Un caso clinico di Psorinum, rimedio omeopatico

Pubblicato il 10/06/2021

Categorie: Casi Clinici

Autori: Benedetta Gobbi Frattini

Fonte: Il Medico Omeopata - Rivista

Un caso clinico di Psorinum, rimedio omeopatico

Si deve a Constantin Hering, la prima patogenesi sperimentale di Psorinum, inizialmente denominato Psoricum (nosode ricavato dal pus della scabbia) e pubblicata nel 1833 in "Archiv fur Homoopatische Heilkunst", accompagnata da un capitolo introduttivo di Stapf. L'idea di utilizzare la secrezione della vescicola scabbiosa come rimedio omeopatico è attribuibile in primis allo stesso Hahnemann; ma il maestro non effettuò mai una vera sperimentazione su questa sostanza e quindi, la paternità del primo proving e della relativa patogenesi, sono da attribuire ad Hering. Hahnemann (contemporaneo di Hering), rivolge un grande interesse nei confronti di questa sperimentazione e dei sintomi puri da essa emersi, tanto da inviare a Stapf, prima della pubblicazione, la patogenesi.

Hering spiega che la materia prima utilizzata per la preparazione della sostanza deriva da vesciche scabbiose di dimensione di una lenticchia, con colore giallastro ed assai pruriginose. Il prelievo non veniva effettuato in corrispondenza di un solco ma sempre di una vescicola. Oggi, il rimedio viene ottenuto dalla preparazione omeopatica del lisato, senza addizione di antisettici, delle sierosità dei solchi di scabbia prelevati dalle mani di malati ancora non curati.

MATERIALI E METODI

Caso clinico di Mirella, 28 anni ottobre 2012

Mirella mi contatta perché, da qualche mese, soffre di quelle che lei definisce crisi d'ansia, che la svegliano di notte. "Durante il sonno, 2-3 volte la settimana, sogno di soffocare, sono in riva al mare e sogno di ingoiare sassolini e conchiglie sulla battigia e di soffocare. Mi sveglio subito, spaventatissima, ghiacciata, con reali difficoltà a respirare (anche da sveglia), le mani tremano tantissimo; mi alzo, per tranquillizzarmi fumo una sigaretta, vado in bagno, faccio la pipì e tutto questo mi calma un po', così torno a letto e dopo un'oretta riesco a riaddormentarmi."
"In quell'oretta penso costantemente che non mi riuscirò a riaddormentarmi e le mani continuano a tremare forte, anche se quelle, in realtà, è anni che mi tremano, forse anche 5 anni!".
"Al lavoro, mi vergogno per questo tremore alle mani, devo stare attenta, ho paura che qualcuno se ne accorga, specie se ho in mano qualcosa di leggero, come dei fogli".

"Il medico di base mi ha ordinato il Lexotan da prendere prima di andare a dormire ed eventualmente di riprenderlo se di notte arriva la crisi a svegliarmi. Ha detto che è solo ansia".

"Ma io non voglio iniziare a prendere tranquillanti a 28 anni, mi sembra troppo presto. Poi se inizio adesso, a 50 anni mi chiudono in manicomio! Ho letto gli effetti collaterali dopo averlo comprato, mi sono spaventata e non l'ho mai preso!".

"In effetti sto vivendo un periodo difficile, sono appena andata a vivere da sola e ho tante difficoltà pratiche da affrontare. I miei genitori si sono separati e sono stati costretti a vendere la casa, io e mio fratello abbiamo dovuto andare a vivere per conto nostro, ma sono molto preoccupata per tutti e 3, vedo che soffrono ed ho paura che nessuno di noi possa farcela da solo, soltanto insieme, all'interno della famiglia, eravamo al sicuro. Sono molto preoccupata per come andranno le cose, per tutti noi, forse è per questo che sono così ansiosa ed ho queste crisi".

Osservando la paziente noto un eczema rosso e desquamato al collo. Mi dice che ne soffre da 2 anni, che è costante, con le creme al cortisone regredisce per qualche giorno, poi ritorna. Però è costretta ad applicarle spesso, per lenire il prurito quando diventa insopportabile.

