Il trattamento omeopatico della cefalea

Pubblicato il 17/11/2009

Categorie: Repertorizzazione

Autori: Alberto Magnetti

Il trattamento omeopatico della cefalea

Spesso ricevo domande riguardo la cefalea.
Persone che fanno un lavoro molto stressante, non hanno la possibilità di rallentare il ritmo degli impegni professionali e non vogliono assumere ripetutamente antinfiammatori / antidolorifici chiedono se l'omeopatia può essere d'aiuto.

Così ho rispondo a qualche domanda sul tema:

L'omeopatia può essere d'aiuto per curare gli attacchi acuti di cefalea e quelli cronici più blandi ma di lunga durata?
L'omeopatia è una medicina che guarisce la predisposizione dell'organismo a specifiche malattie, soprattutto se sono croniche, cioè che perdurano mesi o anni.
Infatti, ha l'obiettivo di riarmonizzare quel disequilibrio interno che rende la persona più predisposta e vulnerabile alle patologie. È efficace nei disturbi acuti, ma in particolare per ridurre il numero delle crisi delle cefalee croniche.

Quali rimedi omeopatici si possono prendere per questo tipo di cefalea?
Proprio perché l'omeopatia non considera solo i sintomi specifici, ma la persona nella sua globalità, tenendo conto cioè delle sue caratteristiche psicofisiche, del suo carattere e delle sue emozioni, non esiste un rimedio specifico che cura la cefalea, ma la persona che ha quel tipo specifico di cefalea. Il trattamento è sempre personalizzato a seconda anche delle caratteristiche del dolore (per esempio se si localizza di più sulla fronte o lateralmente, se si presenta al mattino o alla sera eccetera). Nel caso in questione, se si tratta di un dolore acuto con alla base uno stress lavorativo forte e un carattere facilmente irritabile e reattivo alla contraddizione, indicativamente si potrà utilizzare Nux vomica se la cefalea è solitamente frontale con inizio al mattino e se la persona presenta disturbi alimentari, problemi di fegato, lingua patinosa, stitichezza, sonnolenza dopo i pasti principali, irritabilità.

Invece potrà essere utile Sepia officinalis se la cefalea è persistente in donne che presentano dolori pelvici (al basso ventre), emorroidi (dilatazione dei vasi sanguigni dell'ano), varici (dilatazione permanente delle vene con alterazioni delle pareti), stitichezza, tristezza e melanconia.

Servirà invece Lachesis mutus se le crisi di cefalea sono accompagnate da dolori sotto gli occhi o alle tempie, tipiche soprattutto nelle donne in menopausa, vampate di calore e con disturbi del carattere che migliorano con l'aumento del flusso mestruale.

Tutti questi rimedi vanno assunti, nei casi acuti, sotto la lingua indicativamente alla diluizione 15 CH e alla dose di 3 granuli da assumere ogni quarto d'ora fino alla scomparsa dei sintomi.

Che cosa s'intende per cefalea muscolo tensiva? Tende a passare o diventa cronica?
Ci sono tre tipi di cefalea: intracranica, extracranica e a grappolo o di transizione. Quella muscolo tensiva rientra nella categoria di quelle extracraniche ed è anche quella che è meno sensibile ai trattamenti farmacologici antidolorifici e preventivi.

I sintomi sono soggettivi, in genere si hanno dolore alla testa, cambi d'umore, diminuzione dell'attenzione. Le cause sono sconosciute, ma è possibile una relazione con l'eccessiva tensione muscolare del rachide cervicale, cioè del collo.

Secondo la psicosomatica è nel collo che tendono a somatizzarsi le tensioni emotive, le ansie e lo stress. Ecco perché è opportuno, per evitare che il mal di testa divenga cronico, intervenire non solo sul mal di testa ma anche sul disagio interiore che l'ha causato.

Come affrontare il nervosismo che il mal di testa scatena? Che cosa si può associare all'omeopatia?
È importante trovare un corretto stile di vita che preveda una sana alimentazione, una costante attività fisica e di distrazione per poter scaricare le tensioni.  Poi, è consigliato anche fare un accurato lavoro su se stessi per cercare di capire cosa crea disagi interiori e in questo senso i rimedi omeopatici possono essere di valido aiuto. I FANS, gli antinfiammatori non steroidei, infatti, se assunti per lungo tempo (è sufficiente qualche mese) possono dare seri problemi all'organismo, come diminuzione della coagulazione del sangue e ulcere gastriche.

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