Il rimedio omeopatico Hydrogenium. Un caso clinico

Pubblicato il 06/11/2018

Categorie: Casi Clinici

Autori: Giacomo Merialdo

Fonte: Il Medico Omeopata - Rivista

Il rimedio omeopatico Hydrogenium. Un caso clinico

I visita

Anita ha 35 anni quando la vedo per la prima volta. Di altezza media e corporatura minuta, appare molto triste e depressa, con i capelli castano scuri lunghi, mal curati, che sembrano pesarle addosso. Veste in maniera piuttosto sciatta, per nulla appariscente, lo sguardo è come impaurito, la voce e il modo di fare denunciano una forte timidezza.

"Vengo per la rinite allergica che ho fin da bambina, è lieve, non è mai stata forte, ho fatto per sei anni il vaccino e per un po' è andata bene, poi l'ho sospeso per la gravidanza che ho avuto due anni fa e la rinite ora è uguale tutto l'anno, anche se ne ho sempre di più in primavera.
Ho molti starnuti la mattina appena sveglia, quando sono ancora a letto. Ho il naso sempre con la sensazione di essere chiuso, cola molto liquido, acquoso. È sempre tappato, anche di notte".

Domando se c'è altro:

"Ho la forfora in testa, e la seborrea. Poi ho le gambe pesanti, soprattutto dalla gravidanza. Le mani gonfie, le dita che si addormentano. Ho delle macchie rosse ai bordi della fronte, che si vedono di più prima del ciclo. Così poi ho molto prurito alla testa e ai gomiti.
Ho l'intestino un po' contratto, anche se ora va abbastanza bene, perché mangio più verdura, prima ero più stitica".

Mi informo delle sue abitudini alimentari:

"Digerisco bene, ma devo mangiare leggero. Ho spesso mal di stomaco se mi faccio del nervoso o se sono emozionata. L'appetito è buono, ma non ingrasso. La sete è sempre molta.
Sono più golosa di cose salate, pizza, pollo, olive, salumi, cioccolata. Non mi piacciono le lumache e la trippa. Digerisco abbastanza bene tutto, a parte i peperoni".

Le rivolgo un'altra serie di domande, per meglio modalizzare i sintomi dell'allergia e conoscere la sua adattabilità all'ambiente:

"L'allergia migliora al mare, ed è peggio in campagna, anche se io preferisco stare in campagna, il mare non mi piace molto.
Soffro il caldo, non mi vesto molto pesante in inverno. ll vento mi dà molto fastidio sulla faccia. Soffro molto la macchina, da sempre, mi viene sempre nausea. La mia coagulazione è buona, è difficile che abbia qualche livido, anche se da bambina avevo spesso il sangue dal naso, ma ora non più.
Le mestruazioni sono regolari e non dolorose; la gravidanza e il parto sono stati perfetti. Ho allattato per quattro mesi".

Chiedo se può parlarmi un po' di sé, e devo dire che Anita non si fa molto pregare:

"È da tanto tempo che ho dei disturbi nervosi, da almeno dodici anni. ho preso molti psicofarmaci e ho fatto una psicoterapia, per quattro anni, fino a un anno fa. Alternavo fasi depressive con momenti di euforia estrema. forse sono stata un po' meglio da quando sono rimasta incinta.
Mi sembrava che tutto il mondo ce l'avesse con me, di essere tagliata fuori dalla vita normale, mi sentivo impotente."

Chiedo maggiori spiegazioni:

"Che tutti gli altri fossero più fortunati di me, di non avere gli strumenti per fare quello che avrei voluto. Che non dipendesse da me, ma che fosse il destino. lo penso. che tutto dentro di me sia legato ai miei familiari, che erano incapaci di manifestare i loro sentimenti, io a mia volta mi sono chiusa al mondo, quindi sempre repressa e ho sempre evitato qualsiasi rapporto sociale, fino ai 24 anni, quando ho conosciuto il mio attuale marito. Conoscendo lui e piacendomi molto, non potevo più ritirarmi nel mio guscio, però ero in un grande conflitto col fatto che i miei non volevano che uscissi dalla famiglia, che mi staccassi da loro. La mia mente non ha retto a questo conflitto. Mia madre è una donna dominante, mio padre è succube di lei, lui è inesistente.
lo sono la figlia più grande, poi ho un fratello di 31 anni e una sorella di 25. Lavoro alle Poste, sono impiegata".

