Tumore al seno, Omeopatia promettente nel trattamento del prurito da radioterapia

Pubblicato il 24/02/2009

Categorie: Ricerca Omeopatica

Autori: Homeopathy

Tumore al seno, Omeopatia promettente nel trattamento del prurito da radioterapia

Dopo l'escissione del tumore della mammella si esegue, come prassi standard, una radioterapia locale allo scopo di ridurre le recidive locali. Il trattamento usualmente consiste nella somministrazione di 25 applicazioni da effettuarsi lungo un periodo di 5 settimane. Le conseguenze più comuni di questa pratica terapeutica sono l'arrossamento nella sede di applicazione, il bruciore, il prurito e a volte l'edema da congestione dei vasi linfatici. Gli Autori riportano i risultati di uno studio osservazionale realizzato dal dipartimento di Radioterapia dell'Università di Vienna con l'aiuto di un ambulatorio di omeopatia. La scelta del medicinale omeopatico è stata effettuata utilizzando la repertorizzazione dei sintomi avvalendosi di un supporto di ricerca informatico.

Sono state trattate 25 donne affette da prurito conseguente a radioterapia; le pazienti sono state rivalutate dopo un periodo medio di tre giorni dalla somministrazione di un'unica dose del rimedio indicato. Hanno risposto alla prima prescrizione terapeutica 14 pazienti su 25. A 9 delle pazienti non responder è stata prescritta, in un secondo momento, una seconda medicina alla quale hanno risposto 7 pazienti. In totale, tra il primo e il secondo tentativo terapeutico, la percentuale delle donne che hanno risolto il sintomo del prurito con la medicina omeopatica è stata del 84% (ovvero 23 donne su 25).

Gli Autori ritengono che la mancata risposta al primo rimedio dipenda da una imperfetta repertorizzazione conseguente al poco tempo (trenta minuti in media) dedicato alla prima visita. Tuttavia, tenuto conto che il tempo dedicato alle visite omeopatiche è stato compreso tra i 10 minuti in alcuni casi e 80 minuti in altri casi, un tempo più lungo di visita è di fatto scarsamente proponibile qualora si volesse estendere il servizio ad una casistica più ampia in ambito pubblico. E' dunque auspicabile che, nel caso in cui si voglia proporre questa opportunità terapeutica su larga scala, si costruisca un protocollo basato su criteri più snelli. Dall'analisi dei rimedi utilizzati, emerge che la maggioranza delle pazienti sono state trattate con medicinali quali Fluoricum acidum, Causticum e Ignatia mentre sono stati utilizzati più raramente rimedi quali Berberis, X-Ray e Rhus toxicodendron.

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