Cosa c'è nei granuli omeopatici?

Pubblicato il 28/08/2018

Categorie: Metodologia Omeopatica

Autori: Jean Lionel Bagot

Cosa c'è nei granuli omeopatici?

Zucchero, nient'altro che zucchero?

Ebbene sì! Fatti per l'85% di saccarosio e per il 15% di lattosio, i granuli sono preparati secondo una tecnica particolare di confettatura che permette di ottenere una porosità ideale e dimensioni identiche.

Occhio però, non sono confetti! Per diventare rimedio omeopatico, i granuli devono essere impregnati della diluizione omeopatica scelta. L'industria farmaceutica usa tecniche di impregnazione successive che permettono alla soluzione omeopatica di penetrare fino al cuore dei granuli in maniera omogenea. Essi sono poi inseriti in tubi di polipropilene, materiale neutro e inerte, privo di bisfenolo A.

Si possono toccare i granuli con le dita?

Sì, proprio perché il prodotto attivo è contenuto in tutto il granulo e non solo sulla superficie. Ora è possibile toccare i granuli senza snaturare il rimedio. Per motivi d'igiene, comunque, si consiglia di farli cadere nel tappo e metterli direttamente in bocca.

Quanti granuli ci sono in un tubo?

Sapendo che ci vogliono 20 granuli per fare un grammo e che ogni tubo contiene 4 grammi, in totale ci sono 80 granuli, cioè circa 26 dosi da 3 granuli.

E quanti globuli ci sono in una monodose?

I globuli sono dieci volte più piccoli. Nei piccoli tubi delle monodosi ci sono circa 200 globuli.

Quando è preferibile usare una monodose?

Quando si vuole un'azione rapida e profonda del rimedio omeopatico. La forma più piccola dei globuli ha una superficie di contatto molto più ampia con la mucosa della bocca e quindi, in teoria, una migliore azione terapeutica, confermata dalla pratica.

Granuli e globuli sono equivalenti?

Una dose di 200 globuli equivale, come peso, a 20 granuli, ma, come abbiamo visto, non è la stessa cosa dal punto di vista della superficie di contatto. Anche in questo caso è difficile parlare di equivalenza. In pratica, in caso di necessità, è comunque possibile sostituire una monodose con una decina di granuli o, al contrario tre granuli con una quindicina di globuli.

Granuli o gocce?

Per le preparazioni omeopatiche sono usati anche altri supporti: soluzioni alcoliche (gocce), compresse, polvere di lattosio (detta triturazione), fiale orali (con o senza alcol), per quel che riguarda la via orale.

Esistono anche ampolle iniettabili sterili da usare per via sottocutanea, supposte, ovuli ginecologici e creme transdermiche. Anche qui non esiste una corrispondenza esatta fra le diverse forme, anche se si può accettare l'equivalenza: 3 granuli = 15 globuli = 15 gocce = 1 compressa = 1 misurino di triturazione = 1 fiala orale = 1 ampolla iniettabile = 1 supposta = 1 ovulo ginecologico = 1 applicazione esterna di crema.

Il mio consiglio

Qualsiasi sia la forma e la quantità utilizzate, l'importante è che il rimedio omeopatico rimanga a contatto con la mucosa orale per circa una trentina di secondi, lontano dai cibi, per permettere un buon passaggio dell'informazione farmacologica.

 

Tratto dal libro "Manuale pratico di Omeopatia in Oncologia. Come alleviare gli effetti indesiderati di chemioterapia, radioterapia, interventi chirurgici e terapia ormonale" di Jean Lionel Bagot

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