Dopo un lungo silenzio, prosegue spontaneamente:

"Mi sento spesso una sensazione di affanno, come se il cuore se ne andasse per i fatti suoi. cioè magari faccio le scale, ed è come se avessi 70 anni, mi sento stanca. Al minimo sforzo mi sento questo cuore, come se mi scappasse, uscisse dalla sua. come se invece di stare fermo lì, volesse scappare. Me ne sono accorta dopo la gravidanza. Sento una sensazione di mancamento al torace, come quando si va sull'otto volante.
Sono sempre stanca, allo stremo delle forze, come se fossi allo stremo della vita. Mi sento sempre allo stremo delle forze. Va meglio al mattino, poi arrivo all'ora di cena che non vedo l'ora di andare a dormire, e sono solo le sette-otto di sera!"

Chiedo come è il suo sonno, se ricorda qualche sogno:

"Dormo abbastanza bene. Sogno i fatti del giorno, il lavoro, episodi successi durante il giorno. Qualche anno fa facevo dei brutti incubi: spesso, che uccidevano qualcuno, e io stavo lì inorridita a guardare. Oppure che dovevo correre e non riuscivo a muovermi".

Repertorizzo.

Come mi aspettavo, non avendo capito molto del vissuto interiore di questa paziente tanto meno capisco la scelta dei sintomi e quindi la diagnosi di rimedio. Dopo un'occhiata alla repertorizzazione e ai rimedi da essa segnalati scelgo il "meno peggio", anche se non mi convince molto.

Prescrivo quindi Natrum muriaticum 200 CH, in gocce per sei giorni.

II visita

Ci rivediamo dopo due mesi:

"Il raffreddore è leggermente migliorato durante la cura, ma è tornato uguale da quando l'ho sospesa. Ho sempre tanti starnuti, la mattina appena mi sveglio, e gli occhi mi bruciano molto, ma questi verso sera. Sono sempre stanchissima e non ho voglia di vedere nessuno.
Ho avuto un episodio di sangue dal naso, un venti giorni fa, che non ne avevo più avuti fin da ragazza".

Domando come va quella sensazione del cuore, come se volesse scappare:

"Bene quella. non l'ho più sentita. Però. ho spesso questo problema di gambe gonfie e di dita gonfie. Oppure la sensazione di gelo nelle gambe e alle dita dei piedi, specialmente la destra, che mi formicolano e si addormentano. lnvece alle mani si addormentano le dita, di notte, quando mi sveglio sono gonfia. Prima erano fredde sia le gambe che le dita, ora che ho camminato un po' ho la sensazione di calore alle mani e alla faccia. Questa sensazione di calore alla faccia mi succede spesso, divento rossa.

Poi ho sempre la forfora, che è sempre peggio. Ho ancora un po' di eruzione ai gomiti e a tutta la testa dall'attaccatura dei capelli e dal sopracciglio, al collo qua dietro e al naso che si squama. Perdo anche i capelli, anche se il bambino ha ora due anni e mi dà meno problemi.

Ho anche molto, molto catarro, questa non è una novità perché l'ho sempre avuto. Qui, in gola, e ai bronchi.
Ho anche molto mal di schiena, ho un dolore qui al centro della schiena, proprio un bruciore, tenendo il bambino in braccio, lo devo posare.

Non ho più avuto niente al cuore ma ho avuto un'altra sensazione di mancamento, come un qualcosa che fuoriuscisse, qui vicino allo stomaco, come se ci fosse una piega dello stomaco, qualcosa di molle che si accavalla. Quando succede rimango col fiato sospeso per qualche secondo, perché mi fa paura, mi sento come rivoltare dentro, e faccio uno scatto col corpo e mi rimetto subito. non è doloroso.

