte sono leggere. Dopo è prostrato e continua a dormire. Le scale le fa molto lentamente, un gradino alla volta. Ieri ha fatto una cosa strana, dopo la crisi è andato verso la ciotola e ha mangiato cinque crocchette. Domenica le crisi erano sicuramente accompagnate da perdita di conoscenza, oltretutto è prostrato e ha una stanchezza così forte.Tra una crisi e l’altra sono comparsi episodi di vomito molto violenti.

Molto interessante verificare che per questo sintomo il repertorio indica Cicuta come unico rimedio: STOMACH; VOMITING; General; alternating with; convulsions (1)

Sintomi repertoriali

1. MIND; CHILDISH behavior (83)

2. MIND; FRIGHTENED easily (163)

3. MIND; INDIFFERENCE, apathy; external things, to (27)

4. MIND; PROSTRATION of mind, mental exhaustion, brain fag; convulsions, from (8)

5. GENERALITIES; CONVULSIONS; epileptic; ailments; after epileptic attack; prostration (8)

6. GENERALITIES; CONVULSIONS; falling, with (61)

7. EXTREMITIES; CONTRACTION of muscles and tendons; Fingers; convulsive, spasmodic (25)

Repertorizzazione

Terapia:Terapia: CICUTA VIROSA dalla 1 alla 6 LM

Controllo 25/10/2012

Ci sono stati 18 giorni in cui è stato meglio, le crisi si sono diradate lentamente e dopo una crisi brutta non ha più avuto una crisi fino a venerdì scorso. Nel periodo in cui è stato bene aveva un aspetto bellissimo e una vivacità impressionante. Dava la caccia agli insetti cosa che non ha mai fatto. A sinistra è rimasto leso e un pò scomposto anche la coda la tiene in posizioni strane. Ha ripreso parecchio rispetto ai primi giorni, ha fatto circa 18 giorni esagerati stava benissimo. Poi venerdì scorso ha ripreso a fare le crisi e questa volta sono pure comparsi disturbi di vomito molto violento. La ripresa invece è piuttosto breve rispetto a prima. Durante le crisi diventa rigido stramazzando per terra e stando sul fianco, il suo corpo è duro sembra morto. In breve poi si riprende a volte bastano dieci secondi. Di solito vomita cibo indigerito. Ieri ha avuto sei crisi, in generale quando ha le crisi ne ha molte durante la giornata. Ne ha avuta una poco prima che io arrivassi e adesso cammina senza troppo equilibrio ma in generale sembra essersi ripreso abbastanza bene, è conscio non perdura più il senso di confusione che aveva prima.

Controllo 18/03/2014

Progressivamente le crisi si sono diradate sempre più e da dicembre 2013 non ha più crisi.

Controllo 29/10/2015

Dice la proprietaria: dei piccoli attacchi di diarrea li ha sempre avuti da quando si cura così, ho pensato che questa cosa ha cominciato a farla a novembre - dicembre 2014, era successo qualche volta nella casa vecchia e parecchie volte nella casa che hai visto e qua peggio che peggio. Io non ricordo di avere visto le feci così, improvvisamente ma è stata una cosa lenta, che si è manifestata nel tempo. Sono passati due anni dall’ultima crisi che ha avuto. Vero è che quando ho cominciato il trasloco ero un po’ stressata e nella casa che avevo prima ci stava malissimo e ci stavo meno possibile. Lui è sempre uguale, non piange più guardando il muro, con l’altro gatto sempre bene, poi vuole uscire, con me sempre affettuoso. Lui è un mangione se gli dai quello che vuole lui. Dandogli il rimedio tutti i giorni si è caricato moltissimo energicamente, più vitalità ma dal punto di vista della diarrea no.

Terapia: Prosegue con CICUTA VIROSA 6 LM, ma si procura AETHUSA CYNAPIUM 6 LM

Dopo qualche cambio di potenza e diluizione di Cicuta la diarrea diventa sempre più imponente, da qui la decisione - non scevra da qualche attimo di paura e dubbio – di provare a somministrare Aethusa cynapium che invece ci colma di gioia e soddisfazione quando Tristan recupera e supera anche il problema digestivo e da quel momento prosegue con questo rimedio. Da dicembre 2013 le crisi epilettiche non si sono più presentate. Ho seguito il gatto fino al 2016 poi ho perso di vista la cliente perchè residente in un’altra città. Ho iniziato a capire che il rimedio era prescritto correttamente in quanto il gatto esprimeva un miglioramento della vitalità tra una crisi e la successiva e la ripresa dopo un evento convulsivo progressivamente si accorciava. Quando ho preso in carico il caso clinico Tristan si comportava stranamente ma il quadro epilettico non era ancora evidente.

