Una barriera fra me e le cose. Un caso clinico omeopatico di Champhora

Pubblicato il 31/07/2018

Categorie: Casi Clinici

Autori: Giacomo Merialdo

Fonte: Il Medico Omeopata - Rivista

Una barriera fra me e le cose. Un caso clinico omeopatico di Champhora

Maddalena è una donna di 67 anni che vedo per la prima volta nella primavera del '97, inviatami dalle sue figlie, già in cura presso di me da diversi mesi. Di statura piuttosto bassa, corporatura esile, con la pelle molto rugosa, sembra "segnata" dalla vita, capelli neri (tinteggiati), gli occhi scuri vivaci e attenti, truccati piuttosto pesantemente, il rossetto sulle labbra. Indossa un vestito completamente nero, con un'ampia scollatura che lascia intravedere il seno, cosa abbastanza inconsueta alla sua età. Nonostante la stagione è già molto abbronzata. Non aspetta che sia io a rivolgerle le domande, ma interviene di sua iniziativa:

"L'ansia è una cosa che mi ha accompagnato tutta la vita, fin dall'infanzia. Ho avuto un periodo, quando ho avuto le bambine, una dopo l'altra, poi l'aborto, ho avuto una assenza di mestruazioni, poi insegnavo... in quel periodo stavo talmente male... ho cominciato a girare neurologi... poi ho avuto una terza bambina e dopo due anni sono ricaduta di nuovo, abitavo in quel periodo ad Asti, perché mio marito girava sempre, era Ufficiale della Finanza.

Poi, piano piano, mettendoci anche tanta forza, mi è passato: le sto parlando di cose di 35 anni fa, non ho più preso una pastiglia né più fatto niente. Io ho l'ansia per esempio se una persona tarda di cinque minuti, penso subito che sia andata a finire sotto il treno, già da bambina ero così, quando mio papà usciva la sera non ero tranquilla finchè lui non tornava, e avevo quattro anni.

All'asilo ero paralizzata dalla paura che mia madre non venisse a prendermi. Poi, quando mi sono sviluppata, ho avuto un periodo che avevo la testa come se fra me e le cose ci fosse una barriera, come se non potessi raggiungerle... l'ho avuta anche quando ho avuto le bambine... io ero una cosa, il mondo era un'altra... come un distacco.

Ma poi mi passava andando in vacanza, in montagna. E poi il crollo con la nascita della seconda bambina... le avevo, in montagna, una da una parte e l'altra dall'altra, mi svegliavo la mattina sempre con l'ansia. L'ufficiale medico allora mi diede un anno di convalescenza dal lavoro.

ERA COME SI FOSSI SOTTO E TUTTO SI SVOLGESSE SOPRA, non riuscivo ad agganciare.

Poi l'insonnia che ho patito allora, era pazzesca, non riuscivo a chiudere occhio tutta la notte.

Solo che ora da un po' di tempo a questa parte la mia ansia è un po' esagerata. Anche ora se la figlia e il bambino non arrivano, mi viene la dissenteria per l'ansia. Cose stupide... non reggo di aspettare quel momento.

Ora sono anche piuttosto depressa, perché io combatto sempre un po', ma ora al mattino quando mi sveglio ho l'ansia di una giornata.. ho anche un po' di senso di depressione... Non che in famiglia non ci siano problemi, ci sono, per carità... MI VIENE DA ISOLARMI, sto una giornata in casa, non esco, cosa che non era da me. Sono in pensione da quattro anni, e prima facevo la maestra elementare. Sono vedova dall'età di 41 anni, ho tirato su le mie figlie da sola, perché ho meno ansie, a volte non vedo le cose...".

Domando se l'andare in pensione ha avuto una particolare importanza nella sua vita:

"No, ho avuto un dispiacere due-tre anni fa, mi ha proprio toccato le corde, da allora sono molto più ansiosa, anche se continuo a fare tante cose, la pensione non mi ha dato fastidio".

Silenzio. Chiedo cosa le è successo due-tre anni fa:

"Non glielo dico... subito mi sembrava superabile, ma poi ho cominciato a sentirlo come una mancanza... Nella mia debolezza sono forte, non conto mai niente a nessuno, non piango mai. Ho anche paura; il mattino mi alzo e mi dico: qual è il fastidio della giornata? Poi cerco di farlo, ma il primo acchito è la paura, una paura che mi capiti..."