Come se l'anima mi volesse uscire da questo buco, allora penso: 'se non mi fermo, muoio'".

Confesso a me stesso di capirci sempre meno. Sto letteralmente brancolando nel buio, allora per cercare di lenire la mia "ansia prescrittiva" decido per un gemmoterapico per l'allergia (il Ribes nigrum), un po' di Rosa canina che non fa mai male e, proprio buttato lì, il Phosphorus 200 CH, sempre in gocce per sei giorni.

III visita

Passa un lungo periodo nel quale non rivedo più Anita, anche se mi telefona saltuariamente per informarmi dell'andamento della sua allergia. Dopo otto mesi da quell'ultima visita ricevo da lei una telefonata in cui in tono disperato mi chiede una visita urgente.

Ci rivediamo dopo pochi giorni e la vedo con un aspetto ancora più dimesso del solito e con tratti del viso più che sofferenti:

"Non va molto bene, mi sembra di avere cento anni. Mi sento sempre stanca. ln primavera (ora siamo in autunno) avevo problemi con la rinite allergica, ho chiamato più volte e ho preso quello che mi ha dato, poi alla fine mi sono vergognata di chiamarla sempre, allora dal medico normale ho preso degli antistaminici, che mi hanno migliorato un po' ma poi sono tornata uguale a prima. Sono stata meglio in estate ma da un mese ho questo catarro giallastro, allora ho fatto un po' di aerosol di Clenil che mi hanno migliorato un po'.

Ho sempre le gambe gonfie, con sensazione di pesantezza, c'è anche il fatto che lavoro quasi sempre in piedi.

Perdo tantissimi capelli e allora ho ripreso la pillola, da un mese, anche perché ho le mestruazioni abbondantissime e mi vengono sempre più ravvicinate e il sangue è sempre più nero, scuro, ho queste perdite prima, con striature rosate. Poi dei coaguli scuri con il flusso e dopo sempre qualche perdita scura. Ho anche delle perdite bianche e giallastre, dense fra un ciclo e l'altro.

Quella sensazione al cuore non l'ho più avuta, e neanche quella allo stomaco. Era come se andasse fuori posto. come se desse dei colpi. me lo sentivo, sentivo come se non ce la facesse. lo. penso di avere tutte le malattie, di avere qualcosa di grave, ho fatto la mammografia perché ho due noduli ai seni e sono ancora convinta che c'è qualcosa, anche se il referto dice che non ho niente di grave. È una convinzione ormai. lo sono convinta di avere qualcosa di grave. È la mia convinzione di base.

Poi. sono depressa da morire. Con mio marito non va bene, lui è ancora più depresso di me e insieme non ci aiutiamo certo.

Ogni giornata mi sembra da buttare via, non so cosa ci sto a fare qui. Non è solo per la stagione, ho passato un'estate da cani perché vedo tutto nero, non c'è niente che mi dia un po' di speranza."

È sera tardi al momento di questa visita, per vederla in tempi brevi ho accodato il suo appuntamento dopo tutti gli altri, così dopo la giornata di lavoro mi sento stanco e non troppo lucido per approfondire gli argomenti che Anita mi porta. Decido di prendere tempo e le dò un successivo appuntamento dopo due settimane, in un orario più "normale".

IV visita

Alla visita successiva, Anita mi sembra appena più sollevata:

"Va un po' meglio, l'umore. Sono andata dall'ortopedico per il mal di schiena, mi ha trovato il coccige infiammato, mi ha consigliato la jonoforesi e gli ultrasuoni.

Le posso dire un sogno che ricordo bene: che dovevo andare a lavorare ed ero in ritardo, la direttrice mi aspettava e dovevo andare a piedi. Mio padre mi accompagnava, con la mia macchina ma la mia macchina non era più quella, era una zolla di terra su un terreno fangoso. lo cercavo di spingerla in avanti e poiché non ci riuscivo chiamavo mio padre per l'aiuto.

lo. ho scritto delle cose su di me, ma come ho scritto le cose è come se io non le pensassi più, è come se ci fossero due persone diverse in me. o invece io che cerco di nascondere come sono fatta veramente."