Caso clinico n. 2

Timoteo gatto certosino di tre anni

Anamnesi il 10/12/2015

Racconta la referente:

Timoteo arriva da una associazione, randagio trovato in una soffitta con suo fratello, con cui era molto legato, morto sotto una macchina all’età di circa un anno. In seguito a questo evento è cambiato anche il carattere, è diventato schivo e pauroso. Del fratello era sempre la sua ombra, facevano sempre tutto insieme, si vedeva che aveva una marcia in meno, quando è morto depressione incredibile, poi cercava coccole da tutti e poi sono partite le crisi. Tra i due fratelli l’altro comandava e lui era più tranquillo e remissivo, andavano perfettamente d’accordo. Abbiamo notato che non è un gatto che gioca, non è tanto gatto, e se lo fa o si comporta in modo anomalo, è perchè gli sta venendo una crisi. Le crisi sono comparse dopo la morte del fratello, incomincia con dei rantoli strani come se ringhiasse, dopo di che si osserva la formazione di bava bianca nella bocca. Trema e poi cade ed è come se corresse da sdraiato, perde pipì e non le feci.

Durano circa 30/40 secondi, dopo che finisce la crisi il gatto è cieco per una mezz’oretta buona, e da quel momento è come se fosse la prima volta che entra in quella casa, bisogna aprire tutte le porte e lui esplora tutte le stanze, è incredibile, non è che annusa e basta, deve girare, è timoroso e cauto come se entrasse in un ambiente nuovo. Non ci sono alterazioni dell’appetito, vuole buio e assenza di rumore e stare tranquillo. Si fa le unghie sul divano, sui tappeti e sui tira graffi, poi si struscia con il muso, la pasta la fa tanto e sbava e lo fa solo su mia moglie. Si pulisce molto a parte quando gli vengono le crisi che dobbiamo farlo noi e in genere non ama farsi spazzolare. E’ tendenzialmente un gatto piuttosto schivo che sparisce facilmente nella nostra casa. Alla mattina invece fa le coccole a mia moglie, è un cambiamento allucinante, con dolcezza, ha un attaccamento fortissimo con mia moglie e mia figlia grande, che è l’unica che se lo chiama in qualsiasi momento della giornata lui viene. A parte le crisi epilettiche è sempre stato bene ma frequentemente parassiti intestinali, primavera scorsa un episodio, voleva mangiare una cosa allucinante, abbiamo portato le feci piene di vermicelli dal veterinario che ha fatto diagnosi di tenia. E’ successo di nuovo primavera 2014 e in altre occasioni che non ricordo.

Sintomi repertoriali

1. MIND; CHILDISH behavior (83)

2. MIND; COMPANY; aversion to, agg.; solitude, fond of (52)

3. MIND; INDIFFERENCE, apathy; everything, to (94) 4. MIND; RESERVED (104)

5. MIND; YIELDING disposition (29)

6. GENERALITIES; CONVULSIONS; epileptic; ailments; during epileptic attack; froth, foam from mouth (36)

7. RECTUM; WORM, WORMS; complaints (126) Terapia: CICUTA VIROSA 1-2-3-4-5-6 LM

Dal 2015 ad oggi

Il gardenale è stato sospeso da quando ha iniziato la terapia omeopatica. Le crisi dapprima a grappolo e molto frequenti anche settimanalmente si sono da subito distanziate e a parte certe situazioni come l’arrivo di un cane che abbiamo adottato - verso cui Timoteo non esprime nessun tipo di interesse - sono diventate decisamente rare, possono passare mesi che non le manifesta. Attualmente prende la 6 LM da circa un anno. L’idea che ci siamo fatti è che quando capita qualcosa di importante per cui “non ci sta dentro” proponga una crisi. Dal punto di vista psicologico possiamo dire che è peggiorato molto quando è arrivato il cane. Rimane un gatto tendenzialmente depresso, rinunciatario e timido. Non ama la presenza di estranei che siano animali o uomini, e nelle situazioni che gli risultano di complessa gestione, cerca di isolarsi e sfugge dal confronto.

