Materia Medica Omeopatica degli scorpioni (Androctonus amoreuxii hebraeus)

Pubblicato il 17/10/2018

Categorie: Rimedi Omeopatici

Autori: Maria Grazia Ghisalberti

Fonte: Il Medico Omeopata - Rivista

Materia Medica Omeopatica degli scorpioni (Androctonus amoreuxii hebraeus)

"L'indole dello scorpione pare fatta appositamente per rappresentare il tipo dell'astuzia e della cattiveria più velenosa".
Brehm

Credo che, a livello dei piccoli rimedi poco conosciuti, Androctonus amoreuxii hebraeus possa suscitare un indubbio interesse e possa essere di sicura applicazione, sia in medicina umana che veterinaria. Si tratta di uno scorpione, diffuso nella zona medio orientale, di colore giallo e di medie proporzioni. Come appare chiaro dal primo nome, Androctonus, la sua puntura è letale per l'uomo, amoreuxii deriva invece dal nome dello scopritore, il naturalista e fisico francese Amorexau, vissuto tra il XVIII ed il XIX secolo.

I primi provings su scorpioni risalgono al 1939 e furono presentati al Congresso Internazionale di Berlino dal Dr. Azam di Algeri, altri studi furono pubblicati, nello stesso anno sul British Homoeopathic Journal dal Dr. Vincent de Laurier .

Evoluzione e Crateri generali

Gli scorpioni rientrano nella categoria degli animali terrestri più antichi, che già nel Devoniano e nel Carbonifero si erano differenziati nei gruppi principali. La loro organizzazione si è mantenuta quasi inalterata dal Siluriano superiore. Occupavano con più di 600 specie le zone calde di tutta la terra. Rispetto agli aracnidi, da cui si sono differenziati, hanno trasformato le appendici del terzo segmento addominale in pettini ricchi di cellule sensorie e modificato l'ultimo segmento caudale, o telson, che termina con un uncino velenifero e contiene le ghiandole preposte alla produzione del veleno.

Sono stati probabilmente i primi animali ad abbandonare l'ambiente marino per quello terricolo e sono rimasti praticamente invariati per circa 400 milioni di anni, manifestando un rimarchevole successo evolutivo. Possiedono una grandissima capacità di adattamento: sono stati trovati vivi sott'acqua e fino a 5000 metri sotto il livello del mare, possono scavare fino ad un metro di profondità in terreno molto duro e sollevare pesi fino a 100 volte superiori al loro. Possono sopravvivere per lunghissimi periodi senz'acqua né cibo grazie ad un efficientissimo sistema di ritenzione dei liquidi che li rende particolarmente adatti ad i climi molto secchi; in cattività hanno resistito fino ad un anno senza alcun nutrimento.

Non sopportano né la luce del sole né il fuoco: raramente si mostrano in giornate assolate ed evitano di uscire dai loro rifugi anche nelle notti di luna. Si sciolgono se esposti alla luce ultravioletta e pare siano immuni alle radiazioni. Con il tempo freddo la maggior parte di essi rimane inattiva. Sono predati da alcuni tipi di uccelli, ragni e serpenti. I babbuini africani li mangiano dopo aver loro strappato la coda ed alcuni autoctoni dell'Africa li considerano una prelibatezza da consumare viva.

Etologia

Sono animali estremamente solitari e, non sopportando la luce, passano la maggior parte del loro tempo nascosti, evitando perfino di andare a caccia ed aspettando che sia la preda ad avvicinarli; quando due scorpioni si incontrano, o combattono fino all'ultimo sangue, da formidabili guerrieri quali sono, o si corteggiano. Spesso si nutrono dei cospecifici, essendo anche immuni al loro veleno.

L'aggressività è una caratteristica molto marcata degli scorpioni: in genere attaccano, ma all'occorrenza possono anche fingersi morti ed approfittare della loro vittima ingannata al momento opportuno; protetti dal consistente esoscheletro che funge da armatura, usano l'uncino velenifero caudale per liquidarla. Hanno una vista molto scarsa, ma sono in grado di stabilire l'esatta posizione della preda grazie ai pettini, ricchi di cellule sensorie.

Il loro cerimoniale di corteggiamento consiste in una danza per molti aspetti riconducibile al comportamento umano. Tale corteggiamento non arriva ad un vero rapporto fisico, infatti la fecondazione è interna ed il sistema di trasporto degli spermatozoi non comporta alcun contatto: il maschio deposita sul substrato ammassi di spermatozoi racchiusi in capsule, le spermatofore, che poi vengono assunte dalla femmina.

