Gestione del simillimum omeopatico di Luc De Schepper (Recensione)

Pubblicato il 07/06/2010

Categorie: Estratti Libri - Recensioni

Autori: Nunzio Chiaramida

Fonte: Il Medico Omeopata - Rivista

Gestione del simillimum omeopatico di Luc De Schepper (Recensione)

Copertina del libro Gestione del Simillimum

Finalmente inizia ad arrivare anche in Italia l'opera di Luc De Schepper, omeopata statunitense di origine belga, autore di testi molto interessanti di omeopatia che, attraverso una rilettura moderna, si rifanno direttamente ad Hahnemann, a partire dal classico Hahnemann revisited, che speriamo di vedere presto tradotto in italiano.

Luc De Schepper, infatti, oltre ad avere studiato la medicina tradizionale cinese ed aver praticato l'agopuntura, è uno degli omeopati che seguono più fedelmente il solco della tradizione Hahnemanniana essendo al tempo stesso uno dei più acuti divulgatori dell'omeopatia in grado di trasmettere attraverso l'esperienza e la clinica, il patrimonio di conoscenze che derivano dalla applicazione delle leggi omeopatiche e dell'Organon. Il primo testo che viene tradotto in italiano è il suo Gestione del simillimum omeopatico che si occupa di alcuni dei problemi che più di frequente deve affrontare l'omeopata, come la gestione di un caso clinico dopo la prima prescrizione.

Rifacendosi direttamente alle differenti edizioni dell'Organon, De Schepper analizza le diverse modalità di condotta del caso clinico a partire dalla 4a edizione dell'Organon alla quale si rifà la prescrizione di tipo Kentiano con il tipico wait and watch, fino alla 6a edizione, con le potenze LM. Il problema della potenza da utilizzare e della modalità di somministrazione viene affrontato in dettaglio al fine di evidenziare le modalità di somministrazione dei rimedi con risposte più rapide e meno inclini a dare aggravamenti, attraverso una analisi senza pregiudizi ma basata sull'esperienza clinica e, soprattutto, sui testi fondamentali dell'Omeopatia.
Un capitolo del libro è, ad esempio, dedicato ai falsi miti sulle potenze LM come la presunta mancanza assoluta di aggravamenti iniziali. Viene infatti esaminato in dettaglio uno degli aspetti che vengono spesso poco considerati nella pratica clinica, come quello della quantità da somministrare del rimedio a parità di potenza e questo attraverso l'analisi del pensiero di Hahnemann nelle differenti edizioni dell'Organon. Sono anche discusse la valutazione della risposta al rimedio stesso, il momento opportuno per la ripetizione del rimedio, l'uso degli intercorrenti acuti e cronici nel corso della terapia e molti altri aspetti interessanti di gestione del caso clinico. Una parte del libro è dedicato alla analisi delle differenti risposte alla prima prescrizione seguendo le dodici reazioni indicate da Kent, ma interpretandole anche alla luce delle due ultime edizioni dell'Organon con tanto di schemi che aiutano ad leggere la reazione stessa.

Una sezione del libro presenta, inoltre, didatticamente, in modo molto schematico, una serie di domande e risposte sulla gestione del caso clinico che permettono importanti spunti di riflessione e di chiarimento. Ad esempio il criterio prescrittivo eziologico Never Well Since vale a dire Non è più stato bene da allora, è esaminato in dettaglio con esempi clinici molto chiari.

Sono inoltre presenti domande molto varie come la necessità o meno di somministrare sempre Nux vomica prima di iniziare la terapia omeopatica in pazienti che sono in trattamento con molte medicine allopatiche, la utilità o meno delle valutazioni costituzionali, come affrontare le patologie neoplastiche, quando prescrivere un piccolo rimedio e quando prescrivere su sintomi fisici periferici e molte altre domande ed altrettante risposte con citazioni direttamente da Hahnemann, da Kent e da altri omeopati classici.

Un'altra sezione del libro è dedicata ad esempi di gestione di casi clinici, sia umani che veterinari, riportati dai suoi allievi o da colleghi, in cui la valutazione delle diverse visite e prescrizioni da parte dell'Autore è riportata parallelamente in maniera tale da evidenziare gli errori e i problemi più frequenti nella gestione di un caso clinico. Ad esempio viene messa in luce come una interpretazione superficiale della cosiddetta legge di Hering può talvolta portare fuori strada l'omeopata, così come la distinzione spesso non semplice tra una acutizzazione miasmatica ed una malattia intercorrente acuta e la necessità o meno di intervenire cambiando o meno il rimedio da somministrare.

La parte finale del libro tratta dell'analisi dei casi parigini di Hahnemann raccolti dal 1835 al 1843, inviati all'Autore da Robert Bosch dell'Istituto di Storia della Medicina di Stoccarda, attraverso i quali si possono apprezzare le caratteristiche delle prescrizioni di Hahnemann negli ultimi anni della sua vita. L'Autore risponde attraverso l'analisi dei casi parigini di Hahnemann ai quesiti che spesso si sono posti molti omeopati sugli ultimi anni di attività clinica del maestro, come ad esempio sulla frequenza del suo utilizzo di Sulphur, sulle potenze utilizzate e sulla gestione dei casi clinici, ponendo l'accento su alcune finezze prescrittive poco conosciute come ad esempio il suo uso delle scale discendenti dello stesso rimedio.

Si tratta di un testo molto interessante, che permette di migliorare le proprie tecniche prescrittive e di gestione dei casi clinici attraverso una analisi libera da pregiudizi delle ultime tre edizioni dell'Organon. L'Omeopatia potrà avere sempre maggiori successi se gli omeopati non smetteranno di studiare e di confrontarsi tra di loro anche prendendo spunto da libri come questo. Aumentare la percentuale di pazienti che possono ottenere attraverso il miglioramento della tecnica prescrittiva la restaurazione rapida, dolce e duratura della salute è un obiettivo da tenere sempre presente.

Come affermava Hahnemann, esattamente duecento anni fa, nella prefazione alla prima edizione dell'Organon riportata nel libro: essere veramente liberi da pregiudizi e lavorare con instancabile entusiasmo abilitano alla più sacra di tutte le occupazioni umane: la pratica del vero sistema di medicina.

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