Caso clinico n. 3

Baldo cane pastore anni 8 circa

Anamnesi: 23/07/2014

Baldo meticcio di anni 7/8 circa, adottato nel 2008 all’età di un anno e mezzo da un canile di Napoli. E’ un cagnone di grossa taglia, con il pelo lungo, mantello color crema, la testa potrebbe farlo assomigliare ad un levriero iraniano, il torace e l’addome grossolani, per nulla elegante nel suo insieme, mi viene in mente una pecora se lo dovessi paragonare ad un’altra specie. Era randagio, catturato e poi portato in un canile abusivo per sei mesi e poi arrivato dall’adottante. Racconta la referente: quando l’ho preso era molto giocoso giocava con tutto e distruttivo come tutti i cani giovani, telecomandi, libri, ciabatte e l’ha fatto ancora per due anni. Preso insieme al suo compagno di cella e convivono attualmente, hanno un giardino grande e possono uscire ed entrare in casa quando vogliono per mezzo di una gattaiaola. E’ un cane che tutt’ora gioca tanto con l’altro cane, simulano la lotta, da piccoli di più ma continuano a farlo anche adesso, il bello che lo fanno e che si inseguono. E’ sottomesso all’altro cane. E’ un cane che dà sempre l’impressione di essere un pesce fuori dall’acqua, anche con gli altri cani molto frequentemente viene sgridato, è come se non conoscesse le regole basilari che determinano la vita in branco. Reitera sempre gli stessi passi falsi come se non elaborasse dal punto di vista esperienziale i momenti che dovrebbero dotarlo di un bagaglio di conoscenza per stare nel branco nel modo corretto. E’ un cane poco strutturato, insicuro, vive nel suo mondo, i contatti con gli altri cani sono superficiali e di evitamento.

Spesso fa cose sciocche come mettere il muso nelle ciotole degli altri cani per poi venire puntualmente sgridato, uso il termine sciocco perchè lo fa a prescindere dalle ringhiate e i morsi che si prende puntualmente. La sua reazione è di caiolare come se lo stessero sgozzando ma la cosa che davvero reputo particolare è che questo capita praticamente ogni volta che do il pasto, sembra non imparare mai come se fosse un po’ deficiente. Ogni cane va a sedersi vicino alla sua ciotola mentre lui mi segue inciampandosi e rischiando di farmi cadere da un cane all’altro fino a quando non viene assalito. Da quando è nato urina sempre da femmina, alza la zampa pochissimo e non marca il territorio.

E’ totalmente sottomesso agli altri cani e se le prende anche dai gatti. Quando è al guinzaglio o se insieme gli altri cani fa lo sbruffone ma se la dà a gambe quando deve confrontarsi da solo. Un altro aspetto che io non so come definire è l’attitudine a scappare se lo chiamo per fargli una carezza o dargli un biscotto, non lo fa sempre ma se non capisce che c’è in ballo qualcosa da mangiare si comporta in modo diffidente e si va a nascondere. Il darsela a gambe è comunque una sua caratteristica e questo ad esempio è uno di quei momenti in cui viene poi aggredito dagli altri cani che non riconoscendo cosa stia cercando di comunicare lo inseguono e lo bloccano. Le crisi lo sdraiano per terra, scalcia, convulsioni, perde le feci e batte i denti, lo trovo sporco di sangue in bocca. Butta giù tutto, le ultime crisi glielo viste fare in casa ma è vero anche che di notte ci sono mentre di giorno sono sempre via. Ha iniziato a fare le crisi circa sei mesi dopo che è arrivato da me. Secondo me perde conoscenza, dopo sembra avere subito un elettroshock, barcolla e cammina storto per una mezzo’oretta e poi si riprende. Ha le pupille dilatate. Prende 100 mg di Gardenale ogni 12 ore.

Sintomi repertoriali

1. MIND; DREAM, as if in a (81)

2. MIND; ESCAPE, attempts to (77)

3. MIND; ELEGANCE; want of (14)

4. MIND; STUPEFACTION, as if intoxicated; convulsions, between (11)

5. MIND; SHRIEKING, screaming, shouting; convulsions; during; epileptic (27)

6. MIND; YIELDING disposition (29)

7. MIND; TALK, talking, talks; indisposed to, desire to be silent, taciturn (266)

8. GENERALITIES; CONVULSIONS; epileptic; ailments; during epileptic attack; involuntary discharges; urination (13)

9. GENERALITIES; CONVULSIONS; epileptic; ailments; during epileptic attack; pupils; dilated (9)

10. GENERALITIES; CONVULSIONS; falling, with (61)

Terapia: OENANTHE CROCATA 1-2-3-4-5-6-7 LM

Le crisi epilettiche nell’arco di circa 10 mesi scompaiono ma rimane la tendenza a proporre sintomi di spasmo ai muscoli facciali nelle situazioni che gli risultano di difficile risoluzione, come nei casi in cui dovrebbe essere assertivo nella relazione coi suoi simili o se gli viene richiesto qualcosa che lo mette in difficoltà. Ottimo lavoro della proprietaria che ha imparato cosa fare per evitare di metterlo in crisi soprattutto in relazione agli altri cani con cui vive.