Sono vivipari: gli embrioni si sviluppano in sacchi ovigeni e negli ovidotti e traggono nutrimento dal corpo materno, unica caratteristica "altruista" di questa madre e di questa specie! Subito dopo la nascita i giovani scorpioni si arrampicano sul dorso della madre e le si attaccano mediante l'apparato di suzione all'estremità delle loro zampe; qui rimangono per diversi giorni o settimane digerendo le riserve del loro liquido embrionale. Poco dopo la prima muta, si staccano dalla madre e se ne allontanano molto velocemente per evitare di essere da lei divorati. Diventeranno sessualmente maturi dopo 7 mute.

Gli scorpioni, con le loro 600 e più specie, costituiscono un gruppo notevolmente omogeneo. La maggior parte delle specie è molto simile alle altre differendo solamente in dimensioni, colore, numero di occhi, sviluppo delle zampe ed altri piccoli particolari.

Tossicologia

I veleni delle differenti specie hanno diversi livelli di tossicità e pare che quest'ultima sia inversamente proporzionale allo sviluppo delle chele; inoltre, più il soggetto è vicino alla maturità più il veleno è tossico.

I veleni più efficaci sembrano essere ben 6 volte più letali di quello della vipera. La stessa specie in differenti zone può variare tossicità, Butus Occitanus, per esempio, è letale nel Nord Africa e quasi innocuo in Francia. Androktonus Australis può uccidere un uomo in 4 ore ed un cane in 7 minuti con un veleno tossico quanto quello di un cobra. Anche Androktonus Amoreuxi utilizza una neurotossina mortale, con gli stessi effetti del veleno di un cobra e con sintomi simili a quelli indotti dalla stricnina, uccidendo un uomo nel giro di qualche ora.

La tossicità del veleno dello scorpione sembra dunque essere principalmente una neurotossina che agisce sul sistema nervoso autonomo e sul funzionamento cardiaco. Il dolore provocato dalla puntura è estremamente violento, tagliente e provoca anche un forte bruciore che si trasmette velocemente, il tutto in assenza di edema o rossore; compaiono solo delle piccole perline di sudore. Successivamente possono comparire sintomi generali: mal di testa, dolore al torace, dispnea, nausea e vomito, sudorazione, starnuti frequenti, aumento di salivazione e lacrimazione. Sono presenti continue perdite da naso e bocca con la sensazione che la gola sia bloccata da un corpo estraneo.

Le pupille sono dilatate e può esserci perdita di saliva bianca; i sintomi sono simili a quelli di un attacco acuto di asma. Si sono verificati decessi di bambini punti dallo scorpione, morti esausti dopo aver tentato a lungo di arrampicarsi sui muri.

Altri sintomi rilevati: difficoltà nel parlare, ammiccamenti involontari, convulsioni. La pressione del sangue aumenta con aritmia e tachicardia. E' stata notata emolisi. Mani e piedi diventano cianotici e l'addome gonfio duro e dolente. In molti casi si ha perdita di coscienza e conseguente morte.

Dall'autopsia risulta una situazione simile a quella da decesso per edema polmonare. Si è anche verificato un caso di paralisi totale con unico possibile movimento degli occhi ed alternanza di stato di allerta ed incoscienza; questa condizione si è prolungata per ben sei mesi. La reazione alla puntura si può manifestare in un lasso di tempo che va da 45 minuti a 12 ore dall'inoculo.

Si sono anche verificati casi di allergia in soggetti che lavorano sugli scorpioni, con reazioni anche alla presenza di uno scorpione nella stanza attigua. L'allergia si manifesta con sintomi di tipo influenzale: scolo nasale, lacrimazione, nausea, mal di testa con la sensazione che dei martelli battano nella testa; gli occhi bruciano, le mani tremano e si ha un netto miglioramento all'aria aperta.

Si credeva che il veleno dello scorpione fosse costituito da un'unica sostanza, di fatto, studi recenti hanno dimostrato che le componenti sono varie: tossine, amine biogene, enzimi, sali, sostanze non identificate, acqua.

