Materia Medica del dramma antico: Ecuba di Euripide

Pubblicato il 15/06/2020

Autori: Laura Naselli

Materia Medica del dramma antico: Ecuba di Euripide

La tragedia a sfumature gotiche inizia con l'apparizione del fantasma di Polidoro. Questo giovane era uno dei cinquanta figli di Priamo e Ecuba, i sovrani della sconfitta Troia. Priamo, all'inizio della guerra tra Troiani e Greci, lo aveva affidato alla protezione del re tracio Polimestore promettendogli molto oro. Polimestore all'inizio si è comportato in modo corretto ma, quando Troia è stata sconfitta, ha ucciso il ragazzo gettando il suo cadavere in mare e adesso è alla ricerca dell'oro. Polidoro preannuncia le tragiche vicende che vedremo sulla scena.

Nella tenda assegnata alle troiane sconfitte e rese schiave, tra le altre, c'è la regina Ecuba, vedova di Priamo, anziana, sfiorita e in preda a incubi notturni. Il coro le annuncia una sventura: i Greci stanno per tornare a casa ma il fantasma di Achille è apparso nel campo e ha chiesto un sacrificio di sangue. La vittima prescelta dalla maggioranza è Polissena, figlia di Ecuba, bella e vergine. Invano Agamennone, amante di Cassandra, sorella di Polissena, si oppone: Odisseo viene mandato a prelevare la ragazza. Ecuba gli chiede pietà; gli ricorda che lei stessa lo ha aiutato salvandogli la vita quando si era introdotto di nascosto nella città di Troia e che Polissena è ancora una ragazza innocente. Gli suggerisce piuttosto di prendere lei al posto della figlia o una giovenca o Elena (primum movens della guerra) e che non è giusto infliggere tanti dolori a una povera madre dolente. Odisseo le spiega che, semmai, dovrebbe salvare la vita di lei e non quella di Polissena, che Achille è un eroe importante e il suo parere, da vivo o da morto, conta moltissimo tra i Greci, che sono persone civili al contrario dei barbari Troiani e, in fondo, anche in Grecia ci sono molte madri dolenti.

Polissena gli si offre senza condizioni: "Ti seguirò, perché è necessario, perché voglio morire", gli dice. Ecuba sviene.

Quando rinviene, tale Taltibio le racconta la morte di Polissena: la donna è stata talmente coraggiosa da strappare un plauso ai Greci; trattenuta dai soldati ha urlato "nessuno mi sfiori!" e ancora: "sarebbe vergogna per una classe di stirpe reale, rivivere tra i morti, il nome di schiava". I soldati si sono scostati, allora lei si è lacerata il peplo mostrando il rigoglioso seno nudo e ha offerto la gola alla lama, poi è caduta tra i fiotti di sangue stando bene attenta a nascondere la propria nudità.

Ecuba a questo punto sbarella e comincia a parlare della buona educazione della figlia, si abbandona a considerazioni varie tra il bene e il male, lei stessa è confusa e afferma "La mia mente si agita alla cieca". Agamennone le manda a dire che può occuparsi della figlia e lei ordina a un'ancella di prendere dell'acqua di mare per lavare il cadavere, ma l'ancella torna trascinando un cadavere. All'inizio Ecuba non capisce poi si accorge che si tratta del figlio Polidoro, ovviamente vittima di Polimestore. Con il tacito consenso di Agamennone, la vecchia attira Polimestore e i suoi due figli che stanno festeggiando la vittoria greca nella sua tenda, gli chiede notizie di Polidoro e il tracio le mente dicendole che il ragazzo sta bene. Ecuba gli promette l'oro di Priamo, allontana la scorta armata di lui e, con l'aiuto delle altre donne, uccide i figli di Polimestore accecando quest'ultimo. Agamennone accorre e condanna Polimestore, reo di avere tradito l'ospitalità, ad essere abbandonato su un'isola deserta. All'accecato che predice a Ecuba la trasformazione in una "cagna dagli occhi di fiamme", lei risponde: "Non me ne importa niente: pagare hai pagato".

Ecuba è una donna anziana sottoposta a una serie di shock tremendi, ha perso tutto, la sua mente è afflitta dalla follia carica di una crudeltà che non ci aspetteremmo da una donna che tante volte ha partorito. Disserta confusamente del bene e del male, si sazia solo dopo aver compiuto la sua vendetta. Forse Anacardium orientalis va bene per lei.

Particolare il personaggio di Polissena. Si offre con gioia alla morte perché non sopporta l'idea della schiavitù, era bella tra le belle, sposa destinata a un re, adesso dovrà cuocere il pane e spazzare la casa. Meglio morire. Non appena la toccano diventa isterica, si spoglia, un gesto assurdo se si tiene conto che, in quel tempo e in quel luogo, le ragazze non osavano nemmeno alzare lo sguardo su un uomo. Colpita a morte si protegge pudicamente dagli sguardi dei soldati. Altezzosa, libidinosa e pudica allo stesso tempo. Platina per lei.

