Materia Medica delle favole: La Bella e la Bestia

Pubblicato il 20/03/2019

Autori: Laura Naselli

Materia Medica delle favole: La Bella e la Bestia

La Disney di questa favola ha fatto un capolavoro di animazione! È stata scritta infatti da Madame de Beaumont, vissuta nel Settecento, istitutrice di pargoli illustri e Autrice di una settantina di opere.

La vicenda ha chiari connotati educativi: la bontà d'animo e una certa serendipità non guastano mai e possono veramente cambiarti la vita ma, soprattutto, dietro ogni volto, ogni persona, anche quella apparentemente più ripugnante, si può nascondere un tesoro, quindi mai giudicare negativamente dalle apparenze, meglio accogliere amorevolmente.

Ma veniamo alla storia: la protagonista è talmente bella dentro e fuori che ha persino dimenticato il suo nome di battesimo, tutto il paese, persino la famiglia, la chiama Bella.

Siamo in una terra feconda che, affacciata su un porto di mare, vive di commercio e i commercianti, gente pratica, fino a quando il vento è favorevole sono tanto simpatici, salvo poi voltarti le spalle quando la fortuna guarda altrove. Più o meno è quello che succede al padre di Bella, un ricco e stimato commerciante che ha tre figli maschi, dediti come lui al commercio, e tre figlie femmine, dedite alle arti muliebri. Per meglio dire, le prime due sorelle sono più che altro preoccupate di vestirsi bene e di accedere a frequentazioni altolocate nella speranza di accasarsi con qualche nobile, quindi un gradino più alto del loro; la terza, Bella appunto, sa cucinare, conosce il giardinaggio, suona, balla, canta, pulisce e legge centinaia di libri.

Nemmeno a dirsi le sue grazie non mancano di attirare le attenzioni dei più, chiunque vorrebbe mettersi quel tesoro in casa ma lei resiste, ha deciso di essere troppo giovane e di volersi occupare, almeno per il momento, del papà. Un giorno una tempesta distrugge gli averi del mercante, che evidentemente poi tanto avveduto non è perché, contravvenendo alle regole della diversificazione in finanza, ha investito tutto fino all'ultimo centesimo sul quel carico. La povertà precipita come un falco sull'allegra famigliola: i ragazzi si rassegnano, fin troppo in fretta diremmo, le sorelle maggiori vanno fuori di testa mentre Bella rimane indissolubilmente legata al suo stereotipo di perfezione per cui, come al solito, non fa una piega.

La famiglia si trasferisce in una piccola fattoria sfuggita ai creditori e lì i maschi coltivano la terra, le sorelle maggiori si girano i pollici, il mercante sembra essersi rassegnato della piega che hanno preso le cose, mentre Bella supera se stessa occupandosi dei lavori domestici, allevando maiali, vitelli e polli, lucidando pentole di rame, cucinando leccornie dalla mattina alla sera, spazzando l'aia, lavando i panni al fiume, per poi, nei momenti liberi, suonare il clavicembalo e leggere qualche trattato. Wow!

Passano i mesi e arriva la notizia che la nave del mercante si è salvata e sta rientrando in porto, il mercante va in città ma si rende conto che i danni sono tali che ai debiti si sono aggiunti debiti. In preda all'angoscia e conscio del fatto che tutti in famiglia, specialmente le due sorelle maggiori, aspettano buone notizie, sulla via del ritorno ha una specie di amnesia, non ritrova la strada e si infila in un bosco incantato dove si azzarda a cogliere una rosa che la sua Bella gli ha chiesto. Il furto attira immediatamente l'attenzione di una creatura magica, Bestia, un essere di sesso maschile dalle fattezze mostruose che lo minaccia di morte. Alle timide proteste del poveretto che gli dice che ha raccolto la rosa solo per accontentare la sua figlia minore che ama le rose, Bestia risponde che, in questo caso, la ragazza dovrà andare a vivere con lui pena la morte del padre, detto questo gli fa un'ampia elargizione di doni e scompare.

