Materia Medica Omeopatica e casi clinici di Aranea diadema

Pubblicato il 07/06/2019

Categorie: Casi Clinici

Autori: Massimo Mangialavori, Hans Zwemke

Traduzione a cura di: Pietro Gulia

Fonte: Il Medico Omeopata - Rivista

Materia Medica Omeopatica e casi clinici di Aranea diadema

Per Aranea è molto importante definire la propria identità. In generale i soggetti Aranea sembrano essere meno isterici degli altri ragni. L'impressione di non essere stati compresi e apprezzati per cosa e chi essi siano è più marcata in questo rimedio che negli altri ragni.

La sensazione di distanza tra loro e gli altri è molto forte. Possono sviluppare l'idea di un tipo di nemico, un nemico di vecchia data e lontano; lontano nel senso del tempo e dello spazio, che ha provocato una sofferenza indimenticabile. Eppure, in contrasto con gli altri ragni, l'idea di menomarsi con una malattia per punire gli altri e far soffrire pure loro, non è tanto un problema.

La mancanza di un riconoscimento nella loro storia passata ha prodotto in loro un deficit di identità, veramente essi non sanno chi sono. Sfortunatamente vanno alla ricerca di appoggio proprio all'interno della loro famiglia che si è dimostrata incapace di aiutarli e, ciò che è peggio, hanno la tendenza a riprodurre questa mancanza di comprensione ed aiuto anche nei rapporti con gli altri, innamorandosi di persone che mostrano un comportamento molto simile a quello dei genitori. Cercano di far riconoscere la loro identità facendo l'opposto di ciò che fu richiesto, imposto dalla famiglia, nel disperato sforzo di essere notati. Si trovano in una posizione nella quale essi lottano per l'identità di fronte ad una famiglia e una società che non li hanno mai riconosciuti neppure come individui.

E' interessante osservare da questo punto di vista la sintomatologia che viene fuori da una tale situazione: la patologia degli arti superiori che compare in maniera tale che essi sono consapevoli di non esser capaci di usare le proprie mani per produrre qualcosa. La sintomatologia generale può anche colpire la capacità di scrivere. Cosi potrebbe addirittura diventare difficile scrivere il proprio nome. La periodicità, che è ben nota in tutti i ragni, pare essere particolarmente pronunciata in Aranea. E' interessante notare la tendenza a sviluppare patologie spleniche con quegli stessi sintomi brividi scuotenti, freddolosità, periodicità, debolezza che si riscontrano nelle febbri malariche. La sensazione di freddo è anche più marcata che in Tarentula e negli altri ragni.

 

CASI CLINICI

CASO N° 1 - Di Massimo Mangialavori

Piero, 6 anni, mi viene portato in visita da entrambi i genitori, accaniti sostenitori delle terapie naturiste e della alimentazione vegetariana. Il bimbo è molto magro, con uno sguardo vivace ed attento. Si percepisce subito la sua estrema difficoltà nel restare seduto, ma lo sguardo ammonitore del padre sembra essere molto efficace nel tenerlo a bada. Entrambe i genitori sono fisioterapisti. Piero è figlio unico.

Esordisce il padre:

Il bambino soffre di disturbi reumatici da circa due anni. Iniziò dopo una serie di tonsilliti che faceva ripetutamente in inverno dai 3 anni in su. I primi disturbi si manifestarono con dolori agli arti inferiori accompagnati da febbre molto alta, in seguito gli esami di laboratorio confermarono la diagnosi che sospettavamo ma fino ad ora ci siamo sempre rifiutati di fare la terapia antibiotica di protocollo. Vedo tante persone con questi disturbi e non ho la minima fiducia nella terapia farmacologica, specie nei bambini.

Domando se prima di questi episodi si siano manifestati altri problemi:

Il bambino ha avuto solo una fortissima febbre dopo la prima vaccinazione per cui, con un medico amico nostro, siamo riusciti a vaccinarlo in casa. Da allora Piero non ha più avuto disturbi fino alle prime tonsilliti. Fino ad ora non ha fatto neanche una malattia infettiva.

Chiedo come si manifestino i disturbi reumatici. Interviene la madre:

Inizia lamentandosi di un grande freddo ... è stato sempre molto freddoloso sin da bambino, poi dice che gli fanno male tutti i nodi, cosi lui chiama le articolazioni. Si mette a letto e vuole restare ben coperto ma si agita nel letto di continuo e prende freddo. E' sempre una lotta farlo stare fermo, soprattutto quando ha la febbre, perché diventa ancora più vivace e sembra che abbia addosso l'argento vivo. Poi si gonfiano un po' le articolazioni, ma non diventano mai calde, anche se ha la febbre a 40°. Chiede sempre tantissimo da bere ed è molto goloso di latte, ma non glielo diamo mai perché sappiamo che è molto dannoso in queste patologie.

Chiedo spiegazioni:

Per Piero il latte è una specie di premio. Lui ne va matto ed è talmente insistente che glielo diamo per premiarlo ... a casa nostra non lo beve nessuno.

Interviene Piero:

Io non sono nessuno e voi siete due contro uno, se fossi grande lo berrei e come il latte. In televisione lo fanno vedere che ci sono tanti bambini che lo bevono, ed anche a scuola. Ci siete solo voi che non me lo fate bere, le mamme dei miei amici glielo danno anche tutti i giorni.

