Il trattamento omeopatico dell'impetigine nei bambini. 3 casi clinici

Pubblicato il 30/07/2018

Categorie: Casi Clinici Omeopatia per Bambini

Autori: Gustavo Dominici

Fonte: Il Medico Omeopata - Rivista

Il trattamento omeopatico dell'impetigine nei bambini. 3 casi clinici

L'impetigine è una malattia molto diffusa, particolarmente in estate e fra i bambini. Non dispongono di statistiche ufficiali, ma dai riscontri personali mi sembra che le malattie cutanee in questi ultimi anni siano molto aumentate. Le ipotesi causali potrebbero essere molteplici, fra cui un maggiore inquinamento ambientale, per esempio delle acque marine e delle spiagge. In ogni modo l'impetigine ci pone un quesito che dobbiamo risolvere in fretta perché, vista la natura stafilo-streptococcica, la malattia è fortemente contagiosa e tiene lontani i bambini dalla scuola fino a guarigione completa e la terapia antibiotica prolungata è d'obbligo per la medicina ufficiale. Per cui l'omeopata che dice no agli antibiotici deve, in breve tempo, trovare una soluzione definitiva.

In realtà l'Omeopatia cura molto bene anche patologie infettive, purché la prescrizione sia molto precisa. La speranza dell'omeopata di poter prescrivere secondo un protocollo, che allevierebbe di molto le sue fatiche, va spesso incontro al fallimento. Il caso deve sempre essere valutato nella sua globalità e peculiarità, pena l'insuccesso. Insomma, possiamo avere brillanti successi, ma occorre essere particolarmente attenti, precisi e vicini al paziente fino a che l'ultima crosta non l'ha lasciato.

Trascrivendo i tre casi che seguono mi sono accorto che tutti avevano delle caratteristiche in comune, che non vi suggerisco, ma il cui riscontro è di notevole interesse.

 

CASO CLINICO N. 1

Bambina di otto anni. La curai anni or sono per laringospasmo e bronchite asmatiforme. Gode ottima salute da più di due anni, c'è stato bisogno solo di qualche raro intervento telefonico. Due giorni or sono ho prescritto, sempre telefonicamente Hepar sulphur 30 CH per un'impetigine diffusa, nell'attesa di visitarla.

Ora è nel mio studio: è pallida e taciturna.

Ha un'eruzione impetiginosa diffusa al viso, inclusa la palpebra destra. Ha anche un intenso rossore congiuntivale all'occhio corrispondente. Le è nata una sorella due mesi or sono. Mentre la madre mi comunica la notizia lei non accenna alcuna espressione.

Mangia poco, da sempre. Le piacciono gli insaccati ed in modo particolare il salame.

Nei giorni scorsi ha sognato il mare; da una parte c'era l'acqua, da un'altra il fuoco. Non ricorda di averlo mai sognato prima. Sta bene al mare, le piace molto, ma afferma di aver paura a rimanere nell'acqua da sola.

Non riesco a farle uscire altre affermazioni, né riesco a captare espressioni significative. La visito, valuto la sua crescita, che è normale. Non fa alcuna opposizione, né dimostra che le varie manovre le sono sgradite. La scruto, la spio per ricavare qualcos'altro, nulla. Alla fine dopo aver fatto e chiesto tutto mi ritrovo... in mezzo al mare!

I genitori hanno molta fiducia in me perché ho guarito la bambina dall'asma e dal laringospasmo, che li spaventavano molto, perciò hanno deciso di non dare antibiotici e sono convinti che anche questa volta troverò il medicamento che la guarirà. In fondo un'eruzione sulla cute non è nulla se paragonata all'asma.

C'è un tipo di fiducia che talvolta non vorresti suscitare!

Rivedo i referti delle visite degli anni precedenti in cerca di elementi significativi e vi trovo sempre presente e intensamente sottolineato un sintomo: Desiderio di prosciutto.

Ne chiedo conferma e la madre mi risponde: "Lo divora! In particolar modo il grasso". Anche la bambina accenna un sorriso. Sono più tranquillo ed inserisco i sintomi nel giocattolino, quei pochi che ho (Synthesis 7):

1- SKIN - ERUPTIONS - impetigo
2- FACE - ERUPTIONS - impetigo
3- GENERALS - FOOD and DRINKS - ham - desire
4- GENERALS - FOOD and DRINKS - ham - desire - fat
5- DREAMS - SEA
6- DREAMS WATER

Mezereum copre i primi quattro sintomi, non gli ultimi due. Nessun altro rimedio copre quattro sintomi non gli ultimi due. Nessun altro rimedio copre quattro sintomi e, considerando l'intensità dei sintomi 3 e 4 e la loro peculiarità, in fondo sono gli unici due veri sintomi omeopatici di cui dispongo, conoscendo la ricchezza di sintomi cutanei che ha la patogenesi di Mezereum, faccio cessare di botto i miei pensieri e lo prescrivo alla 30 CH, quattro volte il giorno, per tre giorni.

