Un rimedio omeopatico per l'allergia: Sabadilla

Pubblicato il 14/12/2018

Categorie: Casi Clinici

Autori: Maria Cristina Andreotti

Fonte: Il Medico Omeopata - Rivista

Un rimedio omeopatico per l'allergia: Sabadilla

Voglio premettere come non sia mia intenzione affermare che situazioni affettive difficili o mortificanti, ambienti famigliari difficili, siano causa scatenante di patologie allergiche, bensì la mia intenzione è raccontare un possibile quadro del rimedio Sabadilla, di cui ho avuto esperienza, e che mi ha molto colpito per la similitudine delle situazioni affettive vissute dai miei due piccoli pazienti.

Il rimedio Sabadilla è ben noto come rimedio efficace per le allergie respiratorie e penso possa essere interessante darne una ulteriore immagine tra tutte quelle che emergono dall'esperienza di altri omeopati.

MATERIALI E METODI

La Medicina Omeopatica è una Medicina ricchissima di potenzialità: permette di agire sia in termini sintomatici, rimanendo dentro i parametri della legge del simile, grazie ad un notevole numero di rimedi conosciuti come efficaci per il trattamento delle allergie, sia permette un'azione terapeutica profonda e duratura. Per utilizzo sintomatico dei rimedi intendo la loro prescrizione durante la fase acuta di esposizione agli allergeni, ottenendo attenuazione o scomparsa dei sintomi allergici, qualora alla sospensione della terapia si ripresenti il quadro sintomatologico, senza che si abbia un suo aggravamento; tutto questo porta alla necessità di reiterare l'utilizzo del rimedio ad ogni esposizione agli allergeni stessi. Molto spesso tuttavia accade che, rispondendo alla richiesta di un nostro intervento per un problema allergico, si crei l'occasione per una diagnosi di rimedio più profonda, che ci permetta di spostarci da un piano superficiale e sintomatico alla diagnosi di un rimedio costituzionale/cronico. Per rimedio costituzionale/cronico intendo il rimedio che risolve il quadro sintomatologico attuale (allergia) e le patologie croniche e/o ricorrenti, portando il paziente ad un migliore livello di salute ed equilibrio energetico e che mostri un'azione efficace in occasionali situazioni patologiche acute.

CASI CLINICI

Vi racconto di due piccoli pazienti in trattamento con Sabadilla, per i quali la diagnosi del rimedio è stata possibile grazie alla diagnosi in negativo, data l'assenza di determinate coordinate emozionali: l'assenza o l'estrema concisione del loro relato verbale, che io ho definito "ermetismo verbale", e il mio intuire "emozioni tacite" (1), definite da me "ermetismo emozionale". Per entrambi imbarazzo, umiliazione e tristezza/ dolore sono non espressi e non emergenti nel campo terapeutico. (1) Partendo dal presupposto che il tono emotivo colora ogni interazione comportamentale (1) e che il terapeuta possa/debba avere una consapevolezza di questo, (comprendere le emozioni dei pazienti, comprendere le proprie emozioni, connettere il sistema emotivo della terapia alla rete emotiva complessiva (1)), l'utilizzo di queste consapevolezze può essere di grande aiuto nel processo diagnostico in Medicina Omeopatica, soprattutto in quei casi in cui i nostri pazienti siano ermetici emotivamente e tali anche nella relazione verbale. Il rimedio si è dimostrato molto efficace risolvendo la loro allergia respiratoria e le patologie o disfunzioni croniche, oltre a rivelarsi molto efficace per intercorrenti fasi acute stagionali.

CASO N. 1

Il primo caso è di Alice, che vedo più di 4 anni fa in studio per la prima volta all'età di quasi 5 anni. Alice è stata concepita durante la convivenza dei genitori, ma alla notizia della gravidanza, non imprevista, ma nemmeno cercata, il padre si allontana dalla famiglia.

Pertanto Alice cresce con la madre, rientrata nella famiglia di origine.

