Aurum metallicum in una necrosi asettica della testa del femore

Pubblicato il 26/10/2015

Categorie: Casi Clinici

Autori: Antonio Fco. Marqués Arpa

Fonte: Il Medico Omeopata - Rivista

Aurum metallicum in una necrosi asettica della testa del femore

Terapia omeopatica con aurum metallicum in un caso di necrosi asettica delle testa del femore

Ad un uomo di 39 anni è stata diagnosticata nel 2001 (all'età di 31 anni) una Severa Artrosi Idiopatica Degenerativa dell'anca sinistra indotta da una necrosi avascolare (da coagulazione) di vecchia data, con cisti ossea e sostanziale riduzione dello spazio articolare. Questa necrosi iniziale venne considerata "la più probabile ipotesi" in quanto non sono state eseguite valutazioni vascolari, sebbene l'evoluzione radiografica e successivamente clinica abbia confermato fortemente l'ipotesi iniziale (dal 2001 al 2004). Il paziente ha iniziato la terapia omeopatica in quanto non tollerava gli effetti collaterali della terapia convenzionale. Alla fine del 2004, all'età di 34 anni, dopo tre anni di terapia omeopatica, il suo quadro clinico è peggiorato ed il suo dolore è diventato più intenso. Alle radiografie si osservava la riduzione della rima articolare ed uno sviluppo avanzato di osteofiti. Perciò al paziente è stato concesso di mettersi in congedo dal lavoro per motivi di salute, il che è durato tre anni, e la diagnosi iniziale è stata rivalutata. Successivamente ci si è orientati per una diagnosi di Necrosi Asettica della testa del Femore1 in fase molto avanzata data la assenza di altre patologie. Il Servizio di Traumatologia dell'Ospedale Universitario delle Isole Canarie (Tenerife, 2004) ha consigliato l'intervento  chirurgico di sostituzione protesica totale  dell'articolazione dell'anca entro non più di sei mesi od un anno, che probabilmente non avrebbe avuto successo dato lo stato di malnutrizione del paziente con una considerevole atrofia muscolare; inoltre, la protesi articolare sarebbe probabilmente andata incontro a dislocazione, portando a complicanze postoperatorie e all'insuccesso. L'intervento chirurgico non è stato  più necessario, data la evoluzione positiva del caso dopo la rivalutazione della terapia appropriata. Il paziente è progressivamente migliorato clinicamente senza recidive e con circa il 70% di riduzione della intensità dei sintomi in aggiunta ad un miglioramento radiologico meno marcato. Il trattamento è stato multidisciplinare, con un rimedio omeopatico, un programma di riabilitazione e ed un adeguamento nutrizionale consentendogli di ritornare a lavoro nel 2008. Tuttora è abbastanza soddisfatto della sua salute e delle sue condizioni cliniche.

RISULTATI DELLA TERAPIA OMEOPATICA FASI DEL TRATTAMENTO

1) Terapia palliativa incompleta durante un periodo di tre anni con successivo aggravamento.
2) Un lento ma considerevole miglioramento progressivo, dopo un riesame del caso, che ha permesso la esclusione della opzione chirurgica.
3) Ritorno al lavoro e relativo livello di benessere.

MIGLIORAMENTO PER L'INTERVENTO MEDICO, PER SUGGESTIONE O SPONTANEO?

1. Sembra francamente improbabile che un anchilosi dell'anca con collasso dell'articolazione si possa essere risolta per mezzo della suggestione, non siamo al corrente di casi del genere e saremmo grati per qualsiasi informazione contrastante di casi clinici del genere guariti per mezzo della suggestione.

2. Una ricerca in letteratura di casi di risoluzione spontanea, in una fase avanzata di collasso dell'articolazione, con dolore intenso e severa impotenza funzionale, non ha dato risultati.