Interviene il padre:

Forse a volte siamo un po' rigidi con l'alimentazione, ma abbiamo ceduto sul latte perché sembra che gli faccia proprio bene. Va meglio di corpo ed abbiamo notato che quando lo beve dorme più tranquillo la notte.

Chiedo spiegazioni:

Piero è un bambino molto vivace e molto attivo. Siamo cosi tutti a casa. Lui non sta mai fermo neanche la notte. Si agita continuamente nel letto e si scopre e poi si sveglia perché ha freddo.

Domando a Piero quali sono i suoi giochi preferiti:

Da grande voglio fare l'alpinista come il nonno. Ho io la sua picozza che mi ha regalato quando ho compiuto 5 anni. Voglio diventare un alpino e scalare le montagne.

Chiedo chiarimenti ai genitori:

Piero è attaccatissimo al nonno che ha fatto l'alpino e gli racconta sempre le sue avventure. La sua mania è quella di giocare con le corde, da quando è piccolino. Sa fare già tanti nodi che gli ha insegnato il nonno e lo lasciamo fare perché gioca con mio padre ... quando è da solo dobbiamo stare attenti perché una volta è salito su un albero e non è più riuscito a scendere. Successe di pomeriggio mentre stavamo dormendo e per non venirci a chiamare restò sull'albero quasi 2 ore.

Domando quanto tempo fa accadde l'episodio: La scorsa estate in montagna.

Interviene Piero:

Io sull'albero ci sono rimasto perché mi piaceva e poi non avevo paura di scendere.

Invito Piero a sedersi per terra ed a divertirsi con alcuni giocattoli. Il bambino sembra entusiasta di potere scendere dalla sedia e sceglie subito un gioco di costruzioni. Mi informo circa la vivacità del bambino:

E' un bimbo vivacissimo, ma è soprattutto molto attivo. Non è vivace e fastidioso, ma è sempre con qualcosa in mano a trafficare. O un giocattolo o una matita o qualcosa da smontare e rimontare.

Le costruzioni sono i suoi giochi preferiti insieme alle macchine da lavoro, non gli piacciono le macchine ... vuole le ruspe, i camion, le gru e gli piace smontarle e rimetterle insieme combinando i pezzi. Il nonno fa il meccanico e gli insegna a smontare i giocattoli e fanno la gare a chi riesce in meno tempo.

Domando come si comporta Piero con la febbre:

Chiede sempre da bere ed è arzillo più che mai. Lo lasciamo a letto con i suoi giochi ed i disegni e lui è capace di restare sveglio la notte per diverse ore a giocare da solo.

Domando a Piero se gli piace dormire:

Non tanto perché mi piace giocare. Io mi alzo al mattino presto con mio nonno, facciamo colazione insieme e lui mi da un po' di latte.

Domando ancora se si ricorda i sogni:

Mi sogno che sono grande come il gigante delle golia e che smonto le montagne per gli alpini. Chiedo ai genitori se abbiano mai sentito di questo sogno:

Noi ce li raccontiamo sempre i sogni al mattino e Piero ci dice spesso di essere come un gigante che fa le strade ferrate per gli alpini che cosi vanno sulle montagne senza scivolare sul ghiaccio.

Chiedo chiarimenti in merito alla freddolosità del bambino:

Ha sempre avuto le manine fredde sin da piccino. Dobbiamo vestirlo tanto e si lamenta ancora del freddo. Quando andiamo in montagna, però, dobbiamo fare attenzione perché è capace di morire di freddo senza dire una parola per paura che non ci torniamo più.

Domando come vada a scuola:

E' un bimbo molto riservato. Fa amicizia difficilmente e preferisce di più giocare con i bambini più grandi ed all'aperto. Nonostante sia freddoloso non riusciamo a tenerlo in casa a giocare neanche di inverno, vuole sempre andare in giardino.

All'esame obiettivo, a parte la notevole magrezza, riscontro solo un evidente ingrossamento dei linfonodi sottomandibolari ed una ipertrofia delle tonsille, ma senza segni di infiammazione. In base all'analisi repertoriale ed alla peculiarità dei sintomi di Piero, che mi facevano pensare ad una sintomatologia più vicina ad ARANEA che a RHUS TOX, decido per ARANEA DIADEMA 30 CH.

A distanza di qualche giorno il desiderio di latte si fa sempre più insistente e riesco a convincere i genitori ad assecondare il piccolo per lasciarmi il modo di osservare al meglio i suoi sintomi.

Dopo quattro settimane ricompare una tonsillite con febbre alta e le classiche modalità di Piero: insonnia, freddolosità. molta sete gonfiore e dolore alle articolazioni. Vado a casa a visitare il bambino ed infatti lo trovo vispo ed arzillo che sta giocando con le sue costruzioni. Ha passato quasi tutta la notte sveglio a giocare mentre i genitori dormivano a tratti per andarlo a controllare. Prescrivo nuovamente ARANEA 30 CH diluito in acqua e consiglio ai genitori di essere pazienti, notando con estrema gioia di avere a che fare con persone poco ansiose e fiduciose nella terapia. A distanza di due giorni l'episodio è risolto, quando di solito Piero guarisce almeno in due settimane.

II Visita

Rivedo il bimbo dopo tre mesi. Mi riporta la madre:

Piero è molto cambiato. E' diventato più posato e tranquillo e mi dicono a scuola che è molto più socievole con gli altri compagni. Mi ha anche chiesto di invitare un suo amichetto a casa per fare insieme le costruzioni, ha scoperto di avere un compagno di classe maniaco anche lui delle funi e che ha il padre che fa alpinismo sportivo. Beve in continuazione del latte e ci riesce difficile trattenerlo ... E' molto più tranquillo durante il sonno e gli si sono sgonfiate le tonsille ed i linfonodi e poi è aumentato di peso.