Alice in studio è una bambina molto silenziosa e fatica a rispondere alle mie domande sull'asilo o sui suoi giochi. In tutti questi anni, Alice non prenderà mai piena confidenza con me: ha sempre permesso che la visitassi, senza essere spaventata e senza proferir mai parola; quando scherzo con lei a volte ride, però in modo molto contenuto; nonostante la regolare assiduità dei controlli, durante i nostri colloqui dopo tanti anni è davvero molto difficile che spontaneamente dica qualcosa e le sue risposte alle mie domande sono sempre telegrafiche. Nella nostra relazione la sua ritrosia e timidezza rimangono estreme. Già alla prima anamnesi questa sua caratteristica è riferita dalla madre, che mi racconta delle sue difficoltà di inserimento alla scuola materna, come del fatto che mai esprima i suoi sentimenti ed emozioni, pertanto viene a conoscenza di ciò che accade o fa col padre solo tramite i nonni paterni e mai direttamente dalla bambina.

Il motivo della consultazione è il seguente:

Alice ha il naso perennemente chiuso, giorno e notte, estate e inverno, starnutisce spesso, e soffre di mal di gola. Con la brutta stagione il naso si chiude ancora di più se possibile, poi le viene il mal di gola e febbre e otite; anche se Alice soffia il naso, poche volte, quasi mai, viene giù catarro, ma se accade sembra uno scaricatore di porto. L'ultima volta che sono andata dall'otorino, le ha dato degli aerosol che l'hanno cementata, è stata malissimo ed è stata 10 giorni senza mangiare! Faceva fatica a bere per il mal di gola, se ne lamentava e aveva male alle orecchie.

Ancora le parole della madre:

"Ho passato la gravidanza da sola, ho partorito da sola, il padre l'ha vista la prima volta quando aveva già un anno. Successivamente la frequentazione è stata molto saltuaria ed irregolare. Crescendo Alice telefonava al padre chiedendogli quando sarebbe venuta a prenderla, chiedeva solamente: "Vieni?" lui rispondeva di no e lei senza dire altro mi passava il telefono. Alice stava tutte le domeniche dai nonni paterni, poi il padre meno di due anni fa ha deciso di fare il padre ed ha cominciato a volerla nei fine settimana, ma così Alice non ha più visto i nonni cui è molto affezionata ed era diventata nervosa, anche all'asilo, era diventata stitica, non sapevamo come fare, aveva anche le feci dure ed una volta siamo arrivati al PS perché si erano scatenati dei dolori che si buttava per terra dal male! Ora nei fine settimana Alice dorme dal padre e lei non vorrebbe dormirci, ma il padre invece dice che anche se piange non la porta a casa, dice che deve abituarsi".

Prescrivo BARYTA CARBONICA 30 CH 3 granuli al giorno per 3 settimane poi al bisogno.

FOLLOW UP

Il primo controllo avviene in primavera. La madre esordisce:

"L'inverno è andato meglio, si è ammalata meno, ma il naso è sempre tanto chiuso, russa e a volte starnutisce anche la notte. Siamo stati in gita in un parco pieno di piante e lei ha iniziato a starnutire e soffiare il naso in continuazione, aveva gli occhi rossi, un disastro! le è accaduto di nuovo andando in un parco sulle colline; anche all'asilo, se stanno fuori a giocare, starnutisce in continuazione. Si gratta molto tra le cosce e si arrossa un po' ai genitali". Poiché all'inizio della sintomatologia della rinite allergica avevo consigliato telefonicamente alla madre di somministrare Baryta carbonica 30 CH, il rimedio da me prescritto, 1 granulo 4/5 volte al giorno e qualche goccia di Ribes nigrum in M.G., non avendo questa terapia sortito alcun effetto, decido per un sintomatico che rispettasse la sintomatologia: ALLIUM CEPA 30 CH un granulo 3 vv al giorno.

Controllo dopo 3 mesi.