Alonzo Ruiz et al., nel Manuale di Reumatologia della Società Spagnola di Reumatologia del 2001 riporta che la guarigione spontanea può essere possibile quando la necrosi è molto limitata o subclinica. Nel motore di ricerca PubMed ci sono circa 4.000 lavori sulla necrosi asettica della testa del femore, ma nessuno di questi è accompagnato da casi di "guarigione spontanea" o da "miglioramento spontaneo". Tanto meno abbiamo trovato un qualche studio sul sollievo spontaneo da questa condizione sul motore di ricerca lookfordiagnosis.com.

Fino a quando tali casi si verificano dobbiamo presumere che il miglioramento debba essere correlato al trattamento medico del paziente con l'omeopatia ed altri fattori. La discussione su quali di questi trattamenti sia stato il più decisivo per il paziente è tuttora aperta.

 

IL CASO CLINICO

DATI PERSONALI

Il paziente ha una sorella, di sei anni più grande, ed un fratello medico, di quattro anni più giovane, che vivono entrambi lontano. Il paziente è un ingegnere di ricerca e progetta strumenti di fisica di alta precisione. Considerevolmente interessato di argomenti di scienze naturali, avido di sapere, ed esperto sulla sua stessa malattia", aveva cercato avidamente in Internet, libri e riviste notizie sulla sua malattia e su altri argomenti. Supervisiona e collabora a progetti di ricerca universitari e a tesi di dottorato. Alto senso della spiritualità. Ha sue proprie chiare convinzioni. Rigorosamente vegetariano. Single, dubita se sposare una donna di origini spagnole o una del paese di origine dei genitori, il tutto in teoria. Poche settimane prima dell'inizio della malattia, era andato in quel paese ed era stato colpito da una grave diarrea che lo aveva costretto a letto per alcuni giorni.

Legami stretti con la madre, ancor di più da quando è rimasta vedova nel 2002.Vive in casa con lei ed ancora non ha ancora preso l'iniziativa per diventare indipendente. Molte idee in testa e poca risolutezza nel perseguire progetti nella propria vita personale; rinvia importanti cambiamenti di vita come andare via di casa. Conflitti con la figura paterna, rispetto, ma difficoltà ad esprimere affetto. Risentimento per eventi passati. Quando il padre morì egli si sentì perso e non pianse perchè non gli importava o perchè non ci riusciva. Difficoltà nel ricordare gli eventi della vita fino a quel momento, inclusi importanti episodi. Riservato, timido, anche sospettoso.

ANAMNESI FAMILIARE

Nonni, zii e zie: storia di malattie cardiovascolari, ipertensione arteriosa, diabete, cataratta, osteoporosi. Neoplasie: epatocarcinoma e leucemia (causa di morte degli zii)

Padre: deceduto per ictus con morte da aspirazione di vomito. Emaciazione prima della morte. Aveva sofferto di eczema, ipertensione arteriosa e ipotiroidismo.

Madre: storia di osteoporosi, artrosi e cataratta, rinite allergica e tinnito.

MALATTIE DELL'INFANZIA E ANAMNESI FISICA

Nato da parto cesareo, con cordone ombelicale intorno al collo. Ha recentemente detto in proposito: È possibile che sin dall'inizio non mi piacesse l'idea di venire al mondo. Ero un bambino triste rispetto agli altri e non capivo il perchè. Alcune filastrocche erano solite farmi piangere.Avevo almeno un episodio di tonsillite per anno, venendo costretto a prendere antibiotici per almeno sette giorni ogni volta. Penso che era così perchè mio padre era molto severo. A casa si doveva obbedire alla Legge della Paura. Alla pubertà le mie tonsilliti scomparvero. Demineralizzazione dei denti e alle radici dentarie, per cui iniziai a limitare drasticamente o ad eliminare del tutto gli zuccheri dalla dieta. Ad 8 anni avevo un astigmatismo di grado elevato all'occhio destro ed epistassi. Quando ero studente negli anni‘90 sentii un dolore all'anca mentre stavo correndo ed allora sono diventato un vegetariano autodidatta fino a tutt'oggi.