Domando a Piero come si sente:

Sono contento che mi hai guarito dottore, cosi di inverno posso andare in montagna senza prendere il raffreddore. Ma guarda che io non voglio diventare grasso perché poi faccio fatica ad arrampicarmi.

Domando a Piero se ha fatto qualche altro sogno. Interviene la madre:

Non le abbiamo detto la volta scorsa che Piero ha un sogno ricorrente, gli U.F.O..

Chiedo spiegazioni a Piero:

Mi sogno un navetta che atterra, come il LEM ... quello che mi ha regalato il nonno. Atterra nel nostro giardino e poggia le zampe vicino al mio albero. Ma gli extraterrestri che sono dentro non scendono ... mi salutano dalla finestra.

Domando a Piero dove pensa che vadano poi:

Vanno sulle montagne, su quelle che stanno sulla Luna.

La madre mi aggiunge che negli ultimi tempi Piero racconta spesso di questo sogno e si sveglia allegro al mattino.

Consiglio alla madre di lasciare Piero senza alcuna terapia fino alla comparsa di nuovi sintomi.

A distanza di tre mesi Piero si riammala in un periodo in cui sono assente dallo studio. Nonostante questo i genitori se la cavano benissimo somministrando ARANEA diluito in acqua e la sintomatologia regredisce in pochi giorni. Al mio ritorno vedo Piero senza riscontrare alcun problema che ritenga degno di nota.

A distanza di due anni dall'ultimo episodio Piero non si è più ammalato di alcun disturbo reumatico e gli esami bioumorali sono normali. Nel frattempo il bambino ha fatto la varicella, la parotite ed il morbillo reagendo molto bene ogni volta con qualche goccia di ARANEA.

Commento e analisi del caso

Un caso come questo può essere risolto solo in maniera creativa e solamente se si è capaci di comprendere il linguaggio che è dentro la rappresentazione del rimedio, la metafora. Aranea è presente con quasi 400 rubriche nel Repertorio, troppo poche per tirarne fuori qualcosa in un singolo caso. Ciò è vero anche per la maggior parte delle informazioni contenute nella nostra Materia Medica, perfino in quelle più recenti come la Materia Medica Viva scritta da Vithoulkas. Leggendole l'impressione è più o meno quella di una copisteria, l'uno copia dall'altro, per lo più senza alcuna citazione, senza indicare da dove vengano fuori le informazioni e, soprattutto, senza nessuna novità pertinente. Si deve essere a conoscenza di qualcosa sulle caratteristiche peculiari, qualcosa sul fatto che è un rimedio ragno; si deve avere l'idea prima della repertorizzazione, altrimenti si fallirà nel riconoscere Aranea.

Come arrivarci?

Questo caso fornisce alcune notevoli metafore, correlate l'un l'altra:

1) Pietro ama arrampicarsi con le corde come un alpinista e va pazzo per le corde come puntualizza sua madre.
2) E' capace di fare diversi tipi di nodi e chiama le sue articolazioni dolenti nodi.
3) Ha grande interesse verso la tecnica e gli piace costruire cose.

La rassomiglianza con un ragno che si arrampica sulla sua ragnatela, costantemen te occupato a ripararla e ricostruirla, è ovvia già da questi punti se si è aperti a vedere questa espressione della forza vitale come una informazione, un messaggio che deve essere seriamente preso in considerazione, come un suggerimento che indichi la sostanza guaritrice. In più sappiamo che Pietro è molto irrequieto, vivace, attivo, che si raffredda facilmente, che ha parecchia sete ed è ghiotto di latte.

Eppure questo caso contiene molte altre caratteristiche, per quanto sottili, di un rimedio ragno. Se si prende in considerazione e si analizza l'interazione tra Pietro e i genitori, ci si rende conto di quanto questo bambino stia combattendo per la propria individualità e di quanto il suo comportamento miri a tenere i genitori alla larga. Ce lo dimostra già il tipo stesso di malattia: Pietro, figlio unico di due fisioterapisti, li condanna con il suo reumatismo a non essere d'aiuto, li rende inutili in un processo patologico che, alla lunga, distrugge la libertà di movimento; lo fa abbastanza ironicamente considerando che la riabilitazione è il campo professionale dei genitori. Non è una mera speculazione se sospetto che egli li punirà e si vendicherà per avergli sottratto la sua libertà di movimento in molti altri campi.

La persistente battaglia può essere percepita specialmente a proposito del cibo. Pietro non vuole mangiare, quanto meno non vuole quello che i genitori gli offrono. Vuole bere latte, che i genitori, al contrario, non ammettono. Con il dargli da mangiare con il cucchiaio intendono mettere in atto un addestramento, concedendogli il latte come ricompensa.

Il bambino gli gira la schiena e trova un compagno nel nonno che lo lascia essere come vuole. Nei sogni egli sviluppa fantasie compensatorie di grandezza: è un gigante capace di spostare le montagne, è salutato dall'equipaggio di un UFO, che poggia su dei trampoli variante high tech di un ragno ricevendo cosi, finalmente, da degli extraterrestri il riconoscimento e l'apprezzamento che non trova nella vita di tutti i giorni: Io non sono nessuno e voi siete due contro uno. Questa è l'espressione verbale della fondamentale sensazione del bambino, i cui genitori non si rendono minimamente conto di quanto stiano continuamente ferendone l'orgoglio e il rispetto di sé nella sua strada per diventare indipendente.

