Dovere e personalità: due casi clinici di Sepia officinalis

Pubblicato il 30/08/2021

Categorie: Casi Clinici

Autori: Luigi Caliendo

Fonte: Il Medico Omeopata - Rivista

Dovere e personalità: due casi clinici di Sepia officinalis

Dalla mia casistica, seppur non numerosa, riscontro due pazienti che si sono rivolti al mio studio per problematiche differenti, ma che nello sviluppo degli incontri hanno entrambi espresso la tematica del dovere come disagio mentale profondo di fondo che viene risolto dal rimedio Sepia (già prescritto per la sintomatologia fisica) ad alta potenza portando al miglioramento/risoluzione fisico e mentale.

MATERIALI E METODI

Casi clinici

CASO N. 1

Donna 55 anni, di aspetto sciatto, con problematica di cistite recidivante giunge alla mia osservazione per l’ennesimo fatto acuto. Prescrivo sintomatologicamente Cantharis 5CH in granuli (tre granuli ogni due ore sino alla risoluzione della sintomatologia) con l’avvertenza di rivederci appena la sintomatologia migliori affinché si possa instaurare un percorso omeopatico completo. Tre giorni dopo mi chiede un appuntamento. Emerge, oltre la storia di ripetuti fenomeni acuti di cistiti, l’avere urine scure, di odore forte e il desiderio di urinare frequente.

Come mentale: qualsiasi iniziativa le pesa, non riesce ad avere energia per svolgere la normali attività quotidiane, tralascia le faccende quotidiane come cura della famiglia, della casa, e del lavoro ultimo particolare che la rende più incline alla depressione in quanto dovendo confrontarsi col pubblico necessiterebbe di iniziativa ed energia. Il non essere efficiente sul lavoro la infastidisce in quanto le hanno inculcato che il dovere primario per una persona è il lavoro; continua riferendo che da quando è in menopausa e cioè da 5 anni, ha quasi costanti vampate peggiorate alla notte, a volta profuse che salgono dal basso. Non cerca più da tempo il marito e non sopporta l’aver rapporti, adducendo la paura delle cistiti, ma emerge un rifiuto all’atto sessuale per un non meglio specificato senso di malessere post-coitale. Mi informo sui gusti alimentari, riferisce di gradire i cibi salati, e che beve molta acqua; non riuscendo ad andare avanti con l’anamnesi visito la paziente e il quadro clinico è soddisfacente, repertorizzo con l’ausili del programma Complete Dynamics (versione 18.21) i sintomi e sepia è fra i primi posti.

Prescrivo Sepia in potenza 1LM tre gocce al dì e poi risentirsi dopo dieci giorni fissando un appuntamento per trentacinque giorni. Alla telefonata prefissata mi riferisce stare complessivamente meglio. Ci vediamo in studio la paziente ha un aspetto migliorato, sempre tendenzialmente sciatta, anche se più curata. Senza esprimere un reale mutamento emotivo mi dice che è contenta in quanto la cistite non è più tornata, e anche le urine hanno perso l’odore sgradevole. Provo a chiederle come va l’umore, dopo un primo momento di apparente “smarrimento” di dice che è variabile dalla malinconia, tristezza alla gioia. Le domando come va in famiglia e mi dice meglio in quanto ha ripreso a trovare per lei un momento di quiete recandosi a fare lunghe passeggiate in riva al mare e ciò la rigenera, rendendo poi il rientro in famiglia sopportabile. Mi informo sul termine sopportabile e lei dice che la casa è un posto sicuro da possibili pericoli “dove mi posso mimetizzare; tutto il resto è un più”.

Spontaneamente mi parla del lavoro, che si sente fiacca, senza forza che non riesce più ad essere una grande lavoratrice come prima; alla domanda se ciò era dovuto alla mole del lavoro o a sua attitudine risponde che lei è molto meticolosa, pignola; che (come già mi aveva riferito) che il lavoro è un dovere; “solo se lavoro molto sono accettata nel gruppo; anzi in realtà lavoro molto, ma odio il lavoro in sé”. A questo punto prescrivo Sepia 15LM tre gocce tutti i giorni per 10 giorni, e rivederci dopo 25 giorni. Alla visita ho una persona nuova, sempre vestita con toni non sgargianti, ma femminile e sorridente. Mi ringrazia e asserisce che è cambiata, le è tornata l’energia di un tempo che apprezza nuovamente andare al mare (è estate) e che ha programmato una crociera. poi mi ha detto che vuole tornare a scuola di ballo, liscio in particolare. A tale notizia le dico ti utilizzare l’ultima prescrizione in caso si senta meno bene. Sono passati due anni e ci risentiamo solo telefonicamente per fare il punto della situazione ampiamente gestito coll’ultimo rimedio, per altro molto saltuariamente.