DIFFICILE RELAZIONE CON SUO PADRE

(Questo tema è stato riferito solo di recente, nove anni dopo la sua prima visita presso il mio ambulatorio).

Mio padre era un caso psichiatrico: ambizioso ma codardo, a causa di una grande paura del fallimento che lo rese così indeciso. Era avaro, e aveva un forte senso della moralità sessuale, essendo particolarmente rigido e considerandosi rispettabile. Era possessivo, considerava la sua famiglia come un altra sua proprietà che poteva manipolare... Maltrattava fisicamente mia madre, fino a quando la sua famiglia lo convinse a smetterla (avevo tre anni). Si sentiva sempre un fallito, sottostimato da suo padre (mio nonno), che era stato un grande uomo d'affari in diversi paesi. Pensava che la sua famiglia dovesse essere al servizio delle sue ambizioni personali: voleva avere otto o nove figli per poter creare una compagnia multinazionale. La sua paura del fallimento lo condusse ad una incerta stagnazione e poi alla rovina professionale e familiare nel 1983 quando avevo 13 anni. Mi sconvolge che mio padre si sia comportato come un fuorilegge nei suo affari. Non aveva mai provato a lavorare secondo la legge ma per guadagnare tutto il possibile e poi tornare a casa. È molto brutto avere un padre che ha i soldi ma non te ne da abbastanza per le tue necessità. Era un fanatico.

DIAGNOSI INIZIALE ETERAPIA DURANTE IL PRIMO PERIODO (2001-2004)

Il paziente è stato trattato all'inizio con Sulphur per molti mesi e con Natrum Muriaticum, Natrum Sulphuricum e Pulsatilla dopo la morte del padre, quotidianamente, in differenti potenze, alzando la potenza di una o tre unità ogni mese°. Ha ottenuto un discreto sollievo clinico parziale e temporaneo dai suoi disturbi all'anca. Ha detto di Sulphur: Mi ha aiutato a focalizzarmi e a concentrarmi. Mi ha inoltre fatto sentire dinamico oltre a diminuirmi i dolori. Pulsatilla è stata utilizzata in seguito a differenti potenze, sempre con il metodo in plus. È sembrato essere un rimedio adatto a causa della sensibilità eccessiva e legata a quel periodo di cambiamenti nella sua vita che stava affrontando o che non aveva il coraggio di affrontare: la separazione dalla madre ed altri aspetti.

Ha detto molte volte che al suo sollievo all'aumentare della potenza seguiva un regolare protocollo: 1) la notte che prendeva il rimedio dormiva bene e il giorno successivo l'articolazione dell'anca sembrava molto leggera; 2) un certo livello di peggioramento del dolore all'anca si verificava per i successivi due o tre giorni, 3) seguiva un miglioramento che durava dai 7 ai 15 giorni; 4) di nuovo si verificava un graduale peggioramento; 5) ritorno all'iniziale livello di dolore, prima che si incrementasse di nuovo la potenza. Quando la diagnosi ospedaliera di Artrosi venne cambiata in Osteonecrosi1 nel 2004, il paziente stava assumendo Pulsatilla 27LM quotidianamente. Dato il suo stato psico-emozionale il 4 ottobre del 2004 sono stati presi in esame i seguenti sintomi per il suo studio repertoriale:

REPERTORIZZAZIONE DEI SINTOMI MENTALI E GENERALI

Curioso, parla continuamente facendo domande, ipercritico, legge molti libri di medicina. Umore battagliero senza aspettarsi risposte semplici, sospettoso, paura della malattia, impaziente, disturbo d'ansia, disturbo da ambizione frustrata. Miglioramento con aria di mare. A partire dagli undici sintomi caratteristici valutati nel precedente paragrafo:

Pulsatilla copriva 9 sintomi. Sulphur e Lycopodium 8 sintomi. Nux Vomica, Sepia, Calcarea ed Aurum 7 sintomi.