"L'allergia è andata bene, ha solo qualche rarissima scarica di starnuti e soffia ogni tanto il naso, a volte anche la notte, però ha fatto la sua vita normale, ma la notte continua a grattarsi dietro le ginocchia e all'interno coscia, suda molto la notte ed ha avuto spesso del sangue dal naso, da fare anche 6 fazzoletti. Spesso raschia la gola e se le chiedo cosa senta risponde che ha prurito, il naso è sempre chiuso, come lo è di carattere. E' sempre molto chiusa, quando siamo a casa non le cavo una parola dalla bocca, giochiamo, ma quello che fa all'asilo o dal padre non ne parla! Molto raramente viene spontaneamente e mi racconta degli amici. Anche il fatto che il padre si sia separato dall'ultima fidanzata, che lei vedeva regolarmente nei fine settimana, me l'ha detto dopo 4 mesi, le era molto calato l'appetito, anche se non era ammalata. Quando però l'appetito riprende mangia in modo vorace e controlla quello che noi abbiamo nel piatto, chiedendo di lasciare qualcosa per lei! Eppure il cibo a casa nostra non manca, ma il suo è un atteggiamento forte, come se le dovesse mancare sempre il cibo, come se dovesse fare le scorte!".

A questo punto rivedo la mia diagnosi e consapevole della discreta efficacia di Allium cepa sulla sua allergia, riguardo la mia repertorizzazione, considerando che il rimedio possa essere una Liliacea e, dando molto rilievo alle caratteristiche emotive e comportamentali di Alice, prescrivo SABADILLA 30 CH 3 granuli die per 3 settimane poi al bisogno.

Repertorizzo con il Mac Repertory utilizzando il Complete 4.5

Controllo dopo 4 mesi

La madre riporta: "Non ha avuto grosse cose, non si è mai ammalata. Dall'inizio della terapia con Sabadilla non le è più sanguinato il naso, tranne la scorsa settimana a scuola, che poi lei non me l'ha detto, me l'ha detto la sua maestra. Dopo che abbiamo sospesa Sabadilla ha avuto un piccolo raffreddore, per uno sbalzo di temperatura, col rimedio stava benissimo, anche se la notte respira ancora a bocca aperta, però non si sveglia più per soffiarsi il naso e dorme tutta la notte. Ha ripreso a mangiare normalmente. Prima della Sabadilla il suo respiro, soprattutto quello notturno, era molto più rumoroso. Ha iniziato la prima elementare e l'ha presa bene, ha detto che le piace e ha cominciato a fare amicizie. Ha messo gli occhiali per l'astigmatismo, ha ripreso danza".

Da allora le primavere per Alice non sono più state un problema assumendo Sabadilla, occasionalmente ed al bisogno, mentre permane a periodi, soprattutto quando ci sono problemi col padre, un lieve eczema alle gambe accompagnato da prurito; il respiro notturno è perfetto e non è più rumoroso. Anche le rarissime influenze od affezioni stagionali si risolvono regolarmente col rimedio, senza l'uso di altre terapie, e sono caratterizzate dalla notevole eliminazione di muco chiaro, e non infetto, dopo l'assunzione dello stesso. Anche la funzione intestinale è migliorata, evacuando a giorni alterni e senza alcun disturbo.

Per quanto riguarda la sua timidezza e ritrosia nelle relazioni la madre riferisce:

"Finita la scuola doveva iniziare il Centro estivo, ma non era partita molto volentieri, perché non andava la sua amica, però una volta che ha iniziato, l'ha frequentato volentieri divertendosi e questo per lei è davvero un evento! Devo dirle una cosa importante: il padre ha una nuova compagna che è incinta e fra 2 mesi nascerà una sorellina".

Provo a chiedere ad Alice cosa provi al riguardo, ma come sempre mi guarda sorridendo lievemente e dice che è contenta, ma non aggiunge altro. Come sempre la vedo e sento timida, imbarazzata, ritrosa, incapace di poter esprimere le sue emozioni e sentimenti.