 

N.B. Versione da me usata: Euripide, Ecuba, Elettra, Traduzione di Umberto Albini e Vico Faggi, I grandi libri di Garzanti

Prodotti Consigliati

Lo trovi anche in: Materia Medica Omeopatica

Pagine: 88, Tipologia: Libro cartaceo, Editore: Salus Infirmorum
Prezzo 14,16 € invece di 14,90 € Sconto 5%
Disponibilità Immediata. Pronto per la spedizione

 

Lo trovi anche in: Materia Medica Omeopatica

Pagine: 96, Tipologia: Libro cartaceo, Editore: Salus Infirmorum
Prezzo 14,16 € invece di 14,90 € Sconto 5%
Disponibilità Immediata. Pronto per la spedizione

 

Altri articoli dello stesso autore

Materia Medica del dramma antico: EDIPO RE di Sofocle

Autori: Laura Naselli

Sono stati versati fiumi d’inchiostro sulla tragica vicenda di Edipo e il buon Freud ne ha fatto una colonna portante della sua ricerca. Ciò che colpisce il Lettore è il fato che pesa sui protagonisti, su di loro sono stati eme…

Materia Medica del dramma antico: Antigone di Sofocle

Autori: Laura Naselli

La vicenda narrata da Sofocle è la conseguenza del tragico matrimonio incestuoso tra Edipo e sua madre Giocasta. Da esso sono nati quattro figli, le sorelle Antigone e Ismene e i fratelli Eteocle e Polinice. Edipo, scoperto il …

Materia Medica del dramma antico: Prometeo incatenato di Eschilo

Autori: Laura Naselli

Lo vediamo Prometeo, gigantesco, mentre il dio Efesto prepara le catene che gli bloccheranno petto, gambe, braccia e lo crocifiggeranno a una rupe nella lontana Scizia, ai confini del mondo. Il titano Prometeo ha portato la…

Materia Medica del dramma antico: Medea di Seneca

Autori: Laura Naselli

Nella mia incessante ricerca relativa all'applicazione del metodo omeopatico ai personaggi letterari mi sono imbattuta nel Dramma Antico. Essere catanese e vivere quasi a due passi dal meraviglioso Teatro Greco di Siracusa dove…

Materia Medica delle favole: Cenerentola

Autori: Laura Naselli

La favola racconta di una fanciulla che, maltrattata ingiustamente, si riscatta grazie alla sua fiducia nella bontà, al suo furbo candore e a una certa dose di fortuna. Cenerentola, il cui vero nome è sconosciuto, rimane p…

Materia Medica delle favole: Scarpette rosse

Autori: Laura Naselli

Ancora una volta Andersen, un Autore a cui sono particolarmente affezionata e che mi ispira tenerezza. La favola ci racconta di una bambina, Karen, che è incredibilmente povera e nella sua breve vita non ha mai posseduto nemmeno …

Materia Medica delle favole: La Bella e la Bestia

Autori: Laura Naselli

La Disney di questa favola ha fatto un capolavoro di animazione! È stata scritta infatti da Madame de Beaumont, vissuta nel Settecento, istitutrice di pargoli illustri e Autrice di una settantina di opere. La vicenda ha chiari …

Materia Medica delle favole: Il re porco

Autori: Laura Naselli

Scritta da Vittorio Imbriani, questa storia è densa di crudeltà e omicidi. Il suo Autore era una persona singolare e sfortunata. Imparentato con la politica, uomo dell'Ottocento, intellettuale vivace, Vittorio Imbriani visse t…

Materia Medica delle favole: Cappuccetto Rosso

Autori: Laura Naselli

Cappuccetto Rosso è un'altra favola molto nota, diffusa in Europa da centinaia di anni che, nelle sue migliori intenzioni, vuole insegnare ai bambini, soprattutto alle bambine, a non fidarsi degli estranei che possono anche avere …

Materia Medica delle favole: Biancaneve

Autori: Laura Naselli

La vicenda è famosa. Narrata dai fratelli Grimm ebbe una prima pubblicazione nel 1812 e una successiva, quella ufficiale, nel 1819, profondamente riveduta e corretta. Una regina si dedica ai lavori di cucito, si punge il dito e …

Disclaimer

Le informazioni contenute in questo articolo sono puramente divulgative. Tutte le eventuali terapie, trattamenti o interventi energetici di qualsiasi natura che qui dovessero essere citati devono essere sottoposti al diretto giudizio di un medico. Niente di ciò che viene descritto in questo articolo deve essere utilizzato dal lettore o da chiunque altro a scopo diagnostico o terapeutico per qualsiasi malattia o condizione fisica. L'Autore e l'Editore non si assumono la responsabilità per eventuali effetti negativi causati dall'uso o dal cattivo uso delle informazioni qui contenute. Nel caso questo articolo fosse, a nostra insaputa, protetto da copyright, su segnalazione, provvederemo subito a rimuoverlo. Questo sito non è da considerarsi una testata giornalistica in quanto non viene aggiornato con una frequenza costante e prestabilita. Gli articoli prodotti da noi sono coperti da copyright e non possono essere copiati senza nostra autorizzazione