Queste tossine alterano i legami degli ioni sodio, potassio e calcio in relazione al loro equilibrio elettrolitico:

- sodio e calcio influenzano la contrattilità e la frequenza cardiaca;
- sodio e potassio la trasmissione nervosa e l'integrità della membrana cellulare;
- il sodio l'omeostasi renale;
- il calcio la contrattilità muscolare.

E' chiaro che il raggio di azione di questo veleno è molto ampio; in esso sono anche presenti 5 hidrossy-tripamina (5 H-T), che provoca forte vascolarizzazione e dolore, ed enzimi emolitici con lo scopo di facilitare la digestione della preda.

Da sempre gli scorpioni sono stati usati come medicina, bruciati vivi venivano impiegati per curare i calcoli biliari. La cenere di scorpione è anche usata per le coliche renali e come diuretico.

Secondo il British Homoeopatic Journal, nel 1969, una signora di mezza età, refrattaria alla terapia omeopatica, fu curata da un Hakim che praticava la medicina Unami, con cenere di scorpione bruciato vivo. La medicina antica sembra prediligere questa preparazione.

Nel 1978, una ragazza israeliana, completamente cieca a causa di una retinite pigmentosa, fu trattata da un Rabbino con cenere di scorpione ad uso topico; la terapia durò 2 settimane ed era sconosciuta al medico curante che non seppe spiegarsi la guarigione.

La più antica medicina isopatica prescrive l'applicazione dello scorpione schiacciato sull'area d'inoculo, in Africa le vittime friggono e mangiano immediatamente lo scorpione che le ha punte. Vengono consigliate anche applicazioni con acqua bollente applicata localmente. La fitoterapia consiglia assenzio e salvia, il dolore può rispondere ad Apis, che si è dimostrato un antidoto anche nei provings, alcune volte ha funzionato Ledum.

Sperimentazione

Nel 1982, J. SHERR ha effettuato un proving utilizzando un maschio giallo adulto e completamente sviluppato proveniente da Israele.

Lo scorpione venne ucciso con una iniezione di alcool al 95% nel retto, fu triturato per tre ore in un mortaio di porcellana con aggiunta di alcool dissolvendosi quasi completamente eccetto una piccola parte di esoscheletro; il tutto è stato potenziato manualmente mediante 30 soccussioni fino a portarlo alla "80th C". L'esperimento è stato attuato su 31 persone: 14 uomini e 17 donne.

Per i dettagli si rimanda alla consultazione del lavoro di SHERR.

Psichismo

Il rimedio è caratterizzato dall'egotismo: è ripiegato su se stesso e contemporaneamente è dittatoriale. Può avere la sensazione di essere completamente solo al mondo con tendenza ad isolarsi e con la certezza che tutti gli altri siano pazzi, non lui.

E' prevalente la sensazione di distacco dagli altri, dal mondo in generale, dal dolore e dallo sconforto. Pervaso da un profondo disinteresse per gli altri e per le forme classiche di piacere e stimolazione intellettuale. Spesso questo sentirsi distaccato, keynote del rimedio, è accompagnato dalla sensazione di essere drogato o di sognare (come se) o lo può portare a credersi una specie diversa dall'umana, può credere di essere un extraterrestre, come se fosse a cavallo tra due mondi. L'esigenza di scoprire le sue origini può portarlo ad avere un profondo interesse per la creazione e per la  sua genealogia. Egoista, cattivo,  sospettoso,  ipercritico,  logorroico,  arrogante,  caustico, egocentrico, estremamente ostile, sente la necessità di uccidere, affrettato, incostante, insensibile ed aggressivo anche verso i familiari e gli stessi figli, completamente privo di rimorsi, desiderio di controllare gli altri, mancanza di controllo, incapace di esprimere le emozioni, avversione alla compagnia, distaccato, illusione di essere solo al mondo, combatte solo nel deserto, polemico, illusione di essere separato dal mondo, desiderio di rompere le cose, estremista, facilmente eccitabile, molto sensibile alla musica, incapacità a concentrarsi, memoria scarsa, distratto, preveggenza, intuito circa il comportamento ed il pensiero altrui, tendenza all'avarizia, ansietà con paura, veloce nell'agire, indolente di natura.

Diagnosi Differenziale

In base anche allo studio etologico del rimedio, propongo questa sintesi personale come oggetto di riflessione.