ELEMENTI COMUNI AI TRE CASI

Comportamento infantile.
Tendenza al ritiro e all’isolamento.
Diffidenza.
Grande difficoltà comunicativa intra e inter specifica.
Comportamenti sciocchi, tonti, ottusi.
Strutture basiche la cui evoluzione psicologica è minima anche con un’ottima risoluzione della sintomatologia.
Ostinazione a reiterare sempre gli stessi schemi, evidente rigidità.

In tutti e tre i casi si tratta di adozioni da canile o gattile, provenienti quindi da esperienze di vita traumatiche. In nessuno dei casi trattati o in altri per i quali ho prescritto un rimedio appartenente alla famiglia delle Apiaceae ho riscontrato tratti rabbiosi o violenti, molto evidenti invece i tratti isterici. Nessuna assertività, atteggiamento rassegnato.

RISULTATI

L’epilessia del cane e del gatto, quando non è supportata da problematiche di natura metabolica extracranica o intracranica di natura tumorale, traumatica e infettiva, si definisce idiopatica e va considerata come un’affezione ad andamento cronico. La terapia medica che prevede la somministrazione di farmaci antiepilettici nella stragrande maggioranza dei casi si protrae per tutta la vita del paziente e non svolge un’azione curativa, ma esclusivamente sintomatica, di soppressione della depolarizzazione neuronale ripetitiva e di elevata frequenza che da inizio ad una crisi epilettica. La terapia omeopatica al contrario si colloca come terapia molto efficace sia nella riduzione del dosaggio e frequenza del farmaco antiepilettico, sia come terapia curativa che permette il controllo totale delle crisi convulsive quando non addirittura la guarigione come questi casi hanno evidenziato.

APIACEAE SUL SISTEMA NERVOSO

E’ una delle tematiche più importanti di questa famiglia. L’azione interessa sia i nervi motori che quelli sensitivi producendo spasmi locali o generalizzati fino agli stati epilettici gravi. La paralisi è progressiva, in genere ascendente e si osservano analgesie in tutti i distretti corporei. Dobbiamo pensare ad una Apiacea quando ci troviamo di fronte un soggetto sfiduciato in cui può prevalere la timidezza o in taluni casi un atteggiamento per dirlo in linguaggio repertoriale “foolish”, sciocco insieme ad evidenti atteggiamenti di minusvalìa e insicurezza. Un quadro psicologico del genere non è sufficiente però a definire o a indicarci con precisione che l’ambito omeopatico di un potenziale rimedio da prescrivere è quello delle Apiaceae.

Moltissimi rimedi raccontano di sistemi biologici insicuri e privi di struttura tanto per citarne qualcuno potremmo pensare alle calcaree, alle barite, alle alumine, alle silicee o alle Euphorbiaceae ma ce ne sono tanti altri. E allora cosa ci può precisare meglio che ci troviamo di fronte ad un paziente a cui si potrebbe prescrivere una Apiacea? Nella mia esperienza ho captato nelle estrema e ostinata incapacità comunicativa uno degli aspetti che mi aiutano e guidano nell’avvicinarmi a considerare uno di questi rimedi nelle mie diagnosi differenziali. Negli animali domestici, il cane e il gatto a cui ho prescritto questi rimedi, quando hanno funzionato bene ho sempre riscontrato questo aspetto, associato ad un corollario sintomatologico i cui sintomi accennati all’inizio di questo paragrafo hanno quasi sempre avuto una importante funzione di cornice, ma è l’aspetto comunicativo il punto centrale.