"Ho sempre avuto problemi alla pelle, fin da bambina, ogni tanto mi viene un'eruzione di qua, un eritema di là, senza causa apparente. Il dermatologo anni fa mi ha fatto fare le prove allergiche; sono allergica al Nichel, ho smesso di mettere la bigiotteria, ma vedo che le cose non sono cambiate. Adesso è il collo, anni fa erano i piedi. Era uguale a quello del collo, desquamava e prudeva tantissimo, non riuscivo a mettere le scarpe da ginnastica perchè sono chiuse sul collo del piede, in ufficio usavo la penna per grattarmi, impazzivo dal prurito. L'eczema mi guarisce da una parte e mi viene in un'altra, ma prima di cambiare sede dura qualche anno".

La paziente mi conferma che l'eruzione è sempre rossastra, assai pruriginosa e tende a desquamare, ovunque compaia.

Rivolgendole specifiche domande emergono altre indicazioni.

"Ho spesso l'Herpes sulla guancia sinistra 5-6 volte l'anno, mi viene a volte anche all'interno del naso, nella narice destra". 
"No, alle labbra l'herpes non l'ho mai avuto e neppure in bocca, però in bocca ho spesso dei tagli sulla lingua, non sono dolorosi, sono come dei solchi, credo di averli sempre avuti. Al mattino, appena mi sveglio, ho un saporaccio terribile in bocca... amaro. Poi dopo aver fatto colazione mi passa e non lo avverto più, fino al mattino dopo. Non so se sia dovuto a questi solchi della lingua che magari buttano fuori qualcosa."

Visito la paziente ed osservo delle fissurazioni linguali epitelializzate, profonde circa 1 mm, che decorrono parallele all'asse lungo del corpo linguale.

"Fumo un pacchetto di sigarette al giorno, vorrei smettere, ma fumare mi rilassa, mi tranquillizza, non credo che potrò mai smettere".

"Mi vengono spesso anche gli orzaioli, in particolare nell'occhio sinistro, anche 2-3 l'anno. Anche da bambina ricordo."

"Sono molto spaventata dal temporale, in particolare dal rumore del tuono, da bambina correvo sempre in braccio alla mamma quando tuonava, adesso mi vergogno un po' a fare sceneggiate, però ho ancora molta paura, cerco di stare in casa, magari a letto, mi sento più sicura."

"Non posso bere il latte anche se mi piace perché entro mezz'ora mi vengono dolori molto forti allo stomaco ed alla pancia. Lo stesso mi succede con le uova, intanto non mi fanno impazzire, per cui non le faccio, ma quelle volte che mi è capitato di mangiarle, ho diarrea subito dopo. Da bambina le uova mi hanno sempre dato noia. Mentre il latte da bambina lo bevevo, è da una quindicina di anni che mi dà problemi".

"Sono molto freddolosa, ghiacciata direi, porto i calzettoni di lana fino a Maggio, e per me l'estate è una stagione bellissima, mi piace quando tutti si lamentano che c'è troppo caldo, 40 gradi all'ombra... ecco, io sto finalmente bene! Uso sempre lo scaldasonno quando vado a letto, da ottobre a fine maggio.
Anche perché io il freddo lo sento nelle ossa, dentro dentro! Le sento ghiacciate. Ho costantemente i piedi gelati. E a letto non mi addormento se ho i piedi così. Con lo scaldasonno è una meraviglia invece!".

"D'inverno mi ammalo spesso, ne ho sempre una...(ride). Anche se mi copro bene, se sto all'aperto non c'è niente da fare... prendo subito freddo!
L'aria aperta per me d'inverno è deleteria. Raffreddori, tosse, bronchiti, che non passano mai e giù antibiotici... Devo stare molto attenta, perché anche se mi vesto pesante mi ammalo lo stesso, per cui sono sempre molto svelta, scendo dalla macchina e subito entro in casa o in ufficio o al supermercato, cerco di star fuori il meno possibile nella stagione fredda".

"Bevo normale... non saprei, bevo a pasto ma a volte anche fuori pasto, dipende. La sete credo sia nella norma. L'acqua non la metto mai in frigo, la tengo in cucina sul tavolo, amo le bevande calde, come brodo, caffè, ma anche a temperatura ambiente (bibite, acqua, succhi).
Il caffè mi piace ma lo bevo solo al mattino a colazione, con qualche biscotto.
Non ci sono cose che non mi piacciono per niente, forse solo le frattaglie ed il fegato... non è il sapore, è che mi fanno un po' senso...
In generale mi piace molto la pasta, normale, al sugo".

Le chiedo di parlarmi del suo lavoro.

"Faccio la segretaria in uno studio multispecialistico. Mi annoia un po' il mio lavoro, sempre le stesse cose, telefonate, appuntamenti, disdette, fatture, pagamenti... Però me lo tengo stretto. Anche perché ho la terza media... meglio qui che in fabbrica....
Poi se perdo il lavoro con cosa pago l'affitto? E una come me, non può sperare in niente di meglio...".