Naturalmente sto capendo sempre meno di quello che Maddalena mi vuol dire. Abbastanza sconcertato, le chiedo se può spiegarmi meglio qual era la mancanza che ha cominciato a sentire due-tre anni fa:

"Una mancanza affettiva. Mi sono sentita... come se mi avessero tolto un braccio, o qualcosa che era utile. Non mi era mia capitato nella vita, nemmeno quando è morto mio marito".

Silenzio sempre più totale. Aspetto un po', poi per togliermi dall'imbarazzo domando la prima cosa che mi viene in mente, cioè come ha vissuto la menopausa:

"Benissimo, non me ne sono accorta proprio per niente. Mi ha lasciato una stitichezza che prima non ho mai avuto. È successa proprio dalla cessazione delle mestruazioni, da quel periodo lì. Prima avevo un fibroma, con mestruazioni forti forti, poi sono finite verso i 50 anni. Per caso poi ho scoperto il fibroma grosso, calcificato. Ho cominciato ad avere stipsi quando non ero a casa, quando facevo un viaggio".

Domando se c'è altro:

"Da bambina ho avuto la difterite, che mi ha proprio portato alle porte... ricordo quel senso di soffocamento che mi sono portata dietro tutta la vita. Non nuoto, perché quando l'acqua mi arriva al collo mi sento soffocare. Ma non ho problemi con i vestiti al collo, mi sento soffocare quando mi va qualcosa di traverso, mi bastava una caramella da masticare. Non posso prendere farmaci in capsule. Guai a mettermi qualcosa in gola..."

Di nuovo un grande silenzio. Mi informo rispetto al sonno:

"Bene, adesso dormo, anche se è leggerissimo. Ho avuto il senso di nodo in gola moltissimo, ma ora non più, non più da decenni, ho fatto una scarlattina a 19 anni, ero stata malissimo. Poi, quando sono stata meglio, mi ha cominciato a prendere una cosa fra naso e gola, è durata per un anno, io ero convinta di avere un cancro... io come ho qualcosa penso subito a quello. Poi mi va molto spesso la roba di traverso. Non riesco a mangiare le bietole, tutte quelle cose che hanno filamenti e che possono rimanere in gola. È quello che fa il filo che non lo controllo, ma tutto quello che posso masticare va bene. Pensandoci, anche adesso a volte mi prende il groppo in gola, ma non è la prima delle preoccupazioni".

Visto che siamo in argomento, chiedo ragguagli rispetto alle sue abitudini alimentari: "Mangio di tutto, non faccio storie, mangio sempre poco. Mi dà fastidio il senso di pesantezza allo stomaco. Mi piacciono i formaggi, tutti. Più sono forti e più mi piacciono. Mi piace la roba forte, con tanto pepe e peperoncino, lo ficco tutto dove posso. Non vado matta per la carne e il pesce".

Aggiunge spontaneamente:

"Ho paura di andare a fare analisi, ho paura delle malattie... cerco sempre di rimuovere tutto, non mi piace... poi faccio dei sogni spaventevoli... anche se per fortuna non sono ricorrenti. È più che altro un sottofondo di ansia che mi fa sognare le situazioni scabrose..."

Chiedo spiegazioni:

"Che procurano ansia. Di solito riguardano la famiglia".

Lungo silenzio. Insisto per aver maggiori spiegazioni:

"La FAMIGLIA. Ho due ragazze che se la cavano bene. Poi ho la terza, che sarebbe la mia seconda (??), che è una parte di ansia, da quando è morto suo padre. È sempre stata contro di me, come se io fossi la causa di tutti i suoi guai. Da bambina era apatica, non dava nessun fastidio. Non c'era niente che la scuotesse, né la scuola né niente. Come spingere un baule in salita. Poi, con la morte del padre, ha iniziato ad essere scontenta, ad avercela con tutti, e sempre per colpa mia...".

Per cercare di concludere questa, che mi sembra una anamnesi un po' strana, domando se ha qualche hobby, interesse:

"Faccio un sacco di cose: UNITRE, studio lingue... ho sempre combattuto da sola. Trovo che sia importante fare, non stare lì a guardare il soffitto. E poi voglio fare la sua cura, perché desidero combattere ancora un po'".