CASO N. 2

Uomo 35 anni, con sudorazione profusa, si presenta per un asma persistente e conseguente fastidio da bocca secca. Domando di esplicare la sintomatologia, ha molta reticenza come di estrema diffidenza. Dopo una lunga pausa durante la quale dondola ritmicamente sulla sedia; racconta che quest’asma non è legata a particolari periodi dell’anno, ma pressoché costante, se si raffredda espettora con muco catarrale; l’espettorazione è per lo più serale e, se difficoltosa, gli sopraggiunge cefalea come da ingorgo vascolare. Quest’asma gli procura molta ansia perché ha come il presentimento che sia la spia di un qualche cosa di più grave, di un tumore o altro per cui possa aver rischio per la sua vita. Entrare nel muro del suo riserbo è molto difficile; lo vedo raccolto, come sulla difensiva. Domando se il suo sudore è costante e riferisce che suda sempre tantissimo e se non si porta una maglia di ricambio questo nel tempo diviene di odore acre. Decido che è meglio sospendere la raccolta anamnestica. Alla visita i polmoni sono liberi, ma si apprezza un chiaro sibilo inspiratorio.

Repertorizzo sempre con Complete Dynamics (versione 18.21) e fra i primi rimedi proposti compare Sepia; il primo se ricerco esclusivamente rimedi animali. A questo punto domando secco se al mare migliora. Sguardo meravigliato e conferma se l’asma aumenta o peggiora col freddo: va in riva al mare per stare bene. Mi sento più che sicuro e prescrivo Sepia 15LM tre gocce tutti i giorni e rivedere dopo 25 giorni. Parto da un potenza medio/alta in quanto il sintomo è cronico ed il mentale del paziente mi sembra molto particolare, estremamente diffidente. Il paziente disdice la visita prefissata e la programma venti giorni dopo. Quando entra in studio è circospetto. Mi voglio subito informare della mia sensazione, come risposta ho: Mi sento come un pesce furi d’acqua quando son fuori dai miei ambienti, dove, invece, mi sento a mio agio, dove posso mimetizzarmi.

Lo invito spiegare e inizia: sta meglio respira meno difficoltosamente, ma la profonda astenia che aveva (di cui non mi aveva accennato) lo fa essere meno efficiente sul lavoro. Il lavoro per lui è l’impegno maggiore. E’ molto pignolo e quando stava bene lavorava senza avvertire alcuna fatica.

Lavora presso una società di servizi finanziari, il lavoro è impegnativo, difficile, ma lo affronta con grande dovere così può stingere rapporti con l’esterno e questo gli permette di sopravvivere. Il dovere espresso come “bisogno dell’attività” ha fatto sì che sia molto ben voluto dal direttore di filiale. Ha rifiutato un trasferimento come direttore di filiale poiché il cambiamento gli aveva portato uno stato d’ansia eccessivo.

Lo invito a raccontare altro, si blocca; allora faccio domande. Fidanzato da anni con una ragazza, ma non intende convivere, ha bisogno di stare solo del suo spazio, se lo farà sarà solo per accontentarla, comunque lei mi dà sicurezza e comunque rispetta la mia indipendenza, i miei bisogni di solitudine. Alla domanda cosa è per lui la famiglia risponde: una base, una difesa. Domando come è l’intimità e risponde che non la ricerca e si concede solo per sicurezza di non essere lasciato. La casa è importante, per lui come luogo sicuro che lo isoli, anche dai rumori della città.

Il sonno è irregolare con risvegli soprattutto per palpitazioni intercorrenti. Non fa incubi, ma sogna profondità marine, sogni che normalmente non lo rassicurano, gli danno ansia, paura di essere mangiato solo quando è particolarmente stressato. Ama il mare, e sia l’umore che il fisico è migliorato al mare, ama nuotare, non va tropo al largo, ma starebbe ore al mare e nel mare. Il rapporto col cibo è esclusivamente per sopravvivere; desidera cibi salati, aspri, ha una passione smodata per i sottaceti. Alla repertorizzazione i nuovi sintomi non fanno altro che confermare la scelta di Sepia (se ce ne fosse stato bisogno). Non modifico la diluizione.