Un altro episodio lo dimostra ancora: Piero si arrampica su un albero e se ne rimane sulla cima senza chiamare i genitori per farsi aiutare anche se non sa ridiscendere da solo. Dimostra quanto inutili essi siano per lui e mantiene il suo orgoglio asserendo che era sua volontà starsene lassù e che non aveva paura di non riscendere. Secondo la nostra esperienza il restringere o il soffocare la vitalità e l'autorispetto di un bambino da parte di genitori rigidi, interessati soltanto a mantenere la loro superiorità e autorità con proibizioni irrazionali, è una causa frequente (sebbene non l'unica) di disturbi del comportamento e patologie nei bambini, soprattutto di quelle condizioni patologiche che si riscontrano nei rimedi ragno.

C'è ancora una domanda importante: perché Aranea diadema?

La risposta sta nella patologia stessa. Aranea diadema è il solo ragno di cui conosciamo una marcata sintomatologia artritica La terribile freddolosità, la marcata periodicità, lo straordinario desiderio di latte rafforzano la scelta, ma sono caratteri riscontrati anche negli altri ragni

 

CASO N° 2 - Di Massimo Mangialavori

Cristina di 34 anni, ex stilista, da poco tempo gestisce un negozio di abbigliamento femminile. E' una donna molto magra e veste in modo ricercato. Ha un trucco molto leggero ma curato, sembra abbastanza irrequieta sulla sedia: cambia spesso posizione e muove nervosamente le dita. Sembra molto riservata ed è mi è difficile instaurare un dialogo. Appena entra nel mio studio si lamenta della poca luce che le da' la sensazione di chiuso.

Domando che fastidio le crei il chiuso.

Non sopporto i luoghi chiusi. Preferisco fare cento piani a piedi piuttosto che prendere l'ascensore, ma il suo studio mi piace, sembra una tana, la sua tana .. ed è molto suggestivo.

Domando se abbia mai sofferto di claustrofobia:

Mi farei azzoppare piuttosto che entrare in una galleria ... una volta mi trovai a Postumia e stavo per litigare con i miei amici e piantarli li a metà vacanza perché insistevano per farmi entrare.

Domando quale sia il motivo della visita:

Soffro di un terribile mal di testa da anni. Mi iniziò con la pubertà e da allora mi perseguita ogni mese ... come un rintocco che mi ricorda che devo soffrire.

Chiedo spiegazioni:

E' un dolore alla fronte, sugli occhi e sono cosi nervosa che non riesco a calmarmi. Ormai non so se sono più nervosa perché so che mi viene il mal di testa e perché il dolore ce lo ho già. So comunque che mi fa male e molto e che in quel periodo sono intrattabile.

Domando cosa intenda per intrattabile:

Sono nervosissima e tratto tutti male. Non sopporto di avere dolore ... è una cosa che mi limita ed io sono una donna molto attiva. Mi piace lavorare e stare in movimento. Non sto mai ferma io ed il dolore mi costringe a non fare le cose che voglio e come voglio.

Domando come vadano le mestruazioni:

Sono sempre state abbondantissime, mai dolorose. Ma sono nervosa come non so cosa, ancora più schizzata del normale.

Chiedo cosa intenda per schizzata:

Nevrotica, non sto mai ferma. Anche adesso è uno stress per me restare ferma su questa sedia.

Domando se ci sia dell'altro:

Penso di avere difficoltà digestive perché da un po' di tempo mi viene difficile disegnare e lavorare dopo mangiato ... sento la testa confusa e devo fare qualcosa che non mi impegna perché non riesco ad applicarmi. Devo mangiare poco, ma io già mangio poco e se mangio di meno poi davvero non mi reggo in piedi.

Domando se abbia altri disturbi:

Ho avuto molte cistiti da giovane e mi è rimasto il vizio di dovere urinare spesso anche se non ho più cistiti da molti anni. Anche quelle mi venivano di solito con il ciclo mestruale.

Domando come sia il rapporto con il cibo:

Sto mangiando poco da diverso tempo ... io devo lavorare ed essere efficiente e non posso essere imbambolata, ma la notte sto cominciando a svegliarmi con la fame e mi sveglio anche spesso, pure se non ho fame ... gliel'ho detto che sono nevrotica ... Odio i dolci e tutti gli intingoli ... io sono per una cucina spicciola, l'inidispensabile per sopravvivere.

Domando come vada la sua vita sentimentale:

Preferisco non parlarne e comunque non ho una vita sentimentale. Se invece vuole sapere come vado sessualmente, le dico che mi piacciono gli uomini ed anche tanto.

Domando se abbia notato qualcosa che la venga spontaneo per lenire il mal di testa:

Non rida ... mi fumo una sigaretta e sto meglio ... mi distrae e mi rilassa e mi sento meglio ... ma devo stare attenta perché io ci tengo alla salute e non voglio fumare tanto.

Domando se nota qualche reazione particolare al clima:

Non tollero il freddo, specie quello umido... il clima di Modena è il più schifoso che c'è ma purtroppo non posso muovermi da qui ... ma ogni fine settimana vado al mare dove ho una casa perché questo clima non lo sopporto, io amo il caldo ed il mare.