Prima di accingermi allo studio del caso, e quindi ad una possibile repertorizzazione, penso a quello che le figlie mi hanno raccomandato di ricordare rispetto a loro madre, ognuna di propria iniziativa ed in modo spontaneo, senza conoscere il parere dell'altra:

"La mamma è molto disturbata. Con noi è stata un vero generale comandante, un tiranno, e poi è una persona molto fredda, mai un gesto di affetto, credo che a lei i bambini in fondo non interessino molto, e noi figlie in particolare non le siamo mai interessate..." (questo detto da ognuna delle due figlie da me conosciute, separatamente, nella propria visita personale).

Studio questi sintomi e noto la posizione di Camph.: so che come rimedio si pone in un certo gruppo, cosiddetto delle "droghe", aventi in comune il senso di distacco dal mondo e quindi il senso di isolamento, che è la cosa che più percepisco da questa paziente, anche se dal repertorio il rimedio non compare in questa voce. Alcune altre voci sono state da me scelte più che altro da una impressione personale durante la visita.

Decido di prescriverlo: Camphora 200 CH in gocce per tre giorni.

 

Ci rivediamo dopo due mesi:

"Non ho più preso ansiolitici, senza più fare alcun ragionamento, allora vuol dire che non sento più l'ansia come prima. Non le dico che sono diventata una persona serena... ma mi pare che vada meglio, che siamo nella direzione giusta.

Ho sempre un po' angoscia... l'ansia va un po' meglio. Mi alzo la mattina e ho un po' paura... forse dipende anche dalle circostanze esterne. Io cerco sempre di fare le cose bene, però ce l'ho, non sono proprio una persona felice, sono una persona che si studia al massimo, con i mezzi che ho.

Quell'ansia pazzesca che mi fa svegliare in modo brusco... però non ho mai più preso niente, vuol dire che un pochino è calata. Quindi mi sembra che sia nella direzione giusta, che fare così vada bene.

Io non ho avuto una vita facile, anzi sempre a saltare ostacoli. Sola a 40 anni con le figlie sulle spalle, grosse difficoltà economiche, forse ora sono un po' stanca. E le figlie riversano tutto su di me, e io questo non lo trovo molto pesante.

Ora mi trovo molto bene ad alzarmi la mattina e non dover timbrare il cartellino a scuola. Mi occupo dei nipotini, vado all'UNITRE, mi interesso di molte cose, la giornata è piena. Quando posso prendo un libro, mi piace molto leggere. Ho anche dei buoni amici; quando possa vado a teatro.

Poi mi piace l'idea del viaggio, quando posso vado a sentire l'odore dei treni... è come se fossi libera. Se poi parto allora sono via, e per i problemi di qua non ci posso fare niente.

La dissenteria mi è venuta un po' meno, anche se c'è sempre, e dire che ho problemi di stitichezza con menopausa... prima stitica non lo ero per niente. La dissenteria mi viene solo quando mi spavento.

A me piace il sole, ci sto molto lì a prenderlo, anche perché io soffro molto il freddo".

Domando se ricorda qualche sogno, ma nega di ricordarne. In compenso aggiunge:

"Ho avuto tre figlie, ma chi me l'ha fatto fare? Tre figlie che mi hanno dato un sacco di problemi. E poi faccio sempre di più di quello che dovrei!".

Presentandosi con la pelle scura come un carboncino, le chiedo dove si sia abbronzata in tale modo:

"Sono stata otto giorni in Tunisia. Perché ogni tanto devo staccare...".

 

Dopo altri due mesi:

"Mi va molto meno di traverso la roba. Ho delle preoccupazioni esterne per vendere la casa, che è un bel traffico... se non fosse per questo starei benissimo. Io mi preoccupo sempre anche quando non è il caso. Ma di salute sto bene. Ho queste angosce che spero che passino.

Riguardano questo momento qua di cambiamento, e queste cose dopo una certa età pesano. Finchè si è giovani, io ho cambiato tante volte... il mio temperamento non è di stare attaccata alle cose, a me piace cambiare, viaggiare...

I vecchi ansiolitici non li ho più visti. Anche con questi pensieri ho sempre mangiato e dormito.

Va meglio, mi sembra che... quelle ansie non le ho più avute. Mi sono sempre alzata bene la mattina. Ogni tanto ho i piedi molto freddi, gelati, che strano dicevo, ora a luglio. Ma anche in passato diverse volte ho avuto i piedi gelati al mattino o alla sera".

Mi informo di come va l'intestino:

"Va meglio, si smuove, stranamente. Proprio regolare tutti i giorni no, qualche volta mi aiuto un po', ma va molto meglio di prima, a volte me ne accorgo e dico: "strano, si sta mettendo a posto", ed erano anni e anni che avevo questo problema.

