Medicinali omeopatici bloccano sviluppo tumorale in vitro

Pubblicato il 24/10/2007

Categorie: Ricerca Omeopatica

Autori: Federico Angelini

Medicinali omeopatici bloccano sviluppo tumorale in vitro

Dall'Amala Cancer Research Centre arrivano i risultati di uno studio che analizza l'effetto citotossico e favorente l'apoptosi di dieci medicinali omeopatici in Tintura Madre (TM) ed in dinamizzazioni 30CH e 200CH, su linee cellulari ottenute da linfoma di Dalton (DLA), carcinoma ascitico di Ehrlich (EAC), da fibroblasti di polmone (L929) e da ovaio di criceto cinese (CHO). Dalla conta con emocitometro delle cellule sedimentate in piastre tarate, sulle linee DLA ed EAC è stato osservato a breve termine un effetto citotossico del 100% da parte di Thuja TM e Lycopodium TM, parziale del 40% da parte di Hydrastis TM e di poco più del 20% da parte di Condurango TM e Phytolacca TM. Citotossicità del 30% e del 20% rispettivamente hanno invece dimostrato Conium 200CH e Carcinosinum 200CH.

Diverso è il risultato ottenuto nell'osservazione a lungo termine sulle cellule della linea L929, in cui si sono verificate efficaci sia le TM, sia le dinamizzazioni 200CH di Thuja, Conium e Carcinosinum, con una percentuale di cellule morte alla conta rispettivamente del 38%, 42,5% e 40%
. Per Thuja e Conium è stata osservata una citotossicità significativa, ma inferiore, anche per la diluizione 30CH. Sulla linea CHO l'inibizione della formazione di colonie al 100% è stata ottenuta con le TM di Thuja, Hydrastis, Ruta, Chelidonium e Podophyllum, con le dinamizzazioni 30CH e 200CH di Thuja, Hydrastis, Carcinosinum e Podophyllum e con le dinamizzazioni 200CH di Conium, Ruta, Chelidonium, Condurango, e Phytolacca.

È stato poi verificato l'uptake di timidina per la sintesi di DNA durante la proliferazione della linea L929: ne è risultata un'inibizione della captazione del 95% con tutte le TM, ad eccezione della Phytolacca, e del 40% con Thuja 30CH e 200CH, Hydrastis 30CH e Conium 200CH. In tutti i casi citati è stato preso in riferimento un controllo sia con colture cellulari non trattate, sia trattate con solvente dinamizzato, risultate sempre negative. Nell'analisi dell'effetto favorente l'apoptosi è stata osservata l'induzione dell'espressione del gene p53 (proapoptotico) nelle cellule trattate con Carcinosinum 200CH attraverso il confronto di bande elettroforetiche del DNA.

In conclusione, nonostante i risultati positivi in vitro, ancora manca la descrizione di un esatto meccanismo di azione. Grande rimane però l'interesse per una possibile futura applicazione in campo oncologico.

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