Ci si rivede dopo quaranta giorni.

Sta meglio e mi dice che ha ripreso ad andare al teatro ai concerti di musica classica, cosa che adora e che aveva smesso di frequentare in quanto l’andare fuori in un ambiente con tutta quella gente, mi procura il timore che i potessero fare del male. Con la fidanzata va meglio e stanno cercando una casa dove poter convivere: lei mi dà la sicurezza e so che non mi chiederà mai di essere un uomo di casa. A questo punto confermo Sepia 30LM da assumere solo nei momenti in cui si sente meno bene. A tutt’oggi viene con cadenza semestrale in studio in quanto: lei mi ha compreso e mi accetta per quello che sono senza giudizio. L’asma è un ricordo e ad oggi convive in modo tranquillo con la fidanzata e progettano un figlio. Figlio che è: il dovere massimo per un uomo, per potere essere completamente accettati anche se mi spaventa il poter perdere l’indipendenza.

DISCUSSIONE

Dall’analisi di questi due casi si evince che entrambi i pazienti fanno tutto ciò che devono fare in quanto è un dovere che li riesce a riparare dai pericoli che l’ambiente esterno può riversare loro. Ma cosa è il dovere? Secondo il Dizionario della Lingua Italiana Sabatini Coletti: Legge morale, non necessariamente scritta ma comunque riconosciuta dalla coscienza, che impone di osservare gli impegni che ognuno contrae con gli altri per il fatto stesso di vivere in società. Quindi in italiano dovere è il senso del comportarsi come si deve, cioè come ci si aspetta da noi. In psicologia il dovere è stato a lungo studiato. Chi ha sviscerato tale senso in modo attuale è la psicoterapeuta tedesca Vera Peiffer che teorizza che si compia il dovere in modo automatico, senza riflettere sulla fatica che ciò possa comportare nella vita di tutti i giorni. E che abbassando tale livello si possa instaurare il senso di colpa. Il dovere porta a dei vantaggi perché agire secondo le regole definite da altri deresponsabilizza le persone meno forti, è più facile obbedire a regole per essere accolti ed accettati. Tutti abbiamo sviluppato durante la nostra vita il senso del dovere, ma soltanto in alcune persone questo causa sintomi mentali tali da arrecare sofferenza. Con l’aiuto programma Complete Dynamics e ricercando la parola “dovere” nel Repertorio emergono i seguenti sintomi:

MENTE - DOVERE - avversione a: aur-ar. bell-p. brom. calc-p. cench. cit-l. falco-pe. Lyc. Nux-v. petr-ra. SEP. Sil. sul-i. Sulph.

MENTE - DOVERE - avversione a - familiari; doveri: aur-ar. bell-p. brom. cench. cit-l. falco-pe. Lyc. Nux-v. petr-ra. SEP. Sil. sul-i. Sulph.

MENTE - DOVERE - eccessivo senso del dovere: agar. androc. Ars. aur. calc-p. calc-sil. CALC. caps. carc. caust. choc. cupr. ign. kali-ar. kali-bi. KALI-C. kali-i. kali-n. kali-sil. kali-sula. lac-c.lac-e. lyc. mag . mang. Naja nat-m. Nat-s.NIT-AC. nux-v. Sep. Thuj. vip. zinc.

MENTE - DOVERE - eccessivo senso del dovere - bambini; nei: androc. Ars. calc-p. calc-sil. CALC. caps. CARC. caust. Cupr. ign. kali-bi. kali-c. lac-c. lyc. Mang. Naja.j nat-m. NIT-AC. NUX-V. Sep. Thuj. vip. ZINC.