A questo punto Anita rimane per molto tempo in silenzio, evidentemente combattuta fra il leggere i suoi appunti o rinunciare. Anch'io rimango a lungo in silenzio, poi cerco di incoraggiarla nel modo più dolce a me possibile. Finalmente si decide e legge diversi fogli di appunti, nei quali esprime il suo desiderio di suicidio, unito alla paura di compiere tale gesto. Per ovvie ragioni non mi metto a prendere alcun appunto e la seguo con lo sguardo, passo dopo passo. Solo verso la fine della lettura, notando che la paziente va man mano rinfrancandosi nel buttare fuori tutto quello che da chissà quanto tempo aveva contenuto, riprendo a scrivere qualche nota:

... "Nella notte e nel buio vedo animali orrendi che si arrampicano sulle pareti.
... lo ho la convinzione di avere una malattia perché forse desidero averla, così me ne andrei.
... Poi ho una carica di aggressività repressa che tento disperatamente di tenere a bada, ogni tanto scappa col marito o col figlio. non riesco a tirare fuori. sono compressa, il mio essere è compresso, non riesce ad esprimersi in modo normale, c'è qualcosa che non riesco."

Domando come era il suo carattere da bambina:

"Quando ero ragazza non reagivo mai, ero docile e sottomessa, ero quella che era buona, ero considerata proprio mite. invece non sono mite, mi devo trattenere. Ogni volta che mi sento questa aggressività mi sento in colpa, allora mi deprimo".

Le chiedo da dove nasca, secondo lei, questa aggressività:

"Mi nasce dalla rabbia di non poter fare quello che vorrei fare. ancora di più ultimamente, da quando sono sposata. La cosa peggiore è il fatto del dovere. chiaro che con una famiglia e i figli le cose che si possono fare sono limitate, tante possibilità ora non si hanno più.

Se penso a tutta la mia vita, avrei potuto. mi sarebbe piaciuto studiare. e purtroppo già dall'infanzia avevo questa depressione, questa idea della morte, perché mia mamma era depressa, e quando non lo era saltava su tutte le furie, allora delle litigate. e questo mi ha paralizzato l'entusiasmo per lo studio. Allora piano piano sono andata sempre peggio a scuola, perché non stavo bene... dalla pubertà, più o meno. Allora mi è rimasto questo rimpianto. Mi sarebbe piaciuto dipingere o scrivere, fare Lingue o l'Artistico.

Alla mia età ora si tirano dei bilanci, la strada è segnata... mi sarebbe piaciuto scrivere, purtroppo non ho la cultura per farlo.

La carica di rabbia e di aggressività mi viene quando penso che non sto combinando niente, perché mi sembra di sprecare la mia vita.

Mi sarebbe anche piaciuto fare la sarta, infatti prima di avere il bambino cucivo".

Dopo un altro lungo momento di silenzio:

"Io... devo anche dirle che ho avuto delle crisi psicotiche, sono anche stata ricoverata; è per queste che poi ho fatto la psicoterapia".

Di nuovo silenzio. Domando con la maggiore dolcezza possibile, anche in questo caso, di cosa si trattasse:

"Durante queste crisi mi sentivo come parte di qualsiasi cosa col mondo. Mi sentivo anche bene, in quel momento. Tipo: guardavo una pianta, e io e quella pianta siamo la stessa cosa. Ma era una cosa proprio reale, mi si accappona la pelle a ripensarci, sentivo il vento sul tronco e sulle foglie e i rumori intorno a me, come li può sentire una pianta. dicevo di essere Eva, e mi spogliavo, volevo farlo. Come essere nel Paradiso Terrestre. Perché io mi sono sempre negata tutto. La prima crisi è successa quando ero cotta, innamorata per la prima volta, avevo 23 anni. Avevo anche dichiarato a lui che avrei voluto un rapporto sessuale, mai avuto prima. Ma lui mi disse di non essere innamorato. Allora non volli, non lo accettai, e dopo un po' ebbi la crisi.

Negli anni dopo ebbi altre crisi, più lievi della prima, erano degli sfoghi e c'era sempre un contenuto, diciamo così, a sfondo mistico."