REPERTORIZZAZIONE DEI SINTOMI LOCALI

A livello fisico abbiamo considerato 23 caratteristiche della sua situazione articolare: Sulphur copriva 12 sintomi, Phosphorus e Narum Muriaticum coprivano 11 sintomi. Calcarea Carbonica, Causticum e Sepia ne coprivano 10.

Non c'è stato miglioramento con Pulsatilla 30 LM in plus seguendo i sintomi mentali e generali.

Non c'è stato miglioramento nemmeno con Sulphur che era stato selezionato solo per le caratteristiche del dolore, non per l'intera persona.

SECONDA FASE DELLATERAPIA (2005)

Collaborazione con altre figure professionali

A questo punto il dolore era invalidante, continuo e si aggravava in tutte le posizioni, anche a riposo. Non poteva camminare senza bastone. In termini radiologici aveva un "crollo articolare" . Così abbiamo deciso di iniziare una nuova fase nella terapia con uno studio ed una collaborazione multidisciplinare cercando di evitare l'opzione chirurgica.

1) Valutazioni più precise a livello psicologico: con l'obiettivo di trovare un rimedio in maggiore corrispondenza con il suo stato mentale: Psicologo Fermando Méndes.

2) Stabilire una dieta migliore per evitare carenze, ottimale per la guarigione. Nutrizionista Dr. José A. Pérez.

3) Un adeguato programma di esercizi fisioterapici specifici per accelerare la guarigione. Fisioterapista Ramòn Pinto

Dal 2006 ha iniziato terapia con iniezioni intrarticolari di ultracentrifugato plasmatico, dalle quali riferisce di avere tratto giovamento.

UN NUOVO FONDAMENTALE RIMEDIO (2005): AURUM METALLICUM

Cambiamenti dietetici, Fisioterapia. Insieme realizzano un progressivo miglioramento

1) Riconsiderazione delle valutazioni omeopatiche.

Dallo studio psicologico (per il quale ha acconsentito a effettuare due interviste di un'ora), è stato evidenziato un serio problema psicologico legato alla morte del padre, nei cui riguardi risentiva odio e collera repressa. Oltre a ciò, lo affliggevano altri aspetti: amore non corrisposto, conflitti con il suo datore di lavoro ed un certo livello di frustrazione e sensazione di fallimento professionale a causa delle aspettative iniziali che non si erano materializzate. C'era ansia che derivava probabilmente dalla sua educazione e dalla sua repressione sessuale/ affettiva.

Secondo lo psicologo egli viveva i suoi interessi spirituali in modo non sano, vicino al fanatismo e forse a "disturbi religiosi". Alcuni anni dopo avrebbe riconosciuto che la sua vita spirituale non era a quell'epoca equilibrata, e che per lui rappresentava perfino un meccanismo di fuga. Un aspetto molto delicato è stato chiarire se avesse avuto pensieri di suicidio, il che non era prima emerso chiaramente sicchè non era stato preso in considerazione nella repertorizzazione, ma è apparso in linea con il suo desiderio di morire quando il dolore era intenso. Più tardi ha riconosciuto che all'età di 13 o 14 anni aveva avuto pensieri di suicidio (quando il padre andò in bancarotta) e che gli stessi pensieri erano ricomparsi all'età di 19 anni, quando non riuscì a fare concretizzare una relazione amorosa. Preoccupato dalla responsabilità di prendersi cura dei suoi genitori ha iniziato a vivere la vita come un peso prima che i suoi sintomi articolari si manifestassero. Alla repertorizzazione i rimedi sono stati Natrum Muriaticum e Sulphur (che coprivano 11 sintomi su 16), con Lachesis e Nux Vomica (10 su 16). I rimedi che coprivano bene il conflitto con la figura paterna erano Natrum Muriaticum e Aurum Metallicum (9 su 16). Ma Natrum era stato già somministrato fino a saturazione, così è stato evidente che il nuovo rimedio doveva essere Aurum. Così è stata intrapresa la terapia con Aurum Metallicum 1 LM, preso quotidianamente in plus, in potenze crescenti, fino al raggiungimento dell'attuale potenza di 36 LM.

