Quanto influisce l'utilizzo di cosmetici durante la terapia omeopatica?

Pubblicato il 02/05/2009

Categorie: Attualità

Autori: Gabriella Rocco

Quanto influisce l'utilizzo di cosmetici durante la terapia omeopatica?

Uno dei problemi più grandi che incontra un medico omeopatico quando riceve per la prima volta un paziente abituato alle cure tradizionali, è quello di conoscere tutte le abitudini di vita del paziente stesso, che, come sostiene Hahnemann, possono essere d'ostacolo alla guarigione.

Tra le abitudini, l'uso dei cosmetici è prassi giornaliera ed incontrollata. E, in seno all'omeopatia, la pelle, la parte dell'individuo esposta e trattata con prodotti cosmetici, è la via di eliminazione delle tossine ed al tempo stesso l'organo attraverso il quale il medico stesso verifica che la cura segua il corretto senso di guarigione (legge di Hering).

Numerosi articoli stanno enfatizzando il problema della tossicità dei componenti dei cosmetici, molti dei quali indispensabili alla conservazione e stabilità del cosmetico stesso, e diventa sempre più difficile, in un mercato eccessivamente ricco di prodotti, più o meno efficaci, più o meno specifici per correggere, eliminare i "difetti" o per inseguire il sogno di uno stereotipo di bellezza, orientarsi verso una "bellezza integrata" che nasce dal far risaltare l'unicità, la salute, l'indirizzarsi positivo del pensiero di ogni essere umano, nel suo modo squisitamente individuale.

Grazie alla larga ed efficace diffusione della pubblicità, la spesa in cosmetici può solo incrementare e non diminuire.

La cosmetica in Europa

- I dati del Colipa, relativi ai cosmetici per il 2006, confermano il primato dei consumi in Germania che con 11.700 milioni di euro coprono il 18,7% dei consumi europei. Segue la Francia con 11.440 milioni di euro, il 16,7% in quota, e il Regno Unito con quasi 10.000 milioni di euro, pari al 15,9%.

- I primi cinque paesi, ricordando che l'Italia è quarta con una quota del 14%, assorbono oltre il 77% del mercato.

- Supera i 9.000 milioni di euro il consumo di cosmetici in Italia nel 2007 con un tasso di crescita di 2,7 punti percentuali. A sostenere la domanda interna sono i diversificati approcci dei consumatori, orientati su tipologie di acquisto sempre più specifiche e selettive.

- L'evoluzione dei consumi di cosmetici ha visto il graduale passaggio dell'igiene personale, ormai consolidata e radicata nella quotidiana abitudine di utilizzo, alla cura e al benessere personale.

- Crescono pressoché tutti i canali di consumo: i trend più dinamici sono registrati dalla farmacia, +8,5%, e dall'erboristeria, +8%. (Fonte Unipro 2007)

Abitualmente consumiamo prodotti che vanno dalla cura dell'igiene a quelli della cura dei capelli, del corpo e del viso e tale consumo aumenta progressivamente, e, nell'arco della vita di una persona, con la naturale perdita di freschezza dovuta all'avanzare dell'età, tale consumo diventa molto più consistente. Si concentrano così, in particolari fasce d'età, un maggior quantitativo di sostanze potenzialmente tossiche assunte ed una spesa sempre più consistente.

Insieme ai prodotti, quindi, acquistiamo, ogni anno, enormi quantitativi di sostanze quantomeno sospette, il cui scopo è quello di rendere più bello, profumato, omogeneo, fresco, ed incontaminato il prodotto stesso (conservanti, coloranti, stabilizzanti, sostanze anti-batteriche ed anti-muffa, emulsionanti).

Paradossalmente è prassi abituale farsi la doccia con saponi schiumanti e profumati, e cospargersi d'oli o creme per assicurare l'idratazione divenuta indispensabile per mitigare l'eccessiva aggressività dell'appena usato sapone profumato e schiumante.

In omeopatia è estremamente importante conoscere le abitudini di vita del paziente ed orientarlo verso una maggior consapevolezza del proprio stile di vita e verso un'assunzione di responsabilità nei confronti di se stesso e del proprio benessere.

Alla luce di quanto detto, è bene dedicare attenzione ad un particolare aspetto della problematica relativa agli ostacoli della guarigione, ovvero a quando la prescrizione è adeguata ma non ottiene il risultato previsto.

La cosmesi è prassi abituale ed irrinunciabile per la maggio parte delle persone nell'attualità e anche nel passato, come recita un antico proverbio giapponese: " è più difficile trovare una donna senza trucco che un politico onesto", con la differenza che nell'antichità i prodotti di bellezza erano ottenuti a partire da ciò che la natura donava spontaneamente, mentre oggi siamo invasi dai prodotti di sintesi.

Il medico, consapevole dei danni provocati da sostanze estranee all'organismo, dovrà imporre, specie nell'attualità, la sospensione dell'utilizzo di tali sostanze, proponendo nutrienti naturali della pelle, che, oltre a sostenere il lavoro del medico stesso, hanno come "effetto collaterale" un'efficacia cosmetica non intenzionale.

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