Non ho più preso niente per bocca, al limite qualche volta un po' di supposte di glicerina. Quindi va molto meglio.

Cambierò casa. Pensavo: "Chissà se un anno fa mi sarei sentita di vendere e di comprare..." Anche il fatto di avere questa decisione... ora vado a vivere a Quarto, una casa più piccola e governabile, e poi Quarto è più accessibile, non è in cima al monte come ora...".

 

Dopo altri due mesi:

"Il mio intestino si è messo a posto, era da anni che tribolavo, invece ora va proprio bene. Ho ancora qualche problema se mi sposto in viaggio, ma non ho più preso niente.

Il resto... tutto a posto non è, perché sto traslocando, e sono lè che cerco di combattere... ho sempre paura che succeda qualcosa... e così, sono sempre un po' con le idee ossessive, non riesco a stare tranquilla, anche se però vedo che me ne frego molto di più di prima.

Dormire dormo bene, mai dormito così bene. È strano persino, avevo il sonno molto leggero, sentivo tutto... ora ho anche dormito in camera con un'amica, questa mi ha detto che si è alzata più volte nella notte, io non ho sentito niente. Infatti di giorno sto bene, mi sento in forma. Mi pare che siamo in dirittura".

Le chiedo se può spiegarmi meglio riguardo allo stato attuale della sua ansia:

"Mi viene a seconda di chi ritarda: per certe persone non mi preoccupo, oppure va a momenti, a volte mi preoccupo a volte no. Mi pare ora che anche se mi preoccupo, non mi paralizzo più, so quello che devo fare e lo faccio, non rimango più inchiodata all'ansia. Avevo sempre paura delle cose prima che avvenissero, poi quando avvenivano le affrontavo".

Domando come va con il cibo in gola:

"Mi dà sempre fastidio, ma mi hanno fatto notare gli altri quest'estate che mi hanno visto mangiare le fibre, non ho più così paura che mi vada di traverso la roba...

Non ho più quell'ansia al mattino, senza motivo, come avevo prima. Posso ora vivere anche abbastanza tranquilla.

Devo anche dirle che mi sono ricordata che io da sempre ho paura dei gatti, ma ora forese un po' meno, mia figlia ne ha uno e non mi terrorizza, prima era una cosa terribile".

 

Passano altri quattro mesi, la visita successiva nel Febbraio 1998.

Maddalena è sempre vestita in modo elegante, ma stavolta in modo sobrio e allegro, colorato e perfettamente intonato. Anche il trucco è molto meno pesante, appena accennato.

"Ho traslocato (lo dice con un'aria molto soddisfatta). È andato TUTTO bene. Sono soddisfatta. Come base sto meglio, sono più tranquilla e dormo. Nei momenti più in crisi, che ne ho passati anche ora, è diverso perché mi sento sempre un po' IO, ci sono, presente.

C'è sempre qualche momento in cui mi prende l'ansia, ma poco! Prima ero anche molto nervosa, irascibile, mi davano fastidio molte cose. Mia figlia mi dice che sono proprio cambiata, sono un'altra. Mi vedo molto tranquilla e serena.

Vorrei andare via, scappare come quelli di "Chi l'ha visto?"...

Questa trasmissione la vedo sempre, da anni. Mi intriga molto sapere di queste persone che scappano da un giorno all'altro, vorrei farlo anch'io ma mi manca il coraggio. Io andrei sempre a vedere che cosa c'è un po' più in là, anche quando vado a visitare una cosa. Da bambina e da ragazza come maestra sarei andata a vivere e a insegare in Tripolitania, ma quando mi sono diplomata non ci si poteva più andare!

È la cosa che mi interessa di più, vedere cosa c'è un po' più in là. Ho una curiosità che a volte mi espone anche a pericoli, per vedere sempre cosa c'è.

Dormo anche di più. Tutti alla mia età si lamentano dell'insonnia, io proprio non ce l'ho. Anche come intestino funziona sempre bene, incredibilmente...".

 

Sono passati due anni da allora e non ho più avuto occasione di rivederla, ma so dalle sue figlie che sta sempre molto bene, anche sul piano fisico non ha più avuto alcun disturbo.

La vedono molto cambiata, fondamentalmente meno concentrata in se stessa, non più isolata e più disponibile al mondo. Stanno riscoprendo, mi dicono, un'altra mamma.

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