La famiglia dei ragni in Omeopatia. Temi e caratteristiche

Pubblicato il 29/05/2019

Categorie: Metodologia Omeopatica

Autori: Massimo Mangialavori, Hans Zwemke

Traduzione a cura di: Pietro Gulia

Fonte: Il Medico Omeopata - Rivista

La famiglia dei ragni in Omeopatia. Temi e caratteristiche

Breve presentazione del libro di Massimo Mangialavori ed Hans Zwemke sulla famiglia dei ragni, secondo il peculiare metodo di studio pluridisciplinare dei rimedi omeopatici. Vengono riportati i principali temi comuni della "famiglia-ragni".

 

Pochi altri animali sono in grado di suscitare in molti uomini sentimenti così intensi di disgusto o terrore come i ragni, eppure l'intensità di questi sentimenti non è certo proporzionale alla effettiva pericolosità della stragrande maggioranza di essi. Dunque deve esserci qualcosa di profondo in questo strano rapporto uomo/ragno, che deve affondare le sue radici in regioni ancestrali del nostro cervello lì dove l'esperienza assume le forme del simbolo che dà vita al mito, alle leggende o a pratiche rituali.

È questo uno degli approcci con cui gli autori hanno intrapreso la trattazione dei Ragni in Omeopatia. Non è il solo tipo di approccio, ovviamente, non mancando, per esempio, elementi di biologia, etologia e tossicologia.

Gli Autori ci rivelano, citando i Guiding Symptoms di Hering, come il più noto dei rimedi omeopatici appartenenti alla famiglia dei ragni - Tarentula hispanica - non abbia una buona sperimentazione pura hahnemanniana, e come la Materia Medica di questo rimedio sia costruita di dati tossicologici e soprattutto di osservazioni cliniche, cioè di sintomi clinici più volte osservati e guariti dal rimedio. Ciò che colpisce gli Autore è la analogia tra i dati ricavati dalla esperienza clinica omeopatica e i dati che gli studi antropologici e psicoanalitici hanno fornito riguardo il contenuto del mito e il suo recondito significato.

La mitologia greca fornisce molti spunti a tal proposito: Aracne, (che addirittura darà il nome zoologico alla numerosa famiglia) abile tessitrice che Atena, sua irritatissima rivale, trasformerà in ragno proprio nel momento in cui la giovane, offesa ed umiliata, si impicca ad un albero; Io, giovane amante di Zeus, perseguitata da Era, moglie di Zeus e protettrice dei matrimoni; Erigone, figlia di Icario, che si impicca ad un albero dopo aver trovato l'amato padre assassinato. Originario della Magna Grecia è, inoltre, il ben noto fenomeno del tarantismo, diffuso fino a pochi anni fa nelle campagne della nostra Puglia, anch'esso con delle giovani donne - le tarantolate - come protagoniste.

Dal mito e dagli studi antropologici sul tarantismo e sulla sua ritualità emergono gli ancestrali dilemmi del rapporto figlia/madre, della sessualità adolescenziale, della energia sessuale femminile risvegliata e da controllare ed esorcizzare da parte della comunità/società.

Quello degli Autori è, dunque, un approccio multidisciplinare in cui lo studio del mito, dell'antropologia, della biologia, dell'etologia, della tossicologia e dei sintomi omeopatici convergono nel delineare armonicamente la figura del rimedio omeopatico.

Come scrivono nella Prefazione: "Lo studio dei ragni in Omeopatia è il classico esempio di come da tempo usiamo con successo un approccio complesso e pluridisciplinare, forse senza esserne del tutto consapevoli. Un approccio dove il sintomo omeopatico, la tossicologia, la tradizione, la leggenda, il mito, l'archetipo, sono parti integranti di qualcosa che alla fine definiamo forse troppo semplicemente "rimedio omeopatico".

Tale modalità di approccio e studio del rimedio omeopatico porta alla deduzione e definizione dei cosiddetti temi del rimedio.