LACHESIS - egoista, cattivo, sospettoso, ipercritico, ipersessuale, logorroico, che non sopporta costrizioni alla gola ed ha la tendenza a deglutire spesso. Angosciato ed ansioso, contraddittorio come lo scorpione, ma di quest'ultimo non possiede l'enorme autostima, la tracotanza e la sicurezza. Direi che l'aggressione di Lachesis è strettamente collegata al tema dell'amore, mentre Androctonus la manifesta per vocazione .

PLATINA - arrogante e con grande autostima come lo scorpione, ne condivide anche le caratteristiche sessuali, ma alterna i sintomi fisici a quelli psichici. Ride per cose serie, mentre Androctonus non ride; il disturbo mentale, a volte, prende forma omicida, mentre nello scorpione il desiderio di uccidere è una costante costituzionale. .

SEPIA - distacco, indifferenza, irritabilità, tendenza ad essere caustica, amore per la  danza, lateralità sinistra per il mal di testa, tendenza a sudare e miglioramento di notte la accomuna ad Androctonus. Ha però paura di stare sola ed è estremamente sensibile alle critiche.

THUYA - come Androctonus malfidente, egocentrica, supponente e con mal di testa a lateralità sinistra. Insicura, affetta da scoraggiamento, ansiosa riguardo al futuro, infastidita da tutto, reagisce con violenza, ma non fino ad uccidere.

STRAMONIUM - ci ricorda Androctonus nell'estrema ostilità e nel desiderio di uccidere, nella sessualità, nella fretta e nel ballo; qui però c'è il rimorso. Inoltre può esserci desiderio di compagnia ed è delirante. Lo scorpione sa perfettamente quello che fa.

TARENTULA - sessualità, fretta e voglia di uccidere coincidono. La frenesia per il ballo è molto superiore a quella del nostro rimedio, vuole stare senza luce e vuole che nessuno le parli, ma tutto è pervaso da un parossismo di follia .

CROCUS - instabile, estremista che passa dall'allegria alla rabbia e che pure ama il ballo. Pallido smemorato, violento, ma subito dopo i suoi eccessi si pente: è pronto a pentirsi mentre Androctonus non conosce rimorso per nessuna ragione.

SULFUR - distaccato, isolato, sicuro di se, ipercritico, che vive un suo mondo. Nella sua torre d'avorio, ha una scala di valori sua personale, è isolato si, ma può essere assorbito da un qualcosa di estremamente positivo. I valori dello scorpione non possono essere che negativi.

Applicazione clinica

Tutte queste caratteristiche rendono sicuramente Androctonus un valido rimedio per molte problematiche umane anche di tipo comportamentale. Per quanto riguarda l'aspetto veterinario, penso che animali con questa tipologia caratteriale verrebbero, se non abbattuti, certamente isolati ed esclusi dalla riproduzione. Può essere invece interessante un'applicazione organotropica per quanto è relativo ad intossicazioni, avvelenamenti, convulsioni, insufficienze renali, problemi circolatori e del sistema nervoso autonomo.

Ho avuto modo di osservarne recentemente la sperimentazione su di una cagna Rottweiler al secondo parto. E' stata usata una 30 CH, recuperata con una certa difficoltà. Al primo parto, il soggetto aveva infierito sui cuccioli uccidendoli. L'indagine anamnestica conferma essere una cagna cupa ed instabile, aggressiva e con un'indiscussa tendenza a vivere isolata: 15 giorni e 2 giorni prima del secondo parto le è stato somministrato Androctonus. Tutto si è svolto normalmente senza alcuna forma di aggressività materna, spero grazie al rimedio.

Ipotesi di Nucleo Mentale Profondo

Ispirandomi alla metodica di Alfonso Masi Elizalde, anche per personale sfizio, ho elaborato tale ipotesi che, per quanto certamente incompleta, mi sembra coerente con molti aspetti del rimedio. Come archetipo non ho potuto evitare di pensare ad Ades, Plutone, Dio degli inferi: vive sottoterra, isolato, aborrisce la luce del sole, aspetta nel suo regno le sue vittime; non ama nessuno né è amato da nessuno; ha dovuto rapire perfino la sposa ed è in collisione anche con gli altri Dei (cospecifici). Ci trasmette una sensazione di crudeltà, insensibilità e profonda tristezza. In quanto al peccato di cui si è macchiato Androctonus, secondo l'interpretazione ispirata alla filosofia tomistica, penso abbia invidiato a Dio la capacità di amare universalmente ed essere misericordioso ed è condannato all'incapacità di amare, comunicare e dare, anche alla sua stessa prole.

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