La bambina migliora velocemente. Telefonicamente riduco il dosaggio a tre somministrazioni quotidiane.

Dopo sette giorni l'eruzione è praticamente scomparsa. Il padre l'accompagna dal medico della mutua e, ingenuo e fiero, proprio mentre il collega sta per firmare il rientro a scuola della bambina, gli comunica che anche questa volta è stata curata senza antibiotici. Il collega allora, assai irritato, la scruta con tutta l'attenzione possibile e riscontra una piccola crosticina residua, sufficiente a vietarle il ritorno a scuola. Così la madre me la riporta in studio, imprecando contro l'ingenuità del marito. La bambina sta bene, il residuo di eruzione è veramente esiguo, sorride anche un po', in verità non molto.

Le prescrivo Mezereum 200K. Bene.

 

CASO CLINICO N. 2

Sara ha 18 mesi. Curata e parzialmente guarita da catarri delle prime vie aeree e risvegli notturni. Tempo fa soffrì per una violenta gastroenterite, prontamente risolta. Vive nello stesso palazzo dove ho il mio studio e, nel Giugno scorso, il padre la porta, senza appuntamento, preoccupato da un'eruzione che si stava propagando. In effetti, la bambina ha delle macchie di impetigine secernenti il classico siero icoroso.

Non ho il tempo sufficiente per una visita adeguata. La osservo: la bambina è vivace, il padre mi comunica che è tremenda, vuole fare solo ciò che dice lei. Aggiunge che ha la sua solita tosse fastidiosa con del catarro. Prescrivo in velocità Hepar sulphur 30 CH pensando che, nonostante la fretta, la situazione si risolverà velocemente.

Sono invece velocemente smentito. Due giorni dopo rivedo la bambina: la mamma mi comunica che aspetta un bambino e che ne è venuta a conoscenza due settimane or sono. Sembra molto stanca, probabilmente non desiderava un altro figlio a così breve scadenza.

La bambina è molto irrequieta, il pomeriggio non dorme mai. Il sonno notturno è migliorato rispetto al passato da quando non si nutre più del latte materno, da circa due mesi (le prescrissi Lac caninum per un'estrema inquietudine). In ogni caso la sera ha molta difficoltà ad addormentarsi e, prima di dormire, le suda abbondantemente la testa. Inoltre ha il sonno molto leggero, si sveglia ripetutamente e cerca la madre. E' molto vivace, va sempre di corsa, cambia continuamente gioco.

Tira i piedi, dà calci, si ribella, vuole una cosa e l'altra.

Nel sonno talvolta digrigna i denti, può accadere anche di giorno. E' testarda e determinata. Sale sulle sedie, non ha paura di nulla, si butta a terra.

La tosse non passò mai del tutto. Tossisce mattina e sera, prima di dormire ed al risveglio. Questa volta i sintomi ci sono, ma ho la sensazione che manchino i migliori. Nel frattempo mi godo lo spettacolo offerto dalla bambina, deliziosa, molto percettiva; sembra quasi che annuisca quando la madre parla di lei. Con un sorriso malizioso e seducente mi fa: "Dottore, dottore!". Si nota lo spirito ribelle e provocatorio di chi fa il dispetto con cura meticolosa.

Prende un gioco, guarda me e la madre e lo getta a terra controllando con cura le nostre reazioni.

La madre aggiunge: è affettuosa, abbraccia e bacia tutti i bambini.

Noto che non solo cambia gioco, ma si sposta da una parte all'altra. Sale e scende continuamente da una sedia, dal lettino, un continuo movimento. Continua la madre: solo mangiando si calma. Balla sempre. La musica la fa addormentare, anzi, si addormenta solo con la musica.

Non sento l'esigenza di affrontare una lunga repertorizzazione. Ho una fede profonda nella qualità dei sintomi e gli ultimi che la madre ha suggerito mi hanno suscitato un'intensa sensazione del tipo: "Proprio questo stavo cercando!".

Tarentula 30 CH, quattro somministrazioni quotidiane.

Bene, è anche più calma e dorme un po' meglio. Tarentula 200K, mezza dose. Bene.

Ho visto la madre due mesi dopo, per un controllo del suo stato di gravidanza. Mi ha riferito che la bimba ha continuato a stare bene ed a dormire tranquilla. Un mese fa le rispuntò una "macchietta" ed allora le ha dato di sua iniziativa l'altra mezza dose di Tarentula 200K, subito meglio. Mi comunica anche che ogni tanto la bambina allegramente comincia a dire:

"Dottore, dottore!"