"Il senso che personalmente attribuisco al tema è la definizione di un aspetto impor tante delle particolari strategie adattative di quel sistema che chiamiamo rimedio omeopatico. Tra queste strategie ce ne sono alcune che caratterizzano il modo in cui quel sistema specifico si struttura nel corso del suo sviluppo, strategie che quel sistema utilizza apparentemente con sintomi diversi più o meno in ogni circostanza e per periodi molto lunghi. Altri temi definiscono aspetti importanti ma meno caratteristici, soprattutto, più circoscritti nel tempo. Ce ne sono altri ancora che rappresentano modalità particolari per le quali non è facile dare una collocazione che vada al di là della semplice oggettiva osservazione, della presa d'atto della loro esistenza..Il tentativo del mio lavoro, come di quello dei colleghi con i quali collaboro da anni, è quello di definire i temi di fondo, i temi caratteristici come i sintomi più rappresentativi di un sistema-rimedio inteso in senso dinamico, dove i temi si articolano, comunque, in una caratteristica organizzazione."

Dalle definizione di tema di fondo al concetto di famiglia il passo è all'apparenza breve ma, opportunamente, gli Autori ci avvertono che il concetto di famiglia va inteso in senso "allargato" poiché le analogie di fondo - i temi - possono essere condivisi tra rimedi appartenenti a differenti famiglia zoologiche e/o botaniche, come nel caso della famiglia omeopatica delle droghe dove troviamo raggruppati: Opium, Anhalonium, Bufo, Convolvolus ecc.

Quali, dunque, i temi di fondo dei Ragni? Temi comuni dei Ragni

Tutte queste informazioni derivano da vere esperienze cliniche nel trattamento di pazienti - tra i 1O e i 15 casi per ciascun rimedio - curati da questi rimedi e osservati per un prolungato periodo di tempo.

ATTIVITA' - Le persone che hanno bisogno di un rimedio-ragno (PSR) hanno la necessità di fare, di lavorare, di realizzare molto; eppure per loro è molto più importante fare una qualche cosa che raggiungere un determinato obiettivo. Così il loro lavoro serve principalmente allo scopo di essere considerati, apprezzati dalle persone del proprio ambiente (familiari o compagni) come qualcuno che è molto occupato, industrioso, un lavoratore efficiente e, per questa ragione, il lavoro deve essere svolto davanti agli altri in modo che possa essere visto. Hanno bisogno di mostrare quanto essi siano super-impegnati e sotto pressione; così facendo essi dimostrano che sono differenti dagli altri e soprattutto che sono capaci di realizzare molto più velocemente degli altri.

Vedi sotto MANGIARE: fanno tutto questo con grande energia ma mangiando pochissimo.

LAMENTO - I PSR hanno un enorme desiderio di essere visti, osservati e, in caso di sofferenza, di essere compatiti. Vogliono mostrare agli altri quanto stiano soffrendo e, poiché sono convinti che soffrono a causa del loro entourage (famiglia, società) che non gli permette di mostrare ed esprimere le proprie necessità fondamentali, si vendicano facendo sentire gli altri in colpa. Così il loro particolare dramma è una sorta di modalità sadomasochistica di gestire un problema veramente essenziale della loro esistenza: convivere con coloro che sentono essere responsabili della loro cattiva situazione invece di lasciarli.

Possono anche lamentarsi perché non riescono ad accettare che il loro corpo non stia funzionando in modo perfetto. Così qualunque eventuale problema è percepito come gigantesco, qualcosa che potrebbe farli morire. E sono veramente terrorizzati da questa idea. Nella morte si è soli: niente da rappresentare, nessuna attività, niente più pubblico. Vedi anche IPOCONDRIA e PERSECUZIONE.