2) Terapia nutrizionale

È stato riscontrato un certo livello di malnutrizione con un deficit di proteine che sottintendeva la magrezza e la dieta vegetariana (sviluppatosi tra il 1990 ed il 2000 quando sono comparsi i primi sintomi articolari continui), così è stata raccomandata una maggiore quantità di legumi (fagioli e lenticchie) nella dieta ed un aumento della quantità di cibo in generale, consentendo un aumento della massa muscolare e della cartilagine.

3) Programma fisioterapico

Dal 2004 stava perdendo ampiamente la massa muscolare ed aveva un importante contrazione dei muscoli e dei tendini con dismetria degli arti di 1.5 cm, per effetto di uno sbilanciamento della pelvi. Il fisioterapista ha consigliato esercizi in bicicletta ed in acqua, che comprendevano 20 minuti di nuoto 3 volte a settimana, il che secondo il paziente ha aiutato considerevolmente a recuperare massa muscolare e ha ridato un benessere generale.

MIGLIORAMENTO PROGRESSIVO

FINO AL RITORNO AL LAVORO E SITUAZIONE ATTUALE

24/02/05: maggior sforzo sulle superfici inclinate. Si sente meglio e decide di posticipare l'intervento chirurgico al fine di avere muscolatura e stato nutrizionale appropriati.

19/05/05: maggior forza e massa muscolare.

13/09/05: nessun cambiamento nelle relazioni, rimanendo socialmente isolato. Sta cambiando casa. Vuole vivere più pienamente.

21/06/06: neoformazione della cartilagine e una separazione della rima articolare. Rimane lento nei suoi progetti di cambiamento. Sta assumendo Aurum 11 LM.

31/07/06: talvolta fa a meno del suo bastone da passeggio. 23/04/07: riesce a stare in piedi e camminare. Maggiore massa muscolare ed agilità e minor dolore. (Aurum 11 LM).

17/4/08: ritorna a lavoro per alcuni giorni. Il dolore articolare compare solo dopo che ha camminato per più di un ora. Riesce a stare in piedi per cucinare. Inizia a perdonare il padre. Si innamora di una donna che aveva conosciuto 20 anni prima.

27/04/09: il suo ritorno al lavoro è rimandato di otto mesi per dettagli burocratici. Accolto bene dai colleghi. Riesce a fare sforzi maggiori senza dolore.

30/01/10: continua il miglioramento radiologico e funzionale. Tutti i suoi problemi fisici di salute sono sul lato sinistro e in previsione di uscire con una donna ha taluni problemi agli occhi/palpebre, specialmente a sinistra, con un po' di congiuntivite.

14/03/10: ammette di essere ragionevolmente felice. I suoi disturbi funzionali sono migliorati approssimativamente del 70%, radiologicamente del 50% rispetto al suo periodo peggiore. EVOLUZIONE RADIOLOGICA DEL CASO2 2001 (1):

- Compressione della testa del femore nel recesso acetabolare.
- Perdita della interlinea articolare. Cisti ossea.
- Iniziale deterioramento della superficie della testa del femore.
- Asimmetricità della sinfisi pubica per dolore o compressione (?).
- Lieve rotazione della cavità iliaca sinistra. (2):
- Situazione invariata ma con una rotazione leggermente aumentata

2002 (1):

- Degenerazione grave della testa del femore, in particolare della faccia mediale con erosione e distruzione della superficie articolare.
- Deterioramento della testa del femore pressochè completa. (2):
- Stesso reperto ma in Rx ad  alta risoluzione

2004 (1) Ottobre:

- Totale erosione della testa del femore.
- Scomparsa della linea acetabolare. (2):
- Abduzione dell'anca: Assiale, 2004
- L'interlinea articolare è visibile.
- Un osteofita3 è visibile nella parte mediale inferiore della testa del femore.