Chiedo spiegazioni sul freddo:

Sono una freddolina ... devo coprirmi bene altrimenti mi raffreddo subito.

Domando come vada il sonno:

Dormo poco. Ho sempre dormito poco ... io sono una che piglia i pesci

Chiedo se ricorda qualche sogno:

Pochissimo, quasi mai ... ogni tanto sogno di volare ... lo facevo spesso da piccola questo sogno ... adesso quando mi succede è molto bello, ma capita raramente.

Chiedo di essere più precisa:

Sognavo spesso di farmi portare dal vento ... andavo a trovare una mia amica che era morta in un incidente stradale .... io aprivo la finestra ed il vento mi portava fuori ed arrivavo a casa sua ... eravamo vicine di casa ed abbiamo passato l'infanzia insieme.

Domando come visse quella esperienza:

La morte mi fa paura, preferisco non parlarne.

Dai sintomi dell'analisi repertoriale decido per ARANEA DIADEMA 200 CH, confortato dal fatto che la Materia Medica ed il repertorio riportano i dolori alla fronte in regione sopraorbitale, anche se manca la modalità della presenza del sintomo con il ciclo mestruale.

 

II Visita

Dopo un mese ricevo la telefonata di Cristina che mi comunica che per la prima volta in vita sua non ha avuto la cefalea con le mestruazioni, ma che in compenso è stata molto più nervosa per tutto il periodo precedente la sindrome premestruale. Prescrivo un placebo e chiedo di richiamarmi dopo il prossimo ciclo.

A distanza di un mese Cristina si rifà viva lamentando di essere ingrassata 3 chili.

Non ho più avuto mal di testa ... mi sembra un sogno. Mi sento anche molto meno nervosa, nonostante sia aumentata di peso di 5 chili ... ho deciso di fregarmene, mi piaccio lo stesso ... vuol dire che userò i miei amati maglioni.

Chiedo spiegazioni in merito:

Ho sempre avuto la mania di sferruzzare ... ma un po' me ne vergogno perché nella mia fantasia è una cosa da vecchietta ... ma io ho una passione per la maglia ... Scrivo con uno pseudonimo su una rivista di moda femminile dando ogni mese i consigli per una maglia nuova ... sono una vera esperta in materia, ma non lo sa quasi nessuno, è il mio segreto. Amo sferruzzare ... appena ho un minuto di tempo tiro fuori il mio lavoro e mi metto all'opera .. vede ce l'ho anche ora in borsa. Anche in negozio nella pausa del pranzo mi metto a lavorare e tutte le sere prima di andare a letto .... altrimenti non mi viene sonno.

Domando di cosa si vergogni:

Non è una cosa da giovani ...mi prendevano sempre in giro a scuola ...ma per me è un grande divertimento.

Domando come stia di umore:

Bene ... non ho più il nervosismo di prima ... mi sento più tranquilla in genere. Anche sul lavoro lascio più perdere e sono riuscita ad arrivare anche in ritardo a qualche appuntamento.

Chiedo in merito ai disturbi urinari:

Non ci ho più pensato ... adesso urino normalmente ... non devo andare più cosi spesso. Poi le mestruazioni si sono regolarizzate e non ho più il fastidio di testa dopo mangiato ... infatti ho ripreso a mangiare ... anzi ora mangio con più gusto, e si vede

Domando se abbia notato qualcosa in merito alla claustrofobia:

Non me ne parli ... ho provato a prendere un ascensore e sono rimasta chiusa dentro ... a momenti morivo. Ero con un mio amico per fortuna e ci siamo passati il tempo ... ma ero molto in ansia.

Chiedo spiegazioni:

Ci hanno messo un po' per tirarci fuori perché era di sera e non c'era il capo condominio ... ma abbiamo ingannato il tempo ...

Domando se abbia fatto qualche sogno che le sia rimasto impresso:

Ho sognato ancora di volare ... tornavo dalla mia amica ... e la trovavo morta ... sul letto e circondata di fiori ... era molto bella ... poi andavo a prendere una nave spaziale e la portavo io in cielo.

Domando come fosse fatta la nave spaziale:

Come quelle che atterrano sulla luna.

Chiedo dove pensa dovesse atterrare la sua:

In un posto dove so che ci rivedremo ...

In quel momento comincia a piangere in silenzio.

Dopo qualche minuto mi dice:

Non volevo arrivare a questo ... ma penso mi faccia beve parlarne e piangere ... in questi ultimi tempi ci ho pensato spesso ... erano anni che facevo il possibile per non pensarci. Ci eravamo promesse da bambine che se una fosse morta l'altra avrebbe vissuto per tutte e due e non so se io ci sia riuscita .... è stata lei ad insegnarmi a lavorare a maglia ed a fare la sarta ... volevamo diventare tutte e due disegnatrici di moda. Credo di aver scelto questa vita frenetica perché vivo per due persone ... ma non è detto che debba faticare anche per due ... sono sicura che lei sarà più contenta se imparerò anche a riposare per lei... chissà forse cosi lavorerà anche lei un po' per me... se non lo ho ha già fatto.

Domando quando sia accaduto l'incidente:

Avevamo appena finito la prima media ... è stato l'ultimo giorno di scuola ... lei mi è corsa davanti perché voleva farmi uno scherzo e non ha visto la macchina ...

Domando se ricorda fosse già comparso il menarca in quel periodo:

Mi sono venute quella sera le prime mestruazioni.