DISCINESIA - I PSR hanno un alterato senso del ritmo nella vita, sono molto più veloci degli altri. Per stare al passo con gli altri debbono rallentare, esercitare un enorme controllo sulle loro attività e movimenti con grande sforzo. D'altra parte i loro movimenti possono essere esagerati, analogamente al fatto che in ogni altro campo essi tendono a presentarsi come coloro che fanno molto più degli altri.

Torniamo così all'idea di ATTIVITA'. Oltre alla loro iperattività osserviamo un movimento eccessivo e, nello stesso tempo, un elemento di eccesso di controllo nei loro movimenti. Muoversi in maniera eccessiva e nello stesso tempo esercitare un controllo del movimento è un modo inefficiente di investire energia e comporta, spesso, modalità di movimento alquanto strane, fino al punto di essere comiche. Ciò va di pari passo con l'idea di isteria: hanno bisogno di un pubblico e se ci si muove in maniera strana è più facile essere osservati. Un po' come si verifica nel morbo di Parkinson quando l pazienti devono alzare troppo la gamba per superare un gradino e quando hanno difficoltà ad iniziare il movimento perché sono agitati dal fatto che qualcuno li stia osservando.

In questa situazione, ascoltare una musica che gli piace è di grande aiuto per loro poiché, se il ritmo è in sintonia con la loro istintiva sensibilità, essi riescono a muoversi molto meglio. Il ritmo della musica che li circonda è allora il loro proprio ritmo. Vedi sotto MUSICA.

CIBO - Per i PSR la relazione con il cibo è di solito un problema. Rifiutano di mangiare perché vogliono dimostrare che sono indipendenti e non hanno bisogno degli altri. In questo modo rifiutano la loro "fallica" (maschile, controllore) madre che ai loro occhi è responsabile del soffocamento delle loro necessità di base. Rifiutano la madre e con essa l'energia primaria che ne proviene. Di nuovo, come abbiamo detto alla voce LAMENTO, giungono all'idea di rappresentare quanto soffrono a causa della propria madre e di dimostrarlo rifiutando ogni cibo, presentando così un quadro di pseudo-anoressia. Dico pseudo perché il loro obiettivo non è realmente auto- distruttivo, non correrebbero il rischio di morire altrimenti il gioco sarebbe finito, hanno solo bisogno di far soffrire la madre a causa del suo comportamento di controllore.

Più in là negli anni, non mangiare o mangiare pochissimo diventa un modo per mostrare quanto siano efficienti, quanto possano essere energici e quanto indipendenti da ogni fonte di nutrimento che simbolicamente significa senza nessun tipo di madre!

Oltre a ciò se mangiano troppo sviluppano l'idea di non avere un corpo efficientissimo, di non avere una macchina esecutrice leggera. Qualunque cibo deve essere leggero, facilmente digeribile e, se possibile, fornire un sacco di energia immediatamente utilizzabile. Se non è così il cibo sarà percepito come un pesante blocco nella pancia.

FRETTA: vedi ATTIVITA', DISCINESIA, TEMPO.

MUSICA: Migliorano ascoltando musica, ma la musica di per sé non basta! Si deve sottolineare cha hanno bisogno della musica appropriata. Ciò non ha niente a che vedere con la melodia, l'armonia, la musica classica molto elaborata, né con una interiore disposizione per la musica in generale. Deve essere una musica ritmica, forte e ripetitiva. Solamente questo tipo di musica dà loro la sensazione che finalmente sono in sintonia con ciò che li circonda! Con questo tipo di musica sono capaci di ottime performance a tutti i livelli. Eppure, di nuovo, hanno bisogno di essere visti esprimersi in un contesto in cui possono danzare, in cui la società gli consenta di essere così sfrenati quanto desiderano, un contesto in cui non si sentano accusati per via dei loro basic istincts. Questo era anche lo sfogo socialmente accettato che era concesso alla Tarantata durante il rituale!