Prescrivo SABADILLA 4 LM 5 gocce die per due mesi perché, anche se fisicamente Alice sta decisamente bene, so che la nascita della sorella sarà un momento molto difficile per lei, così come per la madre.

Al controllo successivo, dopo 3 mesi la madre racconta:  "E' nata la sorellina e Alice è molto nervosa, si arrabbia con nulla. Da quando è tornata dalle vacanze fatte in agosto col padre, ha cominciato a soffrire di mal di pancia: dice che si sente piena, che ha mangiato troppo. Dopo mangiato dice di avere la cacca col mal di pancia, va in bagno ma non sempre fa la cacca. In estate non ha avuto una sola epistassi!, ma c'è questo problema della cacca". Prescrivo SABADILLA Q4 5 gocce al dì per un mese poi al bisogno.

Controllo dopo 4 mesi.

"Il naso va veramente bene! Anche i mal di pancia erano spariti, ma l'altro giorno a casa del papà l'ha avuto di nuovo, ma non sono riuscita a sapere cosa fosse accaduto, non mi racconta mai niente. La notte respira bene, non russa".

Nessuna prescrizione.

A tutt'oggi Alice sta bene, il russare notturno è solo un ricordo, la pelle nei periodi di maggior stress emotivo, e non solo in primavera, si irrita leggermente e le causa prurito, ma la sua situazione famigliare è molto difficile: il padre continua a mortificarla chiamandola e vedendola solo quando ne ha voglia e molto spesso quando è a casa del padre, nei fine settimana concordati, rimane con la compagna del padre e la sorellina, perché il padre ha altro da fare. Dalla fine dello scorso anno, comunque, Alice esprime per la prima volta la sua frustrazione e dolore rifiutandosi di fare i compiti di scuola e si arrabbia moltissimo con la nonna che la segue il pomeriggio "fa scenate", mentre la madre è al lavoro; questa è la prima volta che si permette un atto di ribellione e che mostra la sua rabbia. Sono ben consapevole di come questa rabbia non sia ancora diretta verso la persona che la mortifica e fa soffrire da sempre, tuttavia l'emergere della stessa è per me un dato positivo, visto che finora Alice non aveva mai espresso le sue emozioni, che rimanevano come "incistate" nel suo animo (4).

Sono altrettanto consapevole del fatto che l'ambiente affettivo in cui vive Alice non si stia modificando, come permanga la mancanza di nutrimento affettivo da parte del padre, purtroppo accompagnata da frequenti mortificazioni, e di come tutto ciò sia un problema fondamentale. L'impressione è che il rimedio, oltre che aiutarla a risolvere i suoi problemi fisici, abbia permesso ad Alice di trovare l'energia psichica per cominciare a sgretolare il suo blocco emotivo.

 

CASO N. 2

L'altro caso di Sabadilla riguarda Francesco che viene in visita nella primavera di qualche anno fa all'età di 8 anni, accompagnato dalla madre. La mamma esordisce immediatamente con un eloquio tachilalico e fortemente ansioso, quasi isterico, completamente incentrato sui propri disturbi e convinzioni, che quasi non lascia spazio per le mie domande. I miei appunti sono pertanto molto sintetici, date queste premesse. La madre racconta: "Veniamo per l'allergia, io l'ho sempre curato con l'omeopatia, che ho scoperto molti anni fa. Da allora io e poi mio marito e Francesco, da quando è nato, ci curiamo con i rimedi".

Chiedo a Francesco qualcosa della sua allergia. Nel frattempo il bambino è stato seduto sulla poltroncina avendo uno sguardo trasognato, quasi assente. Tuttavia risponde subito alla mia domanda: "Mi viene da grattarmi gli occhi e diventano gonfi".