Prescrivo ARANEA 200 CH.

 

III Visita

Rivedo Cristina dopo altri cinque mesi:

Sto molto meglio ... non ho mai più avuto il mal di testa ed i disturbi digestivi. Sto urinando bene e non ho più niente di quello che avevo qualche mese fa. Ho avuto l'influenza e sono guarita in fretta usando le gocce.

Domando come vada il suo rapporto col cibo:

Mangio volentieri e non mi vengono più le fami notturne.

Domando se abbia fatto qualche sogno:

Ho sognato ancora la mia amica ....C'era sempre l'astronave ed io la vedevo dentro come si vede un morto nella bara di vetro ... ma lei non era morta ... era l'astronave che sembrava fosse fatta di raso all'interno.

Però poi entravo anche io nell'astronave e ci mettevamo a cucire ed a fare da mangiare insieme ... ed alla fine invitavamo altri nostri amici che non vedevamo da tanto tempo ... e c'erano molte persone che so essere morte insieme ad altra che non lo sono. Alla fine ci scambiavamo gli indirizzi, ma loro sapevano leggere i nostri mentre noi non conoscevamo quella scrittura. Allora decidevamo di sentici per telefono ... con quelli che facevamo da bambini con le coppette del gelato ed i fili.

Ogni tanto cosi avevo la scusa di comprare un gelato perché dovevo farmi una coppetta nuova.

Da allora vedo regolarmente Cristina ed a distanza di più di un anno non si sono più ripresentati i sintomi per i quali era venuta in visita. Fino ad ora la occasionale ripetizione del rimedio, in banali situazioni acute, è sempre stata efficace.

Commento ed analisi del caso.

Gli elementi essenziali di questo caso che compongono la prescrizione sono brevemente riportati.

Di nuovo troviamo:

- l'enorme inquietudine e il nervosismo (specialmente delle mani)
- l'ossessione di essere occupati, indaffarati
- la tremenda freddolosità
- la sorprendente abitudine alimentare ("giusto il necessario per sopravvivere")
- i disturbi digestivi
- l'eccezionale miglioramento della sua cefalea fumando
- l'evidente e negativa relazione tra i suoi sintomi e le mestruazioni (cefalea e cistiti)
- la periodicità dei suoi disturbi
- la profonda paura della morte

come dirette indicazioni per l'omeopaticità di un rimedio ragno alla sintomatologia di questa paziente.

Però questo caso contiene alcune impressionanti metafore riguardo ai ragni, sebbene esse appaiono durante il processo di guarigione e possano soltanto servire da conferma. In questo caso viene alla ribalta la grande passione per il lavoro a maglia, connessa alla professione di stilista, termine che ha del tutto soppiantato le obsolete qualifiche di sarto o sarta. E' proprio quello che fa un ragno: ogni giorno taglia e ingoia la ragnatela per filarla e fissarla di nuovo. E mentre da una parte nei maschi si può riscontrare un eccezionale interesse per la tecnica, dall'altra si può osservare una passione fuori dal comune per il lavoro a maglia o il cucito (ed anche per la seta) nelle donne che hanno bisogno di un rimedio ragno (in particolare modo di un ragno tessitore come Aranea). Ma questa è una verità a cui si finisce per credere solo dopo averla vista in un proprio caso clinico.

Inoltre in questa paziente incontriamo nei sogni un UFO a forma di ragno, qualunque cosa ciò significhi, e fatto di seta all'interno Inoltre sogna di essere portata via dal vento per incontrare la sua amica; un fenomeno che si verifica per i ragnetti quando se ne volano via col vento, sospesi ad un filo per trovare un nuovo posto dove costruire la loro rete. Non voglio esagerare con queste analogie, ma rendervi compartecipi di queste informazioni, soprattutto perché questo approccio metaforico all'omeopatia è ancora ai primi passi.

Perché Aranea diadema? Soltanto tre notevoli e caratteristici sintomi sono individuati per Aranea diadema: la confusione dopo mangiato, il miglioramento della cefalea fumando, l'ansietà claustrofobica.

E' importante percepire che la paziente stessa esprime una grande difficoltà a determinare la sua propria identità. Di fronte alla storia passata di una profonda amicizia verso una compagna di scuola, della cui morte molto probabilmente si sente in qualche maniera responsabile, lei si sente obbligata a tener fede alla promessa infantile fatta in passato. Soltanto sotto la potenza guaritrice del rimedio comincia ad allontanarsi da questa dannosa influenza della sua immaginazione.

 

CASO N° 3 - Di Hans Zwemke

Felix è un bimbetto di tredici mesi che mi viene portato in cura dalla madre perché ha già avuto parecchi episodi di febbre alta e trattamento antibiotico. L'ometto appare proprio gracile rispetto alla sua altezza e si mostra molto svelto e sveglio, come è sottolineato dai suoi occhioni scuri (con le sclere un po' bluastre) con i quali perlustra incuriosito il mondo. La mia attenzione è attirata anche dalle sue grandi orecchie e dai suoi bei capelli fini. E' già in grado di camminare abbastanza bene e sgambetta vivace nel mio studio finendo per cadere e mordersi con forza il labbro che prende a sanguinare.

