Quando somministrare il rimedio omeopatico Ignatia amara?

Pubblicato il 05/10/2018

Categorie: Rimedi Omeopatici

Autori: Giandomenico Lusi

Fonte: Il Granulo

Quando somministrare il rimedio omeopatico Ignatia amara?

L'Ignatia amara è una pianta asiatica, delle Filippine in particolare, introdotta in Europa dal gesuita tedesco Kamell alla fine del 1600, che le assegnò il nome del fondatore del suo ordine ecclesiale, Sant'Ignazio di Loyola. Nota anche come Fava di S. Ignazio, appartiene all'ordine botanico delle Loganacee, si presenta come una liana con foglie ovali, dai fiori a corolla di colore bianco, il frutto contiene semi di dimensioni pari a quelle di una nocciolina che, a loro volta, contengono stricnina di sapore amarissimo (strychnos = amaro): da qui il nome di Ignatia Amara.

La stricnina è stata isolata per la prima volta nel 1818 proprio dai semi di Ignatia; in seguito fu estratta anche dalla Nux vomica, altra pianta dalla quale è preparato un rimedio omeopatico. La stricnina provoca nell'organismo eccitazione del sistema nervoso con spasmi, contrazioni, convulsioni. La sua azione si esplica principalmente sul midollo spinale attraverso il quale provoca contrazioni che assumono il carattere di contrazioni tetaniche, che si estendono a tutti i muscoli dello scheletro; l'apparato circolatorio subisce vasocostrizione con ipertensione e aumento del battito cardiaco, in seguito si ha un'azione vasodilatatrice.

L'uso popolare dell'Ignatia era limitato al trattamento di difficoltà digestive.

Il primo a sperimentarlo su soggetti sani, secondo le attente procedure della sperimentazione farmacologica omeopatica, è stato Hahnemann (ricordiamo che Hahnemann, nella sua lunga vita, ha sperimentato su se stesso e collaboratori ben 103 sostanze, molte delle quali tossiche in partenza ma rese utilizzabili proprio dalla procedura di preparazione del medicinale omeopatico mediante successive diluizioni e dinamizzazioni).

La sperimentazione omeopatica di Ignatia e il suo uso clinico hanno documentato come la sfera emotiva rappresenti spesso l'elemento predominante nel soggetto che ha bisogno di questo medicinale: emozioni, dispiaceri, perdita di persone care, perdita del lavoro, ovvero le amarezze della vita possono essere la causa dei disturbi e delle patologie che possono essere trattate con beneficio da questo rimedio. Dal lato fisico prevalgono gli spasmi. Spasmi digestivi con nausea, vomito, dolore di stomaco, diarrea emotiva, colite, dolore in zona appendicolare, dolore della colecisti. Spasmi "cardiaci" con tachicardia e/o extrasistoli.

Spasmi della gola con senso di costrizione, dei muscoli della testa con vertigine e cefalea. Caratteristici di Ignatia sono la rapidità d'insorgenza dei sintomi e la loro contraddittorietà, per esempio:

- senso di vuoto allo stomaco non alleviato mangiando;
- mal di gola deglutendo a vuoto o liquidi migliorato inghiottendo cibi solidi;
- riso spasmodico quando è addolorata;
- sete durante il brivido e non durante la febbre;
- febbre alta e desiderio di coprirsi;
- faccia rossa quando rabbrividisce;
- la tosse invece di alleviare lo stimolo alla gola, lo peggiora;
- più tossisce più desidera tossire.

Il paziente Ignatia è facilmente migliorato da attività che lo distraggono dai suoi sintomi.

Ignatia è indicata anche in età pediatrica: adatto a bambini nervosi e irritabili, utile nei ragazzi con improvviso calo del rendimento scolastico o che sono diventati improvvisamente timorosi e insicuri.

Grazie alla sperimentazione omeopatica questa pianta è diventata un medicinale omeopatico le cui grandi capacità terapeutiche sono state testimoniate, in quasi due secoli, dalla moltitudine di pazienti che ne hanno beneficiato e dai medici omeopati che, con le loro osservazioni cliniche, ne hanno perfezionato le indicazioni e modalità di uso.

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