CICUTA VIROSA

Prevale in Cicuta un marcato childish che colpisce immediatamente appena si entra in relazione. Atteggiamenti che possono orientare per la scelta di questo rimedio sono per quello che riguarda il gatto la richiesta continua di contatto fisico, il proporre atteggiamenti regressivi appena ci si avvicina, la scarsa conoscenza del linguaggio intraspecifico, l’assumere atteggiamenti goffi che spesso provocano sonore sgridate. Non esplorano e non stanno nei luoghi alti. Si percepisce nettamente l’impossibilità di poter attuare un atteggiamento assertivo, rimangono intrappolati nel loro bozzolo da cui sembra impossibile scappare. E vengono presi di mira. Nel cane invece possiamo osservare un mancato sviluppo psicologico con riflessi sulla socializzazione, scarsa capacità comunicativa, scarsa propensione a sviluppare competenze, eliminazione inappropriate, esplorazioni orali, esplorazione dell’ambiente con modalità infantile definito a stella, mancanza di autocontrollo, incapacità ad aspettare, richiesta continua di attenzione e contatto fisico. Per Cicuta la regressione in seguito ad un evento che l’ha fortemente impressionato e scioccato, è uno dei punti centrali da cui può sviluppare la propria sofferenza.

OENANTHE CROCATA (HERBA SARDONICA)

Le crisi convulsive di Oenanthe sono improvvise e violente possono essere precedute da aura o più spesso sopraggiungono improvvisamente come peraltro tutta la sintomatologia di questo rimedio. Molto evidenti gli spasmi facciali che gli conferiscono il cosiddetto atteggiamento da “riso sardonico”. Dal punto di vista mentale personalmente non mi ritrovo nella descrizione che proviene dalle materie mediche e dal repertorio per cui viene descritto come un individuo che può avere degli acting out improvvisi. A mio avviso prevalgono i tratti isterici e foolish che mettono in evidenza un sistema bloccato con limitate capacità e scarsi strumenti per svolgere la quotidianità e vivere la socialità. Quando è messo alle strette si dà alla fuga, a meno che non sia fortemente motivato (risorsa cibo ad esempio) si mostra diffidente e non si fa facilmente avvicinare.

AETHUSA CINAPIUM

Aethusa presenta molti sintomi di childish come tutte le Apiaceae. Si presenta come un soggetto in cui prevale l’aspetto depressivo e il marcato ritiro evidente anche quando è cucciolo. La tendenza all’isolamento è molto marcata e rispetto agli altri rimedi di questa famiglia l’ansia da anticipazione lo caratterizza fortemente insieme al nervosismo, l’eccitabilità e i tratti ansiosi. Possiamo riconoscerlo dall’aspetto vecchieggiante che anche in giovane età gli conferisce la tipica facies Ippocratica. Sul piano fisico molti i sintomi gastro enterici (vomito, diarrea) con grande prostrazione e disidratazione.

CONCLUSIONI

L’epilessia idiopatica nel gatto rappresenta una sindrome neurologica la cui prevalenza varia a seconda delle regioni geografiche, tra lo 0% e il 60% dei soggetti che presenta una forma convulsiva. Si valuta infatti che in America sia praticamente assente mentre in Europa coinvolge circa il 20% dei casi. Per quello che concerne il cane rappresenta il disturbo cerebrale più frequente. A prescindere dal fatto che per questa malattia cronica non esiste una vera cura e l’uso dei farmaci antiepilettici ha solo la funzione di tenere bassa la soglia di eccitabilità neuronale, l’ausilio del rimedio omeopatico apre le porte ad una comprensione profonda dei motivi per cui quell’individuo esprime questo tipo di problematica o almeno si pone questo obiettivo. I casi oggetto di discussione in questo lavoro, esprimono pienamente il concetto di malattia che si evidenzia in tutto l’individuo e lo stato di guarigione che ne è seguito non prevede solo l’assenza delle crisi epilettiche ma una maggiore autonomia dal referente - anche se per la mia esperienza per questi rimedi decisamente limitata - e un miglioramento incisivo dello stato generale. L’approccio omeopatico riveste un valido ausilio terapeutico se la scelta del rimedio omeopatico è definita con precisione confermando le Apiaceae come un prezioso strumento nel vastissimo panorama di medicamenti a disposizione del medico omeopata.

BIBLIOGRAFIA

1. Boericke W. Materia Medica Omeopatica. H.M.S 1998.

2. Clarke J.H. Dizionario di farmacologia omeopatica clinica. Vol.1 Nuova Ipsa. Palermo. 1994.

3. Clarke J.H. Dizionario di farmacologia omeopatica clinica. Vol.2 Nuova Ipsa. Palermo. 1999.

4. Clarke J.H. Dizionario di farmacologia omeopatica clinica. Vol.3 Nuova Ipsa. Palermo. 1999.

5. Repertorio informatico MacRepertory 8.5.2.11 Professional.

6. Repertorio informatico ReferenceWorks 4.5.4.0 Professional.

7. Vermeulen F. Prisma. Salus Infirmorum Editore. Padova. 2015.

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