PERSECUZIONE - I PSR hanno una speciale ipersensibilità al sentirsi oppressi e una marcata avversione ad essere forzati a fare cose che non desiderano fare. Così possono apparire tenacemente testardi. All'inizio si tratta della sensazione che la madre o la famiglia stiano cercando con forza di reprimere le loro necessità basiche di mangiare ciò che desiderano e quando lo desiderano, di urinare e defecare quando vogliono, di avere contatti fisici ( più tardi contatti sessuali) ogni qualvolta ne sentano il bisogno. Più tardi avvertono la società e le sue regole come responsabili di queste limitazioni e, infine, possono giungere ad attribuire a chiunque altro il ruolo di possibile nemico. Si sentono differenti dagli altri e percepiscono di avere attorno soltanto persone che non sono in grado di comprenderli e che vogliono solamente chiuderli in gabbia così come fecero la famiglia d'origine o la madre.

IPOCONDRIA - I PSR sono soggetti marcatamente ipocondriaci e spessissimo esagerano le loro sofferenze dando al medico e agli altri l'impressione di una severa patologia organica, che non c'è. Hanno bisogno di lamentarsi, di mostrare e drammatizzare quanto stiano soffrendo. Spesso è solo una tattica per attirare l'attenzione, una malattia simulata. Ciò potrebbe condurre ad un rischio serio qualora essi abbiano veramente una malattia grave che finirebbe per essere considerata dagli altri, e perfino dai medici, come soltanto psicologica: il che nuovamente confermerebbe la loro convinzione che nessuno si prende cura delle loro necessità. Molto spesso il vero problema non è ciò di cui si lamentano ma la ferita emozionale che li fa soffrire così fortemente!

FREDDOLOSITA' - Normalmente sono molto freddolosi. Il muoversi, l'agire, realizzare, lavorare, sono diversi modi per scaldarsi. Sentirsi caldi, d'altro canto, controbatte la loro paura della morte, perché la morte per loro significa freddo e stasi. Nella maggioranza dei casi è piuttosto una marcata sensibilità al clima freddo ed umido, una situazione nella quale non si può fare niente per muoversi e riscaldarsi.

NOLI-ME-TANGERE - I PSR sono molto sospettosi. Riprendendo il tema della PERSECUZIONE essi hanno molta difficoltà a fidarsi degli altri, spesso perché non si sono sentiti per niente compresi dalla loro famiglia; in seguito diventa per loro difficile fidarsi di qualunque altra persona. Hanno pure una difficoltosa relazione con i loro propri istinti. Questi non sono integrati ed essi percepiscono il piacere che proviene dalla soddisfazione dei bisogni fisici come peccaminoso. Così, se provano piacere, essi sentono come se stessero peccando. Toccarli, farsi troppo vicino in tutti i sensi ed avere contatti fisici diviene, dunque, particolarmente pericoloso per loro e può indurre una reazione violenta. Con facilità avvertono le persone che gli si trovano intorno come dei nemici e devono tenerli lontani dalla loro personale zona off-limits, anche perché questi altri possono richiedere più attenzione di quanta essi diano! Dunque, in genere essi evitano i contatti più intimi e possiedono una specie di concezione territoriale che li isola dagli altri. D'altra parte questo isolamento incrementa la loro generale tendenza misantropica il che, di nuovo, serve come giustificazione al loro strano modo di comportarsi e di esistere e alla loro idea di trovarsi circondati da nemici.

IPERSENSIBILITA' - I PSR hanno sensi facilmente eccitabili fino al limite della sofferenza fisica. Non solo si muovono troppo e fanno troppo ma anche sentono troppo. Un individuo con la sensazione di essere perseguitato è sempre in uno stato di allerta e tutti i suoi sensi hanno una soglia abbassata.

L'IPERSENSIBILITA' è correlata al tema del LAMENTO e della IPOCONDRIA, perché ogni dolore è percepito come violentissimo e pericoloso, capace di portare alla morte.