Di nuovo la madre: "Ha iniziato 2 anni fa, con raffreddore, tosse e fastidio agli occhi. Diventano rossi, si vedono tutte le venuzze e si irrita sotto il naso dal muco chiaro che scende. Quando esce peggiora tanto! Ha iniziato l'asilo a 3 anni ed il primo anno era sempre ammalato, otiti ricorrenti. Allora abbiamo cominciato a portarlo al mare in inverno riviera per 15 giorni ed è stato meglio. Però lui all'asilo non si trovava bene, né con i bambini, né con le maestre, per cui abbiamo anticipato l'inizio della scuola a 5 anni ed è stato proprio bene! E' un ragazzino tranquillo, pensa molto alle sue cose. Dalla prima elementare abbiamo iniziato a dargli yogurt con fermenti tutte le mattine, che così va in bagno. Non andava in bagno e se sospendiamo lo yogurt, non ci va, va in crisi".

Francesco a questo punto comincia ad agitarsi sulla sedia e, comprendendo come questo argomento lo metta in crisi, gli chiedo cosa senta, cosa gli accada riguardo questo suo problema: "Non lo so, (e lo dice rattrappendosi tutto su se stesso) ho paura, ma non sto bene."

Riprende la madre: "Quando ha lo stimolo comincia a parlare e saltella come una capretta, lui che è sempre molto tranquillo, perché sente lo stimolo".

Gli chiedo delle abitudini alimentari e delle sue preferenze. Mi è molto difficile mantenere un contatto verbale con Francesco, per la sua notevole timidezza e per l'invadenza della madre, che non lascia spazio a nulla altro, occupandolo completamente con la sua logorrea concitata.

"Non mi piacciono certi formaggi, solo il grana mi piace, ma il latte mi piace molto!".

La madre rincalza: "Lo beve tanto, a volte alle 5 del pomeriggio si fa fare anche il caffè e latte, però quello parzialmente scremato, quello che prendiamo in montagna dal contadino non gli piace".

"E' che sa troppo di mucca!".

"In realtà mangia pochissimi cibi, seleziona".

Poiché sto pensando a Sabadilla, chiedo se abbia problemi con o particolare desiderio di aglio e cipolla.

"La cipolla? Non se ne parla nemmeno, e neanche l'aglio! Solo l'odore lo infastidisce!".

Chiedo della scuola

"Sono uno storico appassionato, ma non sono bravo in matematica. Storia e matematica non c'entrano tra loro!"

Repertorizzo utilizzando Mac Repertory repertorio Complete 4.5.

Prescrivo Sabadilla 30 CH 3 granuli diluiti in acqua e Ribes nigrum in M.G. al bisogno.

FOLLOW UP

Controllo dopo 3 mesi in piena primavera. Come ti sei trovato con questa terapia?

"Bene, molto meglio e dopo ho smesso di grattarmi gli occhi e ormai quasi più!".

La madre: "E' molto migliorato come umore, ha più vitalità, ed anche per andare in bagno va molto meglio, non resiste più come prima allo stimolo, la maggioranza delle volte va in bagno, chiudendosi dentro, e dice di non disturbare, ma va sereno, senza storie! Ci sono state 2 o 3 occasioni di occhi rossi, ma era andato a giocare proprio nel campo dopo che avevano appena tagliato l'erba!".

Francesco alla mia domanda su cosa ne pensi di questo cambiamento risponde orgoglioso: "Poi adesso vado in bagno tutti i giorni, prima facevo la cacca dritto con la schiena, poi il papà mi ha spiegato che è meglio se mi piego un po' in avanti e così va meglio".

La madre aggiunge: "Sa che Francesco era in lista per la tonsillectomia, ma da quando facciamo la cura è stato bene, non si è più ammalato, le tonsille sono molto migliorate e l'otorino ha detto di aspettare, di vedere come andrà nel prossimo inverno".

Chiedo a Francesco come si senta. "Da quando faccio la cura non ho più i dolori". (Scopro solo ora al controllo dei suoi dolori reumatici, articolari e muscolari, soprattutto agli arti inferiori).

Prescrivo SABADILLA Q2 5 gocce die per un mese.