Chiedo chiarimenti:

"Perché non in tutte le crisi c'entrava un innamoramento verso un singolo, ma c'era proprio questo sentimento di amore universale, di comunione col resto del mondo, di IDENTIFICAZIONE con le cose che mi circondavano. lo ero LA STESSA COSA di quella cosa che stava lì. A pensarlo ora sembra incredibile, anche perché provo sempre, sempre la cosa opposta, cioè di essere lontana da tutto e da tutti, come persa, come un puntino nell'Universo. E che nessuno mi può aiutare, perché sono troppo lontana, nessuno mi vede.

Poi avevo questi momenti di estasi, poi finiva tutto come prima, come svegliarsi da un sogno".

Domando in che misura si sentiva isolata:

"Era proprio quello il mio problema, era quello di sentirmi isolata dal mondo. Ricordo una poesia che avevo scritto verso i 18 anni: 'Non riuscirò mai ad abbattere il muro che mi isola dagli altri.', avevo proprio questo senso di isolamento.

Le posso anche aggiungere un'altra cosa. ma solo durante la prima crisi, che mi sembrava di essere Dio, mi ero identificata con Lui. Però, nelle altre crisi, sentivo di essere Buddha. ma erano crisi meno totalizzanti, erano un po' meno mistiche, un po' più umane."

Ricordo in quel momento di aver pensato: "accidenti, ma in fondo era solo venuta per un problema di rinite allergica... lieve!"

Durante il suo racconto, invece, mi è venuta l'intuizione di pensare a Hydrogenum, questo nuovo rimedio sperimentato recentemente da J. Sherr e del quale ho letto da pochi mesi il protocollo sperimentale. Quello che più colpisce nella lettura e nella sintesi del proving è proprio questo doppio sentimento riferito dagli sperimentatori, di sentirsi cioè come parte del tutto, di qualsiasi oggetto che ci circonda e anche di essere sperduti come un puntino nell'Universo, lontani e irraggiungibili da tutti. Sensazione di separazione da tutto e da tutti che può collocare questo rimedio, a mio parere, nel vasto gruppo omeopatico cosiddetto delle "droghe".

Eseguo ad ogni buon conto una nuova repertorizzazione.

Confortato anche dalla conferma repertoriale e da una rapida consultazione della Materia Medica decido di prescriverlo: Hydrogenum 200 CH, in gocce per cinque giorni.

V visita

Ci rivediamo dopo quasi tre mesi, nei quali ricevo qualche telefonata da Anita, nelle quali mi informa di stare un po' meglio. Quando la rivedo, noto che è più curata nel vestire, soprattutto con colori più allegri, è più sorridente e "solare".

"Per certe cose va bene, per altre non tanto. Stavo abbastanza bene, poi un imprevisto mi ha messo in agitazione e stress. Era un problema di ufficio, la direttrice si è ammalata e io devo ora dirigere l'ufficio, questo mi ha messo in agitazione e dormo poco la notte. Ora va un po' meglio perché riesco un po' a organizzarmi, però i primi giorni era dura.

D'altra parte mi dà soddisfazione perché vedo che riesco a farlo senza combinare niente di grave.

Per il resto... quello che forse c'è di nuovo è che in fondo ho visto che io vengo qui a curarmi gli sfoghi superficiali, come l'allergia, ma sono solo sintomi, mentre invece i problemi veri.

So anche quali sono gli sbagli, le cause: io sono rinchiusa in me stessa, là non vado, questo non lo faccio, è tutta una conseguenza di problemi di comportamento che poi mi portano i disturbi. Allora ho cercato di scuotermi dal torpore, di uscire un po' di più, e vedo che mi sento molto meglio.

L'unica cosa è che ho sempre un po' di catarro e un fischietto nella respirazione".

Le chiedo come le è sembrata questa cura:

"Secondo me... mi ha dato questa spinta energetica, che poi pian piano mi sono sentita più caricata. anche un po' più ottimista, nei confronti della vita. Ho capito che finché non sono io a smuovere le cose queste non si smuovono.