IRRESOLUTEZZA - I PSR possono sembrare molto irresoluti e perfino capricciosi. Non si sa mai cosa realmente desiderino, di cosa abbiano bisogno, eccezion fatta per la loro necessità di lamentarsi e di far soffrire gli altri. È una condizione che può essere paragonata allo stato dell'adolescente che sente che dovrebbe cominciare ad essere un adulto ma non ne è capace. Amano fissarsi a questa età ed anche, per riagganciarci al tema dell'ISTERIA, sono dominati da ciò che essi provano, da ciò che provano in quel momento. Come una bandiera al vento devono seguire le loro emozioni e per gli altri appare problematico stargli dietro, seguire il loro modo di pensare, di parlare, di comportarsi, che spesso sembra proprio pazzesco. Non è a causa di una debole sensibilità o di mancanza di fiducia, ma proprio perché essi possono solamente seguire ciò che gli passa nella mente in quel momento, altra analogia con lo stato adolescenziale in cui la percezione di se stessi è così importante che una prospettiva più ampia, un posporre una qualche forma di espressione per una qualche ragione sociale, non è presa in considerazione o è impossibile.

DOLORI PUNGENTI - I PSR spessissimo avvertono ogni dolore come una puntura. L'idea della penetrazione, di essere feriti e penetrati è qualcosa di forte in loro. Qualcosa che essi non sono in grado di integrare principalmente a causa del loro stato di sessualità adolescenziale ed immaturo che non gli consente di gestire i loro istinti in maniera rilassata.

Vedi anche i temi PERSECUZIONE e NOLIMETANGERE.

SETE - I PSR non solo mostrano un marcato desiderio di bere ma anche di nutrirsi con cibi liquidi, in generale. Vogliono riempirsi lo stomaco bevendo anziché mangiare qualcosa di solido.

Vedere il tema MANGIARE.

PERIODICITA' - I PSR sono convinti che ci sia una specie di ritmo nella loro vita e che ogni cosa potrebbe essere connessa a questo ritmo o periodicità. Corrispondente alla periodicità e ritmo nel petto (battito cardiaco, inspirazione, espirazione) che è il centro delle loro percezioni ed emozioni e della maggior parte delle loro somatizzazioni, e da cui non possono sfuggire, è il sentirsi come sotto l'influsso di uno strano tipo di fato che ricorrentemente li punisce a causa dei loro peccati. È interessante come questa idea sia pure molto marcata nelle Tarantate (donne che sostengono di essere state morse da una Tarantola): ogni anno devono ripetere lo stesso rituale per esorcizzare il preteso morso del ragno.

TABACCO - È osservazione comune nei pazienti ragno, e riportato anche in letteratura, che i PSR migliorano fumando tabacco. Ciò che più stupisce in questo fenomeno è che esso spesso si verifica in un tipo di patologia in cui ci si aspetterebbe esattamente il contrario, come nell'angina pectoris o nell'asma. Fumano ed affermano di sentirsi meglio dopo e spesso è vero, il che potrebbe in effetti indicare che non solo soggettivamente essi si sentono differenti dagli altri ma che pure oggettivamente lo sono!

FISIOGNOMIA - Non di rado i PSR hanno un aspetto esteriore molto particolare, cha subito cattura l'attenzione. I loro occhi danno l'impressione di un esoftalmo o, se indossano occhiali per la loro ipermetropia, sembrano essere enormi e dominare l'intera espressione del viso.

TEMPO - I PSR hanno un alterato senso del tempo. La maggior parte di loro non solo descrive un'inquietudine interiore ma effettivamente dà l'impressione di essere a corto di tempo. Ciò li porta ad una forte sensazione interiore di essere incalzati e ad una marcata urgenza a fare tutto in fretta. Il loro modo di muoversi appare essere molto più rapido di quello degli altri ed essi tendono ad impazientirsi se gli altri non seguono la loro enorme velocità, se non riescono a procedere così velocemente come vorrebbero o se trovano un qualche ostacolo sulla loro strada. È come se lentezza significasse per loro stasi e stasi significa morte. Si sentono bene solo se le cose procedono veloci.

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