In grassetto ho riportato Sepia, che non è sempre il rimedio al grado più alto, ma vi compare sempre. Sepia è uno dei principali policresti dell’omeopatia; uno dei grandi rimedi della Materia Medica e sembra, ma non sempre, più indicato per il sesso femminile. Appartiene al miasmasico-luetico. Il soggetto Sepia è un intossicato; la sua intossicazione è lenta e profonda e può avere varie cause che sono soprattutto riconducibili ad una diatesi generalmente tubercolinica, con disturbi di tipo congestizio. Si ha una sorta di intossicazione lenta dell’organismo che cerca di espellere con ogni tipo di eliminazione. Sepia è la persona che fa di tutto per accontentare il suo piccolo mondo che si tratti di famiglia o lavoro; si trova ad intraprendere e svolgere mansioni opposte alle sue intenzioni e così facendo accumula al suo interno pensieri cupi, parafrasando il rimedio esso accumula l’inchiostro nero, che servirà per nascondersi dalle insidie.

Il rimedio Sepia si sente dipendente da persone o schemi e farà sempre di tutto per conservare questa posizione anche per poter piacere e quindi piacersi. Sino a che è compensato egli dimostra un atteggiamento spiccatamente iperattivo; quando entra nella fase di scompenso ogni cosa è eseguita contro volontà oppure sente che ciò che fa è un peso, una costrizione. Tutto ciò innesca il rapporto conflittuale con il proprio dovere.

Il Paziente scompensato potrà isolarsi, lasciarsi andare e trascurare i propri doveri. All’opposto ci saranno situazioni in cui il paziente Sepia scompensato nasconderà la sua condizione cupa con l’iperattivismo dimostrando sempre preoccupazione per gli impegni, protestando in continuazione. Quando lavora al di fuori delle mura domestiche s’impegna in modo esasperato nel suo lavoro. Comunque Sepia esprime sempre il senso d’intrappolamento nel dovere fino a provarne avversione. Sepia nel dovere vede un senso di riconoscimento, quindi il suo dovere ruota o attorno alla famiglia o al nucleo lavorativo che vivrà come i suo habitat, al contrario ad esempio, di Aurum per il quale il dovere ruota attorno al lavoro e si scompensa perché non può realizzare i progetti che si è fissato. Sepia si scompensa quando si sente costretta dalla situazione.

La personalità Sepia è quella di un lavoratore, meticoloso e pignolo. L’occupazione e il lavoro sono mezzi per la ricerca di stabilità; difficilmente sentono la stanchezza. Sepia ovviamente ama la musica e la danza: il mare è un ambiente fluido, ameranno più facilmente la danza dolce e la musica classica. La musica, il movimento li fa sentire vivi. Sepia vuole essere autonoma, cercano relazioni ma come sostegno o senso di apprezzamento; in essi l’indipendenza non è mai così netta. In Sepia c’è sempre un antagonismo con se stesso.

REP: Mind; thoughts; two trains of thoughts sep (3).

Esempio: umore mutevole, ambivalente (es paura e voglia di stare soli).

L’insoddisfazione nasce dal bisogno di differenziarsi dal loro ambiente (dimostrare che sono indipendenti a loro stessi), quindi attivi, dinamici, ricercano il piacere. Se scompensati, dicono sempre no, diventano irritabili e poi indifferenti, apatici (questo è l’aspetto più noto).

CONCLUSIONE

Due tipologie diverse di persone tutte accumunate dal senso del dovere, che con la giusta repertorizzazione hanno tratto beneficio dal medesimo trattamento omeopatico. Queste poche note sono anche per ricordare che un rimedio tipicamente femminile, come Sepia, può essere ritrovato nell’uomo. Poiché il quadro psicologico descritto lo si ritrova soprattutto nelle donne, ciò fa di Sepia un rimedio prevalentemente femminile, pur non essendoci in Omeopatia una distinzione tra rimedi femminili e rimedi maschili.

BIBLIOGRAFIA

  1. Samuel C. Hahnemann: Organon dell’arte del guarire, Red Edizioni 2006
  2. Roger Morrison: Manuale Guida ai Sintomi Chiave e di Conferma, Bruno Galeazzi Editore 1998
  3. Rajan Sankaran: L’anima dei rimedi, Salus Infirmorum 2004
  4. Ioannis Konstantos: Materia Medica Omeopatica Clinica, Salus Infirmorum 2008
  5. J. Tyler Kent: Materia medica omeopatica, Red Edizioni 2003
  6. Domenico Claps: Segni sintomi ed emozioni in omeopatia, Enea Edizioni 2010
  7. Vera Peiffer: Le Trappole del Dovere, Armenia 2000
  8. Vera Peiffer: L’autostima Viene Prima del Dovere, Armenia 1998
  9. Complete Dynamics versione18.21 - Released 18 November 2018

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