Ma a pensarci ora. prima di vederci le ultime volte stavo proprio male, era un momento proprio nero".

Chiedo maggiori spiegazioni:

"Stavo sempre in casa, e al lavoro. Perché mi sembrava di avere questo dovere di dover fare tutte le cose, e di andare a dormire il più presto possibile. E la vita scorreva così, con questa sensazione di doverla concludere il più presto possibile. Allora mi son detta: proviamo un po' a cambiare, allora sono uscita di più, fuori con gli amici, o alla fiera. Ieri, che era domenica, fuori tutto il giorno, e la sera ero meno stanca di tante altre sere. Ho anche incominciato ad andare in piscina.

A me piace cucire e da due anni non ho mai più cucito, perché non avevo mai tempo, per la casa da mandare avanti... invece a Carnevale ho cucito il vestito di mio figlio, mi è piaciuto molto ed ero davvero contenta. Poi mi pace disegnare, allora ho preso qualche libro per disegnare e mi rilasso a leggerli".

Domando come va col marito:

"Va meglio anche con lui, ma sta ovviamente meglio anche lui, perché prima aveva una persona accanto sempre così cupa."

Mi informo se ricorda qualche sogno:

"Mah sì, un po' strani in effetti. Per esempio: mia nonna, che è ancora viva, è aterosclerotica, a volte non ci riconosce più, e nel sogno veniva a trovarci. Sogni nitidi, vivi, sembravano reali. Sentivo che si sarebbe sentita male, cosa che poi è successa. Un altro sogno, di un'altra cosa che poi è successa. Poi ho fatto altri sogni abbastanza tranquilli".

Chiedo come vanno i disturbi fisici:

"La schiena mi fa sempre un po' male, ma non come prima, ma penso che è il lavoro in ufficio. Ma. più che altro non me ne preoccupo tanto, prima ero molto più concentrata su tutti i miei disturbi, ora ci faccio molto meno caso.

Ho anche ripreso a leggere, che mi è sempre piaciuto tanto. effettivamente, lo stesso tempo si può utilizzare molto meglio.

Mi ricordo ora un altro sogno strano: mi sono sognata il cimitero di Staglieno (il cimitero monumentale di Genova), e sono arrivata davanti alla tomba della venditrice di noccioline, e ho guardato la data di nascita e di morte e ho visto che è vissuta 33 anni. ho controllato, e questo è vero nella realtà! Ma io non lo sapevo prima."

Domando come va l'aggressività:

"Anche la carica di aggressività dentro è molto diminuita, quella di parecchio. ora sento che era dovuta a quella frustrazione del non fare le altre cose che mi piacevano. Ora le faccio e sto molto meglio. Prima lo capivo che era per quello, però non riuscivo a togliermi da quel giro vizioso.

Poi, ho notato un altro cambiamento... che riesco a parlare meglio, mi sento più sciolta nel mettere insieme quello che voglio dire.

Sto meglio con gli altri.

Per la rinite allergica... no, niente finora. Ho solo un po' di catarro. Ho avuto una lieve influenza e mi sono ripresa velocemente, è passata presto.

I capelli li perdo sempre un po', però la forfora è diminuita. Avevo degli sfoghi alle mani, ai piedi e ai gomiti e non li ho più, se ne sono andati".

Chiedo come ora si pone di fronte alle malattie:

"Oh, no, non è più come prima, so che magari ho dei disturbi, dovuti alla vita sedentaria, e si possono risolvere facendo più movimento".

Prescrivo Hydrogenum 200 CH in gocce per cinque giorni.

VI visita

Per molti mesi non ricevo più sue notizie, fino ad Agosto, cinque mesi dopo l'ultima visita:

"Ho spesso queste sinusiti, ma le ho da tanti anni, con un senso di gonfiore qua al collo e un leggero mal di gola, che a volte mi va su all'orecchio. Poi mi viene giù e mi scarico catarro verde. Ho la sensazione di sentirmi la testa piena di catarro, più che avere mal di testa. Ho la testa intasata. E poi tosse, con catarro bianco schiumoso, quello verde è più dal naso. La tosse è di più al mattino o la sera, quando l'aria è più fresca. È da anni che ho queste sinusiti ricorrenti, ho sempre dimenticato di dirglielo, ora che è estate mi sono tornate, ma le ho avute anche questa primavera, ed era un po' che non le avevo.