La simpatia fu reciproca.

 

CASO CLINICO N. 3

Bambina di sette anni. Da molto in terapia: un controllo nei cambi di stagione, qualche intervento telefonico, nulla più. Poco dopo nata le fu asportato l'ovaio sinistro per cisti congenita. Ora gode di buona salute, è vivace, cresce bene, è vigorosa. La madre sta vivendo un periodo delicato ed al momento non riesce ad essere così attenta e ponderata come in passato, quando era una vera alleata, equilibrata e senza eccessive paure. Mi comunica telefonicamente dal mare che sua figlia ha una infezione dalla cute molto estesa (impetigine), che non ha potuto consultarmi (?!), che è stata costretta a dare antibiotici (Eritrocina®), ma che dopo otto giorni la bambina non è affatto guarita. Al momento non può venire alla visita. Tento di calmare la sua agitazione, prescrivo Hepar sulphur 30CH con la speranza di vedere la bambina al più presto.

Accade tre giorni dopo.

Scopro che l'impetigine è iniziata da circa 20 giorni e che l'antibiotico a dose piena ha avuto come esito solamente un intenso mal di pancia. Tutto iniziò in concomitanza di una partenza di suo padre, insieme ad episodi ricorrenti di enuresi. Inoltre quelle notte la bambina fu punta da numerose zanzare, riportando ponfi di notevole entità.

La piccola paziente è agitata, molto mobile; tocca in continuazione tutte le cose, le cartelle cliniche che sono sul tavolo, sembra non possa stare ferma. Impetigine diffusa al viso, secernente abbondante siero giallastro. Le eruzioni si stanno propagando velocemente, anche in altre parti del corpo. Sente prurito soprattutto la notte. Nel sonno scalcia, si gira e rigira continuamente, chiama ripetutamente la madre.

Dice: "sono nervosa anche con i bambini, mi arrabbio...", anche se non spiega il perché. Le stanno spuntando dei denti definitivi senza che siano caduti i provvisori. Prescrivo Mercurius solubilis 30CH, quattro somministrazioni al giorno. Chiedo alla madre di farmi conoscere il risultato fra 48 ore.

La rivedo. C'è un miglioramento ed anche un cambio dei sintomi, ma la situazione non è affatto soddisfacente: l'eruzione in certi punti si è fermata ed ha fatto le croste, ma in altri continua a diffondersi.

Ora la bambina è meno agitata. E' diventata piagnucolosa, vuole sempre stare abbracciata, si innervosisce... ma ha ripreso a mangiare (noto che la madre è molto turbata, quasi sconvolta, presumibilmente non a causa della malattia della figlia; mi comunica anche che suo marito è su tutte le furie e vorrebbe dare ancora antibiotici, magari più potenti).

Mi dice la piccola paziente: "La notte che ho iniziato a prendere la medicina ho fatto un sogno, ho sognato il mare, con due delfini, che però poi diventavano due orche. Il mare era agitato ma poi si è calmato ed io sono riuscita ad arrivare fio a riva da sola".

Ha sempre paura che la madre sia arrabbiata con lei, le dice continuamente: "Che ho fatto di male?" e anche: "Guardami!". Basta che la madre si mostri un po' turbata, per qualsiasi motivo, che la bimba diventa apprensiva e timorosa di aver sbagliato e comincia a piangere ed a cercare di abbracciarla ed a scusarsi di non sa cosa.

Mentre la madre mi racconta, lei si nasconde in un angolo dello studio e rifiuta di uscire; sembra profondamente addolorata, avvilita, come per un grande dispiacere. La madre mi conferma che si nasconde di continuo anche a casa.

Il sintomo: HIDING - himself children - suggerisce un solo, misero medicamento (Synthesis 7): Aurum metallicum. Non è il caso di prescrivere sulla base di una sola rubrica, ma come non considerare il senso di colpa che attanaglia la bambina e l'intenso senso di abbandono? Così, anche se il medicamento in questione non è compreso fra quelli in grado di curare l'impetigine, prescrivo Aurum metallicum 30 CH, due granuli per quattro volte al giorno. Dopo quattro giorni la madre mi richiama dicendo che la bimba diventò subito molto agitata, la sera stessa dopo la prima somministrazione. Trascorse una notte quasi totalmente insonne e di nuovo soffrì di enuresi. Poi migliorò tutto compresa l'impetigine.

Le chiedo di continuare con due somministrazioni al giorno, fino alla caduta dell'ultima crosta.

Dopo altri 7 giorni la bambina è definitivamente guarita.

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