Attualmente Francesco sta bene, non ha più problemi di allergia ed ha tuttora le sue tonsille, che non sono più ipertrofiche, ma di normale volume. Le poche cose che vi ho riportato dei colloqui, sono quelle che ho saputo dalla madre su Francesco, in quanto le 4 visite dedicate a lui annualmente erano in realtà pervase dal parlare affannato, ansioso, velocissimo della stessa, una sorta di soliloquio sconnesso e quasi inarrestabile, e tutto centrato su se stessa.

Un dato anamnestico molto importante è la grave depressione post-partum sofferta dalla madre, trattata anche con un lungo ricovero, e a causa della quale Francesco è stato accudito e cresciuto dal padre per tutto il suo primo anno di vita.

La relazione della madre con Francesco è tutta improntata dal volere questo figlio come un bambino eccezionale, fuori dal comune, come per lei è scelta fuori dalle convenzioni il curarlo sempre e solo con rimedi omeopatici da lei scelti, senza averlo mai fatto seguire da un medico. Non è stato per nulla semplice ottenere da lei un'alleanza terapeutica dove comunque io potessi decidere non solo quale rimedio, ma anche come e quando somministrare il rimedio.

CONCLUSIONI

Poiché la Medicina Omeopatica si occupa  dell'individuo nella sua interezza, ha permesso ai due piccoli pazienti di risolvere la loro patologia allergica ed altri problemi di salute cronici o ricorrenti. Data la difficoltà importante nell'espressione delle emozioni dei due bambini, la lettura del rimedio utilizzato secondo il metodo della Complessità (3) ha suggerito la sua diagnosi, sottolineando questo aspetto come uno dei temi fondanti di Sabadilla e delle Liliaceae.

 

BIBLIOGRAFIA

1. Bertrando, P: Il terapeuta e le emozioni; un modello sistemico-dialogico (Pag. 30; 34; 92) - Raffaello Cortina Editore, 2014
2. Mangialavori, M; Merialdo, M;Tomassini, R: Seminari e casi clinici sulle Liliaceae
3. Mangialavori, M: Praxis (Vol. I) - Matrix Editrice, 2004

Prodotti Consigliati

Lo trovi anche in: Materia Medica Omeopatica

Pagine: 950, Tipologia: Libro cartaceo, Editore: Salus Infirmorum
Prezzo 52,50 € invece di 75,00 € Sconto 30%
Disponibilità Immediata. Pronto per la spedizione

 
Clinica e Materia Medica

Lo trovi anche in: Clinica Omeopatica Materia Medica Omeopatica

Pagine: 456, Tipologia: Libro cartaceo, Editore: Salus Infirmorum
Prezzo 42,66 € invece di 44,90 € Sconto 5%
Disponibilità Immediata. Pronto per la spedizione

 

Altri articoli dello stesso autore

Cistite emorragica guarita dopo la terapia omeopatica

Lo trovi in: Casi Clinici

Autori: Maria Cristina Andreotti

Nel mese di giugno mi contatta telefonicamente un collega specialista, col quale collaboro, per una sua paziente, chiedendomi un consulto urgente, in quanto non sa più come poterla aiutare. Non avendo altra possibilità vedo F…

Disclaimer

Le informazioni contenute in questo articolo sono puramente divulgative. Tutte le eventuali terapie, trattamenti o interventi energetici di qualsiasi natura che qui dovessero essere citati devono essere sottoposti al diretto giudizio di un medico. Niente di ciò che viene descritto in questo articolo deve essere utilizzato dal lettore o da chiunque altro a scopo diagnostico o terapeutico per qualsiasi malattia o condizione fisica. L'Autore e l'Editore non si assumono la responsabilità per eventuali effetti negativi causati dall'uso o dal cattivo uso delle informazioni qui contenute. Nel caso questo articolo fosse, a nostra insaputa, protetto da copyright, su segnalazione, provvederemo subito a rimuoverlo. Questo sito non è da considerarsi una testata giornalistica in quanto non viene aggiornato con una frequenza costante e prestabilita. Gli articoli prodotti da noi sono coperti da copyright e non possono essere copiati senza nostra autorizzazione