(3):

- Compressa: a maggiore risoluzione
- Interlinea non evidenziabile

2006 (1) ANTERO-POSTERIORE NORMALE

- Ampia compensazione lombo-sacrale.
- Aumento degli osteofiti.
- Aumento della erosione al centro della testa del femore.
- Si evidenza l'interlinea articolare in corrispondenza della superficie laterale superiore; valutata come una neoformazione di cartilagine articolare.

(2): IN ABDUZIONE

- Ricomparsa dell'interlinea in corrispondenza della superficie superiore laterale.
- Osteofiti ancora evidenziabili.

2007 (1) Marzo: ANTERO-POSTERIORE NORMALE

- Interlinea a livello mediale inferiore
- Interlinea a livello laterale superiore.
- Persistenza dell'erosione al centro ed di osteofiti in entrambe le zone. (2): ABDUZIONE ASSIALE
- La interlinea articolare è visibile nella sua quasi totalità.

2008 (1) Marzo:

- Praticamente è visibile tutta la interlinea articolare

(2) ABDUZIONE ASSIALE

- Gli osteofiti migliorano notevolmente
- La qualità dell'osso è diversa tra il femore destro e sinistro

2009 (1) ANTEROPOSTERIORE

- Quadro radiologico apparentemente tuttora sfavorevole in quanto lo spazio articolare è ridotto sebbene sia evidente una interlinea articolare4.
- Questa immagine del collo del femore evidenzia che la calcificazione sta iniziando a normalizzarsi

(2) Abduzione

- L'interlinea articolare è visibile e lo spazio interarticolare è in miglioramento per il miglioramento dei sintomi; ciò prelude ad una normalizzazione.

CONCLUSIONI

I) Miglioramento come risultato dell' intervento terapeutico: mentre  per tale tipo di patologia non sono stati riportati  casi di guarigione spontanea o dovuti alla suggestione, è verosimile che questo miglioramento sia da ascrivere alla terapia omeopatica, in associazione alle altre metodiche. Rimane tuttora in discussione cosa tra l'omeopatia e le altre procedure sia stato maggiormente decisivo per la guarigione.

II) Sembra logico che la ripresa del paziente possa essere associata alla sua giovane età e alla sua alta possibilità di rigenerazione, sebbene non possano essere esclusi risultati interessanti in persone più anziane.

III) Bisogna continuare a fare nuovi esperimenti in futuro per capire meglio le possibilità dell'omeopatia in questo tipo di malattia.

Bibliografia

1. Organon of Medicine. Samuel Hahnemann.

2. Motori di ricerca: Medline, lookfordiagnosis.com

3. Alonso Ruiz et al. - Manuale di Malattie Reumatiche della Società Spagnola di Reumatologia - Editorial Panamericana, 2001.

Note piè di pagina

1. La Osteonecrosi (anche nota come necrosi asettica o avascolare, da coagulazione) è la morte cellulare di tutti i componenti del tessuto osseo, che si verifica soprattutto negli adulti.

2. In collaborazione con il Fisioterapista, Mariola Álvaro

3. La comparsa di osteofiti è spesso convenzionalmente interpretata come un peggioramento. Mentre da un altro punto di vista potrebbe essere interpretata come una attività rigenerativa anche all’interno di un contesto convenzionale (1072, G.H. Perry et al.)

4. L’aumento dello spazio interarticolare potrebbe essere dovuto ad un processo infiammatorio, occasionalmente distruttivo, ma una normalizzazione è presumibile quando i sintomi del paziente migliorano.

(Nota del traduttore: non sono specificate nel testo le dinamizzazioni e la scala di potenze utilizzata ma presumibilmente in base al resto dell’articolo si tratta di potenze LM)

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