"Mi scarico quasi tutti i giorni, forse a volte salto un giorno... ma non sono stitica".

"In questo momento sono sola, non ho nessuno... mi piacerebbe creare una famiglia, ma sono abbastanza delusa dalle relazioni che ho avuto. Spero di trovare un bravo ragazzo... non mi piace per niente essere single".

"Ho avuto le prime mestruazioni a 13 anni, sono sempre state irregolari, possono ritardare o anticipare anche di una settimana, ho sempre avuto un flusso molto abbondante, da dover cambiare tanti assorbenti nella giornata. Non sono mai state dolorose".

Le chiedo di parlarmi del suo carattere.

"Sono molto timida, forse più che timida è giusto dire schiva. Esco poco ed ho pochi amici. Non amo molto stare insieme alla gente, mi sento al sicuro e a mio agio solo in casa mia. Amo molto di più gli animali che le persone, con loro mi sento a mio agio e so che non potranno mai farmi del male. Ho 3 gatti che adoro, li tengo in casa perché non ho il giardino, dormono con me.
Sì, ho molte paure. Sono sempre in ansia ed ho paura che accada qualcosa, ho paura del futuro, e della salute dei miei genitori e di mio fratello, anche della mia, ma soprattutto della loro. A volte queste paure che avverto sempre, mi bloccano, mi impediscono di andare avanti nella vita, per cui non oso fare nulla, sono come immobile, anche i cambiamenti mi fanno paura".
"Mi piacerebbe cambiare lavoro, ma ho paura, mi piacerebbe avere un ragazzo, ma ho paura di trovare qualcuno che poi mi faccia soffrire".

Repertorizzo con Synthesis complete 9.2:

-Mind, anxiety, night
-Mind, animals, love for animals
-Female genitalia sex, menses, irregular
-Extremities, trembling, hands
-Skin, eruption, itching
-Skin, eruption, eczema
-Eye, stiyes
-Face, eruption, herpes, cheeks
-Mouth, cracked, tongue, fissured
-Mouth, taste, bitter, morning
-Generals, food and drinks, milk, agg,
-Generals, food and drinks, eggs, agg.

Diversi rimedi, anche con caratteristiche molto diverse tra loro, emergono prepotentemente in questa repertorizzazione.
La diagnosi differenziale con la sola repertorizzazione risulterebbe tutt'altro che semplice.

Escludo Nat-m che emerge per primo (e che peraltro copre tutti i sintomi considerati), perché la pz più che timida (come si definisce), chiusa o riservata mi appare piuttosto insicura, priva di fiducia, afflitta da tante paure ed ho la forte sensazione che questa sua apparente riservatezza sia solo una forma di difesa.

Nessuno dei rimedi emersi tra i primissimi nella repertorizzazione mi convince, Pulsatilla potrebbe spiegare questa netta irresolutezza che trapela durante la visita, ma la pz è estremamente freddolosa.

Mi oriento così, sull'unico rimedio emergente, in cui riesco ad inquadrare Mirella: Psorinum.

Psorinum calza sia con l'estrema freddolosità che la pz descrive, sia con l'insicurezza e le paure così marcate, del futuro, della salute, della gente, del mondo intero forse. Inoltre Psorinum spiega la forte ansia e le stesse crisi ansiose notturne che da mesi affliggono e svegliano Mirella.
La tendenza a sviluppare eruzioni cutanee eczematose ed assai pruriginose costituiscono il sintomo di conferma per la decisione di prescrivere questo rimedio.

Prescrivo Psorinum 3 LM (5 gocce 1 volta al giorno a digiuno, in poca acqua).
Scelgo le diluizioni cinquantamillesimali per ridurre il rischio di incorrere in aggravamenti a livello cutaneo (distretto di particolare criticità per la nostra paziente).

FOLLOW UP

Sento telefonicamente la pz dopo circa 15 giorni e mi comunica che sta assumendo il rimedio da 10 giorni e che da allora non ha più avuto risvegli ansiosi notturni né ha più fatto il sogno di affogare in riva al mare.

Le raccomando di proseguire con la posologia indicata.

Risento Mirella dopo 20 giorno dalla precedente telefonata e mi comunica che ha avuto nuovamente una crisi d'ansia notturna con risveglio, dopo il medesimo sogno.