I suoi genitori, entrambi ingegneri, hanno un' altra bambina di 5 anni, anche lei mia paziente. Chiedo alla madre di raccontarmi qualcosa della gravidanza e del parto del piccolo e lei riferisce:

Sono stata in generale molto stressata, più fiacca ed esaurita durante questa gravidanza che durante la prima perché dovevo occuparmi anche della bambina. Inoltre avevo già 40 anni e non ero più giovanissima. Il parto fu veloce, precipitoso (a rompicollo), durò circa 30 minuti appena, e a malapena ce la feci ad arrivare in ospedale. Il bambino si ruppe la clavicola destra, ma all'inizio non ci si rese conto di ciò finché il pediatra diagnosticò la frattura dopo che mi accorsi che il bambino soffriva quando stava sdraiato sul lato destro.

Come fu lo sviluppo in seguito?

Del tutto normale; non prese tanto peso perché già pesava 4400 g. alla nascita. Ancora adesso non è grandissimo né tanto alto. Ha preso a mettersi in piedi molto precocemente ed ha imparato a camminare ad un anno.

Come è il suo sonno?

Ha sempre dormito male, è terribile. Si sveglia di notte, alle 5 circa. Dorme con noi, il suo letto resta sempre vuoto. Ha veramente tanta sete di notte, beve 4 biberon, un litro di liquidi, non ci mette molto, se lo scola tutto in un attimo. Non gli piace il ciuccio. Se glielo dai si arrabbia, è un tradimento. Ho l'impressione che abbia conservato il ritmo di quando era allattato. Ogni due ore chiama e non può aspettare tanto.

Quando va a dormire?

All'incirca alle 20 21 e vuole sempre qualcosa da bere. Riesce ad addormentarsi soltanto se si sdraia su di noi. Ma di notte, quando si sveglia, non puoi prenderlo tra le braccia, non te lo permette e mena colpi tutt'intorno. Si arrabbia se cerchi di abbracciarlo. Se ne sta disteso supino come un insetto, contrariato.

E a proposito dell'appetito?

Bisogna forzarlo a mangiare, non gli interessa proprio. Subito se ne va in qualche altro posto, è stato cosi proprio fin dall'inizio quando era allattato, come se mangiare lo annoiasse. Non vuole starsene seduto a tavola a mangiare. Vuole sempre fare ogni cosa da sé, si caccia le cose fuori dalla bocca e le rimira con grande interesse.

Preferisce o rifiuta certi cibi?

Non mangia le banane ma ama le fragole e i dolci in generale. Il latte, che gli piace tanto, deve essere caldo altrimenti non lo beve.

Ha delle paure?

Non è per niente ansioso. Non è prudente come la sorella, si arrampica su ogni cosa. In un gruppo di coetanei, in un ambiente che non conosce, all'inizio è riservato ma poi diventa proprio affettuoso, proprio guancia a guancia.. Ma è anche comunicativo, si avvicina alle persone e si fa avanti, si fa notare un po'.

Quale è il carattere del bambino?

E' molto curioso e osserva ogni cosa attentamente. Ogni vitarella lo interessa; è pure molto abile con le dita e sa come svitare i tappi. E' un abile osservatore e capisce rapidamente come una cosa funzioni, per esempio, il telecomando o il cancello del giardino.

Ama ascoltare la musica, è la prima cosa che vuole fare la mattina. L'ascolta e poi fa giravolte e balla. È un piccolo clown, fa smorfie e piccole stranezze Non sa dove dirigere la sua forza, fa un gesto con i pugni come a voler dire: "Sono cosi forte ". E' affascinato dalla luce, prende una lampadina e illumina ogni cosa.

E' un agitato, non sa starsene tranquillo. Una volta che lo prendi tra le braccia lui sfugge via . Si mostra aggressivo? In genere no, ma picchia la sorella. Può manifestare tutto il suo malumore se qualcosa non gli garba.

Come reagisce alla temperatura?

Non gli piace stare coperto di notte. Ma ama l'acqua e non ha paura di entrarci.

Che malattie ha avuto finora?

Ha sofferto a lungo di diarrea che fu superata con Ars. alb. Ha avuto due volte la tonsillite, l'ultima andata via con Belladonna, e una volta una otite media sparita con Camomilla, era molto aggressivo in quella occasione.

Come sono le feci?

Grumose malgrado tutto quello che beve.

Che vaccinazioni ha fatto?

DPT, MMR, HIB e Epatite A: non ha avuto complicazioni.

Ci sono malattie particolari in famiglia?

Il nonno materno è morto per un tumore cerebrale e il nonno paterno di leucemia.

Basandomi sulla storia di cancro in entrambe le famiglie, sulle sclere bluastre, la passione per la musica la disposizione a ballare e i problemi del sonno finii per prescrive re Carcinosinum M, prescrizione superficiale e sbagliata come vedremo.

Dopo aver preso il rimedio il bambino cominciò ad avere un sonno migliore cosicché lo ripetei quando i problemi peggiorarono di nuovo dopo due mesi. Stavolta la reazione fu di già meno positiva e quando il bambino sviluppò un episodio anginoso due settimane più tardi cominciai ad avere dubbi. Ciò nonostante l'angina passò cosi come era venuta: da sé. Ma l'irrequietezza notturna e la tendenza a prendere freddo rimasero. Felix sviluppò una tosse cronica. All'inizio la tosse era lieve e il bambino stava bene, tonico, ma la tosse non se ne andava con grande preoccupazione della madre. Un pediatra consultato non trovò nulla di particolare, ma espresse il sospetto che potesse trattarsi di un problema di adenoidi perché aveva trovato il bambino con la bocca un po' aperta e la lingua protrusa.