Poi ho perdite vaginali giallastre, sempre fra un ciclo e l'altro, va a periodi ma anche queste da anni, da quando ho avuto il figlio.

Per questa sinusite non riesco a respirare, respiro con la bocca.

Per il resto sto benissimo. Non mi riconosco più! Esco molto, ho voglia di vedere gli amici, tutto il contrario di tutta quella apatia sociale che avevo. Non mi sento più isolata da tutti, in effetti me la creavo io... o no? lo mi sentivo davvero isolata... ma ho sentito una scossa, da quell'Idrogeno la prima volta... non avevo mai provato una sensazione simile".

VII visita

Dopo altri tre mesi, siamo in autunno. La rivedo molto più carina, vestita in modo elegante, molto curata. Sorridente, accenna anche a qualche battuta ironica:

"Fisicamente sto abbastanza bene, l'allergia non ne ho più avuta perché non uso più il fazzoletto. Ai gomiti è sparita quella specie di allergia, però perdo sempre un po' di capelli e ho sempre un po' di forfora, anche se meno di prima. Il catarro molto meno, poco e niente.

Poi però ogni tanto mi torna una specie di depressione, perché a me pesa questo lavoro, il fatto di andare a lavorare e non avere poi più tempo per fare le mie cose.

Perdite non ne ho più avute. anche il mal di schiena non ce l'ho, mi sembra un buon segno. Ogni tanto mi vengono le vecchie fissazioni, che vedo sempre le cose più negative, e allora mi chiudo, perché ho paura di essere antipatica alle colleghe, o chissà cosa pensano di me. Allora mi torna da pensare di non essere all'altezza, che gli altri mi guardano, che mi giudicano, che sul lavoro penso che gli altri pensino che io sono prepotente o cattiva. Però a volte forse mi lascio mettere i piedi addosso. Poi ho una collega che è depressa, parla poco, magari ha una mania di persecuzione come avevo io.

Ma non ho più la carica di aggressività dentro, per quello sono abbastanza tranquilla".

Prescrivo Hydrogenum XM CH, 5 gocce solo un giorno la settimana per due mesi.

VIII visita

Dopo altri tre mesi siamo in Febbraio e quando la rivedo è raggiante, dimostra molti anni in meno rispetto alla prima visita:

"Sono molto contenta, perché non ho più avuto niente, mi sembra che il mio corpo funzioni benissimo. Anche i capelli hanno ripreso a crescere, ho deciso che per un po' li farò crescere lunghi... avevo perso la speranza. Non ho avuto più niente, neanche l'influenza che quest'anno mi sono trovata circondata.

Ho pensato che vorrei un' altro figlio, vediamo, al di là che ci riusciamo o no, per me è un bel pensiero, perché vuol dire che mi è tornata la voglia di vivere, che prima non avevo più. lo... se guardo indietro non mi riconosco, mi sembra di essere un'altra persona. Guardo delle mie foto di un anno e mezzo fa e mi chiedo chi era quell'essere scuro, brutto, che si nascondeva dietro agli angoli. Mi sembra di essere rinata, davvero lì c'era un'altra persona. Non mi sento più la stessa, mi viene in mente solo qualche momento di me quando ero bambina, ma solo qualche momento felice che avevo, perché se no anche allora ero sempre triste, chiusa in me. Ora ho passato delle giornate che ho scoperto che ero felice di vivere. non rida, perché per me è una cosa nuova, se uno me lo chiedeva prima, non avrei saputo cosa rispondere."

Da allora sono passati quattro anni e le poche volte che ho rivisto Anita è stato solo per visite di controllo, per poter constatare che tutto procedesse nel migliore dei modi. Ha avuto una nuova gravidanza e ha partorito una bella bambina circa tre anni fa.

Non ho dovuto, finora, prescrivere nuovamente il rimedio.

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