Il ritorno a casa del mercante è seguito dalle grida di giubilo delle sorelle maggiori che sono felici di tornare alla vecchia vita quanto a Bella, fedele al proprio profilo, accetta di buon grado di andare a vivere con il mostro purché suo padre abbia salva la vita. Raccomanda al padre di avere cura di tutti e va via accompagnata da lui incontro al suo destino.

Bestia si innamora della ragazza che, però, pur apprezzando il garbo del mostro e la vita di agi nella quale è stata catapultata, non accetta di sposarlo (e non le si possono dare tutti i torti).

Attraverso uno specchio magico, un portale, Bella può vedere l'interno della casa paterna e, consumata dalla nostalgia, un giorno si accorge che suo padre è ammalato, le sorelle si sono sposate e i fratelli sono andati in guerra. Commossa e preoccupata chiede a Bestia di poter tornare a casa. Permesso accordato: una settimana. Se al termine Bella non tornerà, Bestia morirà.

Teletrasportata nella casa paterna porta conforto al genitore, ma non può fare a meno di suscitare invida nelle due sorelle, eterne insoddisfatte, mentre Bella sembra proprio passarsela bene!

Con una serie di astute manovre le due gelose e sciocche sorelle inducono Bella a prolungare il suo soggiorno nella casa paterna e così Bestia, rimasto da solo, comincia a morire lentamente. In un contatto onirico Bella si avvede delle tristi condizioni del suo protettore e si pente del suo comportamento riflettendo sul fatto che le sue sorelle sono sposate ad uomini gradevoli ma ciò non le ha rese felici mentre lei è amata da una creatura che al di sotto delle sue fattezze orrende nasconde un cuore buono, quindi infila al dito un anello magico e si ritrova nel castello incantato.

Comincia l'affannosa ricerca di Bestia. Bella lo trova sulla sponda del lago ormai morente e in un impeto di autentica passione accetta di sposarlo. Il premio arriva immediatamente, infatti si ritrova tra le braccia dell'ex Bestia che è diventato un bel maschietto con tutti i connotati del principe azzurro. Egli era stato condannato da una strega invidiosa a diventare un mostro fino a quando una fanciulla di animo puro non sarebbe stata capace di amarlo così, accettando la diversità e facendone un valore aggiunto.

Le sorelle invidiose subiscono un processo sommario e vengono trasformate in due statue di pietra visto che il loro cuore è duro e cattivo.

Povera Bestia, quanto ha sofferto, una bella dose di Staphysagria potrebbe aiutarlo ad elaborare l'intera vicenda.

La dolce Bella sembra al di fuori del mondo eppure riesce a conquistarlo. Non si sottrae mai alla sua immagine di fanciulla amorevole, non pensa mai male di nessuno anzi, in ciascuno, riesce a scoprire gli aspetti migliori anche quando sono nascosti alla persona stessa che li possiede. Instancabile, gaia, chiacchierina, artista, affamata di curiosità, Bella attraversa la favola senza mai lasciarsi abbattere, trova sempre il lato migliore delle cose, per lei il bicchiere è sempre mezzo pieno.

Facile alla commozione, si lascia talvolta abbindolare, vedi ad esempio la facilità con cui cade nel tranello tesole dalle sorelle maggiori. Eeppure, ormai, dovrebbe conoscerle.

In fondo è anche giusto che alla fine riceva un compenso per le sue innumerevoli fatiche e per la capacità che ha avuto di innamorarsi di un mostro, accettando di vivere accanto a lui tutto il resto della sua vita solo perché lei, ma soltanto lei, è stata capace di trovare bellezza e grazia sotto la mostruosità. Che poi, in effetti, il giovane sia affiorato dalle tenebre in tutto il suo mascolino fulgore, beh, questo accade solo nelle favole.

Phosphorus per te, dolce Bella.

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