Le raccomando si assumere 5 gocce di rimedio 2 volte al giorno, di cui un'assunzione, prima di coricarsi.

Rivedo Mirella dopo un mese dall'ultima telefonata e mi riferisce che non ha più avuto risvegli notturni in preda all'ansia.

L'eczema al collo è ancora presente, desquamante come prima, ma, pare, meno pruriginoso.

Raccomando a Mirella di passare alla potenza successiva di Psoriunum: 4 LM.

Rivedo Mirella dopo 2 mesi e mezzo: nessuna crisi ansiosa, nessun risveglio né sogni di affogare. L'eczema al collo è decisamente più rosa e meno acceso, la pz dice che prude sempre meno.

Si passa a Psorinum 5 LM

Mirella torna dopo 5 mesi dall'ultimo controllo.

Non ha più avuto crisi d'ansia, l'eruzione al collo è quasi invisibile ormai, permane una lieve traccia di ruvidità cutanea ma incolore, non prude più.

In questi mesi non sono comparsi né herpes alle guance né orzaioli.

Consiglio si assumere Psorinum 6 LM 5 gocce un giorno sì ed uno no.

Sento dopo 6 mesi al telefono Mirella: mi comunica che sta benissimo, l'eczema è un lontano ricordo, le crisi d'ansia non sono più ricomparse, l'herpes alla guancia è comparso una volta, ma dopo una scottatura solare in montagna. Nessun orzaiolo.

RISULTATI E DISCUSSIONE

Psorinum ha agito su tutti i piani di questa pz, apportando benefici duraturi nel tempo.
Se il rimedio è in grado di agire anche a livelli profondi, mi aspetto di osservare, in futuro, maggior sicurezza e risolutezza da parte della paziente, e vittoria contro le sue paure profonde. In ogni caso, alle visite di controllo, è apparsa meno ansiosa e preoccupata nei riguardi dei propri familiari.
Le fissurazioni linguali sono rimaste invariate, evidentemente siamo di fronte a tratti costituzionali e non patologici.

La soluzione di questo caso dipende, a mio avviso, dal non essermi fossilizzata troppo sulla repertorizzazione effettuata (che offriva un mare magnum di tanti possibili medicamenti), ma piuttosto sulla conoscenza della materia medica; e quindi dall'aver cercato, nella pz, i tratti distintivi, quelli cioè per cui Psorinum poteva effettivamente calzare e coprire l'intero quadro, e non soltanto i singoli sintomi. Ad avermi più di tutto aiutato, è stato il suo insistere e l'enfatizzare, in più passaggi durante il colloquio, il ruolo della famiglia e della casa come unico luogo sicuro in cui rifugiarsi, il suo rimarcare le paure del mondo esterno, della gente, che la bloccano, le impediscono di uscire, di conoscere nuovi amici, che la obbligano a stare chiusa e protetta all'interno del suo microcosmo (casa = tana, caverna ancestrale?).

CONCLUSIONI

Quando la repertorizzazione offre una gamma di possibili rimedi troppo vasta, è necessario abbandonare l'analisi dei singoli sintomi, fare un passo indietro ed osservare il pz nel suo quadro d'insieme, cercare di cogliere quali siano i tratti salienti della persona che abbiamo di fronte, quali siano gli aspetti più importanti, fondamentali, vitali ed osservare i possibili rimedi, attraverso questo occhio critico di conferma e di esclusione. Non può essere Natrum muriaticum per questi motivi... Mentre, per questi aspetti potrebbe essere Pulsatilla, ma la escludo, perché Pulsatilla patisce il caldo...e non è certamente freddolosa.

Questa freddolosità così assoluta, profonda e costituzionale, la caratteristica di ammalare al minimo colpo di freddo, le paure, le insicurezze, l'ansia... dove possono portare? Dove invece non conducono affatto...

Ragionando con questa metodica, che richiede naturalmente un'adeguata conoscenza della materia medica, è possibile arrivare alla soluzione, anche là dove il repertorio offra troppi rimedi possibili.

Bibliografia

1. De Schepper L. - La metodologia di Hahnemann - Libriomeopatia.it, 2013.
2. Julian O.A. - La materia medica dei nosodi - Ipsa editore Palermo 1996.
3. Petrucci R. - Pediatria temi e concetti in medicina omeopatica - Asterias Milano 2007.
4. Tyler M.L. - Quadri di rimedi omeopatici - Libriomeopatia.it, 2001.
5. Sankaran R. - La sostanza dell'omeopatia - Libriomeopatia.it, 2006.

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