Un'altra ripetizione di Carcinosinum non servi a niente. La tosse peggiorò diventando parossistica, concentrata di notte. Era presente da due mesi quando la madre riferì:

Sta peggiorando. C'è solo di notte, di giorno non ci sono problemi. Non sembra neanche malato. Ogni notte, all'incirca alle 23 24, quando il bambino si sveglia per la prima volta la tosse si presenta all'improvviso. E' pieno di catarro e il naso è chiuso, il piccolo inghiotte con difficoltà, mastica e gli viene da vomitare. Dopo 30-60 minuti tutto finisce e si addormenta di nuovo. Se la situazione è proprio brutta gli diamo delle gocce per il naso e questo lo aiuta un po'.

Sembrava una pertosse, ma solo di notte e un solo attacco?

Diedi Coccus cacti 30 CH per la modalità oraria cosi regolare e per la spasticità dell'attacco. Lo aiutò appena un po', insomma un palliativo. Il carattere della tosse tornò ad essere quello che era stato prima, una insistente e secca tosse cronica.

Dunque erano tre mesi che il bambino aveva questa tosse e senza essere realmente malato Decisi di dare Tuberculinum 200 C con un risultato sorprendente ed eccezionale: la tosse spari del tutto e al suo posto apparve un eczema pruriginoso disseminato sull'intero corpo. Rassicurai i genitori nella speranza che secondo la legge di Hering tutto sarebbe andato a posto: curare dall'interno all'esterno. Ma fu una speranza vana: l'eczema non si modificò per 6 lunghe settimane.

Fu a quel punto che il caso mi aiutò. Avevo appena cominciato a studiare la biologia e la materia medica dei ragni e appena letto alcuni casi del mio amico e collega Mangialavori: mi aprirono gli occhi

Prescrissi Tarentula hispanica 200 C, perché trovai una base razionale più per questo rimedio che per altri ragni pur avendo di già fornito alla madre la mia seconda scelta (vedi sotto). Tarentula aiutò ma non curò, la guarigione fu ottenuta con Aranea diadema 30 CH (il ragno intero) Il bambino si rimise in salute e lo è rimasto fino ad ora, ad un anno di distanza Dopo la somministrazione del rimedio, il bambino prese ad addormentarsi subito bene, non ebbe più infezioni malgrado un lieve raffreddore. La sua irrequietezza andò scemando in maniera considerevole e analogamente la sua tremenda sete.

Il suo appetito ancora non è poi tanto ma va molto meglio che in passato.

E' proprio in forma e sano. Afferma la madre felice, la quale, come avevo scoperto, ha una marcata paura dei ragni

Commento ed analisi del caso

Il tutt'altro che spettacolare caso del piccolo Felix ci mostra alcune degli aspetti principali della famiglia dei ragni. Siamo debitori di questa informazioni alla acuta osservazione della madre. L'intera dinamica del caso è espressa dalle parole con cui la madre descrive la sintomatologia persistente e le sue circostanze: ruota molto spesso intorno al concetto di tempo

Già il parto fu a rompicollo e, in effetti, il bambino si ruppe la clavicola; poi è stato molto precoce nel provare a mettersi in piedi e camminare. Quando beve scola il biberon in un batter d'occhio e quando mangia se ne va istantaneamente in qualche altra parte. Anche la sua capacità di comprensione è rapida. Il tempo gioca anche un altro ruolo: il ritmo. Sembra come se egli abbia conservato ancora il ritmo delle poppate nel comportamento durante il sonno e, in seguito, la sua tosse è parossistica e si presenta con un ben determinato ritmo ogni notte alla 11-12 p.m.

Evidentissima è l'inquietudine fisica del bambino a cui, come un vero irrequieto, proprio non piace essere abbracciato e limitato nella sua libertà di movimento. Ritroviamo il tipico sintomo del non mangia re ma piuttosto bere moltissimo e, di nuovo, il contrasto con la madre che, auto ironico davvero eppure non di meno abbastanza tipico, dice che deve forzarlo ad ingoiare il cibo. C'è il tema della musica e della danza, non tanto impressionante come sintomo in sé ma ancora uno speciale tassello a conferma nel contesto generale.

Se prendiamo in considerazione la patologia fisica del caso (angina, otiti, le feci grumose, la diarrea e la tosse laringea) la ritroviamo tutta nella patologia nei rimedi ragni, ma inoltre è del tutto tipico ciò che riguarda la spasticità e la strana cronica tosse stizzosa.

Si esita a buon diritto a definirla isterica ma il fatto stesso e il suo effetto sull'ambiente circostante ci rassomigliano molto: c'è un determinato sintomo senza una vera causa patologica, malgrado qualche sospetto sulle adenoidi, che va avanti ed si rafforza cosi tanto che la madre ne è preoccupata ed occupata per mesi. Infine molto belli sono gli elementi metaforici di questo caso:

Felix si arrampica dappertutto questo lo abbiamo già visto Il chiaro interesse tecnico per ogni vitarella, l'agile abilità delle sue dita, l'aspetto fisiognomonico grandi occhi scuri e grandi orecchie come indicatori dell'importanza dei relativi sensi.

Perché Aranea? A questa domanda abbiamo solo una strana risposta:

quando la madre (aracnofobica) senti quale era la sostanza con cui stavo per trattare il figlio fece un'espressione disgustata e urlò: "Iihh, attorno a casa